Ti è mai capitato di iniziare un progetto con entusiasmo e poi essere distratto da qualcosa di nuovo e interessante?
Questo comportamento, noto come sindrome dell’oggetto luccicante, è comune nelle persone ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività). La difficoltà di mantenere l’attenzione su un compito a lungo può portare a continui cambiamenti di focus.
In questo articolo esploreremo cos’è la sindrome dell’oggetto luccicante, le cause, le origini e i sintomi, oltre alla sua relazione con l’ADHD, evidenziando anche come puoi migliorare la tua concentrazione per affrontarla in modo più efficace.
Che cos’è la sindrome dell’oggetto luccicante e ADHD: significato e cause
La sindrome dell’oggetto luccicante è un termine colloquiale e non scientifico con cui si indica il fenomeno comportamentale che si verifica quando una persona, invece di concentrarsi su un’attività o compito in corso, si distrae facilmente con nuove idee, attività o stimoli che sembrano più interessanti e stimolanti. Questo comportamento è frequentemente associato all’ADHD, ma può manifestarsi anche in individui senza questa condizione.
Le cause della sindrome dell’oggetto luccicante sono legate a vari fattori, tra le quali emerge sicuramente la difficoltà intrinseca di concentrarsi su un’attività prolungata.
Le persone ADHD, infatti, hanno una minore capacità di mantenere l’attenzione su compiti monotoni o che richiedono un impegno prolungato. La ricerca scientifica, tra cui lo studio “The dopamine hypothesis for ADHD: An evaluation of evidence accumulated from human studies and animal models” (2024), pubblicato su National Library of Medicine, suggerisce che il cervello degli individui ADHD avrebbe una risposta diversa alla dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere e alla motivazione. Quando qualcosa di nuovo e stimolante entra nel loro campo visivo o mentale, l’attivazione della dopamina è più forte, portandoli ad abbandonare il compito iniziale per inseguire l’oggetto “luccicante” successivo.
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Sindrome dell’oggetto luccicante e DDAI: quale potrebbe essere l’origine?
Lo studio “The association between different sources of distraction and symptoms of attention deficit hyperactivity disorder” del 2023, pubblicato nel Journal of Attention Disorders, ha rivelato che i soggetti DDAI sono particolarmente suscettibili alla mind-wandering spontanea, una forma di distrazione interna che emerge quando la mente si allontana spontaneamente dal compito in corso.
Questo fenomeno è strettamente legato alla disattenzione, una delle caratteristiche principali dell’ADHD. Infatti, lo studio ha evidenziato anche come la mind-wandering spontanea sia un predittore importante per numerosi sintomi di disattenzione, tra cui la difficoltà a mantenere l’attenzione su un compito e l’incapacità di rilassarsi completamente.
Proprio la mind-wandering potrebbe rappresentare l’origine neurologica di questa sindrome, quando la mente vaga in maniera spontanea e non controllata, tende naturalmente a essere attratta da stimoli nuovi o più accattivanti. Questo si traduce con una interruzione del focus, rendendo difficile mantenere la concentrazione a lungo termine su un’unica attività e amplificando la vulnerabilità a distrazioni frequenti, tipiche della sindrome dell’oggetto luccicante.
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Sindrome dell’oggetto luccicante: i sintomi e rischi se si è ADHD
I sintomi più frequenti della sindrome dell’oggetto luccicante includono:
- Costante ricerca di novità.
- Incapacità di portare a termine i compiti iniziati.
- Sensazione di insoddisfazione, che potrebbe derivare dal non completare le attività in corso.
In generale, questa condizione potrebbe avere conseguenze concrete sulla qualità della vita, aumentando il rischio di stress, ansia e sentimenti di frustrazione, soprattutto se la persona si rende conto di non riuscire a concentrarsi a lungo su nulla.
Se dovessi sentirti rappresentato da queste parole, sottolineiamo sempre l’importanza di rivolgersi a dei professionisti della salute mentale, in modo tale da scongiurare qualsiasi danno psicologico ulteriore. La salute mentale è fondamentale per una vita sana ed equilibrata, per questo ti ricordiamo di prendertene cura.
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La relazione tra la sindrome dell’oggetto luccicante e il disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività: una panoramica
L’ADHD e la sindrome dell’oggetto luccicante sono, come accennato, strettamente correlati, principalmente a causa delle difficoltà di concentrazione tipiche del disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività.
