Ti sei mai sentito inerme davanti al tuo dovere perché la tua mente è distratta da qualcosa in programma per più tardi?
Se convivi l’ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è estremamente probabile che ti sia trovato svariate volte in questa situazione.
Non importa se si ha tutto il tempo per fare quello che si dovrebbe fare (o si vuole fare), o se è più importante di quello che si farà in seguito, l’attesa del futuro già programmato sarà paralizzante.
In questo articolo andremo ad analizzare la modalità d’attesa: che cos’è, da cosa è causata e come sconfiggerla.
Cos’è la “modalità d’attesa” per gli adulti ADHD?
La “waiting mode”, o in italiano “modalità d’attesa”, è un termine utilizzato per descrivere una condizione in cui una persona trova difficile concentrarsi o completare qualsiasi attività, perché è in attesa di qualcosa di specifico, come un appuntamento, una scadenza, o un evento importante. Questa situazione può portare a uno stato di sospensione mentale, dove l’attenzione è costantemente rivolta all’evento imminente, rendendo difficile focalizzarsi su altre attività. La waiting mode è spesso accompagnata da un senso di ansia crescente, impazienza, e persino frustrazione, poiché il pensiero dell’evento futuro domina la mente, riducendo l’efficacia nelle attività quotidiane.
Questa esperienza è comune a molte persone, ma può risultare particolarmente gravosa per coloro che soffrono di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). Uno studio condotto presso l’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University e da esperti di altre università afferma che le persone ADHD possono trovare la waiting mode particolarmente debilitante, perché essa può influenzare diverse aree cognitive che sono già compromesse dal disturbo. In particolare, la waiting mode può essere strettamente collegata a:
- Ansia: l’attesa di un evento futuro può generare un alto livello di preoccupazione e agitazione, che distoglie ulteriormente l’attenzione dalle attività correnti. Questa ansia può manifestarsi in forme diverse, come pensieri ripetitivi, difficoltà a rilassarsi, e un costante stato di allerta.
- Funzioni esecutive: la capacità di pianificare, organizzare e iniziare compiti può essere fortemente compromessa quando si è in waiting mode. Le persone ADHD spesso faticano con queste funzioni esecutive, e la waiting mode può esacerbare queste difficoltà, portando a procrastinazione, disorganizzazione, e un senso generale di sopraffazione.
- Dispercezione del tempo: un altro effetto della waiting mode è la distorsione della percezione del tempo. Quando si è in attesa di qualcosa, il tempo può sembrare dilatato, facendo apparire ogni minuto interminabile. Questa dispercezione temporale può aumentare il senso di impazienza e frustrazione, rendendo ancora più difficile mantenere la concentrazione su compiti meno immediati.
In definitiva, la waiting mode non è solo una semplice distrazione, ma può trasformarsi in un vero e proprio ostacolo alla produttività e al benessere emotivo, soprattutto per chi ha già difficoltà cognitive come quelle associate all’ADHD. Riconoscere e affrontare questa condizione può essere fondamentale per migliorare la gestione del tempo e delle emozioni durante periodi di attesa.
Cause della “modalità d’attesa” nell’ADHD
Le cause esatte della “modalità d’attesa” nell’ADHD non sono ancora completamente comprese, ma diversi fattori che concorrono sono: cause neurobiologiche, cause psicologiche e fattori ambientali.
ADHD: Cause neurobiologiche della “modalità d’attesa”
Tra le cause neurobiologiche troviamo:
- Dopamina: L’ADHD è associato a un deficit di dopamina, un neurotrasmettitore che gioca un ruolo chiave nella motivazione, nell’attenzione e nella ricompensa. La dopamina aiuta a iniziare e a mantenere l’attenzione su un compito, e la sua mancanza può rendere difficile la concentrazione in compiti non stimolanti o ripetitivi.
Per saperne di più sull’interazione tra ADHD e dopamina clicca qui!
- Sistema noradrenergico: Un altro neurotrasmettitore, la noradrenalina, è importante per la vigilanza e l’attivazione. L’ADHD può essere associato a un deficit di noradrenalina, che può contribuire alla sensazione di stanchezza e alla difficoltà di concentrazione.
- Funzione esecutiva: Le persone con ADHD possono avere difficoltà con le funzioni esecutive, come la pianificazione, l’organizzazione e il problem solving. Questo può rendere difficile iniziare e portare a termine i compiti, e può contribuire alla sensazione di essere bloccati in modalità di attesa.
ADHD: Fattori psicologici della “modalità d’attesa”
I fattori psicologici sono invece caratterizzati da:
- Ansia: L’ansia può peggiorare i sintomi dell’ADHD e può rendere difficile la concentrazione e il portare a termine i compiti. Le persone con ADHD possono sentirsi ansiose di non riuscire a completare un compito o di deludere gli altri, il che può aumentare la sensazione di impotenza e frustrazione.
