Servizi pubblici per l’autismo? Immaginiamo quanto possa essere difficile, per dei genitori alle prese con lo spettro autistico dei figli, orientarsi.
Ricevere una diagnosi di autismo o iniziare un percorso di valutazione per il proprio bambino è un momento delicato, spesso accompagnato da un grande senso di smarrimento.
Molti genitori raccontano di non sapere esattamente quali servizi attivare, a chi rivolgersi e come muoversi nel sistema pubblico. Allo stesso tempo, il panorama dei servizi territoriali italiani è ricco ma complesso, distribuito tra sanità, scuola, enti locali e associazioni.
Questo articolo nasce per offrire una panoramica chiara, aggiornata e facilmente fruibile delle principali strutture pubbliche e delle risorse disponibili sul territorio, così che le famiglie possano orientarsi con maggiore sicurezza e consapevolezza.

Un supporto concreto per l’autismo
Il nostro Centro Clinico offre diagnosi, consulenze e percorsi personalizzati per supportare al meglio le persone autistiche e le loro famiglie. Scopri come possiamo aiutarti.
UONPIA: cos’è?
La UONPIA, acronimo di Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, è il servizio pubblico territoriale di riferimento per tutti i disturbi del neurosviluppo e della salute mentale in età evolutiva, dalla nascita fino ai 18 anni.
È un servizio multidisciplinare che fa parte del sistema sanitario nazionale e che opera in stretta connessione con pediatri, scuole, servizi sociali ed enti del territorio.
La UONPIA si occupa di diagnosi, cura e riabilitazione, offrendo valutazioni neuropsichiatriche, psicologiche, logopediche e neuropsicomotorie, interventi terapeutici e riabilitativi, monitoraggio evolutivo, supporto alla famiglia e presa in carico integrata nei casi di bisogni complessi. Al suo interno lavorano figure professionali diverse — neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della neuropsicomotricità, logopedisti, educatori — con l’obiettivo di costruire percorsi personalizzati e coerenti con le necessità del bambino e del ragazzo.
Essendo un servizio pubblico, la UONPIA garantisce accesso universalistico, indipendentemente dalla condizione economica della famiglia, ed è il luogo in cui avviene gran parte delle valutazioni ufficiali necessarie per la scuola e per il sistema sociosanitario.
La UONPIA e l’autismo
Nell’ambito dello spettro dell’autismo, la UONPIA rappresenta spesso la porta d’ingresso principale per il percorso diagnostico e riabilitativo dei bambini e degli adolescenti.
È qui che si effettuano le valutazioni cliniche specialistiche per identificare i segnali del disturbo dello spettro autistico, integrare le osservazioni dei genitori e della scuola, raccogliere la storia evolutiva e utilizzare strumenti standardizzati per la diagnosi.
In caso di conferma diagnostica, la UONPIA elabora un profilo funzionale che descrive punti di forza, aree di difficoltà e bisogni educativi e riabilitativi del bambino.
Questo profilo orienta la scelta degli interventi più appropriati: terapie neuropsicomotorie, logopedia, interventi psicoeducativi, programmi per la comunicazione, training sulle autonomie e supporto genitoriale.
La UONPIA svolge anche un ruolo fondamentale nella connessione con la scuola: fornisce le certificazioni per l’inclusione (come la L.104), collabora alla definizione del PEI e partecipa alle riunioni con gli insegnanti e i referenti scolastici.
Poiché accompagna il bambino lungo tutto l’arco dello sviluppo, dall’asilo alla tarda adolescenza, la UONPIA garantisce continuità nella presa in carico, monitorando i progressi, adattando gli interventi e coordinando eventuali servizi aggiuntivi quando necessario.
Per molte famiglie, questo servizio è il punto di riferimento stabile e il primo luogo in cui ricevere orientamento, supporto e una visione chiara del percorso da seguire.

Un supporto concreto per l’autismo
Il nostro Centro Clinico offre diagnosi, consulenze e percorsi personalizzati per supportare al meglio le persone autistiche e le loro famiglie. Scopri come possiamo aiutarti.
Centri Diurni: cosa sono?
