Che cos’è l’ADHD?

Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (DDAI), noto soprattutto con l’acronimo ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), è un disordine neuropsichico che causa alterazioni delle funzioni esecutive. Queste alterazioni possono manifestarsi in forme differenti a seconda dell’età e riguardano principalmente la gestione dell’attenzione, l’impulsività e il controllo dell’attività motoria.

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La fascia di età più colpita dall’ADHD è quella dai 6 ai 12 anni, ma il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (DDAI) può persistere anche in età adulta. Infatti, l’ADHD per lungo tempo è stato concettualizzato come un disturbo relativo solamente all’età infantile e solo in tempi recenti si è aperta la strada per una sua diagnosi e presa in carico anche in età adulta. È importante sottolineare che l’impatto dell’ADHD sulla vita quotidiana può essere molto significativo per chi ne è colpito e può influenzare tanto il rendimento scolastico e lavorativo, quanto le relazioni sociali.

Considerando la neuropsicologia dell’ADHD, le caratteristiche dell’ADHD sono contraddistinte da sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività, che si presentano con una intensità non adeguata allo stadio di sviluppo del soggetto.

ADHD e Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività sono la stessa sindrome?

cosa vuol dire ADHD

, ADHD e Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività sono la stessa condizione. Infatti, la sigla ADHD è l’acronimo del nome inglese dello stesso disturbo, cioè Attention Deficit Hyperactivity Disorder. In italiano, invece, l’acronimo del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività è DDAI.

È interessante notare che il termine “Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività” riflette la natura stessa della condizione, che causa difficoltà nell’attenzione e nell’iperattività. Nonostante questo, il termine generalmente più utilizzato per riferirsi alla sindrome da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, anche in ambito diagnostico e clinico, è “ADHD”.

Scopriamo tutti i modi in cui si può chiamare l’ADHD!

  • Disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (ADHD)
  • Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
  • Sindrome di Deficit di Attenzione e Iperattività (SDAI)
  • Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD)
  • Attention Deficit Disorder (ADD)
  • Hyperkinetic Disorder (HD)
  • Attention Deficit Disorder and Hyperactivity Disorder (ADDHD)
  • Attention Deficit with Hyperactivity Disorder (ADHD)
  • Francese: Trouble déficitaire de l’attention/ hyperactivité (TDAH)
  • Spagnolo: Trastorno por déficit de atención con hiperactividad (TDAH)
  • Portoghese: Transtorno do déficit de atenção e hiperatividade (TDAH)
  • Tedesco: Aufmerksamkeitsdefizit-/ Hyperaktivitätsstörung (ADHS)
  • Cinese: 注意力缺陷多动障碍 (ADHD)
  • Giapponese: 注意欠陥・多動性障害 (ADHD)
  • Coreano: 주의력 결핍 과잉 행동 장애 (ADHD)
ADHD manuale diagnostico DSM5

In particolare, è rilevante notare che il termine “ADD” (Attention Deficit Disorder) è stato utilizzato in passato per indicare la forma di ADHD con disattenzione predominante. Tuttavia, questa terminologia è stata abbandonata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), pubblicato nel 2013.

Invece, il termine “HD” (Hyperkinetic Disorder) è stato utilizzato in passato per indicare la forma di ADHD con iperattività e impulsività predominanti. Tuttavia, anche questa terminologia è stata abbandonata nel DSM-5.

Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) potrebbe manifestarsi con una serie di sintomi che influiscono sulla capacità di attenzione e sulla gestione del comportamento. Sono considerati sintomi dell’ADHD il deficit di attenzione e l’iperattività/impulsività e proprio su queste manifestazioni sintomatologiche si articolano i criteri della diagnosi ADHD.

I sintomi ADHD possono variare da persona a persona e possono essere diversi a seconda dell’età, ma si possono dividere in tre categorie principali:

  • Inattenzione
  • Iperattività
  • Impulsività

Le cause dell’ADHD

L’ADHD sta sottoponendo a gran sforzo la ricerca da quasi vent’anni, a causa della sua eziologia multifattoriale. Ciò indica che alla base del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD), ci siano diversi fattori quali:

  • Condizioni biologiche e genetiche
  • Caratteristiche neuropsicologiche
  • Condizioni ambientali
Quali sono le cause dell'ADHD
Neurotrasmettitori cervello causa dell'ADHD

L’ADHD è un disturbo che ha radici neurobiologiche complesse, e per questo motivo è ancora oggetto di numerosi studi. Tuttavia, si ritiene che la causa principale della ADHD sia una disfunzione a livello dei neurotrasmettitori, ovvero delle sostanze chimiche presenti nel cervello che regolano la comunicazione tra le cellule nervose.

