La sindrome dell’impostore è un fenomeno psicologico caratterizzato da un costante senso di inadeguatezza e dal dubbio continuo riguardo le proprie capacità e i risultati raggiunti.
Abbiamo già affrontato in diversi articoli di questo blog come tale sindrome, inizialmente identificata da Pauline Clance e Suzanne Imes negli anni Settanta, sia largamente diffusa tra persone altamente competenti e professionisti di successo.
In questo articolo, però, approfondiremo una variante specifica e particolarmente significativa della sindrome dell’impostore: quella correlata al trauma.
La sindrome dell’impostore legata al trauma consiste in una condizione psicologica in cui l’individuo, spesso vittima o sopravvissuto a un evento traumatico, sperimenta intensi sentimenti di insicurezza, dubbio e svalutazione di sé, nonostante evidenti prove della propria forza, capacità di recupero e resilienza.
Chi soffre di questa particolare forma di sindrome dell’impostore percepisce la propria esperienza traumatica come non sufficientemente valida o significativa rispetto a quelle degli altri, minimizzando così il proprio dolore, le proprie difficoltà e soprattutto il proprio diritto di chiedere aiuto.
Inoltre, e soprattutto, il soggetto può arrivare a credere di aver esagerato la gravità del trauma, temendo che le proprie reazioni siano sproporzionate rispetto alla realtà dei fatti.
In altre parole, la persona vive costantemente con l’angoscia che il trauma vissuto non sia realmente tale o che sia stato ingigantito, generando una profonda paura di essere scoperto come “falso” o esagerato.
Questa forma di sindrome dell’impostore può compromettere gravemente il percorso di guarigione e recupero psicologico, rendendo estremamente complesso accedere alle risorse necessarie per elaborare il trauma e il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Nelle prossime righe vedremo più nel dettaglio le manifestazioni e le conseguenze della sindrome dell’impostore nell’ambito del trauma.
Come si manifesta la sindrome dell’impostore nel trauma
La sindrome dell’impostore associata al trauma si manifesta attraverso una serie di caratteristiche specifiche, spesso subdole e profondamente radicate nella psiche del paziente.
I principali segnali con i quali questa sindrome può emergere:
- Invalidazione e dubbio costante della propria esperienza traumatica: chi soffre della sindrome dell’impostore da trauma non solo tende a minimizzare la propria sofferenza, ma vive costantemente nel dubbio di aver esagerato l’importanza o la gravità del trauma subito. Ciò porta a una svalutazione continua del proprio dolore e alla convinzione di non meritare supporto psicologico.
- Paura persistente di essere considerato esagerato o bugiardo: l’individuo vive con l’ansia costante che gli altri possano dubitare della veridicità o della gravità del suo trauma. Questo timore alimenta l’isolamento sociale e impedisce la condivisione autentica del proprio vissuto, ostacolando fortemente la ricezione di empatia e sostegno.
- Senso di colpa e vergogna cronica: le persone con sindrome dell’impostore da trauma sperimentano frequentemente sensazioni intense e pervasive di colpa e vergogna per aver “permesso” che il trauma accadesse o per non aver reagito come credono avrebbero dovuto. Questi sentimenti alimentano ulteriormente l’insicurezza e l’autocritica, ostacolando il processo di guarigione.
- Ipercompetitività nella sofferenza: in alcuni casi, la sindrome dell’impostore nel trauma può manifestarsi attraverso una sorta di “ipercompetitività nella sofferenza”. Il soggetto confronta continuamente il proprio trauma con quello degli altri, percependosi sempre meno meritevole di attenzione e cura rispetto a chi, nella sua visione distorta, ha vissuto esperienze più gravi.
- Evitamento del supporto psicologico o terapeutico: nonostante il bisogno evidente di sostegno, le persone affette da questa sindrome evitano sistematicamente di rivolgersi a professionisti della salute mentale, temendo che il loro trauma venga giudicato insignificante o ingigantito, rafforzando ulteriormente la propria insicurezza.
Conseguenze della sindrome dell’impostore nel trauma
Le conseguenze della sindrome dell’impostore nel trauma possono essere estremamente gravi e compromettere significativamente il benessere psicologico e fisico dell’individuo.
Chi soffre di questa particolare condizione, infatti, può sviluppare crisi depressive e stati ansiosi ricorrenti, alimentate dalla continua invalidazione del proprio dolore e dal persistente dubbio sulla veridicità delle proprie esperienze.
Questa situazione è particolarmente dannosa, poiché impedisce alla persona di fidarsi dei propri sentimenti e del proprio vissuto, creando così una spirale negativa in cui la sofferenza viene continuamente messa in discussione, rafforzando ulteriormente sentimenti di disperazione e impotenza.
La continua paura di essere percepito dagli altri come esagerato, inattendibile o addirittura bugiardo, contribuisce pesantemente all’isolamento sociale e alla difficoltà nel creare o mantenere relazioni autentiche.
Le persone affette da questa sindrome, infatti, spesso evitano di parlare apertamente del proprio trauma con amici, familiari o professionisti della salute mentale, convinte che la loro esperienza non abbia una reale validità o non sia sufficientemente importante per ricevere aiuto e comprensione.
Di conseguenza, si trovano a gestire da sole un peso psicologico che, al contrario, richiederebbe un forte sostegno esterno.
Una delle conseguenze più problematiche della sindrome dell’impostore nel trauma riguarda proprio l’ostacolo che essa pone nel processo di elaborazione del trauma stesso.
L’elaborazione efficace di un evento traumatico, infatti, richiede innanzitutto la piena consapevolezza e l’accettazione dell’accaduto come reale e significativo.
Quando il trauma viene costantemente messo in discussione, svalutato o ridimensionato, questo processo di accettazione viene profondamente compromesso.
Pertanto, la persona non riesce mai realmente a confrontarsi con il trauma vissuto, negandosi così la possibilità di integrarlo e superarlo in modo sano.
Tale mancata elaborazione può aggravare notevolmente la sintomatologia del disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
La persona che dubita continuamente della realtà e gravità della propria esperienza tende, infatti, a reprimere o evitare completamente i ricordi dolorosi, anziché affrontarli in modo terapeuticamente produttivo.
Infine, è importante sottolineare che le conseguenze della sindrome dell’impostore nel trauma non si limitano esclusivamente alla sfera psicologica e sociale, ma spesso coinvolgono anche la salute fisica.
Lo stress cronico associato a questo persistente senso di dubbio e inadeguatezza può manifestarsi attraverso disturbi psicosomatici di vario genere, come insonnia, cefalee, disturbi gastrointestinali, e perfino un indebolimento delle difese immunitarie.
Questi problemi fisici, a loro volta, possono creare ulteriori difficoltà nel riconoscere la reale origine psicologica del disagio, perpetuando così il circolo vizioso di invalidazione e negazione tipico della sindrome.
GAM-Medical è un centro specializzato nel trattamento dei traumi e del disturbo post-traumatico da stress, dotato di una profonda esperienza e competenza anche nell’affrontare aspetti delicati e complessi come la sindrome dell’impostore traumatica.
Grazie a un approccio empatico e personalizzato, i professionisti di GAM-Medical accompagnano il paziente lungo un percorso terapeutico di consapevolezza che consente di riconoscere e validare la propria esperienza traumatica per ciò che realmente è, senza minimizzarla o metterla continuamente in discussione.
L’obiettivo è aiutare ciascun individuo a ritrovare fiducia in sé stesso e a fare pace con il proprio vissuto, promuovendo un’autentica guarigione e un miglioramento sostanziale della qualità della vita.