Come gestire il disturbo da accumulo se sei adhd

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Sei adhd e tendi ad accumulare cose che non ti servono? Scopri come gestire il disturbo da accumulo!

Il disturbo da accumulo è una condizione psichiatrica complessa che spesso viene confusa con il disordine causato dall’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). Sebbene i sintomi di entrambe le condizioni possano sovrapporsi, esse presentano delle differenze significative. 

Questo articolo esplorerà come gestire il disturbo da accumulo quando si convive con l’ADHD, fornendo strategie pratiche e suggerimenti basati sulle ultime ricerche e sulle opinioni di esperti.

Differenze tra adhd e disturbo da accumulo

Prima di affrontare la gestione del disturbo da accumulo, è fondamentale distinguere chiaramente tra ADHD e accumulo. L’ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, è caratterizzato da problemi di attenzione, iperattività e impulsività. Questa combinazione di fattori può portare a una casa o un ufficio disorganizzati, con oggetti sparsi e compiti incompleti. Tuttavia, il disordine associato all’ADHD è spesso il risultato di una mancanza di organizzazione e di difficoltà nella gestione del tempo, piuttosto che di un attaccamento emotivo agli oggetti. Lo studio “adhd collegato al disturbo da accumulo” afferma che sia molto probabile che chi è adhd possa sviluppare il disturbo da accumulo.

Al contrario, il disturbo da accumulo, conosciuto anche come Hoarding Disorder, implica una difficoltà persistente nel gettare via o separarsi dagli oggetti, indipendentemente dal loro valore effettivo. Le persone con questo disturbo non solo accumulano oggetti di valore insignificante, ma possono anche sviluppare forti legami emotivi con questi oggetti, credendo che essi possano avere un valore futuro o temendo di poter averne bisogno un giorno. Questo comportamento va oltre la semplice disorganizzazione; è radicato in profondi motivi emotivi e psicologici. Questo attaccamento può rendere estremamente difficile liberarsi degli oggetti, anche quando l’accumulo crea un ambiente di vita caotico e disfunzionale.

Dunque, mentre l’ADHD e il disturbo da accumulo possono entrambi portare a ambienti disordinati, le cause sottostanti sono diverse. L’ADHD è principalmente una questione di disorganizzazione e gestione del tempo, mentre il disturbo da accumulo è legato a complessi bisogni emotivi e psicologici che spingono le persone a conservare e accumulare oggetti. Comprendere questa distinzione è cruciale per sviluppare strategie di gestione efficaci e per offrire il giusto tipo di supporto a chi ne ha bisogno.

Sintomi del disturbo da accumulo se sei adhd

Per gestire efficacemente il disturbo da accumulo in presenza di ADHD, è importante riconoscere i sintomi specifici di entrambe le condizioni. L’ADHD può manifestarsi attraverso l’incapacità di completare i compiti, la tendenza a procrastinare e la facile distraibilità. Il disturbo da accumulo, invece, è caratterizzato da:

  • Difficoltà a scartare oggetti: una persistente difficoltà nel gettare via o separarsi dagli oggetti, anche se non hanno valore.
  • Bisogno di conservare oggetti: un bisogno percepito di salvare gli oggetti e un forte disagio associato al buttarli via.
  • Accumulo di oggetti: l’accumulo di beni che ingombra le aree di vita e compromette l’uso dello spazio.
  • Impatto negativo sulla vita: il disturbo causa disagio significativo o compromissione nelle aree sociali, lavorative o in altre aree importanti del funzionamento.

Come gestire il disturbo da accumulo

Ci sono diverse strategie che si possono adottare per uscire dal disturbo da accumulo o quantomeno limitarlo. è fondamentale acquisire la consapevolezza di soffrire di questo disturbo e prepararsi mentalemente ad affrontarlo. Ora vediamo alcune strategie che possono aiutare a gestire il disturbo da accumulo: 

Affrontare gli aspetti emotivi del disturbo da accumulo se sei adhd 

Uno degli aspetti più complessi del disturbo da accumulo è la componente emotiva che lo alimenta. Spesso, le persone che accumulano oggetti non lo fanno semplicemente per disorganizzazione o pigrizia, ma a causa di profonde radici emotive e convinzioni psicologiche che rendono difficile separarsi dagli oggetti. Affrontare queste motivazioni emotive è cruciale per poter gestire efficacemente il disturbo da accumulo, soprattutto se si convive anche con l’ADHD. In questa sezione, esamineremo alcune strategie per comprendere e gestire le emozioni legate all’accumulo, e come cercare supporto emotivo possa fare una grande differenza nel percorso verso una vita più organizzata e serena.

