ADHD e A-fantasia

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ADHD e A-fantasia

L’a-fantasia è una condizione neurologica che si manifesta con l’incapacità di generare immagini mentali volontarie.

Viene chiamata anche “pensiero senza immagini“: la mente non è in grado di creare immagini mentali e rappresentazioni visive.

Ora, quando si parla della correlazione tra ADHD e fantasia o immaginazione, spesso si evidenzia il problema opposto rispetto a quello che emerge con l’a-fantasia.

L’ADHD è frequentemente associato a una maggiore produzione immaginativa, tanto che spesso si discute dell’associazione tra maladaptive daydreaming (sogni ad occhi aperti disadattivi) e ADHD, o del mind wandering (vagabondaggio mentale).

Entrambe queste caratteristiche implicano una sovrapproduzione di pensieri e immagini mentali, spesso difficili da controllare, che portano a distrazione e difficoltà nel portare a termine i compiti.

Tuttavia, raramente si parla del caso opposto: difficoltà nell’immaginazione o nella generazione di immagini mentali, come nel caso dell’afantasia.

La letteratura e le ricerche scientifiche al riguardo sono pressoché inesistenti, ma è possibile avanzare alcune ipotesi su possibili associazioni o sovrapposizioni.

A-fantasia: che cos’è?

Come già accennato, l’a-fantasia è correlata ad una difficoltà nella produzione di immagini mentali.

Quando diciamo mela, ci immaginiamo una mela.

È come se avessimo uno schermo in testa con un proiettore in grado di creare un’immagine mentale: una mela rossa o verde, rotonda, forse lucida, magari con una foglia attaccata al picciolo. Questo “schermo mentale” ci permette di visualizzare oggetti, persone, o luoghi anche quando non li abbiamo davanti agli occhi, utilizzando la nostra immaginazione per costruire scenari vividi e dettagliati.

Ciò può includere non solo immagini di oggetti o scene, ma anche l’incapacità di visualizzare volti familiari o luoghi conosciuti.

Questa condizione ha infatti un impatto anche sulla memoria episodica, ossia la capacità di ricordare eventi personali, episodi della propria vita, con dettagli visivi e sensoriali.

Quando ricordano un evento, le persone con a-fantasia tendono a descriverlo in modo schematico e logico, ma senza riferimenti visivi o sensoriali vividi.

La difficoltà di visualizzazione si estende anche all’immaginazione del futuro.

Ad esempio, possono trovare difficile immaginare una vacanza pianificata o una scena descritta in un libro. Questo può influire sulla capacità di pianificare in modo creativo o anticipare mentalmente situazioni.

Anche leggere un romanzo o una descrizione dettagliata non evoca immagini visive per chi ha afantasia. La lettura rimane un’attività cognitiva basata principalmente sulla comprensione delle parole, senza tradursi in scenari immaginati. Per loro, i suggerimenti del tipo “immagina un prato verde” non attivano immagini mentali, ma vengono interpretati in modo puramente concettuale.

Molte persone scoprono di avere a-fantasia solo quando si confrontano con gli altri. Un esempio emblematico è quello di chi, per la prima volta, realizza che la frase “immagina questo” non è una metafora per gli altri, ma un’abilità concreta.

Un sentimento comune tra chi scopre di avere afantasia è la sorpresa di apprendere che per molte persone la mente è come uno schermo cinematografico in cui si formano immagini vivide.

Per chi ha afantasia, questa capacità sembra quasi una sorta di “superpotere”, un’abilità che, per loro, rimane inaccessibile.

ADHD e A-fantasia: possibili associazioni

Come già accennato, la letteratura scientifica riguardo la correlazione tra a-fantasia e ADHD è pressoché assente.

Nonostante ciò, negli anni sono state avanzate diverse ipotesi valide che correlano queste due condizioni.

La principale è quella legata alla memoria di lavoro.

La memoria di lavoro, secondo il modello di Baddeley e Hitch, è composta da tre componenti principali:

  1. Loop fonologico: responsabile del mantenimento temporaneo e della manipolazione delle informazioni verbali e sonore. questo comprende: un magazzino fonologico passivo che conserva i suoni per un breve periodo e un processo di articolazione sub-vocale (o “ripetizione”) che aiuta a mantenere vive le informazioni. Esempio: Ripetere mentalmente un numero di telefono per non dimenticarlo.
  2. Taccuino visuo-spaziale (o non-verbal working memory): gestisce le informazioni visive e spaziali, come immagini mentali e la disposizione degli oggetti nello spazio. È essenziale per attività come la navigazione o l’immaginazione di una scena. Esempio: Ricordare la posizione di oggetti su una scrivania o immaginare il percorso da casa al lavoro.
  3. Buffer episodico: è una componente che integra informazioni provenienti dalle diverse modalità sensoriali (visiva, verbale, ecc.) e le collega con la memoria a lungo termine. Aiuta a creare una rappresentazione coerente degli eventi. Esempio: Ricordare un’esperienza personale, come una conversazione, includendo i dettagli visivi, verbali ed emotivi.

Questi tre sistemi sono coordinati dalla funzione esecutiva centrale, che supervisiona e regola l’allocazione delle risorse della memoria di lavoro.

Sia nell’a-fantasia che nel Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) la componente del taccuino visuo-spaziale risulta essere difficoltosa.

