Negli ultimi anni, il crescente interesse per una vita sana ha portato molte persone a riflettere attentamente sulle proprie scelte alimentari.
Due fenomeni distinti sono emersi in questo contesto: il vegetarianismo e l’ortoressia.
Sebbene possano sembrare simili a prima vista, rappresentano in realtà due concetti molto diversi, uno legato a scelte etiche e salutari, l’altro a un disturbo alimentare.
Nelle prossime righe esploreremo le differenze fondamentali tra ortoressia e vegetarianismo, aiutando a comprendere meglio le motivazioni, i comportamenti e le implicazioni di ciascuno.
Cos’è il Vegetarianismo?
Il vegetarianismo è una scelta alimentare e di vita adottata da persone che decidono di escludere dalla propria dieta la carne e, in alcuni casi, altri prodotti di origine animale.
Esistono diverse forme di vegetarianismo, tra cui:
- Lacto-ovo vegetarianismo: esclude carne, pesce e pollame, ma include latticini e uova.
- Lacto-vegetarianismo: esclude carne, pesce, pollame e uova, ma include latticini.
- Ovo-vegetarianismo: esclude carne, pesce, pollame e latticini, ma include uova.
- Veganismo: esclude tutti i prodotti di origine animale, compresi latticini, uova e miele.
Le motivazioni dietro il vegetarianismo possono essere varie:
- Motivazioni etiche: Molti vegetariani scelgono questa dieta per ridurre la sofferenza animale e l’impatto ambientale dell’allevamento intensivo.
- Motivazioni di salute: Alcune persone adottano una dieta vegetariana per migliorare la salute, riducendo il rischio di malattie croniche come obesità, diabete, malattie cardiache e alcuni tipi di cancro.
- Motivazioni religiose: Alcune religioni e credenze spirituali promuovono una dieta vegetariana.
Cos’è l’Ortoressia?
L’ortoressia non è attualmente riconosciuta come un disturbo autonomo nel DSM-5 delle condizioni Mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition).
Ad ogni modo è un argomento di crescente interesse e preoccupazione tra i professionisti della salute mentale.
È possibile comunque affermare che si tratti di un disturbo alimentare caratterizzato da un’ossessione patologica per il cibo ritenuto sano.
A differenza di altri disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia, l’ortoressia non riguarda necessariamente la quantità di cibo consumato, ma la qualità e la purezza del cibo.
Le persone affette da ortoressia sviluppano regole alimentari rigide e restrittive, evitano alimenti che considerano “impuri” o “malsani” e possono dedicare gran parte del loro tempo a pianificare, preparare e consumare i pasti.
I principali sintomi dell’ortoressia includono:
- Preoccupazione eccessiva per la qualità del cibo: Le persone con ortoressia si concentrano ossessivamente sulla provenienza, gli ingredienti e la preparazione dei cibi
- Regole alimentari rigide: Possono escludere intere categorie di alimenti considerati non sani, come cibi lavorati, zuccheri, grassi, e talvolta anche certi gruppi di nutrienti essenziali.
- Isolamento sociale: L’ossessione per il cibo sano può portare all’isolamento sociale, poiché mangiare fuori casa o con amici e familiari diventa difficile.
- Senso di superiorità morale: Alcune persone con ortoressia sviluppano un senso di superiorità morale riguardo alle proprie scelte alimentari.
Perché l’Ortoressia non è nel DSM-5?
Ci sono diverse ragioni per cui l’ortoressia non è attualmente inclusa nel DSM-5:
- Ricerca Limitata: Sebbene ci sia un crescente interesse nella ricerca sull’ortoressia, la quantità di studi scientifici disponibili è ancora relativamente limitata rispetto ad altri disturbi alimentari riconosciuti.
- Sovrapposizione con Altri Disturbi: I sintomi dell’ortoressia possono sovrapporsi a quelli di disturbi già riconosciuti, come il disturbo ossessivo-compulsivo e l’ARFID, rendendo difficile una chiara definizione diagnostica.
- Variabilità Clinica: La presentazione clinica dell’ortoressia può variare ampiamente tra gli individui, complicando ulteriormente la definizione di criteri diagnostici univoci
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Differenze Fondamentali tra Ortoressia e Vegetarianismo: tra Scelte Alimentari e Disturbi
Nonostante alcune somiglianze apparenti, le differenze tra ortoressia e vegetarianismo sono significative e si manifestano in vari aspetti della vita e del comportamento alimentare.
- Motivazioni:
- Vegetarianismo: Le motivazioni sono generalmente positive e possono includere etica, salute, ambiente o religione.
- Ortoressia: Le motivazioni sono spesso basate su paure irrazionali e ossessive riguardo alla salute e alla purezza del cibo.