  • Comprendere le motivazioni emotive: il disturbo da accumulo è spesso radicato in emozioni profonde e convinzioni legate agli oggetti. Queste motivazioni possono includere sentimenti di insicurezza, paura della perdita, e l’attribuzione di valore emotivo o simbolico agli oggetti posseduti. Per molte persone, gli oggetti accumulati rappresentano ricordi, sicurezza o un senso di identità. Comprendere queste motivazioni emotive dietro l’accumulo è un primo passo importante per affrontare il disturbo. Questo processo richiede spesso un’introspezione significativa, che può essere facilitata attraverso la riflessione personale, la scrittura di un diario, o discussioni aperte con un amico fidato. 
  • Praticare l’auto compassione: affrontare il disturbo da accumulo può essere emotivamente drenante e talvolta frustrante. È importante ricordare che il cambiamento richiede tempo e che ogni piccolo passo avanti è un progresso significativo. Praticare l’auto compassione significa essere gentili con se stessi durante questo processo, riconoscendo che gli errori e le ricadute sono una parte naturale del percorso. Celebrare i piccoli successi, come riuscire a liberarsi di un singolo oggetto o organizzare una piccola area della casa, può aumentare la motivazione e fornire un senso di realizzazione.
  • Cercare supporto emotivo: il supporto di amici, familiari o gruppi di sostegno può essere fondamentale nel percorso di gestione del disturbo da accumulo. Condividere le proprie esperienze con persone che comprendono e non giudicano può alleviare il senso di isolamento che spesso accompagna questa condizione. Inoltre, la terapia di gruppo guidata da un professionista può essere un’opzione efficace per esplorare le emozioni in modo più approfondito e sviluppare strategie comuni per affrontare il disturbo.

Come chiedere aiuto se sei adhd e hai il disturbo da accumulo

È importante avere gli strumenti giusti per gestire l’adhd e il disturbo da accumulo, e questi strumenti li puoi trovare presso la nostra clinica Gam Medical. Ecco alcuni consigli che puoi seguire: 

Come adattare l’ambiente intorno a te se sei adhd

Adattare l’ambiente intorno a te può essere un passaggio importante per gestire il disturbo da accumulo e l’adhd. 

  • Ridurre le distrazioni: creare un ambiente che minimizzi le distrazioni è cruciale. Rimuovere oggetti non necessari dalle aree di lavoro e di vita può aiutare a mantenere la concentrazione. Utilizzare strumenti come cuffie per il rumore bianco può ridurre le distrazioni uditive.
  • Organizzare lo spazio: organizzare lo spazio in modo funzionale può migliorare l’efficienza. Ad esempio, utilizzare scaffali e contenitori per tenere gli oggetti fuori dalla vista ma facilmente accessibili può ridurre il disordine visivo.

GAM Medical: il blog che ti aiuta col disturbo da accumulo e adhd

Gestire il disturbo da accumulo se si è ADHD richiede un approccio multifattoriale che combina strategie pratiche, supporto emotivo e interventi professionali. Capire le differenze tra ADHD e disturbo da accumulo è il primo passo verso una gestione efficace. Con la giusta combinazione di strumenti e supporto, è possibile vivere in un ambiente più organizzato e funzionale, migliorando così la qualità della vita complessiva.

Nel nostro blog di Gam Medical ogni giorno pubblichiamo articoli sull’adhd per informare sia chi è adhd sia chi vuole saperne di più. Visita il nostro blog per contribuire alla divulgazione e informarti quotidianamente!

Questo contenuto ha lo scopo di informare, non di sostituire la diagnosi di un professionista. 

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Fonti:

  • https://www.sciencedaily.com/releases/2022/02/220225135652.htm
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Anna Maria
1 mese fa

Bello

Stai vivendo con l’ADHD da adulto?
Ora puoi scoprirlo

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