Le persone con autismo sperimentano frequentemente diversi tipi di alterazioni sensoriali. Le difficoltà delle persone autistiche ad interagire con le altre persone e con l’ambiente circostante possono spesso essere ricondotte a iperestesia (ipersensibilità) o ipoestesia (iposensibilità).
Con un’adeguata comprensione e supporto, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita delle persone autistiche che sperimentano alterazioni sensoriali.
In questo articolo puoi scoprire cosa e quali sono le alterazioni sensoriali e perché sono una caratteristica delle persone con autismo e quali strategie e terapie sono più indicate per trattarle.
Le alterazioni sensoriali nell’autismo
Le alterazioni sensoriali nell’autismo sono difficoltà o peculiarità nel modo in cui una persona percepisce, interpreta e risponde agli stimoli sensoriali provenienti dall’ambiente. Causano reazioni intense o avversioni a stimoli che per altre persone sarebbero insignificanti.
Possono riguardare uno o più sensi, come vista, udito, tatto, gusto, olfatto, senso propriocettivo (percezione del corpo nello spazio) e sistema vestibolare (equilibrio e movimento). Questi fenomeni sono estremamente comuni tra le persone nello spettro autistico, anche se variano ampiamente per natura e intensità.
L’alterazione si accompagna spesso a difficoltà nell’integrazione sensoriale, ovvero problemi nel combinare informazioni provenienti da sensi diversi, causando confusione o disagio.
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Che cosa sono iperestesia e ipoestesia nel contesto dell’autismo?
Tra le alterazioni sensoriali che le persone con spettro autistico sperimentano, iperestesia e ipoestesia sono termini che descrivono due estremi di risposta sensoriale.
#1 Iperestesia
L’iperestesia si riferisce a una sensibilità aumentata a stimoli. Significa che gli stimoli percepiti da una persona sono estremamente intensi rispetto alla norma.
- Come si manifesta? I suoni normali (come il ronzio di un frigorifero) possono essere percepiti come forti o insopportabili. La luce di una stanza potrebbe sembrare accecante, causando disagio o dolore. Tocchi leggeri possono essere avvertiti come fastidiosi o persino dolorosi, o specifici odori o sapori possono risultare opprimenti o nauseanti. La risposta tipica a una percezione amplificata è l’evitamento di stimoli intensi.
- Nella vita quotidiana una persona con iperestesia uditiva potrebbe avere difficoltà a tollerare ambienti rumorosi, come i supermercati. A scuola o al lavoro, l’iperstimolazione porta frequentemente a difficoltà nella concentrazione e a isolarsi per gestire lo stress. L’ipersensibilità tattile può portare a evitare certi tipi di abbigliamento, come tessuti ruvidi o cuciture irritanti. Sono frequenti anche problemi con alcuni tipi di cibi a causa della loro consistenza, odore, sapore o suono
- Impatti emotivi e comportamentali: Un ambiente ricco di stimoli può portare a crisi o comportamenti di fuga. La persona potrebbe sviluppare ansia anticipatoria riguardo situazioni prevedibilmente “intense”, come un concerto o un centro commerciale.
- Il potenziale dell’iperestesia: In alcuni casi, l’iperestesia può favorire talenti unici, come un’acuta percezione artistica o musicale.
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#2 Ipoestesia
L’ipoestesia è una sensibilità ridotta, ovvero gli stimoli percepiti risultano attenuati o difficili da registrare.
- Come si manifesta? La persona potrebbe non notare dettagli che per altri sono evidenti, ad esempio suoni forti. Un tocco può non essere avvertito, o il dolore potrebbe essere percepito in misura ridotta. La persona può avere una minore consapevolezza di segnali corporei interni, come fame, sete o bisogno di andare in bagno. La risposta tipica a una percezione ridotta è una ricerca di stimoli più forti.
- Nella vita quotidiana una persona con ipoestesia tattile potrebbe strofinarsi contro superfici ruvide o premere con forza oggetti per “sentire” il contatto. In caso di ipoestesia al gusto, potrebbe preferire cibi con sapori estremamente intensi o consistenze particolari.
- Comportamenti frequentemente associati sono un’attiva ricerca di stimolazione sensoriale per cercare stimoli più intensi, come dondolarsi, sbattere le mani, annusare oggetti o mettere in bocca materiali non alimentari. La ridotta percezione del dolore potrebbe portare rischi, come ignorare lesioni o non accorgersi di situazioni pericolose, ad esempio temperature eccessivamente calde o fredde.
- Impatti emotivi e comportamentali. L’intensa ricerca sensoriale può essere mal interpretata come “comportamento strano”, ma spesso serve per compensare l’ipoestesia. Una scarsa consapevolezza corporea può creare difficoltà nell’autoregolazione e nella consapevolezza di sé nell’interazione sociale.
La difficoltà nella regolazione sensoriale può portare a crisi emotive, talvolta interpretate erroneamente come “comportamenti problematici”. Situazioni travolgenti possono generare ansia, paura o disagio persistenti.
Interventi e terapie per gestire le alterazioni sensoriali
Ogni persona nello spettro autistico è unica. È importante osservare e comprendere come sperimentano gli stimoli sensoriali per personalizzare le strategie e adattare l’intervento terapeutico alle specificità individuali.
- Adattamenti ambientali: Spazi tranquilli e privi di stimoli visivi, uditivi e tattili eccessivi per ridurre il sovraccarico sensoriale. prova strumenti come i tappi per le orecchie, gli occhiali da sole e tessuti morbidi e confortevoli. Stabilire una routine aiuta la persona a sentirsi più sicura e meno sopraffatta dagli stimoli.
- Tecniche di autoregolazione: Ci sono diverse strategie che le persone con autismo, sia adulte che bambine, mettono in atto per gestire il sovraccarico sensoriale, anche in automatico. I comportamenti ripetitivi e sterotipati (stimming) come dondolarsi, saltellare o produrre un suono ripetitivo con il corpo hanno la funzione di autoregolazione emotiva per calmarsi e rilassarsi. Per ridurre l’impatto dell’ipoestesia può esserti d’aiuto introdurre stimoli appropriati, ad esempio attraverso l’utilizzo di giochi sensoriali, come i fidget toys. Tecniche di respirazione e di rilassamento corporeo possono aiutarti a ridurre l’ansia causata da una iperstimolazione.
- Terapia Occupazionale con approccio di Integrazione Sensoriale: ha l’obiettivo di migliorare la tolleranza agli stimoli sensoriali, favorisce la capacità di autoregolazione e aumenta l’attenzione. Comprende un insieme di attività strutturate proposte da un terapeuta specializzato per stimolare o regolare i sistemi sensoriali. Gli esercizi includono, ad esempio, salti su trampolini, dondolii, manipolazione di materiali con texture diverse o ascolto di suoni specifici.
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): ha lo scopo di ridurre il sovraccarico sensoriale, i comportamenti di evitamento e promuove il controllo delle emozioni. Con il supporto di un terapeuta della salute mentale si imparano strategie per riconoscere e gestire l’ansia e il disagio causato dagli stimoli. vengono utilizzate tecniche come la desensibilizzazione graduale o l’esposizione controllata agli stimoli.
- Il ruolo della famiglia: La famiglia gioca un ruolo fondamentale nel sostenere le persone con autismo e nel collaborare con i professionisti. La formazione e l’educazione sono uno step importante per identificare i bisogni sensoriali e per applicare strategie adeguate nell’ambiente domestico.
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Con una comprensione adeguata e il giusto supporto, è possibile migliorare notevolmente il benessere delle persone autistiche con iperestesia o ipoestesia. Diagnosticare l’autismo già nell’infanzia è importante e per poter intervenire tempestivamente con un insieme di terapie che, pur non potendo essere risolutive, aiutano a sviluppare strategie utili per migliorare la qualità della vita.
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Fonti:
- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/aur.2073?casa_token=kmr0TWY-MS8AAAAA%3AQoVYhJh3UDPaVqEWk6MqNVi3JsUjIKcuAxCWz1j–AVgdHY94jNB2XuKPLb0IYmg8tP87E8LCjM9uFm1