In particolare, si ritiene che il soggetto ADHD sia caratterizzato da una carenza di dopamina e noradrenalina, due neurotrasmettitori che svolgono un ruolo fondamentale nel controllo dell’attenzione, della motivazione e della regolazione emotiva. Questa carenza può essere legata a fattori genetici, ma anche, in parte, a fattori ambientali come la dieta, lo stile di vita e l’esposizione a sostanze tossiche.

I farmaci di norma utilizzati per il trattamento dell’ADHD agiscono proprio su tale meccanismo, modulando i livelli di dopamina e di noradrenalina nel cervello.
Inoltre, le persone ADHD presentano carenze nello sviluppo dell’amigdala, centro delle emozioni, e dell’ippocampo, area del cervello che in parte influisce sulla motivazione e su un efficace svolgimento di azioni e compiti. Il ruolo del cervello, quindi, è centrale nello sviluppo dell’ADHD.

Ulteriori alterazioni sono di norma registrate nella corteccia prefrontale e nel cervelletto, con conseguenze sulle funzioni cerebrali quali l’attenzione, la programmazione delle azioni nel tempo, la capacità di non distrarsi, l’esecuzione dei movimenti corporei, la coordinazione motoria, coordinati, il controllo del proprio comportamento.

Per quanto concerne la genetica, bisogna sottolineare che essa può influenzare la presenza di ADHD attraverso un meccanismo genetico complesso e dunque attraverso l’interazione tra determinati geni e fattori ambientali.

Cause genetiche dell'ADHD

L'ADHD è cronico?

La sindrome ADHD è classificata come disturbo del neurosviluppo a causa del suo esordio in età infantile. A tal proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità mostra come l’ADHD sia uno dei disturbi psichici più comuni dell’infanzia, con una prevalenza stimata tra il 5% e il 7% della popolazione infantile.

adhd cronico

Negli ultimi anni, però, la comunità scientifica ha mutato il proprio approccio rispetto al disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, riconoscendo che esso presenta un’elevata cronicità, ovvero nella maggior parte dei casi perdura nella fase adolescenziale e adulta ed è ora ampiamente riconosciuto e diagnosticato negli adulti.

Studi recenti, inoltre, evidenziano come gran parte degli adulti ADHD non presentavano manifestazioni importanti ed impattanti in età infantile.

La prevalenza dell’ADHD negli adulti a livello internazionale è stimata tra il 3% ed il 4%.

ADHD in Italia

In Italia, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), è una condizione sempre più diffusa tra bambini, adolescenti e adulti. La prevalenza dell’ADHD negli adulti in Italia è più bassa rispetto a quella internazionale e si attesta secondo le stime al 2,8%.

Nella maggior parte dei casi, l’ADHD viene diagnosticata in età scolare, ma sempre più spesso viene individuata anche negli adolescenti e negli adulti, attraverso un protocollo diagnostico specifico.

Sebbene l’ADHD sia una condizione sempre più diagnosticata in Italia, la mancanza di consapevolezza può rendere difficile, per chi ne soffre, affrontare la patologia e i suoi effetti. Dunque, è importante offrire un adeguato supporto per le persone e le famiglie che ne sono colpite e impegnarsi collettivamente per migliorare la comprensione del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD).

In generale, il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività può avere un impatto importante sulla qualità della vita dell’adulto e del giovane adulto ADHD, sia per quanto riguarda il contesto sociale che quello lavorativo. Ciononostante, spesso le persone non identificano la loro condizione come una forma di ADHD e di conseguenza non cercano il supporto opportuno e necessario per gestire i sintomi del Disturbo dell’Attenzione.

Continua ad informarti sull’ADHD

ADHD le comorbidità più comuni

Le comorbidità più comuni con l'ADHD

Le comorbidità più comuni negli adulti con Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) sono:

  • Depressione
  • Mania
  • Umore misto
  • Alcol
  • Cocaina
  • Marijuana (o cannabis)
  • Uso problematico della pornografia
  • Dipendenza dal sesso correlata all’ADHD
  • Difficoltà nella gestione dell’intimità
  • Incapacità a raggiungere l’orgasmo
  • Tendenza a comportamenti a rischio
  • Ipersessualità
  • Iposessualità

Prognosi ADHD: il disturbo è curabile?

