ADHD e telefobia: perchè ho paura di rispondere alle chiamate?

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Ti è mai capitato di provare un senso di ansia o paura quando ricevi una chiamata? Scopri cos’è la telefobia! 

L’ansia telefonica, conosciuta anche come telefobia, è una condizione che affligge molte persone, rendendo il semplice atto di rispondere o fare una chiamata un’esperienza stressante. Quando si combina con il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), questa ansia può essere ancora più debilitante. 

Questo articolo esplorerà i motivi per cui le persone ADHD possono sviluppare telefobia, esaminerà i fattori scatenanti comuni e offrirà strategie pratiche per superare questa sfida.

Cos’è la telefobia?

La telefobia è una paura o ansia intensa legata all’uso del telefono, che si manifesta non solo durante le chiamate in arrivo, ma anche nelle chiamate in uscita e persino nell’invio di messaggi di testo. Questa condizione può generare un livello di stress talmente elevato da rendere anche le più semplici interazioni telefoniche un compito arduo e temibile. 

Per alcune persone, la telefobia è così paralizzante da influenzare negativamente diversi aspetti della vita quotidiana e professionale. In ambito lavorativo, l’incapacità di rispondere a chiamate importanti o di effettuare chiamate necessarie può compromettere le prestazioni e le relazioni professionali, mentre nella vita privata può limitare la capacità di mantenere relazioni personali e sociali, portando a un senso di isolamento e frustrazione. La paura di fare o ricevere chiamate può inoltre impedire di affrontare compiti essenziali, come prendere appuntamenti medici o risolvere problemi amministrativi, peggiorando ulteriormente la qualità della vita. 

La consapevolezza di questa condizione e la ricerca di strategie efficaci per gestirla sono quindi fondamentali per migliorare il benessere complessivo e la funzionalità quotidiana delle persone affette da telefobia.

ADHD e telefobia: che rapporto hanno?

L’ADHD è un disturbo neuropsichiatrico caratterizzato da sintomi come distraibilità, iperattività e impulsività.

Secondo lo studio “Stigma nel disturbo da deficit di attenzione e iperattività”, questi sintomi possono rendere particolarmente difficile per le persone ADHD gestire le interazioni sociali, incluse quelle telefoniche. 

Ecco alcuni motivi specifici per cui l’ADHD può amplificare la telefobia:

  1. Difficoltà nell’elaborazione uditiva: le persone ADHD possono avere difficoltà a elaborare rapidamente le informazioni uditive. Durante una conversazione telefonica, questo può tradursi in difficoltà a comprendere rapidamente quello che viene detto, causando ansia e frustrazione.
  2. Rimuginare sui risultati negativi: chi è ADHD tende a rimuginare sulle potenziali conseguenze negative delle loro azioni. Questa tendenza può portare a un ciclo di pensieri negativi riguardo alle chiamate telefoniche, aumentando la paura e l’ansia associata a esse.
  3. Sensibilità all’interruzione: la natura delle chiamate telefoniche implica spesso interruzioni e risposte rapide. Le persone ADHD possono trovare particolarmente difficile gestire le interruzioni, il che può portare a un aumento dello stress durante le conversazioni telefoniche e al pensiero di non essere adatti a mantenere una conversazione telefonica. 
  4. Difficoltà nella gestione del tempo: l’ADHD è spesso associato a problemi nella gestione del tempo e nella percezione della durata. Questo può rendere difficile pianificare e gestire il tempo dedicato alle chiamate telefoniche, aumentando l’ansia.

Cosa scatena la telefobia nelle persone adhd?

