ADHD e cortisolo: cosa sapere se ti senti stressato

Tempo di lettura: 6 minuti

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cortisolo e ADHD

Hai mai avuto la sensazione di essere sopraffatto da una miriade di compiti, con la mente che sembra correre a mille all’ora? Se convivere con lo stress è una parte inevitabile della vita, per chi ha l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) questa sensazione può essere amplificata. L’ADHD non riguarda solo la difficoltà di concentrazione o l’iperattività; comporta anche una risposta unica e spesso più intensa allo stress. Ma cosa succede nel nostro corpo quando siamo stressati, e come influisce l’ADHD su questa reazione?

In questo articolo esploreremo la connessione tra ADHD e cortisolo, l’ormone dello stress, e come questa interazione possa influenzare il tuo benessere quotidiano. Capiremo cosa significa vivere con ADHD in un mondo stressante, perché il cortisolo gioca un ruolo cruciale e quali strategie possono aiutarti a gestire meglio lo stress. Che tu stia cercando di comprendere meglio te stesso o qualcuno che conosci, questa guida ti fornirà informazioni preziose e consigli pratici per affrontare le sfide legate all’ADHD e allo stress.

Il cortisolo e il suo ruolo

Ognuno di noi ha un modo diverso per affrontare situazioni stressanti e difficili, ma tutti gli esseri hanno una cosa in comune in questi casi: il rilascio di cortisolo, un ormone che aiuta ad affrontarlo ma può avere effetti negativi sul cervello.

Quando affrontiamo una situazione stressante, il nostro cervello invia segnali alle ghiandole surrenali per rilasciare cortisolo nel flusso sanguigno. Questo porta a una serie di cambiamenti fisiologici:

  • Aumento della glicemia: Il cortisolo aumenta i livelli di zucchero nel sangue per fornire energia immediata ai muscoli.
  • Soppressione del sistema immunitario: Questo aiuta a ridurre l’infiammazione nel breve termine, sebbene possa essere problematico se prolungato.
  • Alterazioni nel metabolismo: Promuove la mobilitazione delle riserve di grasso e proteine per l’energia.
  • Miglioramento delle funzioni cognitive: A breve termine, il cortisolo può migliorare l’attenzione e la memoria.

A breve termine, il rilascio di cortisolo è benefico. Ci aiuta a reagire rapidamente e efficacemente alle situazioni di emergenza, migliorando la nostra prontezza e capacità di risposta. Tuttavia, quando i livelli di cortisolo rimangono elevati per periodi prolungati, possono sorgere problemi significativi. Gli effetti a lungo termine dell’elevato cortisolo includono:

  • Compromissione del sistema immunitario: Un sistema immunitario costantemente soppresso può rendere il corpo più vulnerabile a infezioni e malattie.
  • Problemi metabolici: L’eccesso di cortisolo può portare a un aumento di peso, soprattutto nell’area addominale, e a problemi come il diabete di tipo 2.
  • Disturbi del sonno: Livelli elevati di cortisolo possono interferire con il sonno, causando insonnia e una qualità del sonno ridotta.
  • Problemi di salute mentale: Alti livelli di cortisolo sono associati a disturbi dell’umore come ansia e depressione.

Il cortisolo è essenziale per una risposta rapida e efficace allo stress, ma è fondamentale che il corpo sia in grado di regolare i suoi livelli in modo adeguato. Un equilibrio corretto di cortisolo aiuta a mantenere la salute fisica e mentale, mentre uno squilibrio può portare a una serie di complicazioni a lungo termine. Nel contesto dell’ADHD, dove lo stress può essere una costante (secondo uno studio del 2015 le persone ADHD hanno in media livelli di stress più alti del normale), comprendere il ruolo del cortisolo diventa ancora più importante per gestire efficacemente il proprio benessere.

Connessione tra ADHD e cortisolo

Nel 2024 è stato portato avanti uno studio su 138 adolescenti (di età compresa tra gli 11 e i 15 anni), che ha cercato di capire la relazione i sintomi dell’ADHD e livelli del cortisolo durante la giornata. Lo studio ha dimostrato che i sintomi di ADHD sono associati in modo significativo a un cortisolo cumulativo diurno, a un cortisolo mattutino e a un cortisolo pomeridiano più elevati.

Le persone con ADHD possono avere una regolazione meno efficiente dei loro livelli di cortisolo. Questo può significare che il loro corpo non risponde adeguatamente allo stress o che non riesce a ridurre i livelli di cortisolo una volta passato lo stress. Entrambe le situazioni possono portare a problemi significativi:

  • Reazione insufficiente allo stress: Livelli di cortisolo più bassi possono rendere difficile per chi ha ADHD affrontare situazioni stressanti in modo efficace, portando a una maggiore sensazione di sopraffazione.
  • Persistenza dell’elevato cortisolo: Se il corpo non riesce a ridurre rapidamente i livelli di cortisolo dopo uno stress, questo può portare a problemi cronici come insonnia, ansia e altri disturbi correlati allo stress.

Inoltre, lo stress potrebbe peggiorare l’ADHD i i suoi sintomi, creando un pericoloso circolo vizioso.