Non esiste una vera e propria cura per il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, che comporti una regressione totale dei sintomi e/o delle caratteristiche organiche che causano tali manifestazioni. Tuttavia, grazie ai progressi nella diagnosi e nella terapia, oggi è possibile gestire efficacemente i sintomi dell’ADHD e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.

ADHD si può curare

È importante sottolineare che solo un’accurata diagnosi ADHD, sia psicologica che medica, può consentire di individuare la strategia più opportune per la gestione del DDAI nel caso specifico, che può comprendere l’assunzione di farmaci, un approccio basato su psicoeducazione o psicoterapia, oppure una combinazione tra le due.

Come funziona la diagnosi di ADHD?

Tipologie di ADHD esitenti

L’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) è una condizione complessa che può manifestarsi in diverse forme e combinazioni di sintomi. La diagnosi e classificazione dell’ADHD includono 3 principali sottotipi di ADHD, o presentazioni, che riflettono le diverse manifestazioni dei sintomi nelle persone affette da questa condizione. 
Le tipologie principali sono: Predominantemente Inattentivo (ADHD-PI), Predominantemente Iperattivo-Impulsivo (ADHD-PII) ed infine, Combinato (ADHD-C).

Ognuna di queste manifestazioni differenziate di Disturbo da Deficit dell’attenzione e iperattività, si distingue per una varia serie di fattori, punti chiave e comportamenti che i soggetti presentano.

Ecco qui sotto un’analisi dettagliata di ciascuna tipologia di ADHD conosciuta.

sottotipo ADHD

ADHD PI: predominante inattentivo

Questo sottotipo del disturbo, conosciuto come ADHD Predominantemente Inattentivo (ADHD-PI), è caratterizzato principalmente dalla presenza di sintomi di disattenzione, con sintomi di iperattività e impulsività che possono essere meno evidenti o assenti.

Alcuni sintomi tipici dell’ADHD-PI includono:

  • Difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti o attività a lungo termine.
  • Tendenza a perdere oggetti necessari per attività quotidiane.
  • Dimenticanza di compiti o istruzioni.
  • Evitare compiti che richiedono sforzo mentale prolungato.

Le persone con ADHD-PI possono sembrare sognanti o distanti e possono avere difficoltà a completare compiti che richiedono concentrazione prolungata, come studiare o leggere.

 

L’ADHD Predominantemente Inattentivo (ADHD-PI) è una delle tre presentazioni principali del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Questo sottotipo si caratterizza principalmente per la presenza predominante di sintomi di disattenzione, con sintomi di iperattività e impulsività che possono essere meno evidenti o assenti.

Le persone con ADHD-PI possono sperimentare una serie di sfide che riguardano principalmente la loro capacità di mantenere l’attenzione su compiti o attività a lungo termine. Possono avere difficoltà a concentrarsi durante le conversazioni, le lezioni o le letture prolungate, trovando difficile seguire istruzioni complesse o completare compiti che richiedono concentrazione prolungata. La loro mente può spesso vagare, perdendo il filo dei pensieri o dimenticando dettagli importanti.

La disorganizzazione è un altro tratto comune dell’ADHD-PI, con individui che possono perdere oggetti necessari per le attività quotidiane o trascurare compiti che richiedono uno sforzo mentale prolungato. Possono evitare compiti che richiedono attenzione prolungata e potrebbero sembrare spesso smemorati o distratti durante le attività quotidiane.

Le persone con ADHD-PI possono manifestare anche sintomi di disattenzione nei contesti sociali, come non ascoltare quando gli si parla direttamente o perdere il filo della conversazione. Questi sintomi possono influenzare negativamente il funzionamento accademico, lavorativo e sociale della persona, portando a una minore produttività e a difficoltà nelle relazioni interpersonali.

La diagnosi e il trattamento dell’ADHD-PI sono fondamentali per migliorare il funzionamento quotidiano e la qualità della vita delle persone affette. Gli interventi terapeutici possono includere terapie comportamentali, supporto educativo e strategie di gestione del tempo per aiutare gli individui a gestire i sintomi di disattenzione e a massimizzare il loro potenziale. Con il supporto adeguato, le persone con ADHD-PI possono imparare a superare le loro sfide e a sviluppare strategie efficaci per affrontare le difficoltà legate alla disattenzione.

