Il ruolo del linguaggio del corpo nella relazione interpersonale

Tempo di lettura: 5 minuti

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linguaggio del corpo

Come capire il linguaggio non verbale?

Il ruolo del corpo è senza dubbio essenziale per la comunicazione umana, soprattutto, se rapportato alle interazioni sociali e alle relazioni interpersonali. In generale, averne una conoscenza, anche minima, conduce verso una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. 

In questo articolo si affronteranno i 5 livelli base del linguaggio del corpo, le differenze di genere nell’espressione corporea, il ruolo imprescindibile che viene svolto dagli occhi nel comunicare le emozioni, verrà indagato il rapporto fra comunicazione non verbale e attrazione e, infine, analizzeremo se è davvero possibile captare quando una persona sta mentendo.

Quali sono i 5 livelli base del linguaggio del corpo?

Il linguaggio del corpo costituisce una componente fondamentale nella comunicazione umana, in quanto capace di influenzare significativamente tutte le relazioni interpersonali. Nella classificazione proposta da Baesler & Burgoon dello studio “Measurement and reliability of nonverbal behavior” (1987) pubblicato nel Journal of Nonverbal Behavior. Il linguaggio non verbale è suddiviso in livelli principali:

  1. Prossemica: riguarda la gestione dello spazio personale e interpersonale, inclusi la distanza fisica e la territorialità.
  2. Cinesica: studia movimenti corporei, gestualità e posture, che riflettono intenzioni ed emozioni. Qui si inseriscono anche le espressioni facciali,  che veicolano universalmente vari tipi di emozioni come gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto.
  3. Paralinguistica: prende in considerazione i fattori vocali non verbali come tono, velocità, volume e ritmo della voce.:
  4. Aptica: si riferisce alla comunicazione che avviene tramite il tatto, di solito associata all’affetto, al dominio o all’empatia.
  5. Turn-taking: ovvero la gestione del turno di parola, la regolazione naturale e spontanea del turno durante una conversazione. Include segnali e comportamenti che indicano quando una persona desidera iniziare o terminare il proprio turno, oppure quando intende lasciare spazio ad altri per parlare.

Questo è uno studio molto importante perché mosso dall’obiettivo di determinare quali comportamenti non verbali, all’interno di ciascuna categoria, possono essere misurati in modo affidabile. Un sesto aspetto considerato dagli studiosi riguarda le valutazioni globali, si tratta di analisi complessive che non si focalizzano su singoli elementi, ma sul senso che assumono collettivamente. Infatti, questi livelli si esprimono contemporaneamente e interagiscono costantemente, andando a creare quel quadro completo e complesso che è la comunicazione non verbale. 

Linguaggio del corpo maschile e femminile: ci sono differenze?

La ricerca psicologica e in particolare il testo di Hall, “Nonverbal sex differences: Communication accuracy and expressive style” (1984) pubblicato su American Psychological association ha individuato alcune differenze significative nel linguaggio corporeo maschile e femminile. 

In generale, gli uomini sono soliti mostrare posture aperte e dominanti dello spazio circostante, mettendo in atto di frequente gesti ampi e assertivi. Questo è un comportamento interpretato da un punto di vista sociale come segno indiscutibile di forza, sicurezza e autorità. Sono caratteristiche, perciò, culturalmente associate al genere maschile.

Al contrario, come lo studio “Gender differences in nonverbal communication” (2013) pubblicato su American Psychological association suggerisce, le donne utilizzano di più il sorriso, lo sguardo, l’annuire, hanno una maggiore espressività facciale e gestuale e mantengono distanze interpersonali più ridotte. Inoltre, le donne eccellono in diversi tipi di accuratezza, come ad esempio valutare le emozioni e le personalità tramite segnali non verbali, ricordare il linguaggio del corpo degli altri e l’aspetto delle persone.

Dedica particolare attenzione all’analisi di questa “ipotesi oppressiva”. Molte culture occidentali vedono, ad esempio, l’uomo come soggetto educato a esprimere fiducia e controllo attraverso posizioni corporee dirette e ampie, alle donne è, invece, insegnato ad assumere comportamenti corporei leggermente più modesti e contenuti. Ovviamente, questa non è una legge universale, il linguaggio del corpo può variare a prescindere da individuo a individuo. Donne e uomini, perciò, sulla base delle loro specificità personali, potrebbero assumere una comunicazione non verbale non per forza totalmente coerente con quanto affermato.   

Il linguaggio del corpo e gli occhi: sono davvero specchio dell’anima?

Anche gli occhi svolgono un ruolo determinante nella comunicazione non verbale, spesso definiti, infatti, come lo specchio dell’anima. Tendenzialmente, il contatto visivo porta con sé percezioni relative alla fiducia, alla sincerità e all’interesse reciproco.

