Ti starai chiedendo, “Quali tecniche posso utilizzare per gestire l’ansia da perfezionismo?”.
Il perfezionismo e l’ansia sono due condizioni strettamente correlate tra loro. Le persone con un eccessivo perfezionismo tendono spesso a soffrire di ansia, poiché fissano standard troppo elevati per se stesse e temono il fallimento e il giudizio altrui.
L’ansia generata dal perfezionismo influenza fortemente l’approccio alle sfide quotidiane, limitando la capacità di adattarsi e di gestirle. Secondo lo studio “The Dimensions of Perfectionism” di Frost, il perfezionismo patologico è direttamente collegato ad alti livelli di ansia e anche alla depressione.
Come se ne esce? In questo articolo, metteremo in luce le possibili strategie per gestire e superare l’ansia generata dal perfezionismo.
Caratteristiche principali dell’ansia e del perfezionismo disfunzionale
Esistono due forme principali di perfezionismo: quello funzionale, cioè il tipo di perfezionismo che motiva il soggetto a dare il meglio di sé e a spingersi sempre oltre per sfidare i propri limiti in maniera costruttiva e quello disfunzionale, cioè il tipo di perfezionismo estremizzato che genera una forte ansia e la paura cronica del fallimento e del giudizio negativo del prossimo.
Il perfezionismo disfunzionale porta a:
- un’eccessiva attenzione verso gli errori, che spesso vengono ingigantiti dalla tendenza della persona di dare loro più peso di quello che realmente hanno
- un’autovalutazione troppo severa che porta le persone caratterizzate da perfezionismo a vedere il fallimento come un qualcosa di inaccettabile
- il timore del giudizio esterno
- la minimizzazione dei propri traguardi, che non vengono adeguatamente riconosciuti per perseguire sempre qualcosa di più grande.
Come si manifesta l’ansia causata dal perfezionismo? L’ansia causata dal perfezionismo si manifesta in vari modi, tra i sintomi più comuni emergono:
- la sensazione di trovarsi sempre sotto pressione in ogni situazione;
- la paura costante di sbagliare;
- la procrastinazione dovuta alla paura di fallire, che crea un circolo vizioso: la persona perfezionista, sopraffatta dall’ansia, continua a rimandare i propri compiti e progetti, alimentando ulteriormente l’ansia stessa;
- il senso persistente di insoddisfazione.

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Primo passo per uscire dall’ansia e dal perfezionismo: la consapevolezza
Il primo step per riuscire ad uscire da un perfezionismo estremizzato e malsano, che porta ad un circolo vizioso di ansia e aspettative, è acquisire consapevolezza della natura malsana delle proprie aspettative e di certi pensieri. Riconoscere la propria condizione di difficoltà è un passaggio essenziale per riuscire a vivere meglio con se stessi e a superare certe condizioni, con l’obiettivo di iniziare a concepire il fallimento come un mezzo di crescita e non come un fallimento drastico.

Come abbandonare il perfezionismo?
Uno dei passi più importanti per abbandonare il perfezionismo è imparare a considerare l’errore come una parte integrante e preziosa del processo di apprendimento. Sbagliando si impara! Ogni errore rappresenta un’opportunità per crescere e migliorarsi, non un fallimento assoluto, e non dovrebbe influenzare l’autostima.
Per arrivare ad abbandonare il perfezionismo può essere utile:
- stabilire obiettivi realistici e flessibili,
- smettere di inseguire standard irraggiungibili,
- concentrarsi sui progressi graduali,
- focalizzarsi sul percorso, non solo sul risultato finale, dando valore ad ogni piccolo sforzo e ad ogni progresso raggiunto.
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Cambiare prospettiva: dal perfezionismo alla crescita personale
Uno dei passi fondamentali per liberarsi dal perfezionismo è cambiare la propria prospettiva: invece di considerare la perfezione come obiettivo principale, è più utile concentrarsi sul miglioramento continuo, fissando traguardi più piccoli ma comunque gratificanti.
Questo approccio, noto come mindset di crescita, favorisce una maggiore tolleranza verso i propri errori e contribuisce a ridurre l’ansia legata alla paura del fallimento.
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Possibili soluzioni per superare il perfezionismo e per ridurre la condizione di ansia
La terapia cognitivo-comportamentale è generalmente uno degli approcci più efficaci per trattare l’ansia da perfezionismo, secondo lo studio “Clinical Perfectionism: a Cognitive Behavior Analysis di Shafran”.
La terapia cognitivo-comportamentale aiuta a individuare e modificare i modelli di pensiero rigidi. Questa terapia insegna a vivere in modo più flessibile e a concentrarsi su aspettative realistiche. La terapia cognitivo-comportamentale, favorisce anche la valutazione più equilibrata dei successi, evitando di sminuirli a favore di obiettivi troppo ambiziosi.
Per gestire l’ansia da perfezionismo, potrebbe essere utile lavorare sulla flessibilità mentale, per accrescerla. Questo può avvenire tramite varie tecniche di rilassamento come:
- la meditazione,
- la respirazione profonda,
- l’esercizio fisico,
- Il sonno regolare.
Importante è anche l’accettazione del fallimento, imparare a convivere con i traguardi non raggiunti, o comunque non raggiunti a pieno. Questo vuol dire imparare ad accettare che non è fondamentale riuscire a raggiungere la perfezione in ogni cosa che si fa, focalizzandosi sul dare il meglio di sé nei propri limiti, senza mirare ad obiettivi troppo rigidi e difficili da raggiungere.
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Ansia e Perfezionismo: Il ruolo del supporto sociale
Superare il perfezionismo è un procedimento che spesso necessita dell’appoggio altrui, che gioca un ruolo chiave. È necessario ed importante avere il supporto di una rete sociale costruttiva di persone che spronino nel cambiamento e nell’accettazione di sé. La presenza di amici e familiari può fare la differenza nel processo di cambiamento e di recupero.
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L’ansia da perfezionismo è quindi un problema che può abbassare la qualità di vita e rendere la quotidianità difficile e impegnativa. La chiave per riuscire a liberarsi del perfezionismo disfunzionale è riuscire a distaccarsi dal concetto di “perfezione“. riconoscendo che essa non è l’unica via per arrivare al successo. Importante è imparare ad adattarsi e ad accettare i propri errori.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-319-18582-8_8
- https://www.researchgate.net/publication/236260156_Frost_Multidimensional_Perfectionism_Scale
- https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid%3A3a3cb107-23a7-4cbd-994d-cd0b9c76701c