ADHD-PII: Predominantemente Iperattivo-Impulsivo

Questo sottotipo di disturbo conosciuto come ADHD Predominantemente Iperattivo-Impulsivo (ADHD-PII), si concentra principalmente su sintomi di iperattività e impulsività, con sintomi di disattenzione che possono essere meno evidenti o assenti.

Alcuni sintomi caratteristici dell’ADHD-PII includono:

  • Agitazione e inquietudine costanti.
  • Incapacità di rimanere seduti tranquilli per lunghi periodi.
  • Tendenza a interrompere gli altri o a parlare in modo eccessivo.
  • Risposte impulsività senza considerare le conseguenze.

Le persone con ADHD-PII possono sembrare spesso agitate o irrequiete e possono avere difficoltà a seguire le regole o a controllare i loro impulsi.

L’ADHD Predominantemente Iperattivo-Impulsivo (ADHD-PII) è una delle presentazioni principali del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), caratterizzata principalmente dalla presenza predominante di sintomi di iperattività e impulsività, con sintomi di disattenzione che possono essere meno evidenti o assenti.

Le persone con ADHD-PII tendono a mostrare un livello elevato di attività motoria e un’incapacità di restare sedute o tranquille per lunghi periodi. Possono sembrare costantemente agitate o irrequiete, cercando spesso nuovi stimoli o attività per soddisfare il loro bisogno di movimento. Questa agitazione può influenzare negativamente il loro funzionamento quotidiano, sia a casa che a scuola o sul posto di lavoro.

Inoltre, le persone con ADHD-PII possono mostrare una serie di comportamenti impulsivi, agendo senza riflettere sulle conseguenze delle loro azioni. Possono avere difficoltà nel controllare i loro impulsi e possono agire in modo precipitoso o imprudente, senza considerare le conseguenze a lungo termine. Questi comportamenti impulsivi possono manifestarsi in una varietà di contesti, come interrompere gli altri durante le conversazioni, rispondere impulsivamente alle domande o intraprendere azioni avventate senza pensare alle conseguenze.

Nel contesto accademico, le persone con ADHD-PII possono avere difficoltà a seguire le regole, a rispettare le istruzioni o a completare i compiti a causa della loro tendenza a agire senza riflettere. Sul posto di lavoro, possono lottare con la pianificazione e l’organizzazione delle attività, mostrando una maggiore propensione a commettere errori o a prendere decisioni affrettate.

La diagnosi e il trattamento dell’ADHD-PII sono fondamentali per migliorare il funzionamento e la qualità della vita delle persone con questo disturbo. Gli interventi terapeutici ADHD possono includere strategie di gestione dell’impulsività, terapie comportamentali e farmacoterapia per aiutare gli individui a gestire i sintomi di iperattività e impulsività. Con il supporto adeguato, le persone con ADHD-PII possono imparare a sviluppare strategie efficaci per controllare i loro impulsi e a gestire meglio la loro attività motoria eccessiva.

ADHD-C: Combinato

Questo sottotipo del disturbo conosciuto come ADHD Combinato (ADHD-C), rappresenta una combinazione di sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività; è la forma più comune di ADHD e può essere la più difficile da gestire.

Alcuni sintomi comuni dell’ADHD-C includono:

  • Difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti o attività.
  • Agitazione costante e difficoltà a rimanere seduti tranquilli.
  • Tendenza a interrompere gli altri e a rispondere impulsivamente.

Le persone con ADHD-C possono mostrare una vasta gamma di sintomi, che possono variare in intensità e possono influenzare notevolmente il loro funzionamento quotidiano.

L’ADHD Combinato (ADHD-C) rappresenta una delle presentazioni principali del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), caratterizzata dalla presenza simultanea e predominante di sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività. Questa combinazione di sintomi può avere un impatto significativo sul funzionamento quotidiano delle persone colpite.

Le persone con ADHD-C possono manifestare una vasta gamma di sintomi sia di disattenzione che di iperattività-impulsività in vari contesti, come a casa, a scuola o sul posto di lavoro. Possono avere difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti o attività a lungo termine, mostrando distrazione e smemoratezza durante le conversazioni o durante compiti che richiedono concentrazione prolungata.

