PSSD – Disfunzione Sessuale Post-SSRI: parliamone

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Disfunzione Sessuale Post-SSRI: cos'è?

La Disfunzione Sessuale Post-SSRI (PSSD, o Post-SSRI Sexual Dysfunction) è una condizione rara e complessa che può insorgere in alcune persone dopo l’interruzione di farmaci antidepressivi, specialmente gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).

Si manifesta con sintomi sessuali persistenti che possono prolungarsi per mesi o addirittura anni, anche dopo la sospensione del farmaco.

Infatti, gli antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) sono noti per due effetti collaterali comuni e spesso problematici: l’aumento dell’appetito (che può portare a un aumento di peso) e la riduzione della libido.

Questi effetti sono solitamente legati all’azione della serotonina, il neurotrasmettitore principale su cui agiscono gli SSRI, che ha implicazioni non solo per l’umore, ma anche per appetito, metabolismo e risposta sessuale.

Molti pazienti perdono la libido durante l’episodio depressivo a causa di fattori psicologici e biologici.

La depressione stessa riduce l’energia vitale, diminuisce la motivazione e spesso porta a un abbassamento del desiderio sessuale.

Quando iniziano un trattamento con antidepressivi, come gli SSRI o SNRI, che sono tra i più prescritti, si spera che il miglioramento dell’umore porti anche un miglioramento nella libido e nella vita sessuale, ma spesso non è così semplice.

Caratteristiche della Disfunzione Sessuale Post-SSRI (PSSD)

La Disfunzione Sessuale Post-SSRI , come già accennato, è una condizione caratterizzata da una persistente disfunzione sessuale che si verifica dopo la sospensione degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o degli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI).

Questo disturbo è stato segnalato in pazienti che hanno usato farmaci antidepressivi e che continuano a manifestare sintomi sessuali anche mesi o anni dopo la sospensione del trattamento. Le caratteristiche della PSSD sono complesse e variano da persona a persona, ma includono diverse manifestazioni persistenti legate alla sfera sessuale e psicologica.

Le caratteristiche principali di questa sindrome sono:

  • Riduzione della libido: La diminuzione del desiderio sessuale è uno dei sintomi più comuni della PSSD. I pazienti riferiscono una marcata assenza di desiderio sessuale, che persiste nonostante la sospensione del farmaco. Questo sintomo può influire notevolmente sulla qualità delle relazioni intime e sul benessere generale del paziente, causando spesso frustrazione e sofferenza psicologica.
  • Anedonia sessuale: La PSSD è frequentemente associata a un senso di “anestesia emozionale” o “anestesia sessuale,” in cui il paziente perde la capacità di provare piacere durante l’attività sessuale. I pazienti spesso descrivono un’assenza di sensazioni positive durante il rapporto o una riduzione delle emozioni associate al piacere. Questo sintomo, chiamato anche “anestesia genitale,” è particolarmente debilitante perché compromette la gratificazione psicologica e fisica del rapporto sessuale.
  • Disfunzione erettile e difficoltà di eccitazione: Negli uomini con PSSD, la disfunzione erettile è un problema comune, spesso caratterizzato da difficoltà a ottenere e mantenere un’erezione soddisfacente per l’attività sessuale. Anche le donne possono manifestare problemi di eccitazione, con difficoltà di lubrificazione vaginale e riduzione delle risposte di eccitazione fisica, rendendo i rapporti sessuali spesso difficili e dolorosi.
  • Anorgasmia o riduzione dell’intensità orgasmica: La PSSD può influire sull’intensità o sulla capacità di raggiungere l’orgasmo. Alcuni pazienti sperimentano anorgasmia (incapacità di raggiungere l’orgasmo), mentre altri segnalano orgasmi notevolmente meno intensi o una diminuzione delle sensazioni orgasmiche. Questa alterazione del funzionamento sessuale è particolarmente frustrante e può influenzare negativamente la qualità della vita del paziente.
  • Riduzione della sensibilità genitale: Molti pazienti con PSSD riportano una diminuzione della sensibilità nell’area genitale, descritta come una “numbness” o insensibilità, che rende difficoltoso provare piacere durante il rapporto sessuale. Questa condizione può essere presente in entrambi i sessi e riduce l’appagamento sessuale, contribuendo al senso di disconnessione emotiva e fisica dal proprio corpo.
  • Effetti psicologici associati: La PSSD ha spesso un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere emotivo del paziente. Molti riferiscono sentimenti di depressione, ansia e perdita di autostima a causa della condizione. L’incapacità di provare piacere sessuale e di mantenere relazioni intime può portare a sentimenti di isolamento, disperazione e frustrazione, con un aumento del rischio di problemi psicologici come depressione e disturbi d’ansia.
  • Persistenza dei sintomi anche a lungo termine: Un aspetto distintivo della PSSD è la persistenza dei sintomi nonostante la sospensione del farmaco. A differenza delle comuