Crede profondamente nel valore dell’unicità di ogni persona e nel suo diritto a conoscersi, comprendersi e realizzarsi pienamente. Mette al centro il paziente nella sua totalità, considerando sia la dimensione psichica che quella corporea. Il suo obiettivo è accompagnarlo in un percorso di esplorazione e crescita, affinché possa esprimere il proprio potenziale in modo autentico. Lavora partendo dal qui e ora, dalle emozioni e dagli affetti che emergono spontaneamente e che il paziente sceglie di portare nello spazio terapeutico, un luogo che gli appartiene. Crede che queste emozioni siano il cuore del percorso, il bagaglio più prezioso con cui affrontiamo la vita. Per questo, nel suo studio – inteso sia come luogo fisico che come spazio interiore – offre un ambiente di accettazione incondizionata, empatia e assenza di giudizio, affinché il cambiamento possa avvenire in modo naturale e rispettoso dei tempi di ciascuno. Uno degli aspetti fondamentali del suo lavoro è aiutare le persone a trovare serenità, benessere e un’accettazione profonda di sé e degli altri entrando in sintonia con il vissuto e accogliendo il suo sentire senza preconcetti e lasciando aperte tutte le porte dell’esperienza. Ma oltre alla professionista, c’è Rachele: una persona che, come tante altre, ha tanti cocci incollati fra loro, ma alcuni di questi brillano perché speciali, perché sono quelli che la rendono “Rachele”. Il suo modo di essere e il suo modo di sentirsi sono in continuo dialogo: oggi si sente come uno straniero che sta imparando nuovi linguaggi, e per farlo deve attivare tutti i sensi, immergersi nel corpo, interrompere il flusso del pensiero e lasciar parlare le emozioni. Il suo “chi sono” è in costante riscrittura, e va bene così, perché anche quelle nuove parole, quelle nuove scoperte, sono parte di lei.