Come gestire l’ADHD in gravidanza?

Tempo di lettura: 5 minuti

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Sei ADHD, e stai per diventare mamma?

La gravidanza è un momento emozionante per molte famiglie, ma può anche essere un periodo preoccupante per le madri con l’ADHD. Oltre a dover affrontare cambiamenti significativi nei loro corpi, non ci sono linee guida chiare per gestire il trattamento dell’ADHD durante la gravidanza e il periodo postpartum, generando confusione e scompenso. Le principali preoccupazioni riguardo all’uso di stimolanti durante la gravidanza sono legate principalmente all’impatto che questi farmaci potrebbero avere sulla crescita fetale. Sebbene non sembrino esserci associazioni significative con gravi difetti congeniti, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio i potenziali rischi comportamentali a breve e lungo termine per il feto.

In questo articolo andremo ad analizzare come il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) e i farmaci per l’ADHD possono influenzare la gravidanza. 

ADHD e gravidanza

Non esistono attualmente studi completi che esaminino dettagliatamente il decorso neurologico dell’ADHD durante la gravidanza e il periodo postpartum, il che lascia molte domande senza risposta riguardo a come questa condizione possa evolversi in un periodo così critico. Potrebbe essere plausibile che il periodo perinatale influenzi l’ADHD a causa di cambiamenti ormonali significativi e altri fattori correlati, come lo stress, le variazioni nel sonno e le nuove responsabilità. Inoltre, è possibile che le donne siano soggette a una maggiore distrazione da altri aspetti della vita poiché si concentrano sulla transizione verso la maternità, riducendo la percezione dei sintomi dell’ADHD, oppure che il cambiamento delle priorità le porti a gestire meglio i sintomi.


Le decisioni riguardanti il trattamento dell’ADHD durante la gravidanza e il postpartum possono diventare particolarmente complesse. La preoccupazione per gli effetti potenziali dei farmaci sul feto può spingere molte donne a interrompere l’uso di stimolanti durante la gestazione e l’allattamento al seno. Tuttavia, sorprendentemente, molte donne ADHD riferiscono spesso una diminuzione della gravità dei sintomi durante la gravidanza. Alcune di loro addirittura riportano che i loro sintomi scompaiono completamente, sebbene temporaneamente. Questo fenomeno è stato attribuito a cambiamenti ormonali, in particolare all’aumento degli estrogeni, che possono avere un effetto modulante sui sintomi dell’ADHD.

Estrogeni, gravidanza e ADHD

È una caratteristica comune a tutti gli esseri umani, indipendentemente dal sesso biologico, la produzione di estrogeni, a meno che non siano affetti da una condizione che determini una carenza di questo ormone.

Gli estrogeni svolgono un ruolo significativo nella modulazione dei percorsi dopaminergici nel cervello, i quali sono responsabili del trasporto della dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il funzionamento cognitivo ed esecutivo.

Durante la gravidanza, i livelli di estrogeni aumentano naturalmente nel corpo, mantenendo costantemente elevata la loro presenza nel flusso sanguigno. Tuttavia, è importante notare che dopo il parto i sintomi dell’ADHD tendono a riemergere, poiché si verifica un rapido declino dei livelli di estrogeni.

Se vuoi sapere di più sull’influenza della dopamina sull’ADHD leggi l’articolo del blog di GAM Medical!

Farmaci per l’ADHD durante la gravidanza

Molte persone con diagnosi di ADHD utilizzano stimolanti o farmaci non stimolanti per gestire i loro sintomi. Tuttavia, l’uso di tali farmaci durante la gravidanza solleva domande sulla sicurezza. Purtroppo, la mancanza di dati derivanti da studi clinici che includano persone in gravidanza rende difficile fornire risposte definitive.

Farmaci stimolanti per donne ADHD in gravidanza

Alcuni farmaci stimolanti per l’ADHD sono associati a rischi che potrebbero influenzare negativamente lo sviluppo fetale, il parto e persino la sopravvivenza del neonato. Per questo motivo, molte donne incinte decidono di interrompere l’assunzione di stimolanti durante la gravidanza.

Tuttavia, l’arresto improvviso di un trattamento stimolante potrebbe comportare sintomi gravi, tra cui depressione e astinenza. Pertanto, la decisione di continuare o interrompere i farmaci dovrebbe essere ponderata attentamente e discussa con il medico curante e l’ostetrica.