Gli effetti di cortisolo e stress sulle persone ADHD

Uno studio del 2023 ha confermato che la concentrazione di cortisolo influenza positivamente le prestazioni di attenzione e memoria negli adolescenti con ADHD. Ma il problema è che l’alterata risposta allo stress e i livelli irregolari di cortisolo nelle persone con ADHD possono avere un impatto profondo e multidimensionale sul loro benessere generale, influenzando diversi aspetti della loro vita quotidiana. Questo squilibrio ormonale può portare a una serie di problemi che vanno ben oltre la semplice gestione dello stress, toccando la sfera fisica, mentale ed emotiva. Ecco cosa e in che modo:

  • Energia e stanchezza: Livelli di cortisolo non ottimali possono influenzare l’energia, portando a sensazioni di stanchezza o esaurimento.
  • Umore e salute mentale: Uno squilibrio nel cortisolo è spesso collegato a problemi di salute mentale come ansia e depressione, che possono essere più comuni o più gravi nelle persone con ADHD.
  • Funzionamento cognitivo: Livelli di cortisolo inappropriati possono influenzare la memoria, l’attenzione e altre funzioni cognitive, aggravando i sintomi dell’ADHD.

9 Strategie di gestione dello stress per le persone ADHD

Gestire lo stress può essere particolarmente impegnativo per le persone con ADHD. Tuttavia, diverse strategie possono rivelarsi efficaci nel contrastare gli effetti negativi dello stress e migliorare la qualità della vita. Ecco alcune tra le più utili:

  1. Strutturare la routine quotidiana: Creare una routine quotidiana stabile e prevedibile può aiutare a ridurre le distrazioni e favorire la concentrazione. Ciò include stabilire orari regolari per svegliarsi, andare a letto, mangiare e svolgere le attività principali.
  2. Organizzare e pianificare: Pianificare le attività in anticipo e suddividerle in piccoli passaggi più gestibili può rendere i compiti meno opprimenti e ridurre l’ansia. Utilizzare strumenti come calendari, app di promemoria e liste di cose da fare può essere d’aiuto.
  3. Gestire l’ambiente: Creare un ambiente di lavoro o di studio ordinato e privo di distrazioni può facilitare la concentrazione. Spegnere il telefono, chiudere le notifiche del computer e lavorare in un luogo tranquillo possono essere strategie utili.
  4. Fare regolarmente attività fisica: L’esercizio fisico è un ottimo modo per ridurre lo stress, migliorare l’umore e aumentare i livelli di energia. Trovare un’attività fisica piacevole e praticarla regolarmente, anche se solo per brevi periodi, può apportare notevoli benefici.
  5. Seguire una dieta sana: Mantenere una dieta equilibrata e ricca di nutrienti essenziali può supportare il benessere fisico e mentale, contribuendo a ridurre i sintomi dello stress. Limitare l’assunzione di zuccheri raffinati, cibi processati e caffeina può migliorare la qualità del sonno e l’umore.
  6. Praticare tecniche di rilassamento: Tecniche come la meditazione, la mindfulness e la respirazione profonda possono aiutare a calmare la mente e il corpo, riducendo l’ansia e lo stress. Esistono diverse app e risorse online che possono guidare nella pratica di queste tecniche.
  7. Dormire a sufficienza: Dormire almeno 7-8 ore a notte è fondamentale per la salute fisica e mentale. Creare una routine del sonno regolare, che includa un ambiente favorevole al riposo, può migliorare la qualità del sonno e ridurre i sintomi dello stress.
  8. Cercare supporto sociale: Avere una rete di supporto solida di amici, familiari o gruppi di supporto può fornire un valido aiuto nel gestire lo stress e affrontare le sfide quotidiane. Condividere le proprie esperienze e ricevere incoraggiamento da persone che comprendono la condizione può fare la differenza.
  9. Ricorrere a un aiuto professionale: Se lo stress diventa troppo difficile da gestire da soli, è importante non esitare a chiedere aiuto professionale. Un terapista può fornire una guida personalizzata per sviluppare strategie di coping efficaci e affrontare i sintomi sottostanti dell’ADHD.

Il ruolo della terapia nella gestione dello stress ADHD

Ricordare che la gestione dello stress è un processo continuo che richiede impegno e sperimentazione. È importante trovare le strategie che funzionano meglio per te e adattarle alle tue esigenze individuali. Con il tempo e le giuste risorse, è possibile imparare a gestire lo stress in modo efficace e vivere una vita più sana e appagante.

Approcci terapeutici come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o quella ADHD farmacologica possono aiutare a sviluppare abilità di coping efficaci, migliorare la regolazione emotiva e modificare schemi di pensiero disfunzionali. La consulenza individuale o di gruppo offre uno spazio sicuro per esplorare le sfide personali e lavorare su strategie pratiche per ridurre lo stress. Se stai cercando un supporto professionale per gestire lo stress legato all’ADHD, scopri le opzioni di terapia offerte da GAM Medical, una clinica specializzata nel disturbo di attenzione e iperattività (nonché Istituto Psichiatrico di prim’ordine) che fornisce una diagnosi ADHD differenziale, un primo colloquio per l’ADHD completamente gratuito e soluzioni personalizzate di trattamento.

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Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/20008066.2023.2281752 
  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4576517/ 
  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10193285/ 
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