Come per tutti i disturbi del comportamento alimentare, anche per la bulimia nervosa è fondamentale saper riconoscere i campanelli d’allarme che possono suggerire la presenza del disturbo.
Spesso si parla dei segnali precoci legati all’anoressia nervosa, che tendono a essere più facilmente osservabili, mentre si parla molto meno di quelli specifici della bulimia, che invece risultano generalmente più sfumati e meno evidenti.
Questo accade perché, a differenza di quanto avviene nell’anoressia, le persone che soffrono di bulimia nervosa mantengono più frequentemente un peso corporeo nella norma o comunque non presentano cali ponderali così drammatici da attirare immediatamente l’attenzione.
Di conseguenza, non ci si può affidare al peso come principale indicatore di malessere, il che rende il riconoscimento del problema molto più complesso.
Inoltre, chi soffre di bulimia tende a nascondersi accuratamente durante le abbuffate (che avvengono fuori dai pasti) e durante le condotte compensatorie di eliminazione, rendendo difficile osservare direttamente i comportamenti disfunzionali.
Anche durante i pasti in contesti sociali, le persone bulimiche appaiono spesso perfettamente normali, senza manifestare evidenti segni di disagio o comportamenti anomali.
A pranzo o a cena con familiari o amici, possono comportarsi in maniera insospettabile, mangiando quantità moderate di cibo e mantenendo un atteggiamento apparentemente sereno, il che contribuisce ulteriormente a mascherare la presenza del disturbo.
Proprio per queste ragioni, noi del Centro Psicologico GAM-Medical, abbiamo deciso di scrivere questo articolo, rivolgendoci a tutte le persone vicine a qualcuno di cui sospettano una possibile sofferenza bulimica — genitori, fratelli e sorelle, amici, partner — fornendo una guida per riconoscere alcuni segnali a cui prestare attenzione.
È importante sottolineare che la presenza di questi segnali non equivale automaticamente a una diagnosi di bulimia nervosa: si tratta di indizi, non di criteri diagnostici formali.
La bulimia può manifestarsi anche in assenza di alcuni di questi sintomi o, al contrario, alcuni comportamenti possono avere spiegazioni diverse e non patologiche.
Tuttavia, accorgersi per tempo di alcuni cambiamenti nel comportamento, nel corpo o nelle abitudini alimentari può essere fondamentale per intercettare una sofferenza nascosta e favorire l’accesso precoce a un aiuto professionale, aumentando significativamente le possibilità di recupero.
10 Segnali Allarmanti di Bulimia Nervosa
Senza pretesa di esaustività, riportiamo qui 10 segnali osservabili che potrebbero suggerire la presenza di bulimia nervosa e che meritano attenzione:
- Parotidomegalia: l’ingrossamento delle ghiandole salivari, in particolare delle parotidi, è un altro segnale esterno che può essere osservato in chi soffre di bulimia. La parotidomegalia è causata dalla stimolazione continua delle ghiandole durante gli episodi di vomito ripetuto, che porta a infiammazione cronica e aumento volumetrico. Clinicamente, si manifesta con un gonfiore visibile bilateralmente a livello delle guance, davanti e sotto le orecchie, dando al volto un aspetto arrotondato, a volte definito come “a forma di luna piena”. Questa alterazione può essere interpretata erroneamente come un semplice aumento di peso, mentre in realtà rappresenta una risposta fisiologica anomala a una condotta purgativa prolungata. Talvolta il soggetto stesso può riferire dolore o fastidio in zona parotidea, soprattutto alla masticazione o al tatto, a causa della tensione infiammatoria delle ghiandole.
- Erosioni dentali: uno degli effetti collaterali più caratteristici della bulimia, e uno dei primi a essere notato dai professionisti odontoiatrici, è l’erosione dello smalto dentale. L’esposizione ripetuta dei denti agli acidi gastrici, durante il vomito autoindotto, porta progressivamente alla demineralizzazione dello smalto, con conseguente assottigliamento, fragilità e aumento della sensibilità dentale. Le erosioni si localizzano principalmente sulle superfici interne degli incisivi superiori, ma possono estendersi a tutto l’arcata dentaria nei casi più gravi. Clinicamente, i denti appaiono opachi, consumati, con bordi irregolari e talvolta di colore giallastro per l’esposizione della dentina sottostante. I soggetti possono lamentare dolore o fastidio quando assumono cibi o bevande molto calde, fredde o zuccherate. Questo deterioramento dentale non solo ha ripercussioni estetiche, ma rappresenta anche un rischio a lungo termine per la salute orale generale, aumentando la vulnerabilità a carie, infezioni e fratture dentali.