Per le future mamme che sono incerte su cosa fare, è utile valutare il proprio funzionamento senza farmaci e discutere con il medico eventuali rischi legati all’interruzione del trattamento.

Farmaci non stimolanti per donne ADHD in gravidanza

In generale, i farmaci non stimolanti sono considerati più sicuri per le donne con ADHD in gravidanza. Spesso, chi assume stimolanti passa temporaneamente a farmaci non stimolanti durante la gravidanza. Tuttavia, è sempre consigliabile discutere con i professionisti sanitari per individuare la soluzione migliore.

Stimolanti e allattamento al seno

L’assunzione di stimolanti durante l’allattamento può influenzare la produzione di latte materno. Le basse dosi di stimolanti sono generalmente considerate sicure per i neonati, ma dosi più elevate possono rappresentare un rischio per la produzione di latte. Inoltre, le versioni a rilascio immediato degli stimolanti sono preferibili durante l’allattamento rispetto a quelle a rilascio prolungato, per ridurre il rischio di esposizione eccessiva al neonato.

Gestire gravidanza e ADHD senza farmaci

Esistono diversi percorsi che possono aiutare ad alleviare e gestire i sintomi dell’ADHD che non comportano farmaci. Di seguito sono riportati suggerimenti e strategie per le mamme con ADHD che cercano sollievo dai sintomi, senza usare terapie farmacologiche. 

L’importanza dell’accettazione di sé e del proprio ADHD

Gestire le proprie emozioni e accettare se stesse sono aspetti fondamentali per una gravidanza serena e per il benessere generale. In particolare per le mamme ADHD, è cruciale trovare modi efficaci per affrontare le sfide emotive che possono sorgere durante questo periodo trasformativo. Ecco alcuni punti chiave da considerare. 

  • Riconoscere le emozioni: Accettare e identificare le proprie emozioni senza giudizio aiuta a comprendere meglio le proprie reazioni e a mantenere un equilibrio psicologico.
  • Pratica della consapevolezza: Utilizzare tecniche di mindfulness e riflessione personale per affrontare e accogliere i sentimenti può ridurre lo stress e migliorare il benessere durante la gravidanza.
  • Ascolto delle proprie esigenze: Prestare attenzione ai propri bisogni e cercare il supporto necessario sono azioni cruciali per gestire lo stress e mantenere una gravidanza sana.
  • Auto-compassione: Accettare le proprie imperfezioni e concedersi il permesso di chiedere aiuto quando necessario riduce la pressione e il senso di inadeguatezza.
  • Creazione di un ambiente positivo: L’auto-accettazione e una gestione emotiva efficace non solo favoriscono il benessere individuale, ma contribuiscono anche a creare un ambiente più sereno e positivo per il futuro bambino.

Questi passaggi aiutano a mantenere un equilibrio emotivo durante la gravidanza, facilitando una transizione più armoniosa verso la maternità.

ADHD e gravidanza, che cosa fare? 

Se, dopo aver letto questo articolo, credi di essere ADHD e che ciò possa influenzare la tua gravidanza, è importante consultare un professionista della salute mentale per ottenere una diagnosi e un trattamento adeguati.

Per ottenere una diagnosi ADHD certificata, puoi rivolgerti a GAM Medical, una clinica specializzata nell’ ADHD negli adulti. 

Data l’importanza della diagnosi ADHD, GAM Medical utilizza differenti strumenti per far si che questa sia il più accurata possibile, tra questi ci possono essere questionari, interviste diagnostiche e osservazioni comportamentali i quali permettono ai professionisti ADHD di valutare la condizione in modo approfondito per ottenere una diagnosi ADHD non solo precisa, ma anche personalizzata e individuale. La diagnosi ADHD permette di comprendere appieno la condizione e se stessi aprendo la strada all’individuazione di strategie mirate che favoriscono il benessere generale della tua vita e di quella del tuo bambino.

Non perdere tempo, GAM Medical può aiutarti con la diagnosi ADHD!

Questo articolo è a scopo informativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Se l’articolo ti è stato utile, condividilo con chi potrebbe averne bisogno!

Fonti:

  • https://ajp.psychiatryonline.org/doi/full/10.1176/appi.ajp.2013.13050680
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