In passato, l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) era spesso considerato un disturbo prevalentemente infantile, associato principalmente ai bambini. Ma, negli ultimi anni, c’è stata una crescente attenzione sulla sua presenza anche negli adulti, in particolare nelle donne.
E’ proprio in questo contesto che emerge sempre più chiaramente un legame interessante tra ADHD e menopausa. Diverse ricerche dimostrano che i sintomi dell’ADHD possono intensificarsi o addirittura manifestarsi per la prima volta durante la menopausa, creando un insieme di sfide uniche per le donne in questa fase della vita.
Questo articolo esplorerà questa connessione, esaminando i sintomi comuni dell’ADHD che possono presentarsi o peggiorare durante la menopausa, i fattori che possono contribuire a questo fenomeno, e le opzioni di diagnosi e trattamento disponibili. Inoltre, ci concentreremo sull’impatto che l’ADHD può avere sulla qualità della vita durante la menopausa e sull’importanza di un approccio olistico che affronti entrambe le condizioni in modo completo.
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I sintomi dell’ADHD durante la menopausa
Durante la menopausa, le donne con ADHD possono sperimentare un peggioramento dei sintomi comuni del disturbo, complicato ulteriormente dai cambiamenti ormonali tipici di questa fase.
Inoltre uno studio scientifico ha evidenziato la possibile somiglianza tra alcuni sintomi della menopausa e quelli dell’ADHD dell’adulto, e il potenziale contributo dell’ambiente ormonale femminile.
Tra i sintomi comuni dell’ADHD nelle donne durante la menopausa troviamo:
- Difficoltà di concentrazione e attenzione: Le donne in menopausa possono sperimentare una maggiore difficoltà nel concentrarsi su compiti o attività, anche quelli che in passato trovavano facili. Questo può portare a disorganizzazione, dimenticanza e difficoltà nel portare a termine le cose.
- Diminuzione della memoria e della capacità di pianificazione: La memoria a breve termine e la capacità di pianificazione possono essere compromesse durante la menopausa, rendendo difficile ricordare appuntamenti, seguire conversazioni o organizzare eventi futuri.
- Stanchezza e affaticamento: La sensazione di stanchezza e affaticamento è un sintomo comune della menopausa, e può essere aggravata da problemi di sonno e da difficoltà con la concentrazione e l’organizzazione.
- Irritabilità e sbalzi d’umore: I cambiamenti ormonali della menopausa possono causare irritabilità, sbalzi d’umore, impulsività, ansia e depressione, che possono ulteriormente intensificare le difficoltà con la regolazione emotiva.
- Insonnia: I disturbi del sonno sono molto comuni durante la menopausa, e possono peggiorare i sintomi dell’ADHD come la difficoltà di concentrazione e l’irritabilità.
- Difficoltà nel gestire il tempo e le attività quotidiane: Le donne in menopausa con ADHD possono avere difficoltà a gestire il tempo, a priorizzare le attività e a portare a termine le faccende quotidiane.
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L’ADHD peggiora con la menopausa?
Una recente ricerca ha mostrato come l’ADHD e i suoi disturbi in comorbidità colpiscono il genere femminile per tutta la vita e che le fluttuazioni ormonali e i periodi di transizione della vita sembrano influenzare maggiormente i sintomi dell’ADHD. L’impatto dell’ADHD sulla qualità della vita durante la menopausa quindi può essere significativo e complesso.
In particolare, la combinazione di problemi di concentrazione, disorganizzazione e impulsività con i sintomi della menopausa, come le vampate di calore, i disturbi del sonno e le oscillazioni dell’umore, può portare a un senso di sopraffazione e frustrazione. Questo può influenzare negativamente la vita lavorativa, le relazioni personali e la gestione delle responsabilità quotidiane. Inoltre, il carico emotivo può aumentare, con un incremento dell’ansia, della depressione e della sensazione di inadeguatezza.
La diminuzione della qualità della vita può essere notevole, rendendo essenziale un approccio integrato e personalizzato per gestire sia l’ADHD che i sintomi della menopausa, al fine di migliorare il benessere complessivo delle donne durante questa fase cruciale della loro vita.
L’importanza di una diagnosi dell’ADHD durante la menopausa
La ricerca sulla connessione tra ADHD e menopausa è ancora in corso, e c’è ancora molto da imparare. Tuttavia, la crescente consapevolezza di questa condizione sta portando a migliori diagnosi, trattamenti più efficaci e un maggiore supporto per le donne che ne soffrono. La diagnosi di ADHD nelle donne durante la menopausa può essere un processo complesso e talvolta scoraggiante. Questo per diversi motivi:
- Sintomi sovrapposti: I sintomi dell’ADHD, come difficoltà di concentrazione, irritabilità e stanchezza, possono essere facilmente confusi con i sintomi comuni della menopausa, come vampate di calore, sudorazione notturna e disturbi del sonno.
- Mancanza di consapevolezza: La prevalenza di ADHD nelle donne è spesso sottovalutata, e molti medici non sono ancora pienamente consapevoli della sua connessione con la menopausa.
- Stigma e pregiudizi: Le donne con ADHD possono affrontare stigma e pregiudizi, sia da parte della società che da parte dei professionisti sanitari, che possono dubitare della validità dei loro sintomi o attribuirli erroneamente a fattori psicologici.
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ADHD e menopausa, possibili trattamenti
I trattamenti per l’ADHD durante la menopausa richiedono un approccio multidisciplinare e personalizzato, che tenga conto delle particolari esigenze e sfide di questa fase della vita. Le opzioni sono varie e vanno studiate da un esperto all’interno di una terapia personalizzata. Ecco alcuni approcci:
- Dei ricercatori hanno osservato che potrebbe esserci un ruolo promettente per gli psicostimolanti, il pilastro della gestione dell’ADHD, come trattamento della compromissione di alcuni domini della funzione esecutiva nelle donne in menopausa.
- Farmaci stimolanti come il metilfenidato e l’amfetamina possono essere utilizzati per gestire i sintomi dell’ADHD, ma è importante monitorare attentamente le dosi e gli effetti collaterali, soprattutto in combinazione con la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa. Inoltre, due piccoli studi hanno dimostrato che i cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale (livelli di estrogeni e progesterone) possono influire sugli effetti euforici e stimolanti soggettivi della d-anfetamina in donne sane non affette da ADHD.
- Oltre ai trattamenti farmacologici, le terapie comportamentali e cognitive offrono strumenti efficaci per migliorare la gestione del tempo, l’organizzazione e le capacità di pianificazione.
- Tecniche di mindfulness e meditazione possono aiutare a ridurre lo stress e migliorare la concentrazione. L’attività fisica regolare e una dieta equilibrata ricca di nutrienti essenziali possono avere un impatto positivo sia sui sintomi dell’ADHD che sui cambiamenti fisici della menopausa.
- Il supporto psicologico e la partecipazione a gruppi di supporto possono offrire un’importante rete di sostegno emotivo, aiutando le donne a sentirsi comprese e meno isolate nelle loro esperienze.
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Come affrontare ADHD e menopausa insieme?
Gestire contemporaneamente l’ADHD e la menopausa può essere impegnativo per molte donne, ma una maggiore consapevolezza e comprensione possono fare una grande differenza.
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Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26914101
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8385721
- https://bmcpsychiatry.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12888-020-02707-9
- https://bit.ly/4dccXzV
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12213517