Autismo e Pubertà: Quali Difficoltà?

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Autismo e Pubertà: quali difficoltà?

La pubertà è una fase fondamentale dello sviluppo umano, caratterizzata da profondi cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi che segnano il passaggio dall’infanzia all’adolescenza.

Il termine pubertà deriva dal latino pubertas, che significa “età adulta” o “maturità sessuale”. Questo termine riflette il significato principale del fenomeno: la transizione dall’infanzia a un corpo biologicamente maturo, capace di riproduzione e con caratteristiche secondarie che distinguono i sessi biologici.

Questo periodo è regolato da complessi processi biologici che coinvolgono il sistema endocrino e porta alla maturazione sessuale, oltre a modificazioni cerebrali e sociali significative.

La pubertà è una fase fondamentale dello sviluppo umano, caratterizzata da profondi cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi che segnano il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Questo periodo è regolato da complessi processi biologici che coinvolgono il sistema endocrino e porta alla maturazione sessuale, oltre a modificazioni cerebrali e sociali significative.

Per molte persone, la pubertà rappresenta un periodo di adattamento difficile a causa delle rapide trasformazioni corporee, delle nuove esigenze sociali e delle crescenti aspettative personali e familiari.

Tuttavia, per chi è nello spettro autistico, questa fase può risultare ancora più impegnativa a causa delle peculiarità cognitive, sensoriali ed emotive che caratterizzano l’autismo.

Quali difficoltà si possono verificare durante la pubertà per le persone autistiche?

Per molti individui autistici, la pubertà può amplificare le difficoltà già esistenti nella comunicazione, nella regolazione emotiva e nella percezione del proprio corpo.

Tra le principali difficoltà che le persone autistiche possono incontrare durante la pubertà ci sono:

  1. Difficoltà nella comprensione e nell’accettazione dei cambiamenti corporei
    • Difficoltà nella percezione interocettiva e consapevolezza del corpo: molti individui autistici hanno una ridotta consapevolezza interocettiva, ovvero la capacità di percepire segnali interni del corpo come la fame, la sete o l’affaticamento. Durante la pubertà, questo si traduce in una difficoltà nel riconoscere e comprendere i cambiamenti corporei, come la crescita del seno, l’aumento della peluria o il cambiamento della voce. Questi mutamenti possono essere vissuti con confusione e disagio, portando a stress e ansia.
    • Sensibilità sensoriale ai cambiamenti fisici: molte persone autistiche sperimentano ipersensibilità o iposensibilità sensoriale. La crescita di nuovi peli corporei, il cambiamento della pelle e l’aumento della sudorazione possono risultare fastidiosi o sgradevoli.
    • Difficoltà nell’accettazione della nuova immagine corporea: l’adolescenza è già di per sé un periodo critico per l’accettazione del proprio corpo. Per gli individui autistici, che spesso faticano con il cambiamento e con la comprensione delle norme sociali relative all’aspetto fisico, l’adattamento ai cambiamenti corporei può essere più lungo e complicato.
  2. Difficoltà nella comprensione delle erezioni e della risposta sessuale
    • Scarsa consapevolezza dei cambiamenti fisiologici: molti adolescenti autistici hanno difficoltà a interpretare i segnali del proprio corpo, e questo può includere la difficoltà nel comprendere perché e quando si verificano le erezioni. Alcuni possono essere confusi o spaventati da queste risposte corporee involontarie, soprattutto se non hanno ricevuto un’adeguata educazione sessuale o se hanno una percezione interocettiva alterata.
    • Erezioni inappropriate e gestione inadeguata: gli adolescenti neurotipici imparano progressivamente a controllare e a gestire le erezioni in contesti socialmente appropriati. Tuttavia, negli adolescenti autistici, questa regolazione può risultare più complessa. Le erezioni possono avvenire in momenti inopportuni (ad esempio, in contesti sociali o scolastici), e la persona potrebbe non essere consapevole dell’importanza di gestire queste situazioni con discrezione.
    • Tendenza alla rigidità cognitiva e difficoltà nell’accettare il cambiamento: alcuni adolescenti autistici possono faticare ad accettare le erezioni come parte naturale della crescita. La tendenza al pensiero rigido e alla necessità di prevedibilità può rendere i cambiamenti corporei difficili da elaborare, portando a stress e frustrazione.
  3. Difficoltà nella comprensione della masturbazione e del comportamento sessuale appropriato
    • Difficoltà nel distinguere il contesto appropriato: molti adolescenti autistici possono avere difficoltà a comprendere le norme sociali relative alla masturbazione. Alcuni potrebbero non riconoscere che è un comportamento privato e potrebbero avere difficoltà a distinguere tra contesti appropriati e inappropriati. La necessità di esplicitare le regole e di insegnare chiaramente le differenze tra pubblico e privato è fondamentale in questi casi.
    • Iperfocus e masturbazione ripetitiva: alcuni individui autistici sviluppano un’attenzione intensa verso determinati argomenti o attività (iperfocus), e questo può includere la masturbazione. Nei casi in cui la masturbazione diventi eccessiva o interferisca con altre attività quotidiane, può essere necessario un intervento educativo e di supporto per aiutare l’adolescente a sviluppare una relazione equilibrata con la propria sessualità.
    • Associazione della masturbazione a comportamenti ripetitivi o ritualistici: per alcuni individui autistici, la masturbazione può diventare un comportamento ripetitivo simile ad altri movimenti stereotipati o ritualizzati. Se usata come meccanismo di autoregolazione per ridurre l’ansia o la sovrastimolazione sensoriale, può essere necessario trovare strategie alternative per la gestione dell’ansia e dello stress.
  4. Difficoltà nella gestione delle relazioni intime e romantiche
    • Difficoltà a comprendere il consenso e i confini personali: gli adolescenti autistici possono faticare a interpretare segnali sociali complessi come il consenso e il rifiuto. Possono non accorgersi quando il loro comportamento è percepito come inappropriato o quando stanno oltrepassando i confini di un’altra persona, aumentando il rischio di fraintendimenti o situazioni socialmente problematiche.
    • Difficoltà nella comunicazione delle proprie esigenze sessuali: esprimere il proprio desiderio sessuale in modo appropriato può essere complesso per gli adolescenti autistici, specialmente se hanno difficoltà nella comunicazione verbale o nella gestione delle emozioni. Questo può portare a frustrazione o a situazioni di isolamento.
    • Tendenza all’idealizzazione o alla rigidità nelle relazioni: alcuni adolescenti autistici sviluppano idee molto rigide sulle relazioni romantiche e possono idealizzare il concetto di amore o sessualità basandosi su modelli stereotipati (ad esempio, quelli visti nei media). Questo può portare a difficoltà nel costruire relazioni intime realistiche e basate su un reciproco rispetto.
  5. Difficoltà nella regolazione emotiva e nell’aumento dell’ansia
