L’ADHD non è solo iperattività. In moltissimi casi si verifica un alternarsi di iperattività e ipoattività e in particolare: mente iper e corpo ipo.
Ti è mai capitato di svegliarti con un piano perfetto in testa — mille idee, una lista mentale infinita, entusiasmo vero — e poi ritrovarti, qualche ora dopo, ancora in pigiama, con la sensazione di non riuscire a partire? Se vivi con l’ADHD (o se lo stai esplorando), questa esperienza potrebbe essere molto familiare.
In molte persone ADHD esiste un disallineamento profondo tra mente e corpo: la mente tende a essere “IPER”, mentre il corpo spesso si comporta da “IPO”. Non è pigrizia. Non è mancanza di volontà. È un conflitto reale tra ciò che immagini di poter fare e l’energia concreta disponibile per farlo.
In questo articolo vediamo cosa significa davvero “mente IPER vs corpo IPO”, perché succede, come si manifesta nei weekend e nei periodi meno strutturati (vacanze, feste, Natale), e soprattutto cosa puoi fare per ridurre frustrazione e senso di perenne insoddisfazione.

Il tuo punto di riferimento per l’ADHD
Se cerchi un aiuto concreto per affrontare l’ADHD, il nostro Centro Clinico è qui per te. Offriamo diagnosi accurate, trattamenti personalizzati e supporto continuo per aiutarti a vivere al meglio.
ADHD: tra iper e ipo attività
Quando si parla di disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, spesso l’attenzione va subito a distraibilità, impulsività o iperattività. Ma c’è un aspetto più sottile e quotidiano, che molte persone descrivono con una formula semplice: la testa corre, il corpo resta indietro.
La mente IPER: progettuale, piena, accesa
La mente “IPER” non è solo veloce. È iper-progettuale: produce idee, scenari, possibili soluzioni e piani alternativi in modo continuo. Può essere brillante, creativa, visionaria. In certi momenti sembra inesauribile:
- “Potrei sistemare casa, iniziare quel corso, fare meal prep, allenarmi, vedere amici, leggere, finire quel progetto…”
- “Se organizzo bene la giornata, riesco a fare tutto.”
Questa fase è spesso accompagnata da emozioni intense: entusiasmo, speranza, una sensazione di “questa volta sì”.
Il corpo IPO: stanco, lento, sovraccarico
Poi entra in scena il corpo “IPO”. E non è un corpo “scarico” in senso banale: è un corpo che può sentirsi letargico, affaticato, pesante, come se dovesse trascinarsi. A volte sembra che manchi l’interruttore dell’avvio.
La cosa più spiazzante è la contraddizione: la mente è attiva, ma il corpo non segue. E più cerchi di spingerlo (“Dai, muoviti!”), più aumenta la fatica.

Prenota un colloquio gratuito per l’ADHD
Pensi che l’ADHD limiti la tua vita? Un colloquio gratuito con un nostro psicologo può chiarire molti dubbi, così potrai decidere se iniziare un percorso di diagnosi o trattamento.
Il conflitto centrale nell’ADHD: possibilità immaginate vs energie disponibili
Questo disallineamento genera una frattura interna molto specifica:
le possibilità immaginate sono enormi, ma le risorse reali non bastano a trasformarle in azioni concrete.
Il risultato non è solo “non fare”. È percepire un conflitto continuo tra due parti di te:
- una parte che vede chiaramente cosa potrebbe succedere,
- e una parte che non riesce a partire o a sostenere lo sforzo.
Ed è qui che spesso nasce una sensazione dolorosa: “Sono pieno/a di potenziale, ma non riesco a usarlo.”

