ADHD e alimentazione intuitiva: nuovo approccio alla nutrizione

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L’alimentazione intuitiva è un approccio che promuove l’ascolto dei segnali naturali del corpo, come la fame e la sazietà, per guidare le scelte alimentari. Tuttavia, per le persone ADHD, questo approccio può risultare difficoltoso o perfino difficile: questo perché l’ADHD influisce sulla capacità di riconoscere e rispondere ai segnali corporei, rendendo difficile seguire un approccio intuitivo alla nutrizione.

Questo articolo esplorerà come l’alimentazione intuitiva può essere adattata per rispondere alle esigenze specifiche di chi convive con l’ADHD, offrendo strategie pratiche per migliorare la relazione con il cibo.

Le sfide dell’ADHD nell’alimentazione intuitiva

Le persone ADHD hanno meno consapevolezza interocettiva, e ciò rende più difficile ascoltare fame e sazietà. Le difficoltà nel riconoscere questi segnali derivano dall’attenzione ridotta e dalla disconnessione con le sensazioni corporee, portando spesso a mangiare per noia o distrazione piuttosto che per vera fame. C’è ancora molto da scoprire sull’argomento: ad esempio: uno studio del 2024 ha sottolineato l’importanza di approfondire la connessione tra consapevolezza interocettiva e ADHD: potrebbe essere la chiave per comprendere perché le persone ADHD hanno difficoltà con l’alimentazione intuitiva.

In ogni caso, la mancanza di una struttura alimentare quotidiana può causare abitudini alimentari irregolari, con pasti saltati o eccessivi. A ciò si aggiunge il sovraccarico decisionale, che può rendere complicato scegliere cosa mangiare, aumentando lo stress e la probabilità di fare scelte alimentari impulsive o non equilibrate. 

Le difficoltà delle persone ADHD nell’adottare un’alimentazione intuitiva?

Di seguito è riportata una panoramica delle principali difficoltà che le persone ADHD possono affrontare nel tentativo di adottare abitudini alimentari sane e strutturate. Questi ostacoli influenzano la capacità di seguire una dieta equilibrata e soddisfacente, rendendo la gestione della nutrizione un compito complesso. Ogni difficoltà presentata evidenzia un aspetto specifico che può interferire con il benessere generale, dimostrando quanto sia importante comprendere e affrontare queste sfide per migliorare la qualità della vita delle persone ADHD.

  • Mancanza del senso di fame e sazietà: Le persone ADHD possono avere difficoltà a percepire correttamente i segnali di fame e sazietà. Questo può portare a mangiare troppo o troppo poco, poiché la connessione con i segnali corporei è spesso alterata.
  • Mancanza di organizzazione e struttura: L’assenza di una struttura regolare nei pasti può causare alimentazione disordinata. Una persona ADHD può dimenticare di mangiare o mangiare in momenti irregolari, creando instabilità nutrizionale.
  • Difficoltà di scelta: Decidere cosa mangiare può essere una sfida significativa. Il sovraccarico decisionale è comune e può portare a scelte alimentari impulsive o non equilibrate, aggravando problemi di salute.
  • Tendenza a mangiare poco salutare: La disfunzione esecutiva tipica dell’ADHD rende difficile pianificare e preparare i pasti. Questo porta spesso a dipendere da cibi pronti o poco salutari, poiché la preparazione dei pasti richiede una serie di azioni organizzate che possono risultare complesse.
  • Difficoltà nel variare cibi: Mangiare una varietà di cibi può risultare difficile. La rigidità alimentare o le preferenze limitate possono ridurre la diversità nutrizionale, influenzando negativamente la salute generale.
  • Distrazioni durante i pasti: Mangiare senza distrazioni è una sfida, poiché chi ha ADHD tende a consumare pasti mentre svolge altre attività, riducendo la consapevolezza di ciò che si mangia e portando a sovralimentazione o scelte alimentari non consapevoli. Uno studio del 2018 in particolare ha fornito prove che i sintomi principali dell’ADHD sono associati sia al binge eating che al suo opposto.

Come affrontare l’alimentazione ADHD?

Affrontare le sfide legate all’alimentazione per chi vive con ADHD richiede un approccio mirato e adattabile. È fondamentale implementare strategie che non solo rispondano alle difficoltà specifiche, ma che siano anche flessibili e personalizzate:

  • Creare una struttura flessibile per i pasti e gli spuntini: Stabilire orari approssimativi per i pasti aiuta a mantenere una routine senza rigidità eccessiva.
  • Implementare principi di nutrizione “gentile”: Integrare cibi nutrienti senza restrizioni rigide, promuovendo un equilibrio alimentare sostenibile.
  • Facilitare le decisioni alimentari: Preparare in anticipo opzioni di pasti semplici e sani può ridurre lo stress decisionale e adattare le scelte alle preferenze personali.

L’importanza dell’alimentazione emotiva per le persone ADHD

Riconoscere e accettare l’alimentazione emotiva è fondamentale per sviluppare una relazione sana con il cibo. Invece di considerare l’alimentazione emotiva come qualcosa di negativo, è importante vederla come una risposta naturale e trovare modi per bilanciarla. Ad esempio, l’alimentazione “per dopamina”, ovvero il consumo di cibi che migliorano l’umore, può essere integrata in un approccio di alimentazione intuitiva, garantendo che il cibo sia fonte di piacere e benessere, senza sensi di colpa.

Il mindful eating è possibile per le persone ADHD?

Il mindful eating, ovvero mangiare con consapevolezza, può essere difficile per chi ha ADHD (e nel caso dei bambini può portare anche a situazioni di malnutrizione), ma è possibile adattare questa pratica per renderla più accessibile. Per esempio, invece di cercare di eliminare tutte le distrazioni, si può lavorare per ridurre quelle eccessive e mantenere una connessione consapevole con il proprio corpo durante i pasti. Altri suggerimenti includono l’uso di pause brevi per controllare la fame e la sazietà, e l’introduzione di rituali semplici che aiutino a mantenere l’attenzione sul momento presente durante il pasto.

L’alimentazione come supporto ad un adeguato trattamento ADHD

Affrontare le sfide dell’alimentazione ADHD richiede consapevolezza, adattamento e strategie personalizzate. È importante riconoscere e accettare le difficoltà che possono sorgere e lavorare per trovare soluzioni che promuovano sia il piacere che il benessere. Se sei interessato a saperne di più su come gestire l’alimentazione e la salute ADHD, ti invitiamo a esplorare ulteriormente questi argomenti.

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Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5884932/
  • https://ruor.uottawa.ca/server/api/core/bitstreams/b2b4b979-a394-4c3e-9dfb-8c21771ec71b/content

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