Imparare a dire NO: l’ADHD complica le priorità personali?

Tempo di lettura: 5 minuti

Indice Contenuti
assertività: dire di no e adhd

Imparare a dire “no” è essenziale per mantenere l’equilibrio tra i propri bisogni e le richieste esterne, ma per chi convive con l’ADHD questa semplice parola può diventare una sfida complessa

In questo articolo esploreremo le cause profonde che rendono difficile dire “no” per chi è ADHD, le conseguenze di questa difficoltà e le strategie pratiche per imparare a definire confini sani. Imparare a gestire le priorità personali non significa solo evitare il sovraccarico, ma anche aumentare l’autostima e migliorare la qualità delle relazioni personali e professionali.

Se anche tu ti senti spesso in trappola di fronte alle richieste altrui e vuoi smettere di sentirti in colpa ogni volta che ti capita di dire di “no”, continua a leggere e scopri come iniziare a prendere il controllo delle tue scelte.

La radice del problema: perché l’ADHD rende difficile dire di no?

L’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) rende difficile dire di ‘no’ a causa di difficoltà cognitive ed emotive. Queste difficoltà riguardano il funzionamento esecutivo del cervello, ovvero quei processi mentali che regolano l’autocontrollo, la gestione delle emozioni e l’organizzazione delle azioni.

Le persone con ADHD spesso hanno un’elevata impulsività, che le spinge a rispondere immediatamente alle richieste, senza riflettere a sufficienza sulle conseguenze delle loro scelte. Questo può far sì che accettino impegni o incarichi anche quando sanno di non avere abbastanza tempo o risorse, perché l’impulso del “sì” è più forte della riflessione razionale necessaria per dire “no”. Questa tendenza può portare a un sovraccarico di responsabilità non pianificate, creando frustrazione e stress.

Inoltre, la difficoltà nel gestire le emozioni può portare a un’eccessiva sensibilità al giudizio altrui. Chi ha la Condizione ADHD spesso teme di deludere o di creare conflitti, e per questo tende ad assecondare le richieste per evitare sentimenti di colpa o disagio. Questa difficoltà è strettamente legata anche alla bassa autostima che può derivare dall’esperienza di sentirsi frequentemente “sbagliati” o incapaci di rispettare le aspettative. Dire “sì” velocemente può derivare da un bisogno inconscio di essere accettati e compiacere gli altri, soprattutto per evitare conflitti o momenti di imbarazzo.

Decidere le priorità con l’ADHD

Un altro fattore rilevante è la difficoltà nel pianificare e prevedere realisticamente il tempo necessario per svolgere compiti o impegni. Spesso chi ha una Mente ADHD non percepisce chiaramente il sovraccarico fino a quando è troppo tardi, accettando di fare troppo e rendendosi conto solo dopo che non riuscirà a rispettare tutto. Questa difficoltà rende complicato dire ‘no’ per tempo, perché si diventa consapevoli dei propri limiti solo quando il livello di stress è già elevato. La DDAI è spesso caratterizzata da una “cecità temporale”, ovvero l’incapacità di percepire quanto tempo passa e quanto tempo resta a disposizione per completare un’attività. Di conseguenza, può sembrare “facile” dire di sì, perché la mente non coglie pienamente le implicazioni temporali dell’impegno.

In sintesi, dire di “no” per chi ha il Disturbo da Iperattività è complicato perché richiede una combinazione di autoregolazione, consapevolezza delle proprie priorità e abilità di gestione del tempo, tutte competenze che vengono messe a dura prova dal disturbo. Di conseguenza, imparare a dire “no” diventa una sfida importante, ma necessaria per evitare le conseguenze.

ADHD: Le conseguenze del non sapere dire no

Sovraccarico mentale e fisico:Accettare troppi impegni comporta un sovraccarico sia fisico che emotivo, con il rischio di accumulare stress e stanchezza mentale. Questo può generare stress cronico e una costante sensazione di sopraffazione e paralisi.Conseguenze:

Difficoltà a completare compiti importanti.

