Quale connessione c’è tra malattie infiammatorie e ADHD?

Tempo di lettura: 4 minuti

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malattie infiammatorie e adhd

L’ADHD è una condizione neurologica complessa, le cui cause sono ancora oggetto di intenso dibattito all’interno della comunità scientifica. Mentre i fattori genetici e neurobiologici sono già stati ampiamente studiati in passato, negli ultimi anni un nuovo attore si è affacciato sulla scena: l’infiammazione

Scopriamo insieme quali sono le evidenze scientifiche a sostegno di questa tesi, che, se confermate, potrebbero aprire nuove strade per la ricerca e la terapia del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD).

Cosa sono i disturbi neuroinfiammatori?

Le malattie infiammatorie neurologiche, o neuroinfiammatorie, sono un gruppo di disturbi che fanno sì che il sistema immunitario attacchi erroneamente il sistema nervoso centrale, causandone l’infiammazione. 

La neuroinfiammazione può manifestarsi in forme differenti e avere conseguenze molto variabili a seconda della gravità e della localizzazione dell’infiammazione, andando a danneggiare in modo più o meno grave le cellule nervose e le loro funzioni. 

Perché si infiamma il sistema nervoso?

Le cause dell’infiammazione nel sistema nervoso sono molteplici e non sempre completamente comprese dagli studiosi. I fattori che possono contribuire all’infiammazione includono:

  • Fattori genetici: alcuni geni possono predisporre le persone a sviluppare reazioni infiammatorie;
  • Infezioni: le infezioni virali o batteriche possono innescare una risposta immunitaria che danneggia il sistema nervoso;
  • Traumi: i traumi cranici possono causare infiammazione e danneggiamento del tessuto cerebrale;
  • Tossine ambientali: l’esposizione a sostanze tossiche può scatenare una risposta infiammatoria nel sistema nervoso.

La neuroinfiammazione nell’ADHD

L’ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è una condizione neurologica complessa, caratterizzata da difficoltà a mantenere l’attenzione, iperattività e impulsività, con un impatto significativo sulla vita quotidiana di milioni di persone in tutto il mondo.

Negli ultimi anni, gli scienziati hanno iniziato a esplorare il possibile legame tra ADHD                 e malattie infiammatorie. Sebbene la ricerca sia ancora in corso, alcuni studi suggeriscono che l’infiammazione potrebbe svolgere un ruolo importante nello sviluppo dell’ADHD.

  • Comorbidità con altre malattie infiammatorie

Innanzitutto, sembrerebbe esserci una comorbilità tra ADHD e altre malattie infiammatorie: in altre parole, ci sarebbe una maggiore frequenza di ADHD in persone con altre malattie infiammatorie, quali l’asma, l’eczema e le malattie autoimmuni. 

Si ipotizza che una risposta immunitaria alterata, fattori genetici condivisi e fattori ambientali possano spiegare questa comorbilità.

  • Marcatori infiammatori

Attraverso analisi del sangue specifiche, sono stati rilevati livelli più elevati di marcatori infiammatori nel sangue di persone con ADHD rispetto a quelle senza.

  • Varianti genetiche

Infine, potrebbero esistere varianti genetiche associate sia all’ADHD che all’infiammazione, suggerendo che alcune vie infiammatorie potrebbero essere coinvolte nello sviluppo dell’ADHD.

In particolare, si pensa che l’infiammazione precoce, durante lo sviluppo fetale o nei primi anni di vita, potrebbe aumentare la probabilità di sviluppare i sintomi della ADHD.

Perché è importante studiare il legame tra ADHD e neuroinfiammazione

Se si confermasse un legame tra ADHD e malattie infiammatorie, si potrebbero aprire nuove strade per la diagnosi e il trattamento dell’ADHD

Ad esempio, potrebbe essere possibile:

  • Sviluppare nuovi trattamenti: potrebbero essere sviluppati nuovi farmaci o terapie che mirano a ridurre l’infiammazione nel cervello;
  • Identificare nuovi biomarcatori: i marcatori infiammatori potrebbero essere utilizzati per diagnosticare l’ADHD in modo più preciso;

Insomma, comprendere questo legame potrebbe davvero rivoluzionare la nostra comprensione dell’ADHD.

neuroinfiammazione e adhd
neuroinfiammazione e adhd

Nuove possibili prospettive aperte dalla neuroinfiammazione

Per quanto riguarda i nuovi trattamenti che si potrebbero sviluppare se venisse confermata l’ipotesi circa il legame tra ADHD e neuroinfiammazione, parliamo di: 

  • Terapie farmacologiche
  • Interventi nutrizionali: diete specifiche, ricche di alimenti antinfiammatori, potrebbero aiutare a gestire i sintomi dell’ADHD modulando la risposta infiammatoria.
  • Probiotici e prebiotici: nellil riequilibrio del microbiota intestinale, strettamente correlato alla salute del cervello, potrebbe influenzare i processi infiammatori e migliorare i sintomi dell’ADHD.
  • Terapie complementari: pratiche olistiche come la mindfulness e lo yoga, che hanno dimostrato di ridurre lo stress e l’infiammazione, potrebbero essere integrate nei trattamenti standard.
  • Biomarcatori personalizzati: l’identificazione di biomarcatori specifici dell’infiammazione potrebbe consentire una personalizzazione ulteriore delle terapie.

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Questo articolo ha scopo informativo e non sostituisce la diagnosi di un medico.

Fonti:

  • https://karger.com/nim/article/25/5-6/328/229828/A-Review-on-the-Role-of-Inflammation-in-Attention 

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