- Flessibilità:
- Vegetarianismo: Pur avendo restrizioni dietetiche, i vegetariani tendono ad avere un approccio più flessibile e bilanciato. Possono adattare la loro dieta in base alle circostanze senza sviluppare ansie o stress eccessivo.
- Ortoressia: Le persone con ortoressia seguono regole estremamente rigide e non sono disposte a deviare dalla loro dieta, anche se ciò comporta difficoltà sociali o nutrizionali.
- Impatto sulla Salute:
- Vegetarianismo: Se ben pianificato, il vegetarianismo può essere nutrizionalmente adeguato e supportare una buona salute. È possibile ottenere tutti i nutrienti necessari attraverso una dieta vegetariana variata e bilanciata.
- Ortoressia: L’ortoressia può portare a carenze nutrizionali gravi, malnutrizione e problemi di salute a causa delle restrizioni alimentari estreme.
- Comportamento Sociale:
- Vegetarianismo: I vegetariani possono mantenere una vita sociale attiva e partecipare a eventi sociali senza ansie eccessive riguardo al cibo
- Ortoressia: Le persone con ortoressia spesso evitano situazioni sociali che coinvolgono cibo, il che può portare a isolamento sociale e stress emotivo.
- Percezione di Sé e degli Altri:
- Vegetarianismo: I vegetariani di solito non sviluppano un senso di superiorità morale e non giudicano severamente le scelte alimentari degli altri.
- Ortoressia: Le persone con ortoressia possono sviluppare un atteggiamento di superiorità morale riguardo alle proprie scelte alimentari e giudicare negativamente coloro che non seguono le stesse regole.
Non si tratta di condizioni mutamente escludentisi: un vegetariano può essere ortoressico, e una persona ortoressica può scegliere una dieta vegetariana ma non tutti gli ortoressici sono necessariamente vegetariani ne tanto meno tutti i vegetariano sono ortoressici.
Infatti, essere vegetariani non significa necessariamente evitare cibi poco salutari.
Il mercato offre una vasta gamma di alimenti processati e junk food che sono tecnicamente vegetariani, ma ricchi di zuccheri, grassi saturi, sodio e calorie vuote
Riconoscere l’Ortoressia: Quando la Salute Diventa Ossessione
Riconoscere l’ortoressia può essere difficile, poiché molte delle sue manifestazioni possono sembrare comportamenti salutari.
Ciò nonostante ci sono alcuni segnali chiave che possono aiutare a distinguere l’ortoressia da una semplice attenzione alla dieta:
- Pensieri Dominanti sul Cibo: Se una persona passa gran parte del suo tempo a pensare, pianificare e preoccuparti del cibo, questo può essere un segno di ortoressia.
- Ansia e Stress: Sentire ansia e stress intensi quando non è possibile seguire la dieta rigida può indicare un problema.
- Restrizioni Crescenti: Aggiungere sempre più restrizioni alla dieta, anche se non necessarie, è un segnale di allarme
- Isolamento Sociale: Evitare situazioni sociali per paura di dover mangiare cibo “impuro” o “malsano”.
Capire la differenza tra ortoressia e vegetarianismo è cruciale per riconoscere quando una preoccupazione per l’alimentazione sana si trasforma in un disturbo alimentare.
Mentre il vegetarianismo può essere una scelta salutare e eticamente motivata, l’ortoressia è una condizione patologica che richiede attenzione e trattamento.
Promuovere una consapevolezza equilibrata e flessibile riguardo all’alimentazione è essenziale per mantenere sia la salute fisica che quella mentale.
Correlazione tra ADHD e Ortoressia
La correlazione tra ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) e ortoressia (un’ossessione malsana per il cibo sano e la dieta) è un campo di crescente interesse nella psicologia e nella psichiatria.
Entrambe le condizioni influenzano la vita quotidiana degli individui, e la loro intersezione può manifestarsi in modi complessi.
Ecco un’analisi dettagliata della correlazione tra ADHD e ortoressia, con un focus sui vari aspetti che collegano queste due condizioni.
- Impulsività e dieta rigida: L’ADHD è caratterizzato da impulsività, che può portare a comportamenti alimentari impulsivi. Tuttavia, alcuni individui con ADHD possono sviluppare ortoressia come una risposta compensatoria alla loro impulsività, cercando di controllare il proprio comportamento attraverso regole rigide e restrittive riguardo al cibo.
- Difficoltà nel mantenere routine: Chi soffre di ADHD può avere difficoltà a mantenere routine stabili. Questa instabilità può manifestarsi anche nell’alimentazione, dove l’ortoressia diventa una struttura rigida che offre un senso di controllo e prevedibilità nella dieta quotidiana.