Però, sebbene l’a-fantasia e l’ADHD mostrino difficoltà nel dominio visuo-spaziale, le cause e le manifestazioni differiscono.

Quindi quella che apparentemente potrebbe sembrare un area di associazione risulta essere più simile ad una sovrapposizione sintomatologica tra le condizioni, che però presenta sottili ma fondamentali differenze.

Nelle prossime righe capiremo meglio questa sovrapposizione sintomatologica, con annesse differenze che, seppur sottili, sono fondamentali da considerare nelle ipotesi su una potenziale associazione tra le due condizioni.

Inoltre, affronteremo anche un’altra sovrapposizione sintomatologica legata alla memoria.

ADHD e A-fantasia: possibili sovrapposizioni sintomatologiche

La sovrapposizione sintomatologica tra ADHD e afantasia può essere osservata in alcune aree chiave, ma queste presentano anche importanti differenze che aiutano a distinguere le due condizioni.

Le principali somiglianze e differenze si osservano:

  1. Taccuino visuo-spaziale: come già accennato, il taccuino visuo-spaziale, una componente della memoria di lavoro, è responsabile del mantenimento e della manipolazione di immagini visive e spaziali. Entrambe le condizioni, ADHD e afantasia, possono mostrare difficoltà legate a questa funzione, ma per ragioni diverse:
    • Nell’afantasia: le persone hanno difficoltà innate o assenza totale di capacità di generare immagini mentali. Questo si riflette in una scarsa capacità di immaginare visivamente oggetti, scene o esperienze, e può avere ripercussioni sul taccuino visuo-spaziale perché manca il “materiale visivo” da manipolare.
    • Nell’ADHD: la difficoltà con il taccuino visuo-spaziale non riguarda l’incapacità di generare immagini mentali, ma piuttosto la difficoltà a mantenerle o a utilizzarle in modo efficiente. In ADHD, queste difficoltà derivano da problemi con la concentrazione, la disorganizzazione e il controllo delle risorse cognitive. Le immagini mentali potrebbero essere presenti ma risultare caotiche o instabili. Quindi, è possibile che la difficoltà nel taccuino visuo-spaziale non rappresenti una vera mancanza di immagini mentali, come nell’afantasia, ma piuttosto una manifestazione di disorganizzazione o difficoltà a mantenere e utilizzare queste immagini. Questo porterebbe a sintomi simili, pur avendo cause diverse. Quindi è possibile che le persone ADHD non abbiano una reale compromissione nella capacità di immaginare, ma abbiano difficoltà a sfruttare queste capacità per guidare il comportamento o pianificare in modo efficace. Questo potrebbe essere legato alla regolazione delle risorse cognitive e all’incapacità di usare in modo strategico immagini mentali per la risoluzione di problemi o il completamento di compiti.
      • Differenza chiave? Nell’afantasia, le immagini mentali non si formano; nell’ADHD, le immagini possono formarsi ma non vengono gestite efficacemente o possono essere coperte da distrazioni.
  2. Memoria: un’altra sovrapposizione importante riguarda le difficoltà nella memoria, ma le due condizioni colpiscono tipi di memoria distinti:
    • Nell’afantasia: la memoria deficitaria tende ad essere la la memoria episodica. Abbiamo già visto, infatti, che la memoria episodica è un tipo di memoria a lungo termine che consente di ricordare esperienze personali, come eventi passati o momenti significativi. Nell’a-fantasia, le persone possono avere difficoltà a ricordare episodi in modo dettagliato, soprattutto nei loro aspetti visivi o sensoriali. Questo avviene perché non riescono a richiamare immagini mentali vivide legate a quegli eventi, portando a ricordi più astratti o schematici. Esempio: Ricordano di essere stati a una festa, ma senza visualizzare chiaramente il luogo, le persone o i dettagli sensoriali.
    • Nell’ADHD: ad essere più problematiche sono la memoria di lavoro e la memoria a breve termine. Infatti, nell’Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD), la memoria episodica a lungo termine rimane generalmente intatta. Infatti, le persone ADHD spesso si stupiscono della loro capacità di ricordare eventi lontani, come dettagli dell’infanzia o esperienze passate di molti anni prima. Tuttavia, presentano difficoltà significative nella memoria di lavoro (che gestisce informazioni necessarie per il compito immediato) e nella memoria a breve termine (che immagazzina informazioni temporanee per pochi secondi o minuti). Esempio: Una persona ADHD adulta può ricordare vividamente un episodio avvenuto alle scuole elementari, ma dimenticare dove ha lasciato le chiavi pochi minuti dopo averle appoggiate o dimenticare un appuntamento appena fissato.

Quindi, al momento non è possibile avanzare grosse ipotesi sulle possibili associazioni dirette tra afantasia e ADHD.

Però, in questo articolo è stato possibile esplorare in modo più approfondito le sovrapposizioni sintomatologiche tra l’ADHD (o DDAI) e a-fantasia.

Abbiamo visto come entrambe le condizioni possano presentare difficoltà nel dominio visuo-spaziale e nella memoria, ma con origini e manifestazioni diverse: nell’afantasia, il problema è legato alla generazione di immagini mentali, mentre nell’ADHD il focus è sulla gestione e utilizzo efficace di tali immagini, anche quando sono presenti.

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