Chi affetto da tale condizione possiede un sistema di regolazione dell’attenzione che non riesce a rimanere stabile, favorendo l’insorgere di distrazioni esterne e interne. Mentre una persona neurotipica potrebbe rimanere focalizzata su un’unica attività a lungo, anche se meno stimolante, chi è DDAI tende a farsi catturare da ogni nuovo stimolo, cambiando continuamente direzione e attività.
Le persone ADHD sono spesso descritte come cacciatori di novità. Si potrebbe pensare che siano sempre alla ricerca di qualcosa di eccitante o che possa stimolare la loro mente. Questo non è solo un tratto comportamentale, ma può anche essere spiegato da una disfunzione nei circuiti cerebrali che regolano l’attenzione e la motivazione. Come descritto precedentemente la ricerca suggerisce che, nei soggetti ADHD, la mind-wandering spontanea sia il fenomeno centrale in grado di peggiorare la difficoltà di concentrazione. Questo è supportato dallo studio di Osborne et al, ha evidenziato che tale comportamento possa essere considerato un segno distintivo dell’ADHD.
Perciò, per quanto possa risultare frustrante la sindrome dell’oggetto luccicante, vogliamo sottolineare come nasca da una specificità che solo le persone ADHD posseggono e che le rende uniche: una mente curiosa, dinamica, capace di cogliere connessioni e idee che ad altri potrebbero sfuggire.

7 modi per superare la sindrome dell’oggetto luccicante
Sebbene la sindrome dell’oggetto luccicante possa risultare difficile da gestire, esistono strategie che possono aiutare a migliorare la concentrazione e a contrastare la tendenza a farsi distrarre da ogni novità.
Ecco 7 modi efficaci per superare la sindrome dell’oggetto luccicante:
- Stabilisci obiettivi chiari e realistici: Avere degli obiettivi ben definiti ti potrebbe aiutare a mantenere il focus. Scrivi una lista di priorità e concentrati su un compito alla volta.
- Fai uso della tecnica del Pomodoro: Potresti impostare un timer per lavorare per periodi brevi, come 20 minuti, intervallati da brevi pause da 5 minuti. Questo aiuta a mantenere l’attenzione alta senza sentirsi sopraffatti.
- Riduci le distrazioni: Crea un ambiente di lavoro privo di stimoli che potrebbero allontanarti dal compito in corso. Disattiva le notifiche sul telefono e se necessario lascialo in un’altra stanza. Limitati a usare solo le risorse necessarie.
- Trova motivazioni intrinseche: Cerca di trovare un significato personale in ciò che fai, rendendo il compito più interessante per te.
- Sperimenta con tecniche di rilassamento: Pratiche come la meditazione o la respirazione profonda possono migliorare la concentrazione e ridurre il bisogno di ricercare continuamente nuove stimolazioni.
- Fai attività fisica regolare:Anche l’esercizio fisico aiuta a ridurre l’irrequietezza e a migliorare il focus.
- Chiedi aiuto professionale: Uno psicoterapeuta ADHD o uno psicologo specializzati in ADHD possono aiutarti a sviluppare strategie personalizzate per gestire la disattenzione e migliorare la concentrazione.
Implementando queste strategie nella tua vita quotidiana, potrai aumentare significativamente la tua capacità di concentrarti e migliorare la tua produttività, riducendo gli effetti della sindrome dell’oggetto luccicante.

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Pensi di soffrire di sindrome dell’oggetto luccicante ma non sei sicuro di essere ADHD?
Se ti riconosci nei sintomi descritti e senti che la sindrome dell’oggetto luccicante ti impedisce di raggiungere i tuoi obiettivi e mantenere alta la concentrazione, potrebbe essere utile verificare se soffri di ADHD.
GAM Medical, clinica specializzata nel disturbi dell’attenzione, offre la possibilità di effettuare un test ADHD online. Questo test rappresenta il primo passo verso una migliore comprensione di te stesso e può guidarti verso strategie mirate per gestire al meglio le tue specificità cognitive, recuperando così una qualità di vita soddisfacente.
La consapevolezza è sempre il primo passo per trasformare una difficoltà in un punto di forza.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37575583/
- https://www.frontiersin.org/journals/psychiatry/articles/10.3389/fpsyt.2023.1173989/full
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39619336/