Una dilatazione delle pupille, per esempio, potrebbe indicare interesse e seduzione, mentre uno sguardo sfuggente potrebbe essere interpretato come un chiaro segnale di disagio, di insicurezza o disonestà. Questo è ciò che lo studio “The role of pupil size in communication. Is there room for learning?” (2018) pubblicato su National Library of Medicine avrebbe evidenziato. Inoltre, uno sguardo fisso e prolungato potrebbe essere tradotto come un segnale di sfida o addirittura di aggressività, a seconda del contesto sociale e culturale.

Anche un movimento così impercettibile come il battito delle palpebre potrebbe essere significativo, se in aumento potrebbe essere associato a stress, nervosismo o imbarazzo. Invece, un ritmo lento e rilassato potrebbe trasmettere fiducia e serenità

Addirittura, persino le sopracciglia giocano un ruolo fondamentale nell’espressione non verbale di sé e nella costruzione della relazione interpersonale, sollevate possono indicare sorpresa o curiosità, abbassate vengono associate a confusione, rabbia o disapprovazione.

Una specifica necessaria, quando si parla di comportamento non verbale e di segnali del corpo è che si deve sempre considerare il contesto culturale e sociale di appartenenza, necessario prima di poter trarre conclusioni definitive.

Psicologia dell’attrazione e la comunicazione non verbale: esempi

La comunicazione non verbale, quindi, riveste un ruolo determinante anche nell’ambito dell’attrazione interpersonale, come già accennato rispetto all’importanza degli occhi e delle pupille in questo senso. 

Gestualità aperte, sorrisi genuini, caratterizzati dalla contrazione dei muscoli orbicolari degli occhi, e orientamento del corpo ravvicinato all’interlocutore sono solo alcuni dei segnali universalmente riconosciuti che potrebbero celare un qualche tipo di interesse romantico. Inoltre, il cosiddetto mirroring, o effetto camaleonte, ovvero la sincronizzazione involontaria delle stesse posture, dei movimenti e del ritmo vocale, potrebbe suggerire qualche forma di attrazione reciproca e connessione emotiva. Questo è stato comprovato anche dallo studio “The chameleon effect: the perception-behavior link and social interaction” (1999) pubblicato su National Library of Medicine. 

Solo l’analisi scientifica di questi segnali permette una comprensione più profonda delle dinamiche di corteggiamento, nonostante questi aspetti risultino utili per una corretta interpretazione della comunicazione non verbale, dimostrando quanto sia fondamentale per stabilire e mantenere relazioni interpersonali positive e durature.

Scoprire le bugie con il linguaggio del corpo: possibile?

Nel momento in cui ci si relaziona agli altri, il linguaggio corporeo potrebbe essere uno strumento utile, seppur non infallibile, per costruire rapporti o allontanare individui. Tra i suoi vantaggi potrebbe di fatto permettere di riconoscere una possibile menzogna. Esistono determinati atteggiamenti non verbali comunemente associati all’inganno. Questi includono: 

  • Cambiamenti improvvisi nel tono di voce 
  • Aumento del battito di ciglia 
  • Movimenti ripetitivi di mani e piedi 
  • Mancanza di contatto visivo diretto.

La letteratura scientifica, e in particolare lo studio “Cues to Deception” del 2003, suggerisce che i segnali di menzogna siano più evidenti quando le persone sono motivate a riuscire, soprattutto quando le motivazioni riguardano l’identità personale, anziché ricompense economiche o materiali. I segnali sono anche più forti quando le menzogne riguardano trasgressioni.

Risulta indispensabile sottolineare, perciò, che nessuno di questi indicatori, se preso singolarmente, costituisce una prova indubitabile di trovarsi di fronte a una persona che sta mentendo.

linguaggio del corpo e bugie
linguaggio del corpo e bugie

Chi conosce il linguaggio del corpo?

Il linguaggio del corpo non è soltanto oggetto di curiosità popolare, ma è anche materia centrale in professioni specializzate. Psicologi clinici, psichiatri, psicoterapeuti e forensi studiano e applicano regolarmente i principi della comunicazione non verbale nei loro ambiti professionali. Nei centri di psicoterapia e psichiatria vengono attentamente osservati tono della voce, postura, espressioni facciali e contatto visivo poiché influenzano la relazione terapeutica.

GAM Medical è un Istituto Psicologico e Psichiatrico Italiano, il quale ospita esperti qualificati nella salute mentale

Chi opera nel campo della salute mentale e nelle indagini psicologiche si affida ai segnali del linguaggio corporeo per comprendere meglio gli stati emotivi e le possibili incongruenze tra ciò che viene detto e ciò che viene realmente provato.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti: 

  • https://link.springer.com/article/10.1007/BF00987254
  • https://psycnet.apa.org/record/1985-98125-000
  • https://psycnet.apa.org/record/2014-25783-020 
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28857664/ 
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10402679/ 
  • https://www.researchgate.net/publication/10927264_Cues_to_Deception 
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