Pensi di essere ADHD?
Compila il test di autovalutazione! Ti darà un’indicazione sull’opportunità di approfondire con diagnosi e terapia. Bastano 3 minuti per avere il risultato.
Disallineamento mente-corpo ADHD: perché succede?
Senza entrare in tecnicismi, possiamo immaginare l’ADHD come una condizione in cui l’avvio, la regolazione e il mantenimento dell’energia non funzionano in modo lineare.
Alcune dinamiche tipiche:
- Energia mentale ≠ energia fisica: avere idee non significa avere carburante corporeo. La mente può “correre” anche quando il corpo è in riserva.
- Attivazione a scatti: il sistema spesso passa da “spento” a “tutto insieme”, con difficoltà nelle mezze misure. O non parti, o parti troppo forte.
- Carico invisibili: il corpo IPO a volte è il risultato di un sovraccarico cronico: stress, sonno irregolare, iperstimolazione, compensazioni continue (masking), ansia da prestazione. Anche se “non stai facendo nulla”, potresti essere in modalità sopravvivenza.
- Attrito decisionale: aumentano le opzioni, aumenta lo sforzo per scegliere. E scegliere, nell’ADHD, costa energia vera.
Queste dinamiche creano un circolo: mente iper → aspettative alte → corpo ipo → blocco → frustrazione.
ADHD: weekend, vacanze e periodi senza struttura
Questo disallineamento emerge soprattutto quando la struttura esterna diminuisce.
Durante la settimana, anche se faticosa, spesso c’è una cornice: orari, appuntamenti, lavoro/scuola, spostamenti, persone che aspettano qualcosa da te. Questa struttura funziona come “binari” che aiutano ad avviare e mantenere l’azione.
Nel fine settimana, in vacanza o durante le feste (come le vacanze natalizie), succedono tre cose:
- Il tempo sembra improvvisamente enorme: la mente IPER lo riempie subito di possibilità.
- La routine si scioglie: e l’avvio dipende molto più da te (e non da vincoli esterni).
- Le opzioni aumentano: più possibilità = più scelte = più fatica decisionale.
Il risultato è paradossale: più tempo hai, meno riesci a usarlo come vorresti.
Molte persone ADHD descrivono i giorni liberi così: “Mi sposto dal letto al divano e poi di nuovo al letto”. Questo comportamento, visto dall’esterno, può sembrare svogliatezza. Visto dall’interno, spesso è tutt’altro.
Di solito è una combinazione di:
- sovraccarico (troppo da scegliere, troppo da gestire),
- fame di recupero (il corpo chiede pausa dopo giorni di tensione),
- fatica di avvio (il famoso “iniziare” che pesa più dell’attività in sé),
- frustrazione anticipata (“so già che non finirò, quindi perché iniziare?”).
E intanto la mente continua a progettare. Quindi non ti riposi davvero, ma non agisci nemmeno. Rimani in una terra di mezzo che stanca ancora di più.
Minore struttura = più difficoltà decisionali: il nodo che peggiora tutto
La minore struttura non aiuta; più possibilità di scelta significa più difficoltà decisionali.
Questo è un problema enorme nell’ADHD, perché la decisione non è solo “scegliere”. È:
- valutare,
- ordinare priorità,
- stimare tempi ed energia,
- iniziare senza garanzie.
Quando hai davanti “mille opzioni”, la mente può fare brainstorming infinito, ma il sistema esecutivo (quello che traduce in azione) si ingolfa.
E così succede una cosa tipica:
- pensi a tante attività,
- non ne scegli nessuna,
- finisci per fare solo ciò che richiede meno attrito (scroll, letto, divano),
- e poi ti senti peggio.

Hai il sospetto che l’ADHD ti stia influenzando la vita?
Se credi che l’ADHD possa limitarti, un percorso diagnostico ti aiuterà a ottenere chiarezza e a capire come affrontarlo al meglio.
La distanza che fa male: dall’idea all’azione nell’ADHD
Questo è un po’ il tema del nostro articolo sul Planning-Action Gap nell’ADHD: c’è una distanza, un gap, tra l’idea e l’azione e questa distanza non è solo organizzativa ma spesso è identitaria, perché tocca domande come:
- “Perché non riesco, se ci tengo?”
- “Perché mi sembra tutto possibile… finché non devo farlo?”
- “Perché gli altri nel tempo libero ricaricano e io mi blocco?”
Qui spesso compaiono emozioni pesanti:
- senso di fallimento,
- vergogna,
- irritazione verso se stessi,
- paura di “sprecare” la vita o il potenziale.
Il punto è che la mente IPER tende a costruire un’immagine ideale molto convincente. E quando il corpo IPO non regge, il confronto è doloroso.

L’ADHD ti sta mettendo alla prova ogni giorno?
Un trattamento mirato può aiutarti a gestire meglio i sintomi dell’ADHD, migliorando la tua qualità della vita e restituendoti il controllo delle tue azioni.



