ADHD e impulsività: quando è pericolosa?

Tempo di lettura: 4 minuti

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Se l’impulsività, per le persone ADHD, può manifestarsi da un lato tramite l’interruzione di altre persone durante le conversazioni, la difficoltà nell’aspettare il proprio turno o il condividere impulsivamente troppe informazioni su di sé, dall’altro può presenta un aspetto delicato, in quanto questo sintomo può portare a comportamenti impulsivi e pericolosi, sia per la persona che li compie sia per gli altri, e conviverci può risultare una sfida non da poco.

In questo articolo metteremo a fuoco quali sono i comportamenti impulsivi pericolosi comuni dell’ADHD, perché vengono compiuti e come gestire e ridurli al minimo, per conviverci in modo sano e sicuro.

Esempi di comportamenti impulsivi pericolosi nell’ADHD

Come citato in precedenza, non tutti i comportamenti impulsivi che vengono compiuti da una persona ADHD hanno conseguenze pericolose e dannose.

Esempi di comportamenti pericolosi impulsivi, comuni nell’ADHD, possono essere:

  • Guida spericolata, come ad esempio accelerare quando non si dovrebbe o passare con il semaforo rosso, secondo quanto riportato nello studio scientifico del 1997 “ADHD and dangerous driving” di L Jerome e A Segal.
  • Abuso di sostanze, risultando il terzo disturbo di comorbidità negli adulti ADHD, secondo lo studio del 2012 “Linking ADHD, impulsivity, and drug abuse: a neuropsychological perspective” di Gonzalo P Urcelay e Jeffrey W Dalley, e in generale sembra che la maggior parte dei comportamenti impulsivi, che poi si rivelano riscontrare conseguenze pericolose, si compiano per le persone ADHD quando sotto effetto di sostanze.
  • Sesso non protetto, portando a rischi di malattie sessualmente trasmettibili, gravidanze indesiderate e generale aumento di promiscuità, stando a quanto citato dallo studio scientifico del 2020 “Sexuality in subjects who suffer from attention deficit/hyperactivity disorder” di Lorenzo Soldati e Mylène Bolmont.
  • Gioco d’azzardo, per la sua componente adrenalinica particolarmente attraente per una persona in vena di comportamenti impulsivi, secondo quanto riportato dallo studio scientifico del 2019 “Exploring the Relationships Between Problem Gambling and ADHD: A Meta-Analysis” di Jennifer Theule, Kylee E Hurl, Kristene Cheung, Michelle Ward e Brenna Henrikson.
  • Spendere eccessivamente, che può portare ad instabilità economica, cosa che porta ad avere difficoltà nel mantenere risparmi e può comportare anche problemi relazionali.
  • Cambio di lavoro frequente, spesso senza un “piano B”, che come lo spendere eccessivamente comporta l’instabilità economica.
  • Abitudini alimentari malsane, come disturbi alimentari o generali abitudini scorrette, impattando la salute, come menzionato nello studio scientifico del 2023 “Attention-deficit/hyperactivity disorder is not associated with overweight in adolescence but is related to unhealthy eating behavior and limited physical activity” di Anu-Helmi Halt, Taru-Tuulia Hirvonen, Jari Koskela, Martta Kerkelä e Tuula Hurtig.

Strategie per gestire l’impulsività pericolosa ADHD ed evitare i rischi

Se mentre lo si vive gestire il sintomo dell’impulsività può essere una vera e propria sfida per le persone ADHD e può provocare sentimenti di sopraffazione, ansia e preoccupazione esistono diversi modi e strategie efficaci per gestire l’impulsività, ad esempio:

  • Terapia farmacologica, in generale estremamente efficace per tutti i sintomi ADHD, trovando la dose e il farmaco giusto per sé, come ad esempio stimolanti, a discrezione del proprio medico.
  • Cerca aiuto professionale, come psicologi, terapeuti o psichiatri specializzati in ADHD.
  • Creare struttura e routine, creando un programma giornaliero da seguire per rimanere concentrati, così da minimizzare le occasioni per comportamenti e azioni impulsive.
  • Darsi degli obiettivi realistici, così da gestire le aspettative e non demoralizzarsi.
  • Terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta ad essere consapevoli del proprio modo di pensare e dei propri trigger, alla radice dei comportamenti impulsivi; identificare questi pattern può aiutare a sviluppare nuovi e più sani modi di reagire, imparando a regolare al meglio le proprie emozioni e la propria capacità decisionale, rallentando di seguito i propri pensieri e focalizzarsi sul presente. 
  • Avere autocompassione, riconoscendo che l’impulsività è un sintomo dell’ADHD e non un difetto della propria persona, così da evitare di giudicarsi per i propri errori o decisioni impulsive, il che si aggiungerebbe allo stress e alle difficoltà emotive, ma praticando empatia nei propri confronti.

L’impulsività non è un sintomo di cui vergognarsi, ma è importante trattarlo nel modo giusto e gestirlo al meglio, così che non abbia conseguenze sulla propria vita.

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Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19627998/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9334542/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21365439/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32186800/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26832122/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37104707/

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Psichiatra ADHD Gincarlo Giupponi

Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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