ADHD e gelosia: il bisogno di conferme costanti e come regolarlo

Tempo di lettura: 4 minuti

gelosia adhd

Esiste correlazione tra gelosia e ADHD (Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività)?

Se a primo impatto crediamo che le due componenti non si influenzino fra di loro, in realtà la gelosia, in generale per tutti ma in particolare nelle persone ADHD, rappresenta una sfida non da poco, rendendo complicata la regolazione delle emozioni e vivere relazioni, in particolare quelle romantiche, può risultare faticoso e pesante, sia per chi convive con l’ADHD, sia per il partner di quest’ultimo.

In questo articolo vedremo come gelosia e ADHD combinati possono essere un’accoppiata più complicata di quel che si crede all’interno di una relazione.

ADHD: Perché sono geloso?

Secondo lo studio scientifico del 2023 “Evidence of emotion dysregulation as a core symptom of adult ADHD: A systematic review” di Ana-María Soler-Gutiérrez, Juan-Carlos Pérez-González e Julia Mayas la disregolazione emotiva gioca un ruolo fondamentale in questo caso, in quanto nonostante sia un sintomo sottovalutato dell’ADHD, comporta una forte difficoltà in primis nel gestire e regolare le emozioni, complicato da fare anche per le persone non ADHD, e in secondo luogo ad intensificare i sintomi tipici dell’ADHD: queste due cose combinate portano a provare emozioni molto forti; in questo caso vedremo che impatto ha sulla gelosia. 

Oltre che considerare gli stili di attaccamento e la disregolazione emotiva, lo studio scientifico del 2023 “Evidence of emotion dysregulation as a core symptom of adult ADHD: A systematic review” di Ana-María Soler-Gutiérrez, Juan-Carlos Pérez-González e Julia Mayas dimostra che i sintomi tipici dell’ADHD possono contribuire intensamente nello sviluppo di sentimenti di gelosia, e proprio per questo è importante riconoscerli, ad esempio:

  • L’impulsività, in quanto può portare ad agire senza pensare e scaturire in accuse nei confronti del partner, discussioni e comportamenti auto sabotanti quando si prova gelosia, e in generale le emozioni vengono comunicate e buttate sul partner prima ancora che vengano capite.
  • La mancanza di attenzione può contribuire nel peggiorare la gelosia, potendo scaturire in misinterpretazione delle situazioni e dei contesti sociali, portando a covare insicurezza.
  • L’iperattività può manifestarsi come un costante bisogno di stimoli e attenzioni e nelle relazioni può significare aver bisogno di rassicurazioni più frequenti di quanto una persona senza ADHD ha bisogno, e l’assenza di esse può provocare gelosia, ansia e paura dell’abbandono.
  • La generale mancanza di autostima, in particolare per le persone ADHD per via di difficoltà accademiche, professionali e sociali accumulate nel tempo, può rendere ancora di più il campo fertile per sentimenti di gelosia e inadeguatezza, percependo minacce all’interno della relazione anche quando non ci sono.

Tutto questo può portare ad un circolo vizioso infinito di ansia, gelosia e rassicurazioni, che sul momento riescono ad alleviare le preoccupazioni, ma a lungo andare non fanno altro che peggiorare e rendere la persona ADHD ancora più insicura, arrivando a focalizzare la propria attenzione soltanto sul partner e ignorare e trascurare altri aspetti personali della vita.

Secondo lo studio scientifico del 2014 “Adolescents’ ADHD symptoms and adjustment: The role of attachment and rejection sensitivity” di Miri Scharf, Assaf Oshri, Varda Eshkol e Tammy Pilowsky, a rendere più forte e difficile da gestire la gelosia nelle persone ADHD sono diversi fattori e caratteristiche emotive, che non vivono soltanto le persone con ADHD, ma che in essi sono più intense e frequenti: l’intensità emotiva e la disforia sensibile al rifiuto; scopriamo insieme a cosa si riferiscono

  • L’intensità emotiva rende estremamente difficile ignorare piccoli segnali di rifiuto, per soggetti neurotipici magari insignificanti, ma che per un persona ADHD hanno un carico emotivo molto forte. 
  • La disforia sensibile al rifiuto ha a che fare con il forte dolore che si prova, in questo caso per chi è ADHD, per via di piccoli segni di criticità o rifiuto, che sia percepito o reale, il che accende più facilmente l’emozione della gelosia, percependo pericolo anche quando non c’è.
gelosia coppia
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Gelosia da ADHD: come regolarla?

L’intensità e complessità di queste emozioni può spaventare, ma esistono diverse strategie per gestire la gelosia, anche se intensificata dai sintomi ADHD, come:

  • Tecniche di terapia cognitivo-comportamentale ADHD, che aiutano a gestire i sintomi e i responsi emotivi ad essi, tramite l’identificazione dei pensieri irrazionali che alimentano la gelosia, sostituendoli in seguito con pensieri e prospettive più realistiche e razionali.
  • Mindfulness ed esercizi di regolazione emotiva, come meditazione, esercizi di respirazione e rilassamento dei muscoli, in grado di calmare la mente e il corpo, permettendo così il soggetto di reagire alla gelosia con chiarezza e razionalità.
  • Ascoltare attivamente il proprio partner e comunicare in modo assertivo.
  • Psicofarmaci per alleviare i sintomi ADHD, migliorando l’attenzione, il controllo dell’impulsività e la regolazione emotiva, a discrezione del proprio medico per trovare il medicinale e il dosaggio giusto a seconda dell’individuo.

Può essere utile anche:

  • Prendersi un momento e dare un nome a ciò che si sta provando, prima di reagire.
  • Comunicare onestamente i propri bisogni, le proprie paure e insicurezze, per evitare misunderstanding e costruire fiducia reciproca nella relazione, e riconoscendo la possibilità che la gelosia provata possa essere peggiorata dai sintomi ADHD.
  • Essere comprensivi con se stessi.
  • Usare tecniche di grounding, per riconnettersi con se stessi, e riconoscere l’emozione come passeggera.

Convivere con sintomi ADHD all’interno di una relazione può far sentire la persona coinvolta sopraffatta, ma è possibile vivere una relazione sana ed equilibrata anche se si dimostrano sintomi ADHD.

GAM medical, centro ADHD offre la psicoeducazione individuale ADHD, nota anche come coaching psicologico ADHD, fondamentale per la gestione dei propri sintomi e la loro conoscenza, promuovendo consapevolezza e strategie concrete di coping, per convivere nel modo più equilibrato e sano con l’ADHD.

Per le persone ADHD è importante conoscere a fondo i propri sintomi, per conoscersi e sapere come gestirli al meglio, ed è proprio per questo che entra in gioco la psicoeducazione individuale ADHD, che è spesso consigliato come primo step del trattamento.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24826937/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36608036/

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Psichiatra ADHD Gincarlo Giupponi

Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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