Il centro diurno è una struttura socio-educativa o socio-sanitaria che accoglie persone (bambini, adolescenti, adulti o anziani) con difficoltà o disabilità di diversa natura offrendo servizi di supporto assistenziale, terapeutico, riabilitativo ed educativo.
È uno spazio organizzato per garantire presenza e attività durante il giorno, senza pernottamento, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo, l’autonomia e la qualità di vita dei partecipanti, oltre a fornire un supporto concreto alle famiglie.
All’interno di un centro diurno possono operare figure differenti: educatori professionali, psicologi, terapisti della riabilitazione, operatori socio-sanitari e personale specializzato nella gestione di bisogni complessi.
Le attività proposte variano in base all’età e al profilo della persona e possono includere laboratori espressivi, percorsi educativi, esercizi per le autonomie personali, attività motorie, interventi riabilitativi specifici e momenti di socializzazione guidata.
Lo scopo generale è offrire un contesto strutturato e sicuro che favorisca lo sviluppo delle competenze, la partecipazione sociale e il benessere globale della persona, integrandosi con gli altri servizi sanitari ed educativi del territorio.
Centri diurni per l’autismo
Nel caso dell’autismo, la frequenza di un centro diurno può essere parte del piano di trattamento proposto dai servizi territoriali, soprattutto quando il bambino o l’adolescente necessita di un ambiente educativo strutturato e continuativo oltre alle terapie individuali.
I centri diurni dedicati all’autismo offrono in genere attività laboratoriali, percorsi di gruppo, attività educative e interventi psico-educativi condotti da educatori specializzati, psicologi formati o giovani professionisti supervisionati.
Le proposte possono includere: laboratori creativi e sensoriali, training sulle autonomie quotidiane, attività motorie, giochi sociali guidati, esercizi di comunicazione aumentativa, attività strutturate con metodo TEACCH o approcci similari, e momenti di regolazione emotiva.
I gruppi sono spesso organizzati in turni e i bambini/ragazzi vengono assegnati in base a criteri specifici: livello di funzionamento cognitivo, presenza o meno di disabilità intellettiva, bisogni comunicativi, età, interessi personali, esigenze scolastiche e capacità di stare in gruppo.
I centri diurni possono essere:
- specifici per l’autismo, con programmi mirati e équipe formate in modo specialistico;
- misti, cioè centri socio-educativi che accolgono bambini o ragazzi con diversi profili di sviluppo, ma organizzati per garantire spazi e attività adeguate anche ai bisogni dello spettro autistico.
Per le famiglie, sapere cosa aspettarsi è importante: la giornata tipo in un centro diurno è composta da momenti strutturati, attività guidate, routine prevedibili e spazi di socializzazione protetta.
L’obiettivo principale è favorire lo sviluppo di competenze funzionali, sociali, comunicative ed emotive, sostenendo allo stesso tempo il bambino e alleggerendo il carico familiare.

Prenota un colloquio gratuito per l’autismo
Pensi di rientrare nello spettro autistico? Un colloquio gratuito con un nostro psicologo può chiarire molti dubbi, così potrai decidere se iniziare un percorso di diagnosi o trattamento.
ODV e il loro ruolo nei servizi per l’autismo
Le ODV (Organizzazioni di Volontariato) rappresentano una risorsa preziosa all’interno della rete dei servizi per l’autismo e, più in generale, per le persone con disabilità o bisogni educativi complessi.
Si tratta di enti del Terzo Settore nati con finalità sociali, educative e di sostegno, che operano senza scopo di lucro e con un forte radicamento nel territorio.
Le ODV possono offrire un’ampia gamma di servizi: sportelli di orientamento per le famiglie, gruppi di mutuo aiuto, attività ricreative e inclusive, laboratori artistici o sportivi adattati, progetti educativi e interventi di sollievo familiare.
In molti territori, inoltre, le ODV gestiscono o collaborano nella gestione di centri diurni dedicati a bambini e ragazzi con autismo o con differenti gradi di difficoltà evolutive.
Quando una ODV gestisce un centro diurno, le attività proposte mantengono una forte connotazione educativa e comunitaria: laboratori creativi, attività motorie, giochi sociali, training sulle autonomie, percorsi di comunicazione, momenti di gruppo guidati da educatori o psicologi formati.
