Come funziona il lavoro da freelance? Ma soprattutto, può essere adatto a una persona ADHD?
I vantaggi che la digitalizzazione ha portato con sé sono innumerevoli, tra questi sicuramente emerge la possibilità di lavorare da remoto, addirittura svolgendo una mansione totalmente indipendente e autonoma, come è il lavoro freelance.
In questo articolo verrà analizzato cosa significa lavorare come freelance, in particolare concentrandosi su come possa rappresentare un’opportunità preziosa per le persone DDAI, esaminando quale ambiente di lavoro sia più favorevole per la loro produttività, comprendendo i rischi e le possibilità di determinate occupazioni freelance, determinando alcune criticità specifiche, per quanto riguarda i guadagni e, infine, proponendo tre consigli risolutivi.
Cosa significa lavorare come Freelance
Lavorare come freelance significa svolgere come mansione un’attività professionale autonoma, in questo modo vengono offerti i propri servizi a più clienti, senza essere per forza subordinati allo stesso datore di lavoro. Spesso fa riferimento a professioni non regolamentate, come ad esempio copywriter, web designer, grafico o consulente digitale. Esistono, perciò, alcune differenze con:
- Libero professionista: Generalmente è iscritto ad un albo professionale, possiede una partita IVA e svolge determinate attività che sono regolamentate.
- Lavoratore autonomo: Di solito porta avanti una vasta gamma di attività, senza necessariamente l’obbligo dell’iscrizione all’albo, operando con maggiore flessibilità.
Quindi, essere freelance prevede meno formalità organizzative e garantisce un adattamento più facile della propria attività in base alle richieste di mercato. Le sue caratteristiche si legano al suo essere flessibile e occasionale, spesso da remoto, implicando una libertà di gestione autonoma, ma richiedendo capacità organizzative, disciplina e autonomia nel gestire il tempo e le risorse economiche.
Lo studio “Exploring the association between attention-deficit/hyperactivity disorder and entrepreneurship” (2021), pubblicato su National Library of Medicine, si è preposto di indagare l’associazione tra sintomi del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e profili imprenditoriali, mostrando come i soggetti positivi all’ADHD tendenzialmente ottenessero punteggi più alti nel campo del rischio imprenditoriale. Ciò significa che questa caratteristica li rende adatti a intraprendere un percorso anche nel mondo freelance.
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ADHD: Dove conviene essere freelance? I pro e contro
Il lavoro freelance per persone ADHD assicura specifiche opportunità o difficoltà, particolarmente influenzate dal luogo che viene designato per lavorare.
Lavorare da casa, ad esempio, può indurre calma, permettendo una personalizzazione degli spazi, infatti, la concentrazione potrebbe aumentare, se lo spazio abitato è ben organizzato. Eppure potrebbe anche comportare una maggiore esposizione a distrazioni continue, come ad esempio possibili interruzioni familiari o faccende domestiche, stimoli potenzialmente rischiosi per chi è ADHD.
Al contrario, ambienti più strutturati, come possono essere gli spazi di coworking o gli uffici condivisi, offrono una separazione netta ed efficace tra casa e lavoro, si possono assumere regole e routine ben definite e insieme alla possibilità di socializzare potrebbero contribuire a diminuire il rischio di procrastinare, migliorando l’organizzazione personale. Molti adulti ADHD, infatti, traggono beneficio dal cosiddetto body doubling, che significa lavorare in presenza fisica o virtuale di altre persone, si tratta di uno stratagemma che potrebbe essere d’aiuto nell’aumentare la motivazione e nel mantenere la concentrazione durante le attività lavorative.
In generale, lo studio “Benefits of Working from Home During the COVID-19 Pandemic for Undiagnosed Workers with Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder Symptoms” (2023) condotto durante il COVID-19 ha sottolineato come lavorare da casa completamente o in modo ibrido, potrebbe essere associato a minori sintomi depressivi rispetto al lavoro completamente in presenza nei lavoratori con sintomi ADHD non diagnosticati.
Il lavoro freelance potrebbe essere una buona opportunità da cogliere per le persone DDAI, permette loro di sfruttare la loro naturale capacità di eseguire compiti intensamente in brevi periodi, intervallandoli con pause necessarie per recuperare l’attenzione. Perché questa possibilità non vada sprecata, è fondamentale adottare strategie efficaci di gestione del tempo, utilizzando supporti tecnologici adeguati e assicurandosi che l’ambiente professionale riesca a favorire anche la produttività personale.
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Lavori freelance e DDAI, rischi e possibilità: quali fare?
Gli adulti ADHD presentano determinate capacità e competenze, data la loro condizione divergente, che li rendono adatti a specifiche attività freelance rispetto ad altre.
Tra le possibilità ideali emergono:
- Lavori creativi: Lo studio “Creativity in the Predominantly Inattentive and Combined Presentations of ADHD in Adults” (2021), pubblicato su National Library of Medicine, ha evidenziato come certe forme di ADHD, soprattutto la presentazione combinata, sono associate a un elevato potenziale creativo. Quindi graphic design, scrittura creativa, copywriting, digital marketing e comunicazione digitale, sono solo alcuni esempi di lavori adatti a chi possiede caratteristiche quali iper focus, capacità di pensiero divergente e creatività sviluppata, solitamente rintracciabili in chi è ADHD.
- Sviluppo software o web design: Anche qui, si tratta di mansioni che richiedono creatività, concentrazione intermittente e indipendenza nell’organizzazione dei tempi, molto utili se in presenza di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività.
- Consulenza strategica e formazione: Sono professioni che concedono di gestire attività in cui le mansioni e gli argomenti trattati cambiano frequentemente. Questo tipo di lavoro potrebbe permettere di organizzare la giornata alternandola in momenti diversi, stimolando costantemente l’attenzione e mantenendo alto l’interesse, caratteristiche particolarmente adatte alle persone ADHD.
Tra le occupazioni più difficili e azzardate, emergono:
- Mansioni che prevedano azioni eccessivamente ripetitive o monotone: Come lavori amministrativi, di contabilità o di gestione burocratica, richiedono infatti una costanza e una precisione continua, potrebbe minare.
- Gestione clienti strutturata e puntuale: Può essere dannosa e di difficile gestione nel momento in cui avviene in assenza di supporti digitali adeguati, come ad esempio dei reminder digitali o dei software gestionali.
Il freelance offre ampie possibilità di crescita professionale per chi è ADHD, ma è importante riconoscere anche quegli aspetti, insidiosi e rischiosi, che potrebbero provocare malessere e difficoltà sul posto di lavoro.
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Costi e benefici: quanto guadagna un freelancer? 3 consigli pratici per migliorare la produttività
è doveroso sottolineare che il guadagno di un freelancer è variabile in base al settore professionale di appartenenza, all’esperienza accumulata e alla capacità di gestire i propri clienti. Sicuramente, è necessario considerare alcune criticità specifiche, in questo campo, per persone ADHD:
- Gestione economica: Senza una pianificazione ed organizzazione finanziaria strategica, il rischio di spese eccessive e la difficoltà a gestire entrate irregolari aumenta.
- Produttività altalenante: Le persone ADHD tendono ad avere periodi di grande produttività, che lasciano spazio a fasi di scarsa concentrazione, questo potrebbe minare la regolarità dei guadagni.
Lo studio “Economic burden of attention-deficit/hyperactivity disorder among adults in the United States: a societal perspective” (2021), pubblicato su National Library of Medicine, ha evidenziato pesanti perdite di produttività e costi indiretti per persone ADHD, risultante un significativo carico economico per la società. I lavoratori ADHD potrebbero rischiare di perdere un ammontare considerevole di produttività in un anno, per via della difficoltà a organizzare e gestire efficacemente il tempo. Se sei hai il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività e non riesci a risolvere problematiche strettamente correlate al tuo lavoro in autonomia, vogliamo ricordarti che non sei solo, e che molte persone in questa condizione potrebbero star affrontando sfide e ostacoli simili. Per questo ti consigliamo di adottare queste pratiche:
- Routine chiara e scandita da micro-obiettivi: Definire gli obiettivi giornalieri con precisione e segmentarli in piccoli compiti facilmente gestibili potrebbe migliorare notevolmente la tua produttività.
- Body doubling: Appunto, lavorare con altre persone potrebbe aumentare la responsabilità personale e ridurre le distrazioni.
- Coaching e supporto psicologico: La terapia cognitivo-comportamentale specifica per l’ADHD e il coaching professionale ADHD aiutano a migliorare le capacità organizzative e di gestione dello stress.
Richiedere il supporto di uno specialista della salute mentale, in particolare di uno psicologo specializzato nel Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, potrebbe aggiungere benessere e serenità alla tua vita, migliorando notevolmente il tuo rapporto con il lavoro.

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Nel caso in cui avessi avviato un’attività professionale da freelance e ti trovassi in difficoltà a gestire questo aspetto della tua vita, ti invitiamo a rivolgerti ad una figura competente del campo della salute mentale.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32555982/
- https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9096579/
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32555982/
- https://www.researchgate.net/publication/372566022_Benefits_of_Working_from_Home_During_the_COVID-19_Pandemic_for_Undiagnosed_Workers_with_Attention-DeficitHyperactivity_Disorder_Symptoms