- Preoccupazioni per la salute: Le persone con ADHD possono essere particolarmente sensibili ai problemi di salute e all’immagine corporea. L’ortoressia emerge come una strategia per migliorare la salute e il benessere attraverso la scelta di cibi “sani”, che può essere influenzata dalla preoccupazione eccessiva per la propria salute.
- Evitamento e controllo: L’ADHD può portare a difficoltà nell’affrontare le emozioni e i comportamenti. L’ortoressia può svilupparsi come un modo per esercitare il controllo su un aspetto della vita quando ci sono altre aree in cui il controllo è percepito come difficile o mancante.
- Problemi di autoregolazione: L’ADHD è spesso associato a difficoltà di autoregolazione. L’ortoressia può essere una manifestazione di questo problema, dove l’attenzione e l’iperfocus sui cibi sani servono come un meccanismo di autoregolazione per gestire l’ansia e altre emozioni.
- Comorbidità con altri disturbi: L’ADHD è frequentemente comorbido con altri disturbi mentali, come l’ansia e i disturbi dell’umore. Entrambi questi disturbi possono contribuire all’insorgenza dell’ortoressia, in quanto le persone cercano modi per gestire lo stress e le preoccupazioni attraverso comportamenti alimentari controllati.
- Senso di identità e perfezionismo: Le persone con ADHD possono lottare con una bassa autostima e un senso di inadeguatezza. L’ortoressia può offrire un modo per costruire una nuova identità basata su ideali di salute e perfezione alimentare, che contrasta con la percezione di fallimento in altre aree della vita.
- Ricerca di conferme esterne: Gli individui con ADHD possono cercare conferme esterne per le proprie azioni e decisioni. L’ortoressia può essere un modo per cercare approvazione attraverso la conformità a standard alimentari rigidi e riconosciuti come “corretti” dalla società.
- Sensibilità sensoriale: La sensibilità sensoriale è comune nell’ADHD e può influenzare le preferenze alimentari. Questa sensibilità può contribuire all’ortopedia, dove la persona diventa ossessionata dalla qualità e dalla purezza del cibo per evitare stimoli sensoriali spiacevoli.
- Comportamenti di ricerca di gratificazione immediata: L’ADHD può comportare una ricerca di gratificazione immediata che può essere opposta all’ortoressia, che richiede una pianificazione e un’attenzione a lungo termine verso l’alimentazione. Questo conflitto interno può portare a fluttuazioni tra comportamenti alimentari disordinati e un’ossessione per il cibo sano.
- Auto-efficacia e rigidità: L’ADHD può influenzare la percezione di auto-efficacia. L’ortoressia può rappresentare un tentativo di migliorare il proprio senso di auto-efficacia attraverso il controllo estremo della dieta, creando una struttura rigida che fornisce un senso di successo e controllo.
- Ciclicità dei sintomi: La natura ciclica dei sintomi dell’ADHD può influenzare i comportamenti ortoressici. Periodi di iperfocus su diete rigide possono alternarsi a periodi di rilassamento dei controlli alimentari, creando un ciclo di eccessiva preoccupazione e successiva trasgressione.
- Motivazioni diverse per il controllo alimentare: Mentre l’ADHD può portare a comportamenti impulsivi, l’ortoressia rappresenta una motivazione più riflessiva e autoimposta verso il controllo alimentare. Comprendere le motivazioni dietro questi comportamenti può aiutare a distinguere tra le due condizioni e a trattarle in modo efficace.
- Stress e coping maladattivi: Le persone con ADHD possono avere difficoltà a trovare strategie di coping efficaci. L’ortoressia può emergere come una strategia maladattiva per gestire lo stress e le difficoltà personali, offrendo una forma di controllo e un senso di ordine in un contesto altrimenti caotico.
- Ruolo delle influenze sociali: Le pressioni sociali riguardanti il cibo e la salute possono essere amplificate nei soggetti con ADHD, influenzando lo sviluppo dell’ortoressia. Le norme sociali e i messaggi sui cibi sani possono rafforzare il comportamento ortoressico come risposta a queste influenze esterne.
- Sviluppo di comportamenti compulsivi: La predisposizione all’iperfocus in ADHD può tradursi in comportamenti alimentari compulsivi. L’ortoressia può essere una manifestazione di questa tendenza a concentrarsi eccessivamente su un aspetto specifico della vita.
In buona sostanza la correlazione tra ADHD e ortoressia è complessa e multifattoriale.
Gli individui con ADHD possono sviluppare ortoressia come risposta ai sintomi dell’ADHD, come l’impulsività, la difficoltà nella gestione delle emozioni e il desiderio di controllo.
Comprendere queste connessioni può aiutare a sviluppare trattamenti più efficaci e approcci terapeutici che considerano sia i sintomi dell’ADHD che i comportamenti ortoressici.
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