Picacismo e Neurodivergenze: quali correlazioni?

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picacismo neurodivergenze

Il picacismo, noto anche come pica, è un disturbo del comportamento alimentare che si manifesta con l’ingestione di materiali non nutritivi, come carta, plastica, sabbia, gesso, terra o persino capelli.

Questo comportamento può avere conseguenze gravi sulla salute fisica, provocando problematiche come intossicazioni, infezioni o ostruzioni intestinali, a seconda delle sostanze ingerite.

Sebbene il picacismo possa apparire insolito o bizzarro, è una manifestazione che si riscontra frequentemente in persone con neurodivergenze, come l’autismo e l’ADHD, aprendo un interessante campo di ricerca sulle sue cause e possibili funzioni.

In ambito neurodivergente, il picacismo sembra correlarsi a un bisogno di stimolazione sensoriale o a pratiche di autoregolazione, due aspetti che caratterizzano molti comportamenti di persone autistiche o ADHD.

Questi comportamenti di autostimolazione, conosciuti anche come “stimming”, si manifestano in varie forme, dal dondolarsi al masticare oggetti non commestibili, e rappresentano strategie per gestire e modulare l’attenzione o le emozioni.

Per esempio, le persone ADHD spesso ricercano stimoli continui per mantenere alta l’attenzione e contrastare la noia o la distrazione, mentre le persone autistiche usano il “stimming” per calmarsi e prevenire crisi emotive intense, note come meltdown.

Nelle prossime righe capiremo le correlazioni tra autismo e picacismo e tra ADHD e picacismo.

Picacismo nell’ADHD

Nelle persone ADHD, il picacismo assume caratteristiche specifiche legate ai tratti distintivi della condizione, tra cui:

  • Ricerca continua di stimolazione: Le persone ADHD tendono a cercare costantemente stimoli per mantenere l’attenzione e l’interesse, poiché faticano a mantenere una concentrazione stabile su attività poco stimolanti. Il picacismo può rappresentare una forma di stimming (comportamento auto-regolatorio) che offre stimoli sensoriali continui e diversificati attraverso la masticazione o l’esplorazione tattile di materiali non alimentari. Mordere o masticare oggetti come plastica, carta o gomma fornisce una stimolazione sensoriale che aiuta a soddisfare il bisogno di stimoli propri delle persone ADHD, mantenendo temporaneamente l’attenzione e alleviando la noia o l’irrequietezza.
  • Impulsività e difficoltà nel controllo degli impulsi: Uno dei tratti distintivi dell’ADHD è l’impulsività, ovvero la tendenza ad agire senza considerare le conseguenze a lungo termine delle proprie azioni. Il picacismo può manifestarsi come un comportamento impulsivo, in cui la persona ADHD si sente immediatamente attratta dal mordere o ingerire oggetti che trova a portata di mano. L’impulsività rende difficile per il soggetto resistere a questa attrazione, soprattutto in situazioni di stress o noia. L’atto di mordere o masticare oggetti non alimentari diventa una risposta immediata e istintiva per gestire l’impulso del momento, anche se questo comportamento presenta rischi per la salute.
  • Autoregolazione emotiva e gestione dell’ansia: Per molte persone ADHD, il picacismo rappresenta una forma di autoregolazione emotiva che contribuisce a gestire ansia, stress e irrequietezza. Masticare o mordere oggetti non alimentari può essere percepito come calmante e favorire il rilascio di endorfine, neurotrasmettitori che alleviano l’ansia e generano una sensazione di benessere temporaneo. Questa forma di autoregolazione diventa particolarmente importante in situazioni stressanti, poiché aiuta il soggetto a ridurre l’agitazione e a calmarsi. Tuttavia, poiché il picacismo può diventare un’abitudine pericolosa, è importante trovare strategie alternative di autoregolazione per limitare il consumo di materiali dannosi.
  • Sperimentazione sensoriale e attrazione verso consistenze particolari: Le persone ADHD spesso mostrano una sensibilità o un’attrazione verso determinate consistenze e sapori. Oggetti come carta, sabbia o gomma possono offrire sensazioni tattili e gustative uniche, che risultano particolarmente stimolanti o piacevoli. Questa attrazione verso consistenze particolari fa sì che il picacismo diventi un comportamento difficile da interrompere, poiché i materiali non alimentari forniscono una soddisfazione sensoriale che i cibi tradizionali non riescono a offrire. La sperimentazione sensoriale attraverso il picacismo può essere interpretata come una forma di stimming che permette alla persona ADHD di soddisfare i propri bisogni sensoriali in modo immediato e gratificante.

