Diagnosi ADHD

La Diagnosi dell’ADHD avviene attraverso una valutazione psicologica della persona, attraverso test psicologici specifici dedicati alla comprensione e manifestazione di sintomi quali: attenzione, impulsività, memoria, procrastinazione e metodi personali, è possibile fornire una corretta diagnosi.

 

GAM-Medical offre un servizio completo di diagnosi professionale per l’ADHD nonché iter psichiatrici per certificarla in ambito sia lavorativo che accademico.

 

L’ADHD è un disordine del neurosviluppo, che quindi può manifestarsi fin dai primi anni di vita e che può essere diagnosticato in età infantile, adolescenziale o adulta.
Sigla di Attention Deficit Hyperactivity Disorder – in italiano disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività o DDAI, il disturbo è diagnosticabile attraverso servizi mirati proprosti dal nostro Centro specializzato in ADHD.

Tuttavia, la diagnosi dell’ADHD non è sempre agevole.
I sintomi dell’ADHD, infatti, sono spesso confusi con quelli di altre condizioni e l’inquadramento diagnostico può presentare delle difficoltà e rischiare di non essere accurato durante l’infanzia, l’adolescenza, ma soprattutto nell’età adulta.

Durante l’infanzia, infatti, molte sono le condizioni che esordiscono nei primi anni di vita e che hanno sintomi sovrapponibili a quelli dell’ADHD ma che non sono necessariamente riconducibili ad esso.

Situazioni simili si verificano anche nell’adolescenza, fase in cui la complessità del quadro clinico può aumentare a causa di cambiamenti cognitivi, emotivi e sociali tipici di questo periodo del ciclo di vita.

Nell’età adulta, oltre alla sovrapposizione sintomatologica con altre condizioni, si aggiunge un’ulteriore difficoltà: se il soggetto non ha ricevuto una diagnosi precoce, potrebbe aver sviluppato strategie di adattamento che mascherano i sintomi, rendendo più complessa l’identificazione del disturbo.

Inoltre, la presenza di comorbidità, particolarmente comuni in chi vive l’ADHD e le difficoltà quotidiane ad esso associate, può offuscare ulteriormente il quadro clinico, rendendo meno evidente l’ADHD come condizione primaria.

Per questo motivo, la diagnosi in età adulta richiede un’attenta valutazione clinica, che tenga conto della storia dello sviluppo del soggetto e dell’impatto dei sintomi sulla sua vita quotidiana.

La diagnosi precoce e corretta dell’ADHD è fondamentale per il trattamento dell’ADHD e la gestione di questa condizione.

Diagnosi ADHD

Diagnosticare l'ADHD nell'Adulto

Presso l’Istituto Psichiatrico e Psicologico GAM Medical svolgiamo il percorso di diagnosi del disturbo da deficit dell’attenzione (ADHD) per adolescenti e adulti.
Per diagnosticare l’ADHD, si effettua come spiegato in precedenza, un’osservazione e valutazione dirette del paziente, esaminando soprattutto le funzioni cognitive, al fine di ottenere una valutazione oggettiva delle abilità ed organizzazioni personali.

  1. La prima parte del percorso di diagnosi ADHD è la valutazione psicologica ADHD.
  2. Successivamente, si conclude con la valutazione medica psichiatrica ADHD

La diagnosi del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) per adulti è fondamentale per vivere al meglio con l’ADHD.

Valutazione psicologica ADHD

La diagnosi di ADHD nell’adulto viene svolta, in un primo momento, attraverso una valutazione psicologica ADHD delle manifestazioni dell disturbo, utilizzando una combinazione di interviste diagnostiche (colloqui), questionari (test diagnostici ADHD) e osservazioni comportamentali. L’indagine svolta è ampia e riguarda anche eventuali comorbidità. I risultati quindi vengono descritti in una dettagliata relazione psicologica, che indica, inoltre, come procedere nei possibili trattamenti

Valutazione psicologica ADHD
Valutazione medica ADHD

Valutazione medica psichiatrica ADHD

Poi, viene effettuata la valutazione medico psichiatrica ADHD: lo psichiatra verifica che i sintomi descritti nella relazione psicologica non siano riconducibili a cause organiche. A tal fine, vengono prescritti alcuni esami strumentali di approfondimento. Al termine, il medico rilascia la certificazione di diagnosi di ADHD. 

Specialisti nella diagnosi ADHD

prenota diagnosi adhd

GAM Medical è una Clinica ADHD specializzata nella diagnosi dell’ADHD dell’adulto, offre un percorso diagnostico interamente online, che include anche la valutazione medica, a tariffe ridotte.

I nostri specialisti della diagnosi fanno del nostro Centro uno tra i primi ad aver iniziato a diagnosticare e trattare questo disturbo.

Come funziona la Valutazione psicologica ADHD

La valutazione psicologica dell’ADHD si concentra sull’analisi dei comportamenti e delle funzioni cognitive del paziente. Include colloqui clinici per raccogliere informazioni sulla storia personale e familiare, oltre a test psicologici e questionari specifici per misurare sintomi come l’iperattività, l’inattenzione e l’impulsività. Viene anche esaminato il funzionamento emotivo e sociale del paziente, al fine di escludere altre possibili cause dei sintomi. L’obiettivo è ottenere una valutazione completa che permetta di identificare il disturbo e orientare il trattamento.
 

La valutazione psicologica del disturbo viene svolta da psicologi specializzati in ADHD formati e qualificati nella diagnosi del Disturbo da Deficit dell’attenzione e Iperattività in età adulta. I nostri professionisti conducono una valutazione accurata e approfondita per determinare la presenza e l’entità della condizione nell’adulto e dell’eventuale comorbidità. L’obiettivo principale della valutazione psicologica ADHD è fornire un inquadramento diagnostico e individuare le migliori strategie di trattamento per aiutare la persona a gestire e affrontare l’ADHD nella vita quotidiana.

Psicologi ADHD di GAM Medical
Interviste diagnostiche ADHD

Colloqui ADHD

Interviste diagnostiche: DIVA-5

Gli psicologi per ADHD e gli psichiatri per ADHD sottopongono la persona ad interviste strutturate, denominate DIVA-5, per valutare le manifestazioni dell’ADHD, valutano le sue caratteristiche e il suo sviluppo psicologico, ricostruendo gli eventi salienti della sua vita. L’intervista DIVA-5 consiste in una serie di domande che agevola la raccolta anamnestica. Idealmente, è bene che ad una delle interviste partecipi una persona vicina all’interessato, come un genitore o un insegnante.

Il percorso di diagnosi ADHD di GAM Medical consiste, in media, in interviste della durata di un’ora:

  1. Una prima intervistaserve a tracciare un quadro generale della persona, della sua storia, delle sue esperienze. 
  2. Nel secondo incontro, ci si concentra sulle manifestazioni, su come questi comportamenti interferiscono con la vita quotidiana, come si sono evoluti dalla fase infantile a quella adulta. 
  3. Infine, si cerca di comprendere se la persona ha, o ha avuto, altri tipi di problematiche a livello psicologico ed emotivo, al fine di identificare e dare un nome a tali manifestazioni.
questionari ADHD

Test di screening

Questionari ADHD e comorbidità

questionari, ovvero i test diagnostici ADHD, utilizzati per l’individuazione e misurazione delle manifestazioni dell’ADHD e di altri disturbi sono diversi. Di norma, a seconda dei casi, ne vengono somministrati da 5 a 9.

