Immagina di vivere in un mondo dove il tempo scorre a un ritmo diverso, più accelerato, dove ogni stimolo, pensiero ed emozione è amplificato e vissuto più intensamente. Questo è il mondo in cui vivono i bambini ADHD: affascinante, ricco di energia e creatività, ma anche complesso e sfuggente.
Sei pronto ad esplorare la mente caleidoscopica dei bambini ADHD? Leggi l’articolo e scopri in che modo i bambini ADHD osservano il mondo e le persone che li circondano.
Come funziona la mente di un bambino ADHD?
Per capire cos’è il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) la prima cosa da tenere a mente è che non si tratta di una patologia, bensì di una neurodivergenza.
Ciò significa che la mente ADHD non è malata, ma semplicemente funziona in modo diverso da quello della maggior parte delle persone, anche dette persone neurotipiche.
Ecco spiegato perché parlare di cura dell’ADHD è sbagliato: dall’ADHD non si guarisce, ma è comunque possibile conviverci senza troppi problemi. Come? Innanzitutto, comprendendo come funziona la mente ADHD e, successivamente, studiando e mettendo in pratica tutta una serie di strategie e trattamenti utili a gestire i sintomi più debilitanti.
Se tuo figlio, tuo fratello o un tuo alunno presentano i tratti del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) e ti interessa capire come questa neurodiversità si traduce nella sua percezione del mondo, questo è l’articolo che fa per te!
Nelle prossime righe approfondiremo come funzionano i processi cognitivi, linguistici e relazionali che determinano il modo in cui i bambini ADHD percepiscono il mondo e gli altri.
Teoria della mente e Attenzione dei bambini ADHD
La prima tappa del nostro viaggio alla scoperta della mente dei bambini ADHD è la cognizione, ovvero quella facoltà mentale che ci consente di raccogliere ed elaborare le informazioni che arrivano dal mondo esterno attraverso processi mentali come la percezione, l’attenzione, la memoria e l’apprendimento.
In particolare, le ricerche in questo ambito di studio si sono concentrate su due capacità cognitive: la teoria della mente e l’attenzione.
- Teoria della mente: capacità di attribuire stati mentali, quindi credenze, emozioni, desideri e conoscenze, a noi stessi e agli altri, e di comprendere che i primi possono essere diversi dai secondi.
Questa capacità si sviluppa già nei primi anni di vita e sin da subito svolge un ruolo fondamentale nelle relazioni sociali: permette ai bambini di capire che gli altri hanno idee ed emozioni diverse dalle proprie, rendendo più facile giocare e costruire amicizie.
Diversi studi hanno constatato che nei bambini ADHD la teoria della mente è spesso compromessa, spiegando in parte la loro difficoltà a interagire e stringere legami stabili con gli altri.
- Attenzione: in particolare, si prendono in considerazione l’attenzione selettiva o sostenuta, l’autoregolamentazione, l’inibizione della risposta, la flessibilità cognitiva (memoria di lavoro, spostamento dell’attenzione) e la definizione degli obiettivi (avvio, pianificazione, risoluzione dei problemi).
Come suggerisce il nome stesso, il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, ha ripercussioni sull’attenzione dei bambini ADHD, la quale, a sua volta, influenza la loro capacità di elaborare e decodificare le situazioni in cui si trovano.
La difficoltà nel mantenere il focus fa sì che attività come comportarsi in modo opportuno al contesto, essere flessibili ai suoi cambiamenti, e, ancora una volta, interagire con gli altri, richiedano livelli di fatica maggiore.
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Comunicazione dei bambini ADHD
Un altro importante elemento da considerare per comprendere come funziona la neurodivergenza dei bambini ADHD è la comunicazione, intesa come abilità linguistica tanto ricettiva quanto espressiva.
La nostra comunicazione verbale e non verbale (l’aspetto, le espressioni facciali, i gesti che usiamo) dice molto su chi siamo, su come vediamo il mondo e su come interagiamo con gli altri. La comunicazione è come una finestra sulle nostre idee e sensazioni. Una finestra sempre aperta, visto che non è possibile non comunicare, e anche quando non ne siamo consapevoli o stiamo in silenzio, comunichiamo qualcosa a chi ci circonda.
Per i bambini ADHD può essere più difficile comunicare, soprattutto con i loro coetanei: quando le abilità linguistiche sono compromesse a livello pragmatico si fa fatica a mantenere il giusto tono di voce oppure aspettare il proprio turno per parlare senza interrompere gli altri.
Inoltre, a causa del deficit di attenzione, i bambini ADHD potrebbero non riuscire a leggere tra le righe di quello che viene detto o fatto. Questo li porta a interpretare in modo diverso le parole e le azioni altrui, aumentando il rischio di fraintendimenti o di comportamenti percepiti come inappropriati, e di conseguenza rendendo più complesse le interazioni.
Relazioni sociali dei bambini ADHD
Come abbiamo visto, la compromissione di capacità cognitive e abilità comunicative porta i bambini ADHD ad avere maggiori difficoltà relazionali, in particolar modo con i coetanei.
Non ci resta che chiederci: in che modo i bambini ADHD percepiscono e vivono le relazioni sociali?
Rispondere a questa domanda è stata per decenni la priorità di moltissimi ricercatori interessati ad esplorare la neurodivergenza per migliorare la qualità di vita dei bambini ADHD. I risultati dei loro studi ci confermano che la percezione sociale dei bambini adhd è compromessa. Ma questo cosa significa esattamente?
Per capirlo dobbiamo prima di tutto comprendere il concetto di percezione sociale:
- Percezione sociale: insieme di abilità che ci consentono di comprendere le interazioni che viviamo attraverso il riconoscimento dei molteplici segnali sociali non verbali trasmessi dal contatto visivo, dalle espressioni facciali, dai gesti, dalla postura, dalla distanza e dalla voce dei nostri interlocutori.
Le ricerche hanno registrato che i bambini ADHD hanno ottenuto risultati inferiori rispetto ai loro coetanei con sviluppo neurotipico, in particolare quando è stato chiesto loro di etichettare le emozioni delle espressioni facciali o, viceversa, di abbinare le espressioni facciali alle proprie emozioni.
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Se credi che l’ADHD possa limitarti, un percorso diagnostico ti aiuterà a ottenere chiarezza e a capire come affrontarlo al meglio.
Il Blog di Gam Medical: scopri di più sull’ADHD
Insomma, i bambini ADHD hanno bisogno di un po’ di aiuto in più per capire cosa pensano e sentono gli altri, soprattutto quando i segnali sociali sono molteplici e ambigui, come spesso accade nelle interazioni di tutti i giorni.
Cosa comporta tutto ciò?
- Nelle amicizie: potrebbero avere più difficoltà a creare e mantenere relazioni stabili e durature;.
- A scuola: potrebbero avere più problemi a collaborare con i compagni e a seguire le istruzioni dell’insegnante.
Cosa si può fare?
- Altri studi: sono necessarie ulteriori ricerche per capire meglio le cause di queste compromissioni;
- Aiuti specifici: possono essere utili programmi e terapie mirate a migliorare le capacità sociali dei bambini con ADHD.
Il Blog di GAM Medical nasce proprio con l’obiettivo di monitorare e divulgare i progressi della ricerca scientifica sull’ADHD, perché solo conoscendo e comprendendo le molteplici sfaccettature del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività si può iniziare un percorso di accettazione e di trattamento dello stesso.
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Questo contenuto ha scopo informativo e non sostituisce la diagnosi di un medico.
Fonti:
- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0891422223000185