Procrastinazione, ansia, burnout e senso di fallimento.
Abbassamento dell’autostima:
Dire sempre “sì” agli altri senza rispettare i propri limiti può far nascere un senso di mancanza di controllo sulla propria vita. Non riuscire a portare a termine ciò che si è promesso può far sentire incapaci e alimentare pensieri negativi.
Conseguenza:

La persona può sviluppare un’autostima ancora più bassa, percependo se stessa come inaffidabile e incapace di gestire le proprie responsabilità.
Peggioramento dei sintomi dell’ADHD: La gestione delle priorità e del tempo è già una sfida per chi ha l’ADHD. Dire “sì” a tutto amplifica questo problema, aumentando il caos mentale e le difficoltà organizzative. L’incapacità di dire “no” può peggiorare i sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività.Conseguenza:

Aumento della frustrazione e del senso di disordine, che può sfociare in episodi di forte irritabilità o crolli emotivi.
Senso di colpa e ansia costante: Non riuscire a completare gli impegni presi può generare un ciclo di senso di colpa e di preoccupazioni continue. Questo porta a rimuginare su ciò che si è sbagliato, con un aumento dell’ansia anticipatoria per impegni futuri.Conseguenze:

Si rischia di entrare in un circolo vizioso in cui, per evitare di sentirsi in colpa, si continuano ad accettare richieste, peggiorando ulteriormente la situazione.
Compromissione delle relazioni personali:
Accettare impegni che poi non si riesce a rispettare può portare gli altri a percepire la persona come inaffidabile o incostante. D’altro canto, dire sempre “sì” può anche far nascere rancore verso chi “approfitta” della disponibilità.
Conseguenze:

Problemi relazionali, incomprensioni e isolamento sociale. La persona può anche iniziare a evitare relazioni e situazioni sociali per non sentirsi sopraffatta.
adhd: come dire di no
adhd: come dire di no

Come imparare a dire di no senza sensi di colpa

Imparare a dire di no senza sentirsi in colpa è un’abilità fondamentale per il benessere personale e per costruire relazioni sane. 

Vuoi acquisire più consapevolezza del tuo stato ADHD e scoprire strumenti per la gestione dei suoi specifici sintomi? Scopri il servizio di psicoeducazione adhd individuale della clinica adhd GAM Medical, volta a migliorare la qualità della tua vita

Per le persone con il Disturbo ADHD, imparare a dire di “No” può essere una sfida ancora più grande a causa delle difficoltà nel gestire le proprie priorità e nella comunicazione assertiva. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Comunicazione assertiva: Impara a esprimere i tuoi bisogni e desideri in modo chiaro e rispettoso, senza essere aggressivo né passivo. Per essere assertivi nel dire di no, impara a comunicare con chiarezza, evitando scuse o giustificazioni eccessive. Un semplice ‘No, grazie’ può essere sufficiente. 
  • Tecniche di gestione del tempo: Stabilisci delle priorità e crea un piano d’azione per gestire il tuo tempo, capendo quanto spazio rimane disponibile per altre responsabilità.
  • Delegare: Non aver paura di chiedere aiuto agli altri. Non è un segno di debolezza ma di consapevolezza di se stessi e di umiltà.
  • Esercitarsi: Esercitati a dire no alle cose facili. Anche imparare a dire di no richiede pratica, per questo inizia da richieste poco importanti per te, per abituarti a questa nuova modalità di comunicazione.
  • Supporto professionale: L’aiuto professionale di un terapeuta adhd può facilitare e accelerare il percorso per imparare a gestire e valorizzare le caratteristiche comportamentali e mentali dell’ADHD. Non esitare a rivolgerti a un professionista per chiedere supporto!

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://www.frontiersin.org/journals/psychiatry/articles/10.3389/fpsyt.2017.00137/full
Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

ADHD a 360 gradi

Condividilo

Pensi di essere ADHD?

Fai ora il test di autovalutazione che può fornirti una prima indicazione sulla possibilità di intraprendere un percorso diagnostico.

Guarda le nostre recensioni

Pensi di essere ADHD?

Fai ora il test di autovalutazione che può fornirti una prima indicazione sulla possibilità di intraprendere un percorso diagnostico. Bastano 3 minuti per avere il risultato.

Se ti è piaciuto l'articolo iscriviti alla newsletter per non perdere tutte le nostre comunicazioni.