Stim-Toys per i Neurodivergenti: cosa sono?

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Stim-Toys (stimming toys) nelle neurodivergenze (autismo e adhd): cosa sono?

Gli stimming toys, anche detti stim-toys, sono oggetti progettati per favorire o supportare comportamenti auto-stimolatori (noti in inglese come stimming, abbreviazione di self-stimulatory behavior).

Si tratta di movimenti o azioni ripetitive che coinvolgono i sensi, spesso compiuti in modo spontaneo e naturale, con la funzione di regolare il proprio stato interno, gestire l’ansia, mantenere la concentrazione o rispondere a un sovraccarico o una carenza di stimoli sensoriali.

Gli stimming toys rappresentano quindi uno strumento consapevole e mirato per sostenere questi comportamenti in maniera sicura, adattiva e costruttiva.

Nel contesto della neurodivergenza, in particolare nelle condizioni come l’autismo e l’ADHD, i bisogni sensoriali possono assumere forme e intensità diverse rispetto alla norma.

Le persone neurodivergenti possono sperimentare un’elaborazione atipica degli stimoli: per alcuni, un ambiente quotidiano può risultare caotico, assordante, invasivo; per altri, invece, può apparire povero di input, piatto, poco coinvolgente. In entrambi i casi, il cervello cerca modalità di compensazione per trovare un equilibrio interno.

Ed è proprio qui che entrano in gioco gli stimming toys: essi fungono da mediatori tra l’ambiente e la persona, offrendo uno sfogo sensoriale che può essere gestito in modo personale, privato e spesso discreto.

Questi strumenti vengono indicati, in realtà, con una grande varietà di nomi, spesso intercambiabili o confusi tra loro: si parla comunemente di stim toys o stimming toys, ma si possono trovare anche denominazioni come, fidget , giochi sensoriali, sensory toys, regolatori sensoriali, stimoli tattili o, per rimanere sul classico, antistress.

L’utilizzo di questi oggetti non è legato a un semplice passatempo o a una funzione ludica fine a sé stessa, anzi, riflette un bisogno autentico, talvolta profondo, di riorganizzazione neurologica e autoregolazione emotiva.

Agendo su canali sensoriali differenti – tatto, vista, udito, movimento, pressione, vibrazione – i stim toys permettono alla persona di intervenire attivamente sul proprio stato di attivazione, migliorando la gestione della concentrazione, dell’ansia, dell’irrequietezza o della frustrazione.

Sono quindi strumenti fondamentali per il benessere, soprattutto in contesti che richiedono adattamento continuo o che possono risultare stressanti: la scuola, il posto di lavoro, i trasporti, le situazioni sociali.

Nelle prossime righe ne vedremo qualche esempio e cercheremo di rispondere alla domanda: sono realmente necessari?

Esempi di Stimming Toys

Gli stimming toys esistono in un’infinità di forme, materiali e funzioni, pensati per coinvolgere vari canali sensoriali: tatto, vista, udito, movimento, propriocezione e perfino gusto, in alcuni casi.

on esiste un unico modo “giusto” di stimolare i sensi: ogni persona, soprattutto se neurodivergente, sviluppa un proprio linguaggio sensoriale, un proprio “alfabeto” di gesti, pressioni, suoni e movimenti che aiutano a sentirsi radicati, calmi, concentrati o semplicemente a proprio agio.

In realtà non esiste una definizione rigida e universale di cosa sia uno stimming toy, perché, in realtà, qualsiasi oggetto può diventarlo.

Non è necessario che sia stato progettato o venduto appositamente per quello scopo: ciò che conta davvero è la funzione che svolge per chi lo utilizza.

Una persona può trovare conforto nel cliccare la penna, arrotolare una ciocca di capelli, mordicchiare il tappo di una biro, attorcigliare un elastico tra le dita, far ruotare una forcina, tamburellare le dita sul tavolo, sfilare e infilare un anello.

Tutti questi gesti, apparentemente casuali, sono manifestazioni di stimolazione sensoriale o regolazione del sistema nervoso.

In altre parole: sono stimming.

E ogni oggetto che facilita queste azioni può, a tutti gli effetti, essere considerato un stimming toy.

Alcuni esempi sono rappresentati da:

  • Palline antistress morbide e modellabili (Stress Balls): 1ueste sono tra le forme più comuni e antiche di stim toy. Si tratta di palline in gel, schiuma o silicone, pensate per essere schiacciate ripetutamente. Alcune hanno una consistenza uniforme, altre contengono piccoli granuli o palline interne per una stimolazione tattile più complessa. Esistono anche versioni trasparenti con liquidi colorati, brillantini o inserti mobili all’interno, che offrono un piacere visivo oltre che tattile. Sono ideali per chi ha bisogno di stimolare la pressione muscolare delle mani o scaricare tensione in modo discreto, durante una lezione, una riunione o in fila alla posta.
  • Fidget Clickers e Cubi Sensoriali (Fidget Cubes): i fidget cube sono dei piccoli cubi multifunzione, ogni lato dei quali presenta un diverso tipo di interazione: pulsanti da cliccare, rotelle da girare, interruttori da attivare, superfici da grattare o sfregare. Alcuni hanno anche piccoli joystick o sfere metalliche da far ruotare. Sono perfetti per chi cerca varietà sensoriale e un feedback meccanico soddisfacente. Rientrano nella categoria anche quei dispositivi che si tengono tra le dita e fanno “clic” con un movimento regolare e ripetitivo, molto apprezzato da chi cerca una stimolazione uditiva ritmica e prevedibile.
  • Anelli con sfere rotanti (Fidget Rings, Anxiety Rings, Spinner Rings): questi anelli sono un esempio di stim toy discreto e portabile. Possono sembrare semplici gioielli, ma in realtà sono pensati per ruotare, scorrere o far girare piccole sfere o elementi mobili, offrendo una stimolazione tattile continua e spesso rilassante. Sono molto apprezzati da persone che vogliono fidgetare senza attirare l’attenzione, e in particolare da adulti neurodivergenti diagnosticati in età avanzata, che cercano un compromesso tra estetica e funzionalità.
  • Magneti manipolabili (Buckyballs, Speks, e vecchi giochi tipo Geomag): i piccoli magneti sferici sono una fonte inesauribile di stimolazione sensoriale e creativa. Possono essere disposti in forme geometriche, linee, torri, oppure semplicemente fatti scorrere tra le dita, offrendo una sensazione liscia, precisa e leggermente “resistente” al movimento, grazie alla forza magnetica. Chi è cresciuto con giochi come Geomag o Supermag li riconoscerà facilmente: la possibilità di costruire forme e manipolare strutture solide crea una stimolazione combinata tra movimento, tatto e concentrazione visiva.
  • Pop It e Bubble Toys (Push Pop Bubble Fidget): sono quei famosissimi oggetti in silicone, colorati, che ricordano una tavoletta con bolle simili a quelle del pluriball da imballaggio. Le bolle possono essere premute da un lato e “sbucano” dall’altro, offrendo un’esperienza tattile e sonora molto appagante. Vengono prodotti in infinite forme (cuori, stelle, animali, lettere, simboli) e colori, spesso con finiture arcobaleno o sfumate. Sono perfetti per chi cerca un ritmo prevedibile e un’azione ripetitiva rilassante. Non sono solo per bambini: sono usati da molti adulti come forma di autoregolazione o anche per accompagnare momenti di concentrazione.
  • Stringhe e tubi flessibili (Monkey Noodles, Tangle, Stretchy Strings): alcuni stim toys si presentano come fili lunghi, morbidi, allungabili, da torcere, annodare, allungare e avvolgere. I monkey noodles, ad esempio, sono elastici, colorati e resistenti, ideali per chi ha bisogno di scaricare tensione muscolare o di mantenere le mani in movimento. I tangle sono invece una serie di segmenti articolati che ruotano su sé stessi: si possono muovere fluidamente in tutte le direzioni, creando un effetto continuo che stimola la motricità fine e la concentrazione.
  • Roller e Spinner (Hand Spinner, Roller Chain Fidget, Bike Chain Fidget): gli hand spinner sono stati una vera e propria moda, ma sono nati proprio come stim toys: oggetti che ruotano tra le dita grazie a un cuscinetto centrale. Il loro movimento fluido e la resistenza controllata creano una stimolazione visiva e tattile molto appagante. Più discreti e orientati all’uso adulto sono i roller chain fidgets, spesso realizzati con componenti di catene da bici, che si possono manipolare con una sola mano e che offrono una sensazione di scorrimento meccanico molto precisa e soddisfacente.
  • Gadget tattili con texture multiple (Fidget Pads, Textured Stones, Squishy Blocks): alcuni stim toys sono pensati per offrire una varietà di superfici tattili in un unico oggetto. Possono avere lati ruvidi, lisci, con puntini, scanalature o rilievi, pensati per essere toccati, grattati, premuti o sfregati. Alcuni somigliano a piccole pietre lisce con venature, altri a tastiere portatili con tasti cliccabili. Questi stim toys rispondono a chi ha bisogno di stimolare costantemente la sensibilità delle dita o di distrarsi dal sovraccarico sensoriale attraverso micro-movimenti ripetitivi.
  • Oggetti antichi rivalutati come stim toys (Elastici da scrivania, matite rotanti, fermagli): come giò accennato nell’introduzione di questo paragrafo, molti oggetti d’uso quotidiano sono stati da sempre usati come stim toys “improvvisati” ben prima dell’esplosione di questo mercato. Un fermaglio da aprire e chiudere, una matita da far ruotare tra le dita, un elastico da scrivania da allungare, una graffetta da modellare. Oggi, molti di questi oggetti sono stati “reinterpretati” in chiave stim toy, con materiali più sicuri, forme ergonomiche e strutture pensate per la stimolazione costante e ripetitiva.