Vediamoli in dettaglio: ASRS v. 1.1 (ADHD nell’adulto), BDI (depressione), HASE (temperamento, labilità affettiva, ipersensibilità emozionale), SCID-II (disturbi della personalità), WURS (ADHD nell’età infantile), AQ – Autism Spectrum Quotient (autismo e asperger), EQ – Emotional Intelligence (quoziente empatico), SQ – Stress Questionnaire (quoziente di sistematizzazione), Hypomania Check List (sintomatologia maniacale e ipomaniacale).

Si tratta di test diagnostici progettati per individuare e misurare specifici sintomi di tale condizione, come la difficoltà di concentrazione, l’iperattività e l’impulsività, oltre che disturbi correlati.

GAM Medical ha digitalizzato tutti i test diagnostici ADHD, consentendo agli utenti una compilazione agevole e precisa.

Osservazioni comporetamentali ADHD

Osservazioni comportamentali

Le osservazioni comportamentali possono essere utilizzate per valutare le manifestazioni dell’ADHD in situazioni diverse. Ad esempio, tali osservazioni possono riguardare il fatto di apparire preoccupati, di tendere a “sognare ad occhi aperti”, di avere difficoltà a guardare un film fino alla fine. Le osservazioni comportamentali possono essere utilizzate per identificare le manifestazioni dell’ADHD che possono non essere emerse nel corso di un’intervista o in un test diagnostico ADHD.

Criteri Diagnostici dell’ADHD

Per la diagnosi ADHD, i risultati dell’indagine psicologica devono soddisfare i criteri diagnostici stabiliti dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) della American Psychiatric Association.

Per soddisfare i criteri diagnostici ADHD, la persona deve presentare almeno 6 delle 9 manifestazioni correlate all’inattentività e/o almeno 6 dei 9 di quelli correlati ad iperattività e impulsività.

Tra i principali criteri diagnostici abbiamo:

Come avviene la Valutazione medica ADHD

Per completare la valutazione psicologica, è fondamentale sottoporsi a una valutazione medica approfondita con uno psichiatra. Questo processo include un’intervista clinica dettagliata, l’utilizzo di questionari e scale di valutazione standardizzate per misurare i sintomi dell’ADHD, e test neuropsicologici per analizzare funzioni cognitive come l’attenzione e la memoria. L’obiettivo è ottenere una diagnosi precisa che permetta di identificare eventuali comorbidità e pianificare il trattamento più appropriato.

Questa fase della diagnosi ADHD è molto importante, infatti:

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Ha lo scopo di escludere altre cause o concause ai sintomi evidenziati nella relazione psicologica (es. un disturbo della tiroide potrebbe causare alterazioni chimiche del cervello).

2

Consente di ottenere la diagnosi medica di ADHD, valida ai sensi di legge, quindi un vero e proprio certificato di diagnosi ADHD.

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È il presupposto di una sicura ed efficace terapia farmacologica.
visita psichiatrica ADHD Adulti
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Visita psichiatrica (anamnesi)

Il medico, dunque, effettua una prima vista, nella quale raccoglie l’anamnesi medica della persona e prescrive alcuni esami strumentali.

esami ematici ADHD
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Ulteriori accertamenti

Gli esami strumentali (ematici, ECG, EEG, RMN) sono volti a verificare che lo stato di salute della persona non influisca sui sintomi individuati a livello psicologico. Inoltre, il medico accerta l’assenza di ulteriori comorbidità. 

trattamenti adhd terapia
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Visita psichiatrica (diagnosi e terapia)

Ricevuti i referti, il medico può confermare i risultati della valutazione effettuata dallo psicologo, rilasciare il certificato di diagnosi di ADHD e consigliare l’eventuale terapia. 

Visita medica per diagnosi ADHD

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Da GAM Medical le visite mediche psichiatriche per l’ADHD si svolgono online. La visita medica online ADHD si svolge attraverso la nostra piattaforma dedicata, nel massimo rispetto della privacy, per consentire la massima accessibilità agli adulti e ai giovani adulti ADHD.

Tariffa chiara e contenuta

Valutazione psicologica

€97*

(50 minuti)

Relazione e restituzione

€77

(20 minuti)

Visita psichiatrica

€65**

(15 minuti)

Le fatture sono trasmesse al Sistema Tessera Sanitaria e detraibili secondo normativa.

*Per la DIAGNOSI sono necessari in media 3 COLLOQUI PSICOLOGICI, in alcuni casi 4.

**Per la DIAGNOSI e/o la TERAPIA FARMACOLOGICA sono necessarie DUE VISITE PSICHIATRICHE. La tariffa della seconda visita è maggiorato di 5 euro in caso di invio della prescrizione. 

Alle prestazioni con importo superiore a €77,47 si applica marca da bollo di €2

Certificazione ADHD

La certificazione dell’ADHD viene rilasciata a seguito di un percorso diagnostico completo che include sia la valutazione psicologica che quella medica. Il processo prevede l’analisi approfondita dei sintomi attraverso colloqui, test psicologici e medici, nonché la raccolta di informazioni storiche e contestuali. Una volta confermata la diagnosi, il professionista fornisce un documento ufficiale che attesta la presenza del disturbo, utile per l’accesso a trattamenti specifici, supporti scolastici o altre agevolazioni.
La diagnosi e successiva Certificazione ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) coinvolgono un processo complesso; il percorso diagnostico include:

  • Test ADHD (questionario): un primo strumento diagnostico ADHD di “auto-esame”, sottoforma di Test-questionario, può essere eseguito direttamente qui, sul nostro sito, all’apposita pagina: TEST ADHD. Questo breve test occorre come prima autovalutazione, grazie alla quale in pochissimo tempo (3 minuti), si può ottenere una valutazione esperta da un nostro professionista.
  • Intervista Clinica: un professionista della salute mentale, come uno psicologo ADHD o uno psichiatra ADHD, intervisterà il paziente e potenzialmente i suoi genitori o insegnanti, per raccogliere informazioni sul comportamento e sullo sviluppo.
  • Questionari e Scale di Valutazione: sono spesso utilizzati per valutare i sintomi dell’ADHD e il loro impatto sulla vita quotidiana del paziente. Ad esempio, il Conners’ Rating Scale o l’ADHD Rating Scale.
  • Osservazione Comportamentale: il professionista può osservare il paziente in diverse situazioni per valutare il suo comportamento e la sua capacità di attenzione e autocontrollo.

Le tempistiche per la diagnosi e la certificazione dell’ADHD possono variare a seconda dei servizi disponibili nella tua area e delle procedure specifiche del professionista che stai vedendo.