Inoltre, le persone con ADHD-C possono essere costantemente agitate o irrequiete, con difficoltà a rimanere sedute tranquille per lunghi periodi di tempo. Possono mostrare un alto livello di attività motoria e agitazione costante, spesso cercando nuovi stimoli o attività per soddisfare il loro bisogno di movimento.

I sintomi di impulsività sono anche comuni nelle persone con ADHD-C, che possono agire senza riflettere sulle conseguenze delle loro azioni. Possono interrompere gli altri durante le conversazioni, rispondere impulsivamente alle domande o intraprendere azioni affrettate senza considerare le conseguenze a lungo termine. Questi comportamenti impulsivi possono influenzare negativamente il loro funzionamento sociale, accademico o lavorativo.

La diagnosi e il trattamento dell’ADHD-C sono fondamentali per aiutare le persone colpite a gestire i loro sintomi e a massimizzare il loro potenziale. Gli interventi terapeutici possono includere terapie comportamentali, supporto educativo e farmacoterapia per aiutare a migliorare l’attenzione, il controllo degli impulsi e il comportamento motorio eccessivo. Con il supporto adeguato, le persone con ADHD-C possono imparare a sviluppare strategie efficaci per affrontare le sfide quotidiane e a raggiungere il successo personale e professionale.

Considerazioni sull'ADHD nella società odierna

È importante notare che, anche all’interno di ciascun sottotipo, i sintomi dell’ADHD possono variare notevolmente da persona a persona.

Inoltre, alcuni individui possono manifestare sintomi misti, con caratteristiche sia dell’ADHD-PI che dell’ADHD-PII.

La diagnosi e il trattamento dell’ADHD dovrebbero essere personalizzati per adattarsi alle esigenze specifiche di ogni individuo, tenendo conto della gravità dei sintomi, del contesto ambientale e delle comorbidità presenti.

pregiudizi ADHD

Nella società odierna, il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è oggetto di una gamma di opinioni e percezioni.


Sebbene la consapevolezza sull’ADHD sia cresciuta negli ultimi anni, persistono ancora molti pregiudizi e malintesi riguardo a questo disturbo psicologico.


Da un lato, c’è una maggiore comprensione della complessità dell’ADHD e del fatto che sia una condizione neurobiologica legittima che può influenzare significativamente il funzionamento quotidiano delle persone colpite. Le campagne di sensibilizzazione e l’informazione fornita dai professionisti della salute mentale hanno contribuito a ridurre lo stigma associato all’ADHD e a promuovere una maggiore accettazione e comprensione.

Ma ci sono ancora sfide da affrontare nella percezione dell’ADHD nella società. Alcune persone possono vedere l’ADHD come una semplice “scusa” per il comportamento disorganizzato o impulsivo, senza comprendere la complessità della condizione e le sfide reali che affrontano coloro che ne sono affetti. Ciò può portare a stereotipi negativi e al giudizio delle persone con ADHD, creando barriere nell’accesso ai servizi di supporto e trattamento adeguati.


Inoltre, l’ADHD può essere frainteso o sottovalutato nel contesto educativo e lavorativo. Le persone con ADHD possono essere etichettate come pigre, disinteressate o svogliate, quando in realtà stanno lottando con sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività che possono influenzare il loro rendimento accademico e lavorativo. Questo può portare a un trattamento ingiusto e a opportunità limitate per coloro che vivono con l’ADHD.

pigrizia ADHD

Ad ogni modo c’è anche un crescente riconoscimento delle abilità uniche e delle prospettive positive che le persone con ADHD possono portare alla società.

creatività pensiero alternativo ADHD

Molte persone con ADHD sono creative, intuitive e capaci di pensiero laterale, contribuendo in modo significativo a settori come l’arte, il design e l’imprenditoria. Riconoscere e valorizzare queste qualità può aiutare a promuovere una maggiore accettazione e inclusione delle persone con ADHD nella società.

 

Pertanto, sebbene vi siano stati progressi nella consapevolezza e nella comprensione dell’ADHD, la società odierna continua ad affrontare sfide nel trattare questa condizione in modo equo e rispettoso. È importante promuovere una maggiore educazione e consapevolezza sull’ADHD, sfidare gli stereotipi e lavorare per creare un ambiente più inclusivo e accogliente per coloro che vivono con questo disturbo psicologico.

Come capire se si è ADHD?

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