    • Cambiamenti ormonali e aumento dell’instabilità emotiva: la pubertà comporta fluttuazioni ormonali che influenzano il tono dell’umore e la regolazione emotiva. Molti adolescenti autistici sperimentano un aumento dell’irritabilità, dell’ansia e della frustrazione, senza avere gli strumenti per comprendere e gestire queste emozioni in modo efficace. Questo può portare a un aumento dei meltdown (crisi emotive) o shutdown (ritiro sociale).
    • Maggiore difficoltà nel riconoscere e nominare le emozioni: alcuni individui nello spettro autistico possono avere difficoltà a identificare e verbalizzare le proprie emozioni, condizione nota come alessitimia. Durante la pubertà, questo ostacolo diventa ancora più marcato, rendendo difficile esprimere i propri bisogni emotivi e aumentando la frustrazione.
    • Ansia sociale e paura del giudizio: durante la pubertà, la pressione sociale e le aspettative nei confronti delle relazioni interpersonali aumentano. Gli adolescenti autistici possono sentirsi inadeguati o confusi di fronte alle nuove dinamiche sociali e alle aspettative su come dovrebbero comportarsi, aumentando il rischio di isolamento e ansia sociale.
  6. Difficoltà nella gestione dell’igiene personale e delle routine quotidiane
    • Resistenza ai cambiamenti delle abitudini igieniche: la pubertà richiede l’introduzione di nuove routine di cura personale, come la rasatura, la gestione del ciclo mestruale o l’uso di deodoranti. Tuttavia, gli individui autistici possono avere difficoltà a modificare le loro routine consolidate e ad accettare queste nuove pratiche, portando a problemi di igiene personale.
    • Difficoltà nel tollerare prodotti per l’igiene: la sensibilità sensoriale può rendere difficile l’uso di deodoranti, profumi, creme e altri prodotti per la cura del corpo. L’odore di alcuni detergenti, la consistenza di alcuni prodotti o la sensazione dell’acqua sulla pelle possono risultare fastidiosi, rendendo l’igiene personale una sfida quotidiana.
    • Difficoltà nel gestire il ciclo mestruale: per le ragazze autistiche, la comparsa del ciclo mestruale può essere particolarmente problematica. L’ipersensibilità agli assorbenti o ai tamponi, la difficoltà nel prevedere il ciclo e la comprensione limitata dei segnali corporei possono rendere questa esperienza stressante e fonte di ansia.
  7. Difficoltà nelle relazioni sociali e nella comprensione delle dinamiche interpersonali
    • Maggiore distanza rispetto ai coetanei: mentre molti adolescenti neurotipici iniziano a esplorare relazioni romantiche e a sviluppare interessi sociali più complessi, gli adolescenti autistici possono avere difficoltà a comprendere queste nuove dinamiche, sentendosi esclusi o inadeguati. Questo può portare a isolamento sociale o a difficoltà nel trovare amici con interessi simili.
    • Difficoltà nel riconoscere segnali di interesse e consenso: la pubertà porta con sé nuove sfide nella comunicazione non verbale, in particolare nelle interazioni romantiche e sessuali. Gli adolescenti autistici possono avere difficoltà a interpretare segnali di interesse, consenso o disinteresse da parte degli altri, aumentando il rischio di fraintendimenti o situazioni problematiche.
    • Tendenza alla rigidità nei ruoli sociali: alcune persone autistiche possono avere idee rigide sui ruoli di genere, sulle aspettative relazionali o sulle norme sociali legate alla sessualità. Questo può creare difficoltà nell’adattarsi alle aspettative sociali flessibili dell’adolescenza e nel comprendere la diversità delle esperienze relazionali.
  8. Difficoltà nella gestione dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale
    • Maggiore prevalenza di esperienze di incongruenza di genere: studi recenti hanno evidenziato una correlazione tra autismo e varianza di genere, con una percentuale più alta di persone autistiche che riferiscono disforia di genere o una difficoltà nel definire la propria identità sessuale rispetto alla popolazione neurotipica. Questo può rendere la pubertà un periodo particolarmente complesso per chi non si riconosce nei ruoli di genere tradizionali.
    • Confusione sulla propria identità sessuale: la difficoltà nel comprendere le proprie emozioni e desideri può rendere difficile per alcuni adolescenti autistici esplorare la propria sessualità in modo consapevole. Questo può generare ansia e frustrazione, specialmente se non ricevono un adeguato supporto informativo e affettivo.
    • Maggiore vulnerabilità alla discriminazione e al bullismo: gli adolescenti autistici che sperimentano varianza di genere o orientamenti sessuali non conformi alle aspettative sociali possono essere più esposti al bullismo o alla stigmatizzazione, aumentando il rischio di isolamento sociale e disagio psicologico.

La pubertà nell’autismo, quindi, rappresenta un periodo di cambiamenti significativi che possono amplificare le difficoltà sensoriali, emotive e sociali già presenti nell’infanzia.

Il supporto di genitori, educatori e professionisti della salute mentale, come psicologi, psicoterapeuti e psichiatri specializzati in autismo, è fondamentale per aiutare gli adolescenti autistici a comprendere i cambiamenti del proprio corpo, a sviluppare strategie per la gestione emotiva e a trovare modalità per inserirsi nelle dinamiche sociali senza sentirsi esclusi.

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Autismo, Psicologia generale

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