In generale, il processo può richiedere qualche settimana o un paio di mesi circa ed include i seguenti passaggi:

  • Valutazione Iniziale: la prima fase coinvolge l’incontro con un professionista per discutere dei sintomi e della storia medica. Questo può richiedere una o più sessioni.
  • Raccolta di Informazioni: il professionista potrebbe richiedere di compilare questionari e scale di valutazione, oltre a raccogliere informazioni da genitori, insegnanti o altri caregiver.
  • Valutazione e Diagnosi: basandosi sulle informazioni raccolte, il professionista formulerà una diagnosi o esprimerà la necessità di ulteriori valutazioni.
  • Piano di Trattamento: se la diagnosi di ADHD viene confermata, verrà sviluppato un piano di trattamento ADHD che potrebbe includere terapia comportamentale, farmaci o altre strategie.
  • Certificazione: se necessario per scopi scolastici o lavorativi, il professionista potrebbe emettere una certificazione dell’ADHD che attesta la diagnosi e fornisce raccomandazioni per supportare il paziente.
  • Optare per un Professionista Specializzato: cerca un professionista esperto nella diagnosi e nel trattamento dell’ADHD, come uno psicologo clinico o uno psichiatra specializzato in disturbi del neurosviluppo.
  • Coinvolgi le persone a stretto contatto con la persona ADHD: se possibile, coinvolgi genitori o insegnanti nel processo di valutazione, poiché possono fornire preziose informazioni sul comportamento del paziente in ambienti diversi e diverse fasi della sua vita (anche passata).
  • Segui scrupolosamente il Piano di Trattamento: se la diagnosi ADHD viene confermata, è importante seguire il piano di trattamento consigliato dal professionista per gestire efficacemente i sintomi dell’ADHD.
  • Ricorda che Ogni Caso ADHD è Unico: ogni individuo è unico e il trattamento dell’ADHD può variare in base alle esigenze specifiche del paziente. Quindi, è importante lavorare in collaborazione con un professionista per trovare le migliori strategie di gestione dei sintomi.

Perché è opportuna una certificazione ADHD in ambito scolastico o lavorativo?

La certificazione dell’ADHD è opportuna sia in ambito scolastico che lavorativo per diverse ragioni, soprattutto la valutazione è fondamentale sia in ambito scolastico che lavorativo per garantire che gli individui con ADHD ricevano il supporto e gli accomodamenti necessari per affrontare le sfide e sfruttare appieno le proprie capacità produttive.

Diversi sono i vantaggi di una certificazione ADHD diagnosticata in ambito scolastico e in ambito lavorativo. Nello specifico:

Certificazione ADHD in Ambito Scolastico

  • Accomodamenti Educativi: La certificazione permette agli studenti con ADHD di accedere ad accomodamenti educativi, come tempi aggiuntivi per i compiti, l’uso di tecniche di studio specifiche o l’accesso a risorse di supporto aggiuntive. Questi accomodamenti possono aiutare gli studenti a massimizzare il loro potenziale accademico.
  • Supporto Accademico Personalizzato: Con una certificazione, gli insegnanti possono adattare il loro approccio di insegnamento e fornire un supporto personalizzato per soddisfare le esigenze specifiche degli studenti con ADHD. Questo può contribuire a migliorare l’impegno, la partecipazione e le prestazioni accademiche degli studenti.
  • Riduzione dello Stress e dell’Ansia: Gli studenti ADHD possono sperimentare maggiore stress e ansia a causa delle sfide legate all’attenzione e all’organizzazione. La certificazione permette agli insegnanti di implementare strategie e supporti che aiutano gli studenti a gestire meglio queste difficoltà e a sviluppare competenze di coping.

Certificazione ADHD in Ambito Lavorativo

  • Accomodamenti sul Posto di Lavoro: La certificazione consente ai dipendenti con ADHD di richiedere accomodamenti sul posto di lavoro, come un ambiente di lavoro tranquillo, la flessibilità nell’organizzazione del lavoro o l’utilizzo di strumenti di supporto tecnologici. Questi accomodamenti possono migliorare la produttività e il benessere sul posto di lavoro.
  • Miglior Comunicazione e Comprensione: Essere certificati per l’ADHD può aiutare a promuovere una migliore comunicazione e comprensione tra dipendenti e datori di lavoro. Una maggiore consapevolezza dell’ADHD e delle sue implicazioni può favorire un ambiente di lavoro più inclusivo e rispettoso.
  • Riduzione degli Ostacoli alla Carriera: Senza una certificazione, i dipendenti ADHD possono incontrare ostacoli nella loro carriera a causa di pregiudizi o mancanza di comprensione da parte dei superiori. La certificazione può aiutare a garantire che essi ricevano il supporto e gli accomodamenti necessari per raggiungere il loro pieno potenziale professionale.

Passaggi della Certificazione ADHD

La certificazione dell’ADHD è un passo cruciale per coloro che cercano supporto e agevolazione a seconda delle capacità individuali nelle scuole, nei luoghi di lavoro o in altri contesti.

Ma il processo di diagnosi ADHD e relativa certificazione può sembrare complesso e spesso solleva molte domande.

In questo contenuto, esaminiamo punto per punto ed un po’ più da vicino, come funziona l’iter di certificazione dell’ADHD e cosa aspettarsi durante questo interessante percorso personalizzato.

1. Consulto Iniziale:

Il processo di diagnosi certificazione ADHD di solito parte con un consulto iniziale con un professionista della salute mentale specializzato nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo, come uno psicologo clinico o uno psichiatra. Durante questo incontro, verranno discussi i sintomi e i problemi che stai affrontando e verranno raccolte informazioni sulla tua storia medica e comportamentale.

consulto iniziale ADHD
valutazione criteri diagnostici ADHD

2. Valutazione Approfondita:

Dopo il consulto iniziale, è probabile che venga eseguita una valutazione più approfondita per determinare se soddisfi i criteri diagnostici per l’ADHD. Questa valutazione può includere una serie di strumenti, come questionari, scale di valutazione e interviste cliniche, per valutare i sintomi e il loro impatto sulla tua vita quotidiana.

3. Coinvolgimento di Terzi:

In molti casi, il professionista può richiedere informazioni da genitori, insegnanti o altri caregiver per ottenere una visione più completa del tuo comportamento e del tuo funzionamento in diversi contesti. Questo coinvolgimento di terzi è importante perché può fornire una prospettiva più obiettiva e completa.

diagnosi ADHD genitori
esami medici ADHD certificazione

4. Esami Medici:

Durante il processo di certificazione, potrebbe essere necessario sottoporsi a esami medici per escludere altre cause possibili dei sintomi, come problemi di salute fisica o di neurosviluppo. Questi esami possono includere test di laboratorio, esami fisici e valutazioni neurologiche, a seconda delle tue specifiche esigenze.

5. Diagnosi e Piano di Trattamento:

Una volta completata la valutazione, il professionista formulerà una diagnosi basata sui criteri diagnostici ufficiali per l’ADHD. Se la diagnosi viene confermata, verrà sviluppato un piano di trattamento personalizzato che può includere terapia comportamentale, farmaci o altre strategie di gestione dei sintomi.

diagnosi piano trattamento ADHD
certificazione ADHD scuola lavoro

6. Certificazione ADHD e Documentazione:

Se necessario per scopi scolastici, lavorativi o altri, il professionista può emettere una certificazione dell’ADHD che attesta la diagnosi e fornisce raccomandazioni per supportare le tue esigenze specifiche. Questa documentazione può essere presentata alle autorità scolastiche, ai datori di lavoro o ad altri per garantire l’accesso agli accomodamenti e ai servizi necessari.

