Gli ultimi studi tra ADHD e genetica

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Gli scienziati hanno studiato e continuano a studiare quali sono le possibili risposte alla domanda: ‘Cosa porta una persona a sviluppare l’ADHD?’, interrogandosi sui possibili fattori che sarebbero la causa del Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD). Sulla base delle ricerche finora condotte, non esiste una causa principale e unica dell’ADHD e può essere difficile per i professionisti medici fornire una spiegazione definitiva su perché alcune persone presentino la condizione mentre altre no. Un’ area che sembra però influenzare lo sviluppo dell’ADHD è la genetica

In questo articolo parleremo quindi di come il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività possa derivare da fattori ereditari e di come la storia familiare potrebbe avere un ruolo nel manifestarsi di questa condizione.

La genetica dell’ADHD 

La genetica dell’ADHD è un ambito di ricerca che evidenzia una forte correlazione tra questa condizione e l’ereditarietà. Come molte altre patologie e condizioni, l’ADHD sembra avere una componente genetica significativa, il che vuol dire che ha una probabilità elevata di essere trasmesso ai figli attraverso i geni. È importante sottolineare che l’ADHD è poligenico, non esiste quindi un singolo “gene dell’ADHD” ma una combinazione di geni che contribuisce alla sua ereditarietà. Questi geni, di cui molti ancora sconosciuti, si combinano in modo unico in ogni individuo, determinando le diverse sfumature con cui si manifesta l’ADHD, ecco perché la condizione si presenta sempre in modo leggermente differente. La ricerca in questo campo però, sta avanzando rapidamente e gli scienziati sono sempre più vicini a identificare i geni specifici che rendono suscettibili all’ADHD. Per saperne di più sull’ereditarietà della condizione ti consigliamo la lettura dell’articolo del blog di GAM Medical: ‘L’ADHD è ereditario?’

Cosa dicono le ricerche scientifiche

Diversi studi hanno confermato questa relazione tra genetica e ADHD. Nel 2021 una ricerca ha dimostrato che un individuo ADHD ha quattro volte più probabilità di avere un parente con la stessa condizione rispetto a una persona che non è ADHD. Inoltre, è interessante notare che un terzo dei padri che hanno avuto l’ADHD durante l’infanzia hanno un figlio con la stessa condizione.

Un’ altra ricerca ha analizzato l’influenza della diagnosi ADHD da parte dei genitori sulla probabilità che i loro figli sviluppino la stessa condizione, e si è scoperto che tra i genitori non-ADHD, solo l’11% dei figli è ADHD, mentre questa percentuale sale al 34% quando almeno uno dei genitori presenta la condizione. Questi dati indicano quindi una forte predisposizione familiare verso il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività.

Per arrivare a queste conclusioni, gli studiosi hanno valutato l’ereditabilità dell’ADHD, ossia quanto la trasmissione genetica possa contribuire alla manifestazione della condizione e si è constatato che il fattore di ereditabilità dell’ADHD è pari a 0,77, valore che indica una significativa influenza dei fattori genetici sulla sua insorgenza. 

Natura vs. Educazione: il dibattito 

Alcuni sostengono che l’ADHD possa essere attribuito anche al modo in cui i bambini vengono cresciuti. I sostenitori di questa tesi ritengono che lo stile genitoriale e l’atmosfera familiare giochino un ruolo principale nello sviluppo del Disturbo da deficit dell’attenzione.

Tuttavia, in generale, i risultati scientifici non supportano questa teoria. I fattori psicosociali derivanti dalla mancanza di supporto da parte di genitori o tutori, o dalla crescita in ambienti caotici possono in parte influenzare, ma secondo le ricerche, lo stile genitoriale non è al primo posto tra i fattori scatenanti della condizione. Se l’ADHD fosse attribuito all’educazione piuttosto che alla genetica, la frequenza dell’ADHD dovrebbe essere la stessa tra fratelli e fratellastri cresciuti nello stesso ambiente, ma diversamente, le scoperte scientifiche hanno dimostrato che, la frequenza di ADHD è significativamente ridotta tra i fratellastri rispetto che tra i fratelli.

Inoltre, gli studi condotti su bambini ADHD adottati hanno contribuito a evidenziare l’importanza dei fattori genetici nella manifestazione della condizione. Nei casi in cui un individuo adottato manifesti sintomi ADHD, questi si presentano più frequentemente nei loro genitori biologici rispetto ai loro genitori adottivi.

E per i gemelli?

Gli studi condotti su gemelli hanno altresì offerto un’ulteriore chiave di lettura nel dibattito tra la componente ereditaria ed educazionale dell’ADHD. In un particolare studio condotto su gemelli omozigoti, è emerso che quando un gemello manifesta l’ADHD, anche l’altro gemello presenta la condizione. In contrasto, tra i gemelli eterozigoti, solo il 17% dei casi registra l’ADHD quando l’altro gemello presenta il Deficit dell’Attenzione.

Per questi motivi se si ha un parente ADHD, potrebbe essere utile rivolgersi a centri specializzati ADHD come GAM Medical per ottenere una diagnosi ADHD accurata che può aiutare a capire come affrontare la condizione. 

ADHD: è solo una questione genetica?

Nonostante la genetica giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’ADHD, esistono anche altri elementi che possono influenzare la presenza di ADHD in un individuo. La complessità della condizione e la variabilità dei sintomi ADHD rendono difficile individuare una singola causa scatenante. Invece, è importante considerare come diversi fattori tra cui alcuni ambientali possano contribuire allo sviluppo dell’ADHD. 

  • Uso di sostanze da parte della madre: l’esposizione prenatale a certe sostanze come droghe e alcol può aumentare il rischio di sviluppare ADHD. Uno studio ha riscontrato un rischio doppio di ADHD nei bambini nati da madri che hanno assunto oppiacei durante la gravidanza rispetto a quelli di madri che non ne hanno fatto uso.
  • Traumi cerebrali: i traumi cranici possono avere effetti a lungo termine, e alcuni ricercatori stanno esaminando se l’ADHD possa svilupparsi come risultato di essi. Uno studio ha mostrato che il 62% dei bambini con un trauma cranico encefalico (TCE) ha sviluppato successivamente l’ADHD, mentre solo il 15% di quelli senza TCE lo ha manifestato.
  • Fattori psicosociali: anche fattori psicologici e sociali possono influenzare lo sviluppo dell’ADHD o aumentare potenzialmente la gravità dei sintomi ADHD. 

Gli studi recenti sull’ADHD e la genetica hanno fornito un’ illuminante panoramica sulla complessa interazione tra fattori genetici e ambientali nella manifestazione dell’ADHD. L’identificazione dei marcatori genetici associati alla condizione rappresenta un importante passo avanti nella comprensione delle sue cause e nel miglioramento delle strategie terapeutiche ADHD.

Dopo aver esaminato l’impatto dei fattori genetici sulla manifestazione del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, diventa evidente quanto sia cruciale la diagnosi ADHD, specialmente quando esistono precedenti familiari di questa condizione. Una diagnosi ADHD accurata e tempestiva è fondamentale per garantire un intervento precoce e mirato.

GAM Medical è una clinica online specializzata nel trattamento dell’ADHD in adulti e offre la possibilità di avere una diagnosi ADHD accurata che può migliorare significativamente la qualità della vita di persone ADHD e delle loro famiglie. 

Ottenere una diagnosi ADHD corretta può essere, a volte, complesso siccome i sintomi ADHD possono presentarsi in maniera differente variando da persona a persona, per questo GAM Medical propone un percorso di diagnosi ADHD composto da una prima valutazione psicologica ADHD e una successiva valutazione medica psichiatrica ADHD permettendo quindi di ottenere una diagnosi ADHD il più accurata possibile. Questo è il primo passo per comprendere e gestire la condizione corri a scoprire di più sulla diagnosi ADHD proposta da GAM Medical sul sito!

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