- Russell’s Sign: è uno dei segnali clinicamente più specifici e riconoscibili nei soggetti affetti da bulimia nervosa. Si tratta della presenza di callosità, abrasioni, cicatrici o ispessimenti cutanei visibili sulle nocche o sul dorso delle mani, solitamente sulle dita dominanti. Questo fenomeno è dovuto all’atto ripetuto di introdurre volontariamente le dita in gola per provocare il vomito, pratica che comporta uno sfregamento continuo della pelle contro i denti. Con il tempo, questo gesto produce lesioni caratteristiche che possono essere notate a occhio nudo. A volte il Russell’s Sign può essere accompagnato da arrossamenti, croste o piccole ferite fresche se il comportamento è particolarmente recente o compulsivo. La presenza di questo segno è molto utile clinicamente perché, pur non essendo presente in tutti i casi, quando compare è altamente indicativo di condotte di vomito autoindotto cronico.
- Dita macerate o con lesioni: l’osservazione attenta delle mani può rivelare segni importanti: oltre al Russell’s Sign, in chi soffre di bulimia è possibile notare dita arrossate, irritate, con pelle macerata o screpolata. Questi segni derivano sia dal contatto ripetuto con acidi gastrici durante il vomito, sia dall’azione traumatica meccanica delle dita introdotte nella gola. La pelle può apparire assottigliata, ruvida, desquamata e, nei casi più gravi, possono essere presenti piccoli tagli o infezioni locali. Anche se apparentemente lievi, queste alterazioni cutanee sono clinicamente rilevanti perché testimoniano un’abitudine persistente e dannosa.
- Aspetto facciale edematoso: il gonfiore del viso è un altro segno clinico osservabile nei soggetti con bulimia, anche se meno specifico. Questo edema può essere dovuto a vari fattori: dalla ritenzione idrica legata agli squilibri elettrolitici, all’infiammazione delle ghiandole salivari, alla risposta sistemica del corpo agli episodi di vomito ripetuto e al conseguente stress fisiologico. Il volto può apparire gonfio soprattutto nelle aree periorbitali (intorno agli occhi) e alle guance, conferendo un aspetto arrotondato e a volte stanco o sofferente. Questa alterazione può essere scambiata per un semplice aumento di peso o una reazione allergica, se non viene considerata nel contesto clinico adeguato. L’edema facciale tende a essere più evidente al mattino o dopo episodi ripetuti di purging.
- Alterazioni della pelle: in generale, i soggetti bulimici presentano spesso una pelle che tradisce segnali indiretti di sofferenza sistemica: disidratazione cronica, deficit nutrizionali e squilibri elettrolitici si riflettono sulla qualità cutanea. La pelle può risultare secca, pallida, screpolata, con una maggiore tendenza alla formazione di ragadi e lesioni superficiali. Inoltre, nei casi più gravi, possono comparire manifestazioni come lividi frequenti, dovuti a una fragilità capillare aumentata. Anche la perdita di elasticità cutanea è un segno che, pur meno specifico, contribuisce al quadro clinico complessivo.
- Cambiamenti drastici e ripetuti del peso: un altro segnale clinico rilevante è rappresentato dalle fluttuazioni rapide e significative del peso corporeo. Nella bulimia, il soggetto può alternare periodi di aumento ponderale dovuto ad abbuffate non compensate, a periodi di calo repentino di peso in seguito a pratiche di purga intensiva o di restrizione alimentare severa. Questi cambiamenti visibili, talvolta anche nell’arco di poche settimane, sono un importante campanello d’allarme che può indicare una grave instabilità del comportamento alimentare.
- Rottura di capillari del volto o degli occhi: gli sforzi intensi e ripetuti per indurre il vomito possono provocare la rottura di piccoli capillari, portando alla comparsa di petecchie sul volto, soprattutto nella regione periorbitale e sulla sclera degli occhi. Le petecchie si presentano come piccoli puntini rossi o violacei e, sebbene non siano esclusive della bulimia, la loro presenza in combinazione con altri segni clinici può rafforzare il sospetto di condotte purgative.
- Afte o lesioni orali: le lesioni della mucosa orale sono frequenti nei soggetti bulimici a causa del continuo passaggio degli acidi gastrici e delle microtraumatizzazioni da vomito indotto. Le afte, piccole ulcere dolorose, possono comparire su labbra, guance interne e palato molle, rendendo dolorosa la masticazione e la deglutizione. Anche una lingua arrossata, gonfia o irritata può essere segnale di malnutrizione o di contatto acido ripetuto.
- Alito acido o sgradevole: L’alitosi, o cattivo odore dell’alito, è un altro indicatore clinico osservabile: il contenuto acido dello stomaco, rigurgitato durante il vomito, altera l’ecosistema orale, causando un odore persistente e sgradevole, a volte difficilmente mascherabile con una normale igiene orale.
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