Dove si possono trovare o comprare gli stimming toys?

Come abbiamo già accennato nel paragrafo sopra, qualsiasi oggetto può diventare uno stimming toy: non c’è bisogno che sia stato creato o venduto appositamente con questa etichetta per svolgere efficacemente la sua funzione.

Il vero centro dell’esperienza non è l’oggetto in sé, ma lo stimming che esso permette di compiere.

Questo significa che, nella vita quotidiana, moltissime persone trovano da sole gli strumenti che funzionano per loro senza bisogno di acquistare nulla di specifico.

Basta pensare a un semplice elastico per capelli: molte persone, neurodivergenti e non, lo tengono intorno al polso, lo arrotolano, lo tirano, lo sfregano tra le dita.

Acquistare un pacco di elastici in una qualsiasi profumeria o supermercato può già offrire, per chi ne ha bisogno, una stimolazione tattile efficace, regolante e completamente discreta.

Allo stesso tempo negli ultimi anni il mondo degli stim toys è diventato un vero e proprio mercato, con una grande varietà di prodotti pensati per offrire stimolazioni diverse, per adattarsi a profili sensoriali specifici o per integrarsi nella vita quotidiana in modo più pratico o gradevole.

Questi oggetti, comunemente conosciuti come fidget toys, oggi si possono trovare ovunque.

Ad esempio, è facile trovarli:

  • In cartoleria, accanto a penne, gomme, righelli, dove ormai spesso compaiono mini pop it, penne sensoriali, matite gommose o anelli da dita;
  • Nei negozi di giocattoli, in cui interi scaffali sono dedicati a giochi sensoriali colorati, squishy, palline antistress, tangle, spinner e altri fidget di ogni tipo;
  • In edicola, spesso proposti come gadget in allegato a riviste o in bustine sorpresa pensate per bambini, ma apprezzate da persone di tutte le età;
  • Nei supermercati, specialmente nelle aree vicino alle casse, dove compaiono piccole confezioni con giochi da manipolare, clicker, cubi, palline gommose e versioni tascabili dei più famosi stim toys;
  • Online, dove è nato un intero settore specializzato. Esistono oggi negozi digitali dedicati esclusivamente a stim toys pensati per le neurodivergenze, che offrono un assortimento vastissimo: oggetti per stimolare il tatto, il movimento, l’udito, la vista, la masticazione, il respiro. In questi spazi virtuali, si trovano non solo strumenti standard, ma anche opzioni personalizzabili, accessori indossabili, articoli pensati per l’età adulta o per ambienti lavorativi e scolastici.

Quindi non c’è un solo posto dove trovare stim toys.

Tante volte la soluzione più adatta è quella che abbiamo già in casa o che scopriamo per caso, sperimentando. Ma per chi desidera esplorare, personalizzare o accedere a strumenti più specifici, oggi il mondo offre moltissime possibilità, con crescente attenzione ai bisogni reali delle persone neurodivergenti.

Gli Stimming Toys sono davvero necessari nelle neurodivergenze come Autismo e ADHD?

Gli stim toys — o giochi da stimming — non sono necessari in sé e per sé.