In alcuni casi, le ODV collaborano con enti pubblici o con le ASL attraverso convenzioni, offrendo servizi semiresidenziali che integrano il lavoro della scuola, della famiglia e della neuropsichiatria infantile.
Uno degli aspetti più apprezzati dalle famiglie è la capacità delle ODV di creare ambienti accoglienti, flessibili e orientati alla partecipazione sociale.
Grazie alla presenza di volontari, educatori formati e giovani professionisti supervisionati, questi servizi possono offrire un supporto costante, un sostegno personalizzato e un vero senso di comunità, diventando un tassello fondamentale nel percorso di crescita dei bambini con autismo e nel carico di cura quotidiano delle loro famiglie.

Pensi di essere una persona autistica?
Compila il test di autovalutazione! Ti darà un’indicazione sull’opportunità di approfondire con diagnosi e terapia. Bastano 5 minuti per avere il risultato.
CPS (centro psico-sociale): cos’è?
Il CPS, Centro Psico-Sociale, è il servizio pubblico territoriale dedicato alla salute mentale in età adulta, ed è il corrispettivo del lavoro svolto dalla UONPIA per l’infanzia e l’adolescenza.
Il CPS si occupa della presa in carico, del trattamento e del monitoraggio delle persone adulte con disturbi psichiatrici, offrendo un supporto clinico continuativo e multidisciplinare. L’accesso avviene tramite richiesta del medico di base o, in alcuni casi, a seguito di segnalazione ospedaliera o specialistica. Al suo interno operano psichiatri, psicologi, infermieri, educatori professionali e assistenti sociali, che collaborano per creare piani terapeutici personalizzati.
I percorsi di cura possono includere: valutazioni diagnostiche, colloqui psicologici o psichiatrici, prescrizione e monitoraggio farmacologico, interventi psicoeducativi individuali o di gruppo, supporto sociale, visite domiciliari nei casi più complessi e raccordo con servizi come comunità terapeutiche, centri diurni per adulti o strutture residenziali.
Il CPS lavora spesso in collaborazione con altri enti sanitari e sociali, curando la presa in carico a medio e lungo termine e garantendo continuità terapeutica nei disturbi che richiedono monitoraggi prolungati.
Costituisce quindi un punto di riferimento territoriale stabile per gli adulti con bisogni psicologici o psichiatrici, integrando interventi clinici, riabilitativi e sociali.
CPS per l’autismo
Dopo i 18 anni, molte persone nello spettro autistico escono dalla presa in carico della UONPIA e si trovano a dover accedere a servizi per adulti, tra cui il CPS.
Il ruolo del CPS nell’autismo adulto, però, può essere variabile, poiché questi servizi sono storicamente orientati ai disturbi psichiatrici maggiori dell’età adulta più che ai disturbi del neurosviluppo.
Nonostante ciò, il CPS rappresenta spesso un punto di riferimento indispensabile per chi presenta bisogni clinici aggiuntivi, come ansia significativa, depressione, difficoltà comportamentali, crisi emotive, ritiro sociale o comorbidità psichiatriche che possono emergere o intensificarsi con l’ingresso nell’età adulta.
Nel passaggio dalla UONPIA al CPS, la presa in carico può includere: valutazioni psichiatriche e psicologiche, monitoraggio farmacologico, interventi psicoeducativi, sostegno alla famiglia, attivazione di educatori territoriali nei casi in cui il supporto sia disponibile, e raccordo con altre strutture come centri diurni per adulti o servizi per l’autonomia abitativa.
Il CPS può inoltre facilitare l’accesso a misure sociali e socio-sanitarie, accompagnare nei percorsi di inserimento lavorativo protetto e collaborare con servizi dedicati alla disabilità adulta.
È importante sottolineare che non tutti i CPS dispongono di équipe specializzate sull’autismo, e molte famiglie segnalano la difficoltà di trovare percorsi strutturati o continuità assistenziale dopo i 18 anni.
Tuttavia, quando presente, il CPS può garantire un supporto clinico fondamentale, soprattutto per la gestione delle comorbidità e dei momenti di vulnerabilità psicologica, integrandosi con le risorse territoriali e, quando necessario, con percorsi privati che offrano interventi più specifici sul funzionamento autistico.

Senti che le difficoltà sociali ti isolano?
Se pensi di essere una persona AUTISTICA e hai difficoltà nella comunicazione e nelle interazioni sociali, una diagnosi può offrirti la comprensione necessaria per affrontare le tue sfide quotidiane. Vuoi avere più informazioni?
Come muoversi nella scelta dei servizi pubblici da attivare per l’autismo?
I servizi pubblici rappresentano il pilastro fondamentale della presa in carico delle persone con autismo e delle loro famiglie. La loro importanza è enorme, sia perché garantiscono accessibilità e gratuità, sia perché offrono percorsi multidisciplinari in cui diversi professionisti collaborano in modo integrato.
Sono servizi che conoscono il territorio, che lavorano in rete e che possono accompagnare bambini e adolescenti lungo tutto lo sviluppo. Per molte famiglie rappresentano un riferimento stabile, autorevole e rassicurante, soprattutto nei momenti iniziali in cui è facile sentirsi disorientati.
Allo stesso tempo, è normale che orientarsi nel sistema pubblico possa risultare difficile: tra impegni familiari, tempi di attesa spesso lunghi, procedure da seguire, scadenze scolastiche e richieste burocratiche, non sempre i genitori riescono a muoversi con facilità.
Le liste d’attesa, in particolare, possono generare frustrazione e senso di urgenza. Tuttavia, nonostante le complessità, i servizi pubblici restano una risorsa preziosa, che può garantire continuità, qualità e un percorso condiviso con la famiglia e la scuola. Affidarsi al pubblico, quando possibile, significa costruire una base solida su cui poggiare ogni altro intervento.
Il percorso più comune è:
- Segnalazione del pediatra per sospetto autismo.
- Invio alla UONPIA per valutazione multidisciplinare.
- Diagnosi clinica e funzionale.
- Certificazione (L.104/92) se necessario.
- Attivazione del PEI a scuola.
- Inizio delle terapie riabilitative disponibili nel pubblico.
- Valutazione di eventuali supporti educativi o sociali tramite il comune.
Autismo e servizi pubblici: quando può essere utile rivolgersi anche al privato
Accanto al ruolo centrale dei servizi pubblici, esistono situazioni in cui le famiglie scelgono di ricorrere anche a percorsi privati.
Questa scelta non è in contrapposizione con il pubblico, ma spesso rappresenta un modo per integrare il percorso, rispondere a bisogni specifici o colmare temporaneamente lacune del sistema.
Ci sono, ad esempio, casi in cui i tempi d’attesa pubblici sono molto lunghi e la famiglia desidera iniziare subito un intervento educativo o riabilitativo.
Oppure situazioni in cui il bambino o l’adolescente necessita di un’intensità maggiore rispetto a quella offerta dal pubblico, o di interventi mirati su competenze particolari (abilità sociali, autonomie, comunicazione). Alcune famiglie scelgono il privato anche per avere una maggiore continuità nelle figure di riferimento, oppure per accedere a professionisti con formazione specifica su metodologie particolari.
Nell’età adulta questa esigenza diventa ancora più evidente: i servizi pubblici, pur fondamentali, non sempre dispongono di percorsi strutturati per l’autismo adulto, e le opportunità di intervento possono risultare più limitate rispetto all’età evolutiva.
In questi casi, il privato può offrire sostegno psicologico, percorsi di autonomia, valutazioni funzionali, interventi sul comportamento o supporto psicoeducativo per affrontare le sfide della vita adulta.
Rivolgersi ad un centro specializzato in autismo, quindi, non significa “sostituire” il pubblico, ma creare un percorso complementare, modellato sui bisogni individuali della persona e della famiglia.
Ogni situazione è diversa: ciò che conta è trovare un equilibrio che permetta al bambino, al ragazzo o all’adulto di ricevere l’aiuto più adatto nel momento in cui ne ha bisogno.

Ti senti bloccato nelle relazioni e nella comunicazione?
Con un percorso terapeutico adatto, puoi trovare strategie per migliorare le tue interazioni sociali e sentirti più a tuo agio nel mondo.