7. Monitoraggio ADHD:

Dopo la certificazione, è importante continuare a lavorare con il professionista ADHD per monitorare i progressi e apportare eventuali aggiustamenti al piano di trattamento, se necessario. Il follow-up regolare può aiutare a garantire che stai ricevendo il supporto di cui hai bisogno per gestire con successo i sintomi dell’ADHD.

 

monitoraggio progressi ADHD

Dunque, in breve,  la certificazione dell’ADHD è un processo complesso che coinvolge valutazioni approfondite, diagnosi accurata e sviluppo di piani di trattamento personalizzati. Collaborare con un professionista esperto può aiutarti a navigare attraverso questo processo e a ottenere il supporto di cui hai bisogno per gestire i sintomi dell’ADHD in modo efficace e sostenibile. Se stai considerando la certificazione dell’ADHD, non esitare a cercare il supporto di un professionista qualificato per guidarti lungo il percorso.

Complicazioni dovute dal disturbo ADHD trascurato o malgestito

Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) è una condizione neurocomportamentale che può portare a una serie di complicazioni quando trascurato o malgestito nel tempo. I sintomi di disattenzione, impulsività e iperattività possono influire negativamente sul rendimento scolastico, sulle relazioni interpersonali e sul benessere emotivo, generando complicazioni che richiedono un intervento precoce e mirato.

Alcune tra le principali complicazioni associate a un disturbo ADHD trascurato sono:

Difficoltà nell'apprendimento e nelle prestazioni accademiche:

Uno dei problemi più comuni associati a un disturbo ADHD trascurato è la difficoltà nell’apprendimento e nelle prestazioni accademiche. I bambini e ragazzi studenti ADHD possono lottare con l’attenzione, l’organizzazione e l’autocontrollo, rendendo difficile il mantenimento del ritmo scolastico e il conseguimento di risultati accademici soddisfacenti.

Bassa autostima e problemi di autostima:

Le difficoltà nell’ambiente scolastico e sociale possono contribuire a una bassa autostima e a problemi di autostima nei bambini e negli adulti ADHD. La frustrazione per le continue sfide e il senso di inadeguatezza possono influenzare negativamente il benessere emotivo e psicologico del paziente.

Problemi relazionali e sociali:

Le caratteristiche sintomatiche dell’ADHD, come l’iperattività, l’impulsività e l’attenzione limitata, possono rendere difficile per i pazienti stabilire e mantenere relazioni sociali significative. Questo può portare a sentimenti di isolamento, solitudine e difficoltà nel formare connessioni interpersonali significative.

Comportamenti a rischio:

I bambini e gli adulti ADHD trascurato possono essere più inclini a comportamenti a rischio, come abuso di sostanze, comportamenti impulsivi o comportamenti sessuali ad alto rischio. Questi comportamenti possono aumentare il rischio di lesioni fisiche, problemi legali o complicanze psicosociali.

Bassa performance lavorativa:

Gli adulti ADHD possono lottare con la gestione del tempo, l’organizzazione e la concentrazione sul lavoro, influenzando negativamente le loro performance lavorative e le opportunità di carriera. Questo può portare a una maggiore probabilità di disoccupazione, instabilità lavorativa e insoddisfazione professionale.

Problemi di salute mentale:

Il disturbo ADHD può aumentare il rischio di sviluppare altri disturbi psichiatrici, come ansia, depressione, disturbo oppositivo provocatorio (ODD) o disturbo d’ansia da separazione. Questi disturbi possono complicare ulteriormente il quadro clinico e influenzare negativamente la qualità della vita del paziente.

Difficoltà nelle attività quotidiane e nell'auto-mantenimento:

Le difficoltà nel gestire l’organizzazione, l’attenzione e l’impulsività possono influenzare la capacità del paziente di svolgere attività quotidiane e di autogestione, come prendersi cura di se stessi, mantenere la casa in ordine o gestire le finanze personali.

Rischio di incidenti e lesioni:

L’iperattività e l’impulsività associate all’ADHD possono aumentare il rischio di incidenti e lesioni, sia per i bambini che per gli adulti. Questo può includere incidenti stradali, cadute, incidenti sul lavoro o lesioni causate da comportamenti impulsivi.

Alla luce di questo, un disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) non trattato può portare a una serie di complicazioni che influenzano la salute, il benessere emotivo e le prestazioni accademiche, sociali e lavorative del paziente.

È importante identificare e trattare precocemente il disturbo ADHD per prevenire o gestire queste complicazioni e migliorare la qualità della vita del paziente.

Un intervento terapeutico mirato, che può includere terapia comportamentale, supporto psicologico e, in alcuni casi, farmacoterapia ADHD, può essere utile nel gestire efficacemente il disturbo ADHD e ridurre il rischio di complicanze.

Importanza della Diagnosi ADHD: perché farla?

La diagnosi dell’ADHD (DDAI) riveste un’importanza cruciale, poiché determina l’approccio terapeutico e il supporto necessari per migliorare la qualità della vita del soggetto. Essa influisce direttamente sulla gestione delle difficoltà quotidiane, come la concentrazione, l’autocontrollo e l’organizzazione, che possono compromettere l’apprendimento e le relazioni interpersonali.

 

Inoltre, una diagnosi tempestiva consente di intervenire per prevenire complicazioni psicologiche, come ansia o depressione, che spesso si sviluppano in risposta alla frustrazione per la mancata comprensione del disturbo. L’individuazione precoce dell’ADHD facilita anche l’integrazione sociale e scolastica del paziente, migliorando le opportunità future di crescita e di inserimento nella comunità.

 

Nello specifico, le ragioni che rendono una diagnosi così importante includono:

 

  • Comprensione del disturbo: la diagnosi fornisce una comprensione chiara dell’ADHD, aiutando l’individuo, la sua famiglia e gli operatori sanitari che lo circondano, a capire i sintomi e i comportamenti correlati allo stesso e a comportarsi di conseguenza.

  • Trattamento mirato: la diagnosi non è mai fine a se stessa. Un corretto inquadramento diagnostico è necessario per un corretto approccio terapeutico e orienta al trattamento della condizione. Ogni condizione, infatti, ha delle sue linee guida di trattamento e la diagnosi accurata è ciò che permette di prendere la strada giusta. Una diagnosi accurata ADHD, nello specifico, consente l’implementazione di trattamenti mirati, come terapie psico-comportamentalifarmaci stimolanti o terapie cognitive, che possono migliorare significativamente la gestione dei sintomi e la qualità della vita.

  • Riduzione dell’ansia e della frustrazione: spesso, gli individui ADHD possono sperimentare ansia e frustrazione a causa di difficoltà non comprese. Molti riferiscono infatti di “vivere meglio” dopo aver ricevuto la diagnosi, anche solo perché riescono a riconoscere alcune dinamiche comportamentali come parte di una condizione complessa di cui non erano a conoscenza o che non pensavano li riguardasse. La diagnosi, spesso, offre un senso di validazione e può ridurre il senso di isolamento e di confusione che spesso circonda chi vive una condizione che determina dei comportamenti che, senza una diagnosi, almeno dall’esterno, appaiono inspiegabili. Per molte persone adulte non ancora diagnosticate, ricevere una diagnosi di ADHD può un’esperienza di grande sollievo. Dopo magari anni di frustrazione, senso di inadeguatezza o tentativi di “forzarsi” ad adattarsi a un mondo che sembra non essere fatto per loro, la diagnosi permette di dare un nome a molte esperienze passate e presenti, offrendo quasi un senso di riconciliazione con sé stessi.