La telefobia può essere scatenata da vari fattori, molti dei quali sono comuni tra le persone ADHD. Comprendere questi fattori è essenziale per affrontare efficacemente questa condizione. Le persone ADHD possono sperimentare una serie di sfide uniche che contribuiscono all’ansia telefonica, aggravando ulteriormente le difficoltà comunicative. Mentre alcune delle cause possono sembrare universali, altre sono strettamente legate ai sintomi specifici dell’ADHD. Esaminare questi fattori scatenanti in dettaglio ci permette di sviluppare strategie mirate per aiutare le persone ADHD a superare la telefobia e migliorare la loro capacità di gestire le chiamate telefoniche in modo più efficace e sereno. Ecci alcune cause della telefobia nelle persone adhd: 

  • Interruzioni frequenti: le persone ADHD spesso faticano a tornare su un’attività dopo un’interruzione. Le chiamate telefoniche che interrompono altre attività possono causare spesso ansia e frustrazione.
  • Aspettative sociali: la pressione di conformarsi a norme sociali durante le chiamate telefoniche può essere un fattore scatenante per le persone ADHD. La paura di non rispettare queste aspettative può aumentare l’ansia telefonica.
  • Mancanza di segnali non verbali: la mancanza di segnali non verbali durante una chiamata può rendere difficile per le persone ADHD interpretare il tono e l’intenzione dell’interlocutore, aumentando l’ansia.
  • Esperienze di rifiuto: esperienze passate di rifiuto o incomprensione durante le chiamate telefoniche possono alimentare la telefobia. Questo può includere situazioni in cui la persona ADHD è stata criticata per la sua comunicazione.

6 Consigli per superare la telefobia se sei adhd

Superare la telefobia richiede pratica e strategie mirate. Ecco alcune tecniche che possono aiutare le persone ADHD a gestire meglio questa sfida:

  1. Usare aiuti visivi: avere uno spazio di lavoro visivo organizzato con appunti può aiutare a seguire una conversazione telefonica. Questo può includere la scrittura di parole chiave o frasi che potrebbero essere utili durante la chiamata.
  2. Stabilire routine telefoniche: creare routine specifiche per le chiamate telefoniche può aiutare a ridurre l’ansia. Ad esempio, fare una chiamata alla stessa ora ogni giorno può rendere l’evento più prevedibile e meno stressante.
  3. Utilizzare il supporto tecnologico: le applicazioni di trascrizione o registrazione delle chiamate possono aiutare le persone ADHD a tenere traccia di ciò che viene detto durante la chiamata, riducendo la preoccupazione di perdere informazioni importanti.
  4. Impostare limiti di tempo: stabilire limiti di tempo per le chiamate telefoniche può aiutare a gestire meglio l’ansia legata alla durata delle conversazioni. Questo può includere l’uso di un timer per mantenere le chiamate brevi e al punto.
  5. Sviluppare abilità di mindfulness: le tecniche di mindfulness, come la respirazione consapevole o la meditazione, possono aiutare a ridurre l’ansia prima e durante una chiamata telefonica. Praticare la mindfulness può aiutare a mantenere la calma e migliorare la concentrazione.
  6. Creare uno script di emergenza: avere uno script di emergenza per gestire le situazioni difficili durante una chiamata può ridurre l’ansia. Questo script può includere frasi standard da utilizzare se ci si sente sopraffatti o se si ha bisogno di più tempo per rispondere.

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L’ansia telefonica è una sfida comune per molte persone, ma per le persone ADHD può essere particolarmente difficile. Comprendere le ragioni alla base della telefobia e adottare strategie pratiche per affrontarla può fare una grande differenza. La chiave è essere pazienti con se stessi e continuare a praticare, sapendo che ogni passo avanti è un progresso verso una maggiore fiducia e tranquillità nelle interazioni telefoniche.

Superare la telefobia richiede tempo e dedizione, ma con le giuste strategie, è possibile gestire questa paura e migliorare la qualità della vita. Se la telefobia e l’ansia sociale diventano troppo difficili da gestire da soli, non c’è vergogna nel cercare l’aiuto di un professionista. Con il supporto giusto, è possibile affrontare e superare queste sfide. 

Il nostro blog è un primo passo per poter conoscere meglio l’adhd e tutto ciò che è collegato al disturbo. Forniamo supporto quotidianamente alle persone che vogliono approfondire la loro conoscenza sul disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività e, eventualmente, iniziare un percorso di supporto psicologico. 

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Questo contenuto ha lo scopo di informare, non di sostituire la diagnosi di un professionista. Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo con i tuoi amici/familiari!

Fonti:

  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3430836/

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