Siamo tutti attori sulla scena della vita, ma per chi vive con l’ADHD, il copione può sembrare a volte confuso e difficile da seguire. L’attenzione che vaga, l’impulsività che ci spinge in direzioni impreviste, l’ansia che ci attanaglia: sono tanti i fattori che possono rendere la recita quotidiana una sfida.
Ma cosa accadrebbe se trasformassimo queste sfide in opportunità per riscrivere la nostra storia? Il teatro ci offre proprio questo: la possibilità di mettere in scena nuovi ruoli, nuove emozioni, nuovi modi di fare che possiamo poi imparare a replicare nella vita di tutti giorni.
Leggi l’articolo e scopri perché il teatro è un ottimo supporto alla terapia ADHD!
Dal corpo all’anima: il Teatro come terapia ADHD?
Le sfide quotidiane legate alla gestione dell’ADHD possono includere difficoltà a concentrarsi, impulsività, ansia, difficoltà nelle relazioni sociali e molto altro ancora. Per questo motivo, è importante che le persone ADHD abbiano a disposizione tutta una serie di strumenti per far fronte agli ostacoli che il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività pone loro davanti, evitando che questi compromettano il loro benessere mentale.
In questo contesto, la teatroterapia emerge come un approccio innovativo e promettente, offrendo a chi è ADHD un palcoscenico dove conoscere ed esprimere sé stessi, ma anche sviluppare nuove competenze e, quindi, migliorare la qualità della propria vita.
Attraverso l’interpretazione di personaggi, l’improvvisazione e la creazione di storie, il teatro diventa uno specchio attraverso cui è possibile esplorare corpo e anima propri e altrui.
Ma andiamo con ordine: vediamo innanzitutto come nasce e si sviluppa l’arteterapia di cui la teatroterapia rappresenta solo una delle molteplici forme.
Hai il sospetto che l’ADHD ti stia influenzando la vita?
Se credi che l’ADHD possa limitarti, un percorso diagnostico ti aiuterà a ottenere chiarezza e a capire come affrontarlo al meglio.
Tra passato e presente dell’Arteterapia
Sebbene l’arte nel corso della lunga storia dell’umanità sia sempre stata utilizzata come strumento di benessere e guarigione da parte delle culture più disparate, per comprendere come l’arteterapia moderna si sia affermata ai giorni nostri, nel mondo occidentale, possiamo partire dagli Stati Uniti del XX secolo.
In particolare, negli anni ’50 del secolo scorso figure come E. Kramer e M. Naumburg costruiscono le basi per un approccio sistematico all’arteterapia come disciplina autonoma, definendone i principi e le metodologie. Un punto di partenza fondamentale che ha permesso all’approccio arteterapico di essere riconosciuto, insegnato ed appreso da tantissimi professionisti in tutto il mondo.
Oggi, in Italia, l’arteterapia – e quindi la teatroterapia – è riconosciuta formalmente dalla norma UNI 11592 del 2015 come professione non sanitaria che si avvale di espressioni artistiche per promuovere il benessere dell’individuo.
La teatroterapia, come forma arteterapica specifica, si è sviluppata negli ultimi decenni come approccio olistico al benessere particolarmente efficace nel trattamento di disturbi come l’ADHD, l’autismo e l’ansia, trovando applicazione in differenti contesti (dalla scuola all’ambito clinico).
L’ADHD ti sta mettendo alla prova ogni giorno?
Un trattamento mirato può aiutarti a gestire meglio i sintomi dell’ADHD, migliorando la tua qualità della vita e restituendoti il controllo delle tue azioni.
Come funziona la Teatroterapia?
La teatroterapia si basa su una varietà di tecniche e attività, tra cui possiamo trovare:
- Improvvisazione: gli esercizi di improvvisazione stimolano la creatività, la flessibilità e la capacità di adattamento;
- Giochi di ruolo: interpretando diversi personaggi, si possono esplorare diverse prospettive e sviluppare l’empatia;
- Creazione di scene: la scrittura e la messa in scena di brevi scene favoriscono lo sviluppo della capacità di narrare e di organizzare le idee;
- Analisi dei personaggi: l’analisi dei personaggi letterari o cinematografici aiuta a comprendere le motivazioni, i sentimenti e i comportamenti degli altri.
Quali sono i benefici della Teatroterapia per persone ADHD?
Arriviamo al nocciolo della questione, ecco i benefici che la teatroterapia può offrire alle persone ADHD:
- Esplorazione del sé: Il teatro offre uno spazio sicuro per esplorare le proprie emozioni, pensieri e comportamenti, favorendo una maggiore comprensione di sé stessi.
- Aumento della consapevolezza corporea: Gli esercizi di movimento e di espressione corporea aiutano a gestire l’energia e a migliorare la coordinazione.
- Miglioramento della concentrazione e dell’attenzione: gli esercizi teatrali richiedono un alto livello di concentrazione e attenzione, contribuendo a rafforzare queste abilità;
- Sviluppo delle capacità di pianificazione e organizzazione: la creazione di una scena teatrale implica la pianificazione delle azioni, la gestione del tempo e la coordinazione con gli altri attori;
- Aumento dell’autostima: il successo ottenuto sul palcoscenico contribuisce a rafforzare l’autostima e la fiducia in se stessi;
- Miglioramento delle competenze sociali: il teatro offre l’opportunità di interagire con gli altri e sviluppare competenze comunicative essenziali, come l’ascolto attivo, l’espressione delle emozioni e la gestione dei conflitti;
- Riduzione dello stress e dell’ansia: l’espressione creativa e il gioco teatrale sono strumenti efficaci per ridurre lo stress e l’ansia;
Tuttavia, bisogna sottolineare che la teatroterapia non è una panacea: solo costruendo un percorso personalizzato e con l’aiuto di un buon teatroterapeuta si può creare un ambiente stimolante, dove ogni partecipante possa esprimere sé stesso, trovare risposta alle proprie esigenze e raggiungere i propri obiettivi.
Teatroterapia & NON solo!
Per un trattamento più completo del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, è possibile affiancare alla teatroterapia altre forme di intervento che si basano ugualmente sulla dinamica di gruppo, permettendo di affrontare le sfide legate all’ADHD all’interno di un contesto relazionale, che favorisce la comprensione reciproca e la creazione di un senso di comunità.
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Questo articolo ha scopo informativo e non sostituisce la diagnosi di un medico.
Fonti:
- https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0197455621000010