  • Miglioramento delle relazioni interpersonali: comprendere che i comportamenti sono causati da un disturbo specifico, come ADHD, può migliorare le relazioni personali, riducendo i conflitti e promuovendo una comunicazione più efficace. 

  • Successo scolastico e lavorativo: la diagnosi precoce dell’ADHD e l’intervento adeguato possono migliorare le prestazioni accademiche e professionali delle persone, consentendo all’individuo di sfruttare appieno il proprio potenziale, senza più essere ostacolato dalla sintomatologia della propria condizione.

  • Prevenzione di comorbidità: l’ADHD è spesso associato ad altre condizioni, come disturbi depressivi, uso di sostanze, disturbi d’ansia, che spesso sono il risultato di una condizione trascurata e ignorata con la quale convivere in un mondo che non è progettato per i neurodivergenti e che quindi avanza pretese e richieste spesso difficili da raggiungere. Una diagnosi ADHD precoce può contribuire a prevenire efficacemente queste comorbidità.

  • Supporto personalizzato: una volta diagnosticato, l’individuo può accedere a supporto personalizzato, come l’educazione speciale nella scuola o il coaching professionale ADHD sul posto di lavoro, per affrontare le sfide legate a questo tipo di disturbo neurocomportamentale.

  • Autoconsapevolezza e auto-advocacy: una diagnosi e una presa in carico di ADHD da parte specialisti del settore, può aiutare l’individuo a sviluppare un maggiore senso di autoconsapevolezza riguardo ai propri punti di forza e relative debolezze, nonché alla gestione dei sintomi, promuovendo l’auto-advocacy e l’autonomia.

  • Prevenzione di conseguenze negative: senza una diagnosi e un trattamento adeguati, l’ADHD può portare a conseguenze negative, come problemi di salute mentale, difficoltà nelle relazioni e nell’occupazione, dipendenze e comportamenti a rischio.

  • Riduzione del rischio di disturbi legati all’ADHD nell’età adulta: la diagnosi e il relativo trattamento dell’ADHD durante l’infanzia o, comunque, in giovane età, possono ridurre il rischio di persistenza dei sintomi più invalidanti nell’età adulta e prevenire complicazioni associate, come la disoccupazione e i problemi legali.

La diagnosi di ADHD è quindi importantissima per diverse ragioni. Una diagnosi non è un punto d’arrivo, bensì un punto di partenza dal quale iniziare un percorso mirato, adeguato, commisurato alle esigenze del singolo individuo ADHD.

Impatto della diagnosi ADHD su autostima e la vita quotidiana

Ricevere una diagnosi di ADHD presso la Clinica Psicologica GAM può avere un impatto significativo sull’autostima e la vita quotidiana di una persona.

Questa condizione influisce su vari aspetti della vita, inclusi il rendimento scolastico o lavorativo, le relazioni interpersonali e la gestione delle emozioni.

Comprendere come la diagnosi di ADHD può influenzare questi ambiti è fondamentale per affrontare la condizione in modo efficace e promuovere una qualità della vita migliore.

autostima ADHD

Una diagnosi di ADHD può portare a una maggiore comprensione di sé stessi e delle proprie difficoltà. Sapere che i problemi di concentrazione, impulsività o iperattività sono legati a una condizione medica può alleviare il senso di colpa o frustrazione che molte persone provano. Questo riconoscimento può essere il primo passo verso l’accettazione e l’adattamento.

  • Negativa: La consapevolezza di avere una condizione cronica può inizialmente abbassare l’autostima. Le persone possono sentirsi stigmatizzate o percepire il disturbo come un’etichetta negativa.
  • Positiva: Con il tempo, molte persone trovano sollievo nel sapere che c’è una spiegazione per le loro difficoltà. Una corretta gestione dell’ADHD può migliorare le prestazioni in vari ambiti, rafforzando così l’autostima.
  • Organizzazione: Le difficoltà con la gestione del tempo e l’organizzazione possono essere affrontate con strategie specifiche, come l’uso di agende, promemoria e routine strutturate.
  • Routine: Stabilire routine quotidiane aiuta a ridurre l’ansia e migliora la gestione delle attività quotidiane.
  • Prestazioni: Senza una diagnosi e un trattamento adeguato, le persone con ADHD possono sperimentare un calo delle prestazioni scolastiche o lavorative, con conseguenti sentimenti di frustrazione e insuccesso.
  • Supporto: Ricevere supporto adeguato, come accomodamenti scolastici o strategie di gestione del tempo sul lavoro, può migliorare significativamente le prestazioni e la soddisfazione personale.
  • Comunicazione: L’ADHD può influire sulla capacità di ascoltare e rispondere in modo appropriato nelle conversazioni, causando incomprensioni e conflitti.
  • Supporto Sociale: La diagnosi può facilitare la comunicazione con amici e familiari, che possono offrire un supporto più informato e comprensivo.
  • Impulsività: Le persone con ADHD possono avere difficoltà a regolare le emozioni, risultando in risposte impulsive o eccessive.
  • Strategie di Coping: Imparare tecniche di gestione dello stress e delle emozioni può migliorare il benessere emotivo complessivo.
  • Condizioni Associate: L’ADHD spesso coesiste con altre condizioni come ansia, depressione o disturbi dell’apprendimento, che possono complicare ulteriormente la vita quotidiana.
  • Trattamento Integrato: Un approccio integrato al trattamento può affrontare sia l’ADHD che le condizioni comorbide, migliorando la qualità della vita.
  • Stress e Ansia: L’ADHD può aumentare i livelli di stress e ansia, influenzando negativamente la salute mentale.
  • Terapia: La terapia cognitivo-comportamentale e altre forme di consulenza psicologica possono aiutare a gestire i sintomi dell’ADHD e le sue ripercussioni sulla salute mentale.

Una diagnosi di ADHD ha un impatto profondo sull’autostima e la vita quotidiana.

Ma con una diagnosi precoce da parte del Centro Clinico ADHD GAM-MEDICAL, il supporto adeguato e le giuste strategie di gestione, le persone con ADHD possono affrontare efficacemente le sfide e migliorare significativamente la loro condizione di vita.

La chiave è l’accesso a risorse e trattamenti appropriati, nonché il sostegno continuo da parte di professionisti e della rete sociale.

Diagnosi differenziale ADHD: distinguerlo da altre condizioni

La diagnosi differenziale dell’ADHD è un passo fondamentale per escludere altre condizioni che possono presentare sintomi simili, garantendo così un trattamento adeguato e mirato. Infatti, disturbi come l’ansia, la depressione, i disturbi dell’umore o altre problematiche neurologiche possono sovrapporsi all’ADHD, rendendo complesso il quadro clinico.

 

Un’accurata valutazione psicologica e medica è essenziale per distinguere l’ADHD da altre patologie, considerando la storia del paziente, l’evoluzione dei sintomi e il contesto in cui si manifestano. Ad esempio, l’iperattività e la difficoltà di concentrazione possono essere presenti anche in individui con ansia, ma l’origine e la natura di questi sintomi sono diversi.

