Guidare con ADHD: come evitare i rischi al volante

Hai l’ADHD e guidare ti fa sentire a disagio? Provi ansia prima di metterti al volante? 

Il rischio di incidenti stradali tra i neopatentati con ADHD è più elevato rispetto ai coetanei non ADHD, inoltre gli adolescenti con ADHD ottengono la patente con più difficoltà e in età più avanzata.

L’ADHD può rivelarsi un problema sociale quando si tratta di guidare: continua a leggere per scoprire dei consigli pratici e strategie efficaci per affrontare le sfide della guida.

ADHD: si può guidare?

Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD o DDAI) non è un ostacolo insormontabile per l’ottenimento della patente di guida. Ci sono tuttavia dei rischi collegati all’ADHD e ai suoi sintomi per chi si mette al volante:

• Aumento del rischio di incidenti: Le persone con ADHD hanno una probabilità maggiore di essere coinvolte in incidenti stradali rispetto alla popolazione generale.
• Infrazioni al codice della strada: È più probabile che le persone con ADHD commettano infrazioni come l’eccesso di velocità, il passaggio con il rosso o il mancato rispetto delle precedenze.
• Stress e ansia: Guidare può diventare una fonte di stress e ansia significativa per le persone con ADHD e la paura di guidare con l’ADHD può avere un impatto negativo su un’importante azione quotidiana.

È importante sottolineare che non tutte le persone con ADHD hanno difficoltà a guidare. Molte persone riescono a gestire i loro sintomi e a guidare in sicurezza adottando le strategie appropriate. È importante riconoscere i rischi possibili e prendere le precauzioni necessarie.

ADHD e guida: quali comportamenti aumentano il rischio?

I sintomi che caratterizzano l’ADHD interferiscono con la guida e possono contribuire ad un comportamento di guida pericoloso per sé e per gli altri utenti della strada:

• Distrazione ADHD: le persone con ADHD sono facilmente distratti da stimoli esterni. Cartelli pubblicitari, pedoni o rumori improvvisi possono distogliere l’attenzione dalla strada perdere di vista i segnali stradali o non rispettare le distanze di sicurezza. 
• Impulsività ADHD: può manifestarsi in azioni improvvise e non pianificate, come accelerazioni brusche, cambi di corsia improvvisi, sorpassi azzardati o reazioni eccessive a situazioni di stress. 
• Difficoltà ADHD di concentrazione: mantenere la concentrazione su un’attività per un lungo periodo può essere difficile per le persone con ADHD. Alla guida, questo può tradursi in errori di valutazione, come non notare un ostacolo, non rispettare i limiti di velocità.
• Iperattività ADHD: sebbene l’iperattività possa essere meno evidente alla guida rispetto ad altre situazioni, può provocare una guida più agitata e meno fluida, aumentando il rischio di errori.
• Ansia: l’ansia legata alla guida può amplificare i sintomi dell’ADHD, rendendo la guida più stressante.

Strategie per una guida sicura

Se sei un giovane che sta per iniziare le lezioni di scuola guida, oppure un adulto che, dopo la diagnosi di ADHD, dubita di poter rimettere al volante con serenità, segui questi consigli per avere un’esperienza di guida sicura e piacevole: 

In primis metti in atto strategie comportamentali e organizzative:

• Pianifica in modo accurato: pianifica e studia in anticipo il percorso, soprattutto per viaggi lunghi o in zone che non conosci. Ti permetterà di ridurre lo stress e le distrazioni durante il viaggio. 
• Orari: guida durante le ore meno trafficate per diminuire l’ansia e le sollecitazioni. 
• Pause: fai pause regolari, soprattutto su lunghi tragitti, aiuta a mantenere la concentrazione e ridurre la fatica.
• Ambiente di guida ottimale: mantieni l’abitacolo ordinato e privo di oggetti che possano distrarre. Assicurati che la posizione di guida sia comoda e che il veicolo sia ben regolato. Regola la temperatura interna per evitare la sonnolenza o la sudorazione eccessiva.
• Stanchezza: prendi il tempo necessario per riposarti prima di affrontare un lungo viaggio in auto. Le difficoltà di dormire che caratterizzano l’ADHD possono influire negativamente sulle prestazioni alla guida. Leggi questo articolo se vuoi sapere come migliorare il tuo sonno.
• Limita le distrazioni: silenzia le notifiche del cellulare, evita di mangiare o bere e di cambiare stazione radio troppo spesso.

Come concentrarsi e rilassarsi con l’ADHD

Se tendi a distrarsi facilmente, l’ansia ti spaventa, o provi spesso emozioni intense che causano nebbia mentale e comportamenti impulsivi, sperimenta queste tecniche di concentrazione e di rilassamento:

• Respirazione profonda: La respirazione diaframmatica lenta e profonda aiuta a calmare la mente e ridurre l’ansia.
• Mindfulness: focalizzarsi sul momento presente, osservando le sensazioni fisiche e i pensieri senza giudicarli, può migliorare la presenza mentale..
• Musica: Ascoltare musica rilassante può aiutare a mantenere la calma e la concentrazione.

Il ruolo dei farmaci

I farmaci per l’ADHD sono un valido aiuto per le persone con questo disturbo che desiderano guidare in sicurezza. È fondamentale un approccio multidisciplinare che comprenda sia la terapia farmacologica che quella psicologica, oltre a un costante monitoraggio da parte di un professionista della salute. I farmaci per l’ADHD hanno un impatto significativo sulla sicurezza alla guida, in quanto aiutano ad aumentare la concentrazione, diminuiscono l’impulsività e migliorano il controllo degli impulsi.

Guidare con ADHD: Supporto psicologico

La terapia con uno psicologo o una psicologa esperto di ADHD può aiutarti a superare le tue paure alla guida, ti aiuta a comprendere meglio i tuoi sintomi e sviluppa un intervento mirato per affrontare le tue sfide.

Nel caso in cui sospetti di avere l’ADHD, puoi effettuare gratuitamente il test per l’ADHD.

La terapia offre un supporto personalizzato e duraturo, aiutandoti a sviluppare le abilità necessarie per guidare in modo sicuro e autonomo. 

Se desideri saperne di più, ti invitiamo a scoprire maggiori informazioni su che cos’è l’ADHD?. 

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

• https://jamanetwork.com/journals/jamapediatrics/fullarticle/2631767?utm_source