- Bassa autostima: Le persone con ADHD possono avere una bassa autostima a causa delle difficoltà che incontrano nella vita quotidiana. Questo può portare a una sensazione di sfiducia nelle proprie capacità e a una minore motivazione ad affrontare i compiti.
ADHD: Fattori ambientali della “modalità d’attesa”
Infine, andiamo ad analizzare i fattori ambientali che potrebbero causare la “modalità d’attesa”:
- Mancanza di stimolazione: L’ambiente può giocare un ruolo importante nella modalità di attesa. Se un compito non è stimolante o interessante, le persone con ADHD possono avere difficoltà a concentrarsi e a rimanere motivati.
- Distrazioni: Le persone con ADHD sono facilmente distratte da rumori, luci, movimento o altri stimoli ambientali. Questo può rendere difficile concentrarsi su un compito e può portare a una sensazione di frustrazione.
È importante ricordare che la modalità di attesa non è una scelta e nè una colpa. Con il giusto trattamento e supporto, è possibile imparare a gestirne i sintomi e vivere una vita piena e produttiva.
Come sconfiggere la “modalità d’attesa”: ADHD
Sconfiggere la “waiting mode” per chi convive con l’ADHD può sembrare difficile, ma ci sono alcune strategie semplici ed efficaci che possono essere d’aiuto:
- Identificare i fattori scatenanti della “modalità d’attesa”: Cosa scatena la “modalità d’attesa”? È la mancanza di immediatezza, la paura di sbagliare o la noia? Capire i motivi scatenanti aiuterà a sviluppare strategie corrette e mirate per affrontarli.
- Creare routine e struttura: Stabilire una routine quotidiana con orari prestabiliti per le attività è essenziale per rimanere concentrati e ridurre la procrastinazione. Suddividere le attività in compiti più piccoli e gestibili può renderli meno scoraggianti.
- Sfruttare tecniche d’aiuto per l’organizzazione dei tempi e dei ritmi: Utilizzare tecniche di gestione del tempo come tecnica del pomodoro (intervalli di lavoro di 25 minuti seguiti da brevi pause, per saperne di più sulla tecnica del pomodoro clicca qui!
- Eliminare le distrazioni: Spegnere le notifiche sul telefono e chiudere le schede non necessarie del browser durante il lavoro. Trovare un ambiente tranquillo e privo di distrazioni per lavorare.
- Ricompense: Premiarsi per aver completato le attività aiuterà a rafforzare i comportamenti positivi e a motivarsi a continuare.
- Strumenti di supporto: Consultare un medico o uno psicologo specializzato in ADHD. Il team di specialisti della clinica GAM Medical può (e vuole) aiutare a sviluppare strategie personalizzate per convivere e gestire l’ADHD, e per fornire il supporto necessario a chiunque lo necessiti.
La “modalità d’attesa” e il potere delle micro-azioni
Quando ci si trova in “modalità d’attesa”, anche i compiti più semplici possono sembrare insormontabili. Tuttavia, un’ulteriore strategia per superare questa paralisi è attraverso le micro-azioni. Le micro-azioni sono piccoli passi che si possono intraprendere per iniziare un compito, anche se sembra insignificante. Ad esempio, se devi scrivere un report, una micro-azione potrebbe essere semplicemente aprire il documento e scrivere la data. Questi piccoli passi possono sembrare banali, ma aiutano a rompere l’inerzia e a creare uno slancio positivo. Una volta iniziata una micro-azione, è più facile passare alla successiva, e prima che te ne accorga, avrai completato un’importante porzione del compito. Inoltre, le micro-azioni possono essere combinate con tecniche di mindfulness per mantenere l’attenzione sul momento presente e ridurre l’ansia legata all’attesa di un evento futuro. Anche solo qualche minuto dedicato a respirazione profonda o meditazione può aiutare a ridurre la tensione e migliorare la concentrazione, consentendo di sfruttare al meglio il tempo a disposizione.
Sconfiggere la modalità di attesa con la diagnosi ADHD
Ricorda che l’ADHD è una condizione neurologica e non una debolezza personale. Sii gentile con te stesso, concentrati sui tuoi progressi e non aver paura di chiedere aiuto agli esperti.
Data l’importanza della diagnosi ADHD, GAM Medical utilizza differenti strumenti per far si che questa sia il più accurata possibile, tra questi ci possono essere questionari, interviste diagnostiche e osservazioni comportamentali i quali permettono ai professionisti ADHD di valutare la condizione in modo approfondito per ottenere una diagnosi ADHD non solo precisa ma anche personalizzata e individuale.
Non perdere tempo, visita GAM Medical per scoprire di più sulla diagnosi ADHD!
Questo articolo è a scopo informativo dunque non sostituisce la diagnosi di un professionista. Se l’articolo ti è piaciuto, condividilo con amici e familiari!
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35532317