Una corretta diagnosi differenziale permette non solo di evitare diagnosi errate, ma anche di individuare eventuali comorbidità che potrebbero influenzare il trattamento, migliorando così l’efficacia delle strategie terapeutiche adottate per ogni singolo paziente.

 

Tutte le diagnosi dovrebbero essere accurate perchè la diagnosi non è solo un’etichetta ma orienta al trattamento più adeguato e, di conseguenza, potenzialmete più efficace. Ci sono però diagnosi più complesse di altre, soprattutto quando i sintomi e le manifestazioni possono essere molto simili, e quindi confuse, con quelle di altre condizioni. Uno di questi casi è l’ADHD. La diagnosi dell’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) richiede un’attenzione particolare per distinguere questa condizione da altre psicopatologie, disturbi e condizioni che possono presentare sintomi simili.

Trattare una condizione attraverso le linee guida previste per altre condizioni non solo può risultare inefficace, ma in alcuni casi anche dannoso. 

Sintomi Condivisi: l’ADHD è ben definito nei manuali diagnostici e ha delle caratteristiche cliniche particolari e distintive. Tuttavia, oltre ai sintomi di inattenzione, iperattività e impulsività, ci sono altre carattetistiche e sfaccettature che possono essere simili a quelle di altre condizioni mentali. Diverse sono infatti le condizioni con cui l’ADHD va in sovrapposizione sintomatologica. Alcuni degli esempi più emblematici sono: 

  • Disturbi d’Ansia: l’ansia può causare difficoltà di concentrazione, irrequietezza e problemi di attenzione che possono sembrare ADHD. L’ansia può rendere difficile focalizzarsi proprio perché il cervello è impegnato a preoccuparsi, a prevedere possibili problemi o a rimuginare. Una persona ansiosa potrebbe sembrare distratta o iperattiva, ma in realtà la sua mente è sovraccarica di pensieri preoccupanti. Inoltre, i sintomi dell’ADHD e i comportamenti conseguenti possono generare situazioni in cui si prova ansia. Per questo, è importante scavare sotto all’ansia e capire se c’è un ADHD sottostante e se quell’ansia non è primaria, ma una conseguenza delle difficoltà che l’ADHD comporta.

    Ad esempio, la procrastinazione può derivare dalla time blindness, ovvero la cecità temporale che porta le persone ADHD a distinguere solo tra ciò che sta succedendo ora e ciò che “non è adesso”. Di conseguenza, una scadenza può sembrare lontana fino all’ultimo momento, quando improvvisamente diventa urgente, generando ansia.

  • Depressione: la depressione può manifestarsi con apatia, difficoltà di concentrazione e perdita di interesse, faticabilità e affaticamento, problemi di memoria, bassa tolleranza alla frustrazione e paralisi operative. Queste sono tutte manifestazioni e sintomi che possono essere confusi con quelli dell’ADHD. Inoltre, la depressione può essere comorbida con l’ADHD, un po’ come l’ansia, sviluppandosi in risposta alle difficoltà che l’ADHD comporta. Molte persone ADHD sperimentano ripetuti fallimenti percepiti, critiche, difficoltà nelle relazioni e nel lavoro, senso di inadeguatezza e frustrazione costante per non riuscire a “fare le cose come gli altri”. Tutto questo può portare nel tempo a una depressione reattiva, alimentata dal senso di impotenza e dall’autostima compromessa.
  • Disturbi dell’Apprendimento: i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) possono determinare difficoltà scolastiche simili a quelle osservate nell’ADHD.
  • Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP): sicuramente una delle diagnosi più spesso confuse con l’ADHD è il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), soprattutto in età infantile perchè entrambe esordiscono in infanzia e tendono a determinare problematiche più tangibili a partire dall’età scolare. I bambini con DOP possono mostrare comportamenti impulsivi e iperattivi, ma la loro ostilità e oppositività sono più pronunciate. Infatti, mentre nell’ADHD l’impulsività può portare a interrompere gli altri, non rispettare turni o agire senza pensare, nel DOP il comportamento è caratterizzato da sfida attiva, rifiuto di rispettare le regole, atteggiamenti ostili verso figure autoritarie e irritabilità frequente.
  • Disturbo dello Spettro Autistico (ASD): Anche l’autismo può includere difficoltà di attenzione e comportamenti iperattivi. Inoltre, l’autismo e l’ADHD possono condividere difficoltà sensoriali (sovraccarico sensoriale), disregolazione emotiva, meltdown e shutdown e stimming ma si distinguono per problemi nella comunicazione e nelle interazioni sociali.
  • Disturbi del Sonno: Problemi di sonno come l’insonnia o l’apnea notturna possono causare affaticamento e difficoltà di attenzione durante il giorno.
  • Disturbo bipolare: ci sono alcune aree di sovrapposizione tra disturbo bipolare e ADHD, soprattutto per quanto riguarda l’impulsività, l’instabilità emotiva, l’iperattività mentale e l’affaccendamento. Tuttavia, ci sono differenze fondamentali. Ad esempio, nell’ADHD, l’impulsività è costante nel tempo, mentre nel disturbo bipolare è legata alle fasi maniacali o ipomaniacali. L’iperattività del disturbo bipolare tende a manifestarsi in episodi con umore euforico, aumento dell’energia e riduzione del bisogno di sonno, mentre nell’ADHD è più una difficoltà cronica a regolare l’attività mentale e fisica. Nell’ADHD, l’emotività è rapida e reattiva ma breve, mentre nel disturbo bipolare le alterazioni dell’umore sono più profonde e durature.
  • Disturbo ossessivo-compulsivo: anche se a primo impatto ADHD e DOC sembrano due estremi opposti, perchè il primo è associato a disorganizzazione e impulsività mentre il secondo a ipercontrollo e rigidità, ci sono delle aree di sovrapposizione come i comportamenti ripetitivi e le difficoltà di concentrazione. Inoltre, alcune persone ADHD sviluppano tratti ossessivi per compensare la loro disorganizzazione (ad esempio, mille post-it, sveglie ovunque, rituali rigidi per evitare dimenticanze). In questo caso, i comportamenti ossessivo-compulsivi non sono un vero DOC, ma una strategia per gestire l’ADHD.
  • Disturbo borderline di personalità: ADHD e disturbo borderline condividono diverse caratteristiche, soprattutto legate alla sfera emotiva e affettiva. Entrambe le condizioni sono accumunate da disregolazione emotiva, labilità emotiva, impulsività e sensibilità al rifiuto. 
sintomi ADHD comorbilità

Approccio Diagnostico: La diagnosi differenziale dell’ADHD implica una valutazione complessa e multidimensionale:

  • Anamnesi Completa: una storia dettagliata del paziente è fondamentale per identificare la presenza e l’evoluzione dei sintomi. Questo include una valutazione delle prestazioni scolastiche o lavorative, delle relazioni interpersonali e dei comportamenti quotidiani.
  • Interviste Cliniche: colloqui approfonditi con il paziente e, nel caso di bambini, con i genitori o gli insegnanti, possono fornire informazioni preziose. Questi colloqui aiutano a contestualizzare i sintomi e a capire meglio il loro impatto sulla vita del paziente.
  • Questionari e Scale di Valutazione: strumenti standardizzati come il Conners’ Rating Scale o il Vanderbilt ADHD Diagnostic Rating Scale possono aiutare a quantificare i sintomi e confrontarli con i criteri diagnostici del DSM-5.
  • Esami Medici: gli esami fisici e i test di laboratorio possono escludere altre cause mediche dei sintomi, come problemi tiroidei o disturbi neurologici.
diagnosi differenziale ADHD

Distinguere Tra ADHD e Altre Condizioni

  • Durata e Contesto dei Sintomi: i sintomi dell’ADHD devono essere presenti per almeno sei mesi e in più contesti (ad esempio, a casa e a scuola o al lavoro).
  • Inizio Preciso dei Sintomi: l’ADHD solitamente inizia nell’infanzia, mentre i sintomi di disturbi come ansia e depressione possono comparire in qualsiasi momento della vita.
  • Risposta al Trattamento: la risposta ai trattamenti può aiutare nella diagnosi differenziale. Ad esempio, i sintomi dell’ADHD spesso migliorano con i farmaci stimolanti, mentre quelli dell’ansia possono rispondere meglio agli ansiolitici o agli antidepressivi.
  • Valutazione Psicologica: test psicologici e neuropsicologici possono fornire ulteriori informazioni sul funzionamento cognitivo e sulle specifiche difficoltà del paziente, distinguendo tra ADHD e altri disturbi cognitivi o comportamentali.
Diagnosi ADHD sintomi

Pertanto la diagnosi differenziale dell’ADHD richiede un’analisi approfondita e sistematica per distinguere questa condizione da altre patologie con sintomi simili.

 

Un approccio multidisciplinare che include anamnesi dettagliate, interviste cliniche, strumenti di valutazione standardizzati e esami medici è fondamentale per garantire una diagnosi accurata e un trattamento appropriato.

 

Distinguere correttamente l’ADHD da altre condizioni non solo migliora l’efficacia del trattamento, ma riduce anche il rischio di interventi non necessari o inadeguati, promuovendo il benessere generale del paziente.

Ruolo della famiglia nella diagnosi dell’ADHD

La famiglia gioca un ruolo essenziale nella diagnosi dell’ADHD, poiché è la prima a osservare i comportamenti del bambino o dell’adolescente e a segnalare eventuali difficoltà. I genitori forniscono informazioni cruciali sulla storia del soggetto, sulla frequenza e sull’intensità dei sintomi in diversi contesti, come casa e scuola.

 

Questo aiuta i professionisti a distinguere i comportamenti tipici da quelli indicativi del disturbo. Inoltre, la famiglia partecipa attivamente alla compilazione di questionari e scale di valutazione standardizzate, fondamentali per un quadro diagnostico accurato. Il supporto familiare è determinante anche dopo la diagnosi, poiché favorisce l’adesione ai percorsi terapeutici e alle strategie educative per migliorare la gestione del disturbo.

 

Un ambiente familiare consapevole e collaborativo può contribuire significativamente al benessere del soggetto con ADHD, facilitando il suo sviluppo personale e sociale. La famiglia non solo fornisce informazioni essenziali durante la diagnosi, ma svolge anche un ruolo fondamentale nel supportare il paziente durante e dopo il processo diagnostico.

Comprendere l’importanza del contributo familiare può migliorare significativamente gli esiti diagnostici e terapeutici.

Osservazione dei Sintomi ADHD

I membri della famiglia, in particolare i genitori, sono spesso i primi a notare i sintomi dell’ADHD. Poiché vivono quotidianamente con la persona in questione, possono osservare comportamenti come inattenzione, iperattività e impulsività in vari contesti, come a casa, a scuola o durante le attività sociali. Queste osservazioni sono cruciali per identificare la necessità di una valutazione formale.

Raccolta di Informazioni Storiche della persona ADHD

Durante il processo diagnostico, i professionisti della salute richiedono una dettagliata anamnesi del paziente. La famiglia può fornire una cronologia completa dello sviluppo del paziente ADHD, includendo informazioni su gravidanza, nascita, sviluppo precoce, tappe evolutive, inizio degli studi e approccio al mondo lavorativo. Questi dati sono essenziali per capire quando sono iniziati i sintomi e come si sono evoluti nel tempo.

Valutazione Multicontestuale dell'ADHD

L’ADHD deve manifestarsi in più contesti (ad esempio, a casa e a scuola) per essere diagnosticato. I genitori e altri membri della famiglia possono fornire una prospettiva sui comportamenti del giovane o dell’adulto in diversi ambienti, aiutando a confermare che i sintomi non sono limitati a un singolo contesto. Questo è importante per distinguere l’ADHD da altre condizioni che possono presentarsi in modo simile ma sono situazionali.

Comunicazione con gli Insegnanti ADHD e Altri Caregivers

La famiglia può facilitare la comunicazione tra i professionisti della salute mentale e altri adulti significativi nella vita del paziente, come insegnanti e allenatori (coach ADHD). Questi individui possono offrire ulteriori osservazioni sui comportamenti della persona ADHD e contribuire a una valutazione più completa. I genitori o parenti spesso coordinano questo scambio di informazioni, assicurandosi che tutti i dati rilevanti siano considerati durante la diagnosi.

Supporto Emotivo e Psicologico

Ricevere una diagnosi di ADHD può essere emotivamente difficile sia per paziente che per la famiglia. I membri della famiglia offrono supporto emotivo, aiutando il giovane o l’adulto a capire la diagnosi e a gestire eventuali sentimenti di ansia o frustrazione. Un ambiente familiare comprensivo e solidale è essenziale per il benessere emotivo della persona ADHD durante questo periodo.

Implementazione delle Strategie di Gestione ADHD

Dopo la diagnosi, la famiglia gioca un ruolo chiave nell’implementazione delle strategie di gestione consigliate dai professionisti della salute mentale. Queste possono includere l’adozione di routine strutturate, l’uso di tecniche di rinforzo positivo, e il monitoraggio dell’aderenza ai trattamenti farmacologici ADHD. I genitori o altri famigliari possono anche lavorare con insegnanti e scuole per sviluppare piani educativi personalizzati (PEP) che supportino le esigenze della persona ADHD.

Educazione e Advocacy nella gestione famigliare dell'ADHD

Un altro ruolo importante della famiglia è quello di educarsi sull’ADHD e diventare “avvocati” per il loro parente ADHD. Questo può comportare la partecipazione a gruppi di supporto, la lettura di materiali informativi, e il dialogo con i professionisti per capire meglio la condizione e le opzioni di trattamento disponibili. Inoltre, i genitori possono svolgere un ruolo attivo nel garantire che il parente riceva le risorse e i servizi necessari a scuola e nella comunità (vedi psicoeducazione di gruppo ADHD“).

Monitoraggio Continuo e Adattamento

L’ADHD è una condizione cronica che richiede un monitoraggio continuo e adattamenti nel tempo. La famiglia deve essere vigilante nell’osservare eventuali cambiamenti nei sintomi o nelle risposte al trattamento e comunicare queste osservazioni ai professionisti ADHD. Questo feedback è fondamentale per adeguare le strategie di trattamento e garantire che il paziente ADHD continui a ricevere il supporto di cui ha bisogno.

A tal proposito dunque, il ruolo della famiglia nella diagnosi dell’ADHD è multifacetato e fondamentale.

Dalla rilevazione iniziale dei sintomi ADHD alla raccolta di informazioni dettagliate, passando per il supporto emotivo e la gestione delle strategie terapeutiche, la famiglia è un pilastro centrale nel processo diagnostico.

Una collaborazione stretta tra la famiglia e i professionisti della salute può migliorare notevolmente la precisione della diagnosi e l’efficacia del trattamento, contribuendo al benessere generale del bambino.

Differenze di Diagnosi ADHD tra Uomini e Donne

La diagnosi dell’ADHD presenta differenze significative tra donne e uomini, sia in termini di manifestazioni cliniche che di sfide diagnostiche.

Queste differenze possono influenzare il riconoscimento della condizione, la tempestività della diagnosi e l’efficacia del trattamento.

È essenziale comprendere queste variabilità per garantire una valutazione accurata e un approccio terapeutico adeguato per entrambi i sessi.

Presentazione Clinica

  • Uomini: gli uomini, fin dall’infanzia, tendono a manifestare sintomi di iperattività e impulsività in modo più evidente, come l’incapacità di stare seduti, interruzione degli altri e comportamenti eccessivamente energici. Questi sintomi visibili spesso portano a una diagnosi più precoce durante l’infanzia, nel periodo scolare.
  • Donne: le donne, al contrario, manifestano più frequentemente sintomi di inattenzione o di iperattività mentale piuttosto che fisica, fin dall’infanzia. Possono apparire sognatrici, smemorate e meno organizzate, sintomi che sono meno evidenti e possono essere facilmente trascurati o attribuiti ad altro. Inoltre le donne neurodivergenti tendono ad avere delle abilità in più nel cosiddetto “masking”, cioè nel camuffamento dei sintomi per adattarsi alla società che le circonda. Questo può portare a diagnosi tardive, spesso durante l’adolescenza o l’età adulta.

Comorbidità

  • Uomini: gli uomini ADHD hanno maggiori probabilità di avere disturbi comportamentali associati, come il disturbo oppositivo provocatorio (DOP) o altri disturbo da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta, soprattutto in infanzia. In età adulta sono più frequenti negli uomini i comportamenti di uso e abuso di sostanze. 
  • Donne: le donne ADHD sono più inclini a sviluppare comorbidità come ansia, depressione e disturbi dell’umore. Queste condizioni possono mascherare i sintomi dell’ADHD, rendendo la diagnosi più complessa.

Impatto Sociale ed Emotivo

  • Uomini: gli uomini ADHD possono avere maggiori difficoltà con le relazioni sociali e comportamentali, spesso affrontando problemi disciplinari a scuola e al lavoro.
  • Donne: le donne possono soffrire di bassa autostima e problemi di immagine corporea a causa delle difficoltà non riconosciute e dell’ansia sociale. Lottano con il perfezionismo e possono sentire una pressione maggiore per “adattarsi” alle aspettative sociali.

Diagnosi Tardiva

  • Uomini: gli uomini sono spesso diagnosticati più precocemente a causa della maggiore visibilità dei sintomi iperattivi e impulsivi.
  • Donne: le donne tendono a ricevere diagnosi più tardi nella vita, poiché i loro sintomi di inattenzione e le comorbidità emotive sono meno riconosciuti come parte dell’ADHD. Questo ritardo può portare a anni di frustrazione e a una mancanza di supporto adeguato.

Percezione Sociale e Stigma

  • Uomini: gli uomini possono affrontare stigma legati ai comportamenti iperattivi e impulsivi, spesso etichettati come “problematici” o “difficili”.
  • Donne: le donne possono essere stigmatizzate per le loro difficoltà a mantenere le aspettative di ruolo tradizionali, come la cura della famiglia e l’efficienza lavorativa. Possono anche sentirsi inadeguate o incomprese a causa della loro incapacità di organizzarsi o concentrarsi.

Accesso al Trattamento

  • Uomini: gli uomini sono più spesso indirizzati a servizi di salute mentale durante l’infanzia a causa dei loro sintomi più appariscenti.
  • Donne: le donne possono non cercare aiuto fino all’età adulta, quando le pressioni della vita quotidiana e delle responsabilità aumentano. Il loro accesso al trattamento può essere ulteriormente complicato dalle comorbidità non trattate.

Le differenze tra uomini e donne nella diagnosi dell’ADHD sono pertanto evidenti e influenzano significativamente il percorso diagnostico e terapeutico.

Gli uomini tendono a manifestare sintomi più evidenti e ricevono diagnosi e trattamenti più tempestivi, mentre le donne affrontano spesso diagnosi tardive e comorbidità emotive che complicano il quadro clinico.

Gli specialisti della salute mentale che sono consapevoli di queste differenze e riescono ad adottare un approccio sensibile al genere per garantire che tutti i pazienti ricevano una valutazione accurata e un trattamento adeguato.

Risolviamo i tuoi dubbi

Il percorso di diagnosi adhd richiede circa 40-60 giorni; la tempistica di diagnosi ADHD dipende anche dalla disponibilità dell’interessato nella fissazione degli appuntamenti. Lo svolgimento online dei colloqui agevola molto, in questo senso.

No, non è obbligatorio, in senso assoluto. La sola relazione dello psicologo ADHD non ha, però, valore medico-legale. Infatti, per poter richiedere, ad esempio, agevolazioni a livello scolastico, universitario o per disabilità, è necessario ricevere la diagnosi medica, quindi includendo la valutazione psichiatrica e il certificato di diagnosi ADHD. Quest’ultima, inoltre, è fondamentale per escludere la presenza di concause organiche ai sintomi evidenziati a livello psicologico ed eventuali comorbilità.

Il certificato di diagnosi ADHD rilasciato dal nostro psichiatra è pienamente valido a i fini legali. E’, però, necessario rivolgersi al proprio Istituto o Ateneo per conoscere le procedure necessarie all’ottenimento delle agevolazioni previste. Infatti, vi sono differenze normativa a livello regionale per quanto concerne la provenienza del certificato di diagnosi (ad es. può essere richiesto un certificato rilasciato nel pubblico o che quello privato venga “validato” nel pubblico).

Si, se sei residente all’estero possiamo effettuare la diagnosi di ADHD, ma nel caso volessi ricevere il farmaco non potrai acquistarlo usando la nostra ricetta nel tuo paese. Per farlo dovrai andare, con la nostra ricetta, da un medico registrato nel tuo paese di residenza e farti fare la prescrizione.

Trattandosi di una visita privata nessuno può venire a saperlo a meno che non sia il paziente stesso a farne segnalazione. Può capitare che per ottenere il rinnovo di qualche certificato (ad. esempio idoneità alla guida) il medico competente richieda informazioni sull’assunzione di farmaci; è responsabilità del paziente informare il medico di riferimento.

Una volta che viene diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), si avvia il processo di trattamento. Quest’ultimo viene personalizzato in base alle specifiche esigenze di ciascuna persona e può assumere una forma farmacologica o non farmacologica, a seconda della gravità della condizione.