ADHD e amicizie ritrovate: come riallacciare i rapporti?

Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dell'articolo
Adulti ADHD e amicizie: le relazioni

Hai mai pensato a un’amicizia persa e ti sei chiesto se sia possibile recuperarla? Ti sei domandato se le difficoltà che incontri nelle relazioni possano avere un legame con l’ADHD? 

Se ti rivedi in questi dubbi, non sei solo. Molti adulti con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività si chiedono come gestire le proprie connessioni sociali, soprattutto quando gli impegni, l’impulsività o la distrazione hanno interrotto dei rapporti significativi

In questo articolo esploreremo come l’ADHD può influenzare i rapporti sociali, quali sono le trappole più comuni e quali abitudini possono aiutare a riallacciare un’amicizia in modo sano e duraturo.

Come riallacciare un’amicizia ADHD? 

Ritrovare una vecchia amicizia può avvenire nei modi più impensati: un incontro casuale in un supermercato, un evento di quartiere, una rimpatriata organizzata da altri, un commento inaspettato su un social o persino una mail finita per caso nella casella sbagliata. A volte si tratta di segnali piccoli, altre volte di veri e propri momenti rivelatori. In queste circostanze, la tentazione può essere quella di lasciar scivolare via l’occasione, magari per timidezza, per paura di riaprire “capitoli” che si credevano chiusi o per il timore di non essere più accolti. Ma se quella persona ti è mancata, vale la pena fermarsi un attimo e considerare che forse hai davanti un’opportunità da non sprecare.

Per chi vive con l’ADHD, questo primo momento può avere sfumature particolari. Lo studio “Why can’t we be friends? A narrative review of the challenges of making and keeping friends for children and adolescents with Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder” (2024) di K. M. Neprily, E. A. Climie, A. McCrimmon e E. Makarenko mette in evidenza come l’impulsività possa portare a parlare troppo, a rivelare dettagli personali troppo in fretta o a fare promesse difficili da mantenere. Al contrario, l’ansia da prestazione o la paura di non saper “gestire” il rapporto possono spingere a defilarsi e perdere il contatto appena riaperto. Essere consapevoli di queste tendenze è il primo passo per trovare un equilibrio tra entusiasmo e realismo.

6 consigli per fare il primo passo con semplicità e autenticità

Non serve forzare subito una grande rimpatriata. L’obiettivo iniziale è creare un momento di connessione sincera e sostenibile. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  1. Mostrare interesse reale: chiedere come sta l’altra persona, ascoltare davvero la risposta e resistere alla tentazione di riempire lo spazio con mille aneddoti.
  2. Riconoscere il tempo trascorso: una frase semplice come “È passato un sacco di tempo, mi fa davvero piacere rivederti” abbassa le barriere e apre la porta al dialogo.
  3. Restare leggeri: non è necessario giustificare subito perché vi siete persi di vista. Ci sarà tempo per affrontare il passato, se sarà importante farlo.
  4. Proporre un passo successivo: un invito soft come “Magari ci prendiamo un caffè uno di questi giorni” pianta un seme senza mettere troppa pressione.
  5. Trasformare la spontaneità in concretezza: se l’entusiasmo porta a lanciarsi subito in proposte, meglio fissare un promemoria o inviare un messaggio di conferma nello stesso giorno.
  6. Accettare un possibile no: non sempre l’altro è pronto o disponibile, ma questo non riduce il valore del tentativo fatto.

Perché i piccoli gesti sono importanti in un’amicizia ADHD?

Quando si prova a riaprire un rapporto, non è necessario pensare subito a grandi occasioni o momenti memorabili. Spesso sono i dettagli quotidiani a fare la differenza: un messaggio breve inviato senza un motivo particolare, un “ti ho pensato quando ho visto questo” accompagnato da una foto, o persino un semplice “come stai oggi?”. Questi gesti non solo alleggeriscono la pressione dell’incontro formale, ma trasmettono attenzione autentica.

Per le persone ADHD, puntare sui piccoli passi significa anche ridurre il rischio di rimandare o complicarsi con organizzazioni troppo elaborate. Un contatto rapido e spontaneo è più facile da gestire e, allo stesso tempo, può riaccendere nell’altro la sensazione di essere visto e considerato.

ADHD e amicizie ritrovate
ADHD e amicizie ritrovate

5 Strategie per dare continuità alle amicizie ADHD

Riallacciare un rapporto è solo l’inizio: la vera sfida è mantenerlo vivo nel tempo. Nelle relazioni sociali tra adulti ADHD, il rischio è quello di partire con entusiasmo e poi lasciare che i contatti si disperdano, non per mancanza di affetto, ma per difficoltà organizzative o stanchezza mentale. Ecco cinque consigli utili per dare continuità alle amicizie oltre le difficoltà del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività:

  1. Programmare con semplicità
    Evita piani troppo ambiziosi. Meglio piccoli incontri ricorrenti e facili da ricordare, come un caffè una volta al mese o una breve chiamata settimanale.
  2. Usare la tecnologia come alleata
    App per i promemoria, calendari condivisi e chat di gruppo possono trasformarsi in strumenti preziosi per non dimenticare appuntamenti o messaggi importanti.
  3. Rendere visibile l’affetto
    Non servono grandi gesti: un messaggio veloce, un audio inviato al volo o una foto condivisa senza un motivo particolare sono segnali che mantengono vivo il legame.
  4. Creare rituali
    Le routine rafforzano la continuità. Può essere un “buona settimana” ogni lunedì, un messaggio fisso per il compleanno o un incontro ricorrente con cadenza precisa.
  5. Accettare la flessibilità
    Le amicizie non devono essere perfette. Se salta un appuntamento o passa più tempo del previsto tra una chiacchierata e l’altra, non significa che il rapporto non valga: l’importante è riprendere il filo con autenticità.

Queste abitudini, semplici ma concrete, aiutano a contrastare la tipica sensazione di “partenze sprint e arrivi mancati” che molte persone ADHD conoscono bene, ricordando all’altro che il legame è reale e importante.

Recuperare amicizie ADHD è possibile?

Ritrovare un legame perso può sembrare complesso per chi convive con l’ADHD, ma non è mai impossibile. Attraverso una comunicazione chiara, l’adozione di nuove abitudini e il supporto di strumenti pratici, è possibile superare le trappole tipiche del disturbo e ricostruire rapporti autentici.

Il percorso non deve essere affrontato da soli. L’aiuto di professionisti della salute mentale può fare la differenza. GAM Medical, centro ADHD, propone un approccio di Coaching-Psicologico individuale ADHD, utile per sviluppare consapevolezza, strategie personalizzate e capacità relazionali più solide. Investire in questo tipo di supporto non significa solo migliorare le amicizie, ma soprattutto ritrovare equilibrio e benessere nella vita quotidiana.

Il trattamento psicoeducativo è la prima linea di intervento per il raggiungimento del benessere psicologico negli adulti ADHD.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://www.frontiersin.org/journals/developmental-psychology/articles/10.3389/fdpys.2024.1390791/

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Psichiatra-ADHD-Gincarlo-Giupponi

Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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