Quindi, il picacismo rappresenta un comportamento di autostimolazione e autoregolazione che si manifesta frequentemente tra le persone ADHD, legato alla ricerca di stimoli, alla regolazione emotiva e all’impulsività.

Picacismo nell’Autismo

La relazione tra autismo e picacismo non è ancora completamente compresa, ma si ipotizza che sia legata a esigenze di stimolazione sensoriale e autoregolazione emotiva, entrambe caratteristiche comuni tra le persone autistiche.

Tra i fattori principali che contribuiscono alla manifestazione del picacismo nelle persone autistiche troviamo:

  • Ricerca di stimolazione sensoriale: Le persone nello spettro autistico spesso hanno esigenze sensoriali specifiche, come la necessità di sperimentare texture, sapori o odori particolari. La masticazione di oggetti non alimentari può diventare una forma di stimming, ovvero un comportamento auto-regolatorio volto a soddisfare il bisogno di stimoli sensoriali specifici. Alcune persone autistiche trovano conforto e appagamento nel mordere o masticare materiali come gomma, plastica o carta, perché queste consistenze offrono sensazioni uniche che risultano calmanti e appaganti. Questa ricerca di stimoli sensoriali attraverso il picacismo aiuta a mantenere la mente occupata, a concentrarsi e, in alcuni casi, a ridurre l’ansia.
  • Autoregolazione emotiva e prevenzione dei meltdown: Per molte persone autistiche, il picacismo rappresenta una modalità di autoregolazione emotiva che permette di gestire situazioni di stress o di evitare meltdown (ovvero episodi di sovraccarico emotivo e sensoriale). Mordere o masticare oggetti non alimentari, infatti, può favorire il rilascio di endorfine, neurotrasmettitori che contribuiscono a ridurre il livello di ansia e a indurre una sensazione di calma. Questa strategia di autoregolazione può aiutare la persona autistica a gestire situazioni di tensione o di sovraccarico sensoriale, fornendo una forma di conforto temporanea.
  • Attrazione verso consistenze particolari: Per alcune persone nello spettro autistico, il picacismo non è solo un comportamento calmante, ma una vera e propria attrazione verso consistenze o sapori specifici che offrono un piacere sensoriale. Oggetti come sabbia, carta o gesso, ad esempio, hanno una texture unica e possono essere percepiti come particolarmente attraenti da un punto di vista sensoriale. La masticazione di queste sostanze non alimentari può rappresentare una forma di soddisfazione sensoriale diretta, poiché la consistenza e il gusto offrono un’esperienza che il cibo tradizionale non riesce a fornire. Questa attrazione verso determinate consistenze e gusti rende il picacismo un comportamento ricorrente e difficile da interrompere.

Nonostante il ruolo del picacismo come forma di autoregolazione o “stimming”, è importante sottolineare le conseguenze negative di questo comportamento.

La masticazione e l’ingestione di materiali non alimentari possono danneggiare bocca, denti e apparato gastrointestinale, senza contare i potenziali rischi di infezione o intossicazione che ne derivano.

Data la sua pericolosità, il picacismo non dovrebbe essere ignorato o sottovalutato; invece, sarebbe ideale trovare strategie alternative e più sicure di stimming per soddisfare i bisogni sensoriali e di autoregolazione delle persone neurodivergenti.

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