Non è l’oggetto ad essere indispensabile, ma l’azione che si compie attraverso di esso. È lo stimming, ovvero il comportamento auto-stimolatorio, ad avere valore e funzione, non il fidget in quanto tale. Il giocattolo, il dispositivo, il supporto tattile o visivo, è solo un canale, uno strumento, un mezzo attraverso cui si manifesta un bisogno profondo di regolazione, di autoregolazione o di espressione. In questo senso, ciò che è veramente “necessario” non è il possesso di un determinato stim toy, ma la libertà, lo spazio e la legittimazione di mettere in atto lo stimming, in qualunque forma venga, con qualunque oggetto — che sia una penna, una pallina, un ciondolo, una manica da arrotolare, o solo le proprie dita.

Per le persone neurodivergenti, come chi rientra nello spettro autistico o ADHD, lo stimming può essere una componente fondamentale della quotidianità, un linguaggio del corpo che serve per comunicare, centrarsi, contenere, scaricare o concentrarsi. Lo stim toy può rendere questa azione più accessibile, più continuativa, più regolata, ma non è mai l’elemento indispensabile: è il comportamento che serve, non l’oggetto.

Infatti, per una persona neurodivergente lo stimming può rispondere a funzioni molto diverse, a seconda del profilo sensoriale, della situazione, del contesto emotivo e dell’ambiente. Ecco, senza descrizione, alcuni esempi di ciò a cui può servire lo stimming nelle due condizioni:

Nel disturbo dello spettro autistico, lo stimming può servire per:

  • Ridurre l’ansia
  • Autoregolarsi in contesti sovraccaricanti
  • Modulazione dell’intensità emotiva
  • Ritmo e prevedibilità
  • Comunicazione non verbale
  • Controllo sensoriale in situazioni imprevedibili
  • Contenimento nei momenti di confusione
  • Stimolazione sensoriale
  • Favorire la concentrazione su compiti ripetitivi
  • Recuperare la calma dopo un meltdown/shutdown
  • Darsi una struttura nei momenti di vuoto o inattività
  • Gestione del dolore fisico o della frustrazione
  • Stabilire un senso di identità corporea
  • Mantenere connessione con sé stessi in ambienti sociali

Nel Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD), lo stimming può servire per:

  • Mantenere l’attenzione
  • Incanalare l’iperattività motoria
  • Ridurre la noia durante compiti monotoni
  • Riempire i vuoti sensoriali
  • Gestire l’impulsività
  • Facilitare l’ascolto prolungato
  • Scaricare l’energia in eccesso
  • Migliorare la pianificazione motoria
  • Aumentare il senso di controllo
  • Aumentare la produzione di dopamina
  • Bilanciare l’irrequietezza interna
  • Favorire il focus in ambienti ricchi di stimoli
  • Evitare la distrazione sensoriale
  • Prevenire la disorganizzazione cognitiva
  • Regolare il tono emotivo in situazioni sociali
  • Riconnettersi con il presente nei momenti di disattenzione
  • Offrire un’ancora tattile per la mente

Quindi, appunto, non è tanto lo stim toy a essere necessario, quanto lo stimming in sè a esserlo.

L’oggetto è solo una possibilità, tra le tante, per dare forma a un’esigenza.

La priorità, quindi, non è distribuire fidget a tutti, ma riconoscere la dignità e la funzione del gesto che c’è dietro, qualunque forma abbia.

L’uso dei stim toys non rappresenta un “comportamento problema” da correggere, ma una strategia adattiva e funzionale che consente all’individuo di rispondere in modo efficace alle proprie necessità interne.

La possibilità di accedere liberamente a questi strumenti può favorire l’autonomia, la consapevolezza di sé e l’inclusione sociale e rispondere il bisogno di stimolazione o regolazione sensoriale e togliendolo dalla sfera dello stigma o della patologizzazione.

Preoccupazioni Comuni nell’uso degli Stimming Toys tra le persone Autistiche e ADHD

Diverse sono le paure e le preoccupazioni che una persona neurodivergente può nutrire nei confronti dell’utilizzo di uno stimming toy, soprattutto per come questo può essere visto dagli altri.

