Sapevi che oggi è possibile rilevare la presenza simultanea di ADHD e dipendenze da sostanze tramite un semplice esame del sangue?
Una recente ricerca medica, che verrà approfondita nel seguito del testo, ha portato a una significativa scoperta relativa a un nuovo metodo per individuare rapidamente i pazienti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), limitatamente ai casi in cui questa condizione si presenta associata a problematiche di abuso di sostanze.
In questo articolo esamineremo i principali test diagnostici per entrambe le condizioni e analizzeremo, in particolare, i limiti di questa nuova procedura.
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Quali sono i test per rilevare le sostanze stupefacenti?
Diversamente dai test per l’ADHD, gli accertamenti tossicologici finalizzati a rilevare la presenza di sostanze stupefacenti sono numerosi, specifici e si basano sull’analisi di diversi campioni biologici, come urine, sangue, saliva e capelli. Tra questi, i test eseguiti tramite prelievo ematico consentono di individuare con particolare precisione la presenza o l’abuso di sostanze e dei loro metaboliti nel sangue.
Sostanza stupefacenti | Test del sangue per verificare la dipendenza |
Alcol | CDT (Carbohydrate-deficient transferrin) |
Amfetamine | Dosaggio plasmatico/metaboliti specifici |
Barbiturici | Dosaggio plasmatico |
Benzodiazepine | Dosaggio plasmatico |
Cocaina | Dosaggio plasmatico/metaboliti specifici |
Marijuana | THC e metaboliti (THC-COOH) |
Oppioidi naturali e semisintetici | Dosaggio plasmatico/metaboliti specifici |
Fenciclidina | Dosaggio plasmatico/metaboliti specifici |
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Quali esami bisogna fare per vedere se si è ADHD?
Prima di procedere con una diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), è essenziale sottoporre il paziente a una valutazione fisica iniziale volta ad accertarne lo stato generale di salute. Tale valutazione comprende l’esecuzione di specifici esami strumentali:
- Esami ematici, utili per escludere condizioni di natura metabolica o endocrina.
- Elettrocardiogramma (ECG), che valuta la funzionalità cardiaca ed è particolarmente importante se si prevede una terapia farmacologica.
- Elettroencefalogramma (EEG), che consente di escludere patologie neurologiche, come l’epilessia o altri disturbi convulsivi.
- Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), che può essere richiesta per individuare o escludere eventuali anomalie strutturali del cervello.
Questi accertamenti risultano fondamentali per distinguere l’ADHD da altre condizioni mediche che potrebbero presentare sintomi simili o coesistere con la condizione. Soltanto dopo aver escluso tali cause organiche, sarà possibile approfondire la diagnosi specifica di ADHD.
Arriva l’esame del sangue che rileva la comorbidità tra ADHD e Dipendenza
Secondo il recente studio “Exploratory study on plasma Acylglycerol and Acylethanolamide dysregulation in substance use and attention-deficit/hyperactivity disorder: Implications for novel biomarkers in dual diagnosis” (Aprile, 2025) è possibile rilevare la comorbidità tra ADHD e Dipendenze.
Infatti, l’articolo scientifico ha evidenziato come alcuni composti presenti nel sangue, legati al sistema endocannabinoide, possano aiutare a individuare la presenza contemporanea di disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e dipendenza da sostanze. Analizzando quasi 500 partecipanti, tra persone sane, persone con dipendenza e persone con entrambe le condizioni, i ricercatori hanno osservato che specifici marcatori presenti nel sangue (in particolare AEA, OEA, PEA e SEA) erano alterati in modo significativo nei soggetti con diagnosi doppia.
Questi risultati suggeriscono la possibilità futura di usare un semplice prelievo di sangue per riconoscere precocemente e con maggiore accuratezza i pazienti che hanno sia l’ADHD che una dipendenza, aprendo la strada a diagnosi più rapide e terapie mirate?

ADHD e Dipendenza: 3 Limiti dell’innovazione diagnostica
Nonostante lo studio “Exploratory study on plasma Acylglycerol and Acylethanolamide dysregulation in substance use and attention-deficit/hyperactivity disorder: Implications for novel biomarkers in dual diagnosis” (Aprile, 2025) rappresenti un’innovazione potenzialmente significativa nel campo della diagnostica dell’ADHD, presenta alcune criticità importanti:
- Campione limitato per la comorbidità: su un totale di 469 partecipanti, soltanto 66 presentavano sia ADHD sia dipendenza da sostanze. Questo numero ridotto limita la robustezza statistica e la generalizzabilità dei risultati ottenuti.
- Variabilità individuale: fattori come dieta, uso concomitante di farmaci, condizioni mediche preesistenti o stili di vita possono influenzare significativamente i livelli plasmatici dei composti analizzati, rendendo complesso attribuire le variazioni osservate esclusivamente alla presenza di ADHD o dipendenze.
- Necessità di studi più ampi e multicentrici: è fondamentale replicare la ricerca su campioni più numerosi e diversificati, preferibilmente condotti in più Paesi, al fine di superare i limiti derivanti dalla variabilità individuale, ambientale e alimentare e rendere così realmente affidabile un test diagnostico basato su tali marcatori (AEA, OEA, PEA e SEA).
Pertanto, sebbene lo studio apra prospettive molto promettenti, esso resta preliminare e necessita di ulteriori conferme su larga scala e di una rigorosa validazione clinica prima di poter essere considerato un affidabile strumento diagnostico ADHD.
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Dipendenza e ADHD: Cosa fare quando gli esami del sangue non bastano?
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Il futuro della diagnosi della ADHD sembra promettere metodi veloci ed efficaci, tuttavia
gli studi scientifici a riguardo sono ancora solo in uno stato embrionale. Inoltre, la possibilità ancora remota di diagnosticare la ADHD con un prelievo ematico, rende tuttora la diagnosi tradizionale tramite valutazione psicologica e psichiatrica il modo migliore per diagnosticare il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40188983/
- https://www.gazzetta.it/salute/23-06-2025/un-prelievo-svela-quando-dipendenza-e-adhd-convivono.shtml