Nello specifico, pensandoci, a noi viene in mente che tu possa farti alcuni di questi problemi:

  • Paura di sembrare infantile usando uno stim toy: è una sensazione che viene spesso. Tanti stim toys sono colorati, hanno forme giocose, sembrano giochi da bambini, quindi quando una persona adulta li usa, può davvero sentirsi un po’ sciocca, fuori luogo, o addirittura giudicata. È vero, il rischio che qualcuno li percepisca come “cose da bambini” c’è. Ma come abbiamo già detto, la questione non è l’oggetto, è cosa ci fai con quell’oggetto. E se quello strumento ti aiuta a funzionare meglio, a gestire un momento difficile, a stare nel presente o a non andare in sovraccarico, allora vale più del pregiudizio di chi guarda. Certo, all’inizio può far sentire a disagio, ma le cose stanno cambiando: se ne parla sempre di più, e usare stim toys sta diventando qualcosa di riconoscibile, accettato, a volte persino rispettato. La preoccupazione ci sta, ma anche il diritto di usare ciò che serve.
  • Aver paura che chi ho davanti pensi che non lo sto ascoltando perché sto giocando: è una paura ragionevole: se durante una conversazione usi un oggetto con le mani, chi ti guarda (soprattutto se neurotipico) potrebbe pensare che ti stai distraendo, che non sei concentrato quando, spesso, è esattamente l’opposto: proprio grazie allo stim toy riesci a restare lì, presente, connesso. Per molte persone neurodivergenti, l’attenzione fluttua, scappa, si disperde, e uno stimolo semplice e ripetitivo permette di scaricare l’energia in eccesso e mantenere il focus su chi parla. Quindi sì, da fuori può sembrare che stai giocando, ma in realtà stai facendo proprio lo sforzo opposto: quello di rimanere. A volte basta spiegarlo, altre volte basta saperlo tu, dentro di te.
  • Temere diventi come la copertina di Linus o una dipendenza, senza la quale non si riesce più a stare: questo pensiero può fare paura: “e se poi non riesco più a farne a meno?”, “e se mi sento nudo senza di lui?”. Quando una cosa funziona davvero, quando ti aiuta, è normale affezionarsi. Ma non è una dipendenza, è una strategia. E come tutte le strategie, può esserci nei momenti di bisogno e non servire in altri. Non è la copertina che ti rende capace o incapace: sei tu a scegliere come e quando usarla. A volte lo stim toy ti serve per affrontare una giornata difficile, a volte per calmarti in mezzo alla folla, a volte puoi lasciarlo nello zaino e va bene lo stesso. La flessibilità viene col tempo, e l’importante è non giudicarsi se ogni tanto ne hai bisogno. È uno strumento, non una gabbia.
  • Sentirsi strani o bizzarri agli occhi degli altri: è una sensazione che conoscono in tanti: quella paura silenziosa di sembrare “quello strano”, quello che si dondola, che clicca qualcosa, che fa rumore con le dita, che si isola nel suo movimento. Il timore di essere guardati, etichettati, presi in giro. E sì, è un rischio, perché ancora oggi c’è chi non capisce, chi non sa, chi giudica per ignoranza. Ma ogni volta che qualcuno stimma in pubblico, in modo consapevole o naturale, contribuisce a normalizzare quei gesti. E più saranno visibili, meno saranno percepiti come strani. All’inizio può far sentire soli, ma pian piano ci si accorge che non si è affatto gli unici.
  • Non sapere bene come spiegarlo agli altri: non è facile trovare le parole e dire a voce alta: “questo oggetto mi serve”. Spiegare cos’è lo stimming, cosa succede nel cervello, perché serve un canale sensoriale spesso è complicato. Ma non serve una spiegazione scientifica. Basta qualcosa di semplice, come: “Mi aiuta a concentrarmi”, “Mi tiene tranquillo”, “Mi serve per ascoltarti meglio”. Chi è disposto ad ascoltare, capirà. E chi non è pronto, forse imparerà più avanti. Non serve giustificarsi: basta raccontare la verità, se vuoi.

Quindi sì, possono essere tante e diverse le preoccupazioni che ti attraversano quando pensi di usare uno stimming toy in pubblico ma pensa che con o senza stim toy, una stereotipia spesso si vede comunque.

Il corpo parla, il bisogno sensoriale si esprime, anche quando cerchi di trattenerlo.

E allora forse, se agli occhi di un neurotipico che non ha voglia di ascoltare le tue spiegazioni sembreresti “strano” lo stesso, tanto vale essere strano con qualcosa che ti fa stare bene, ti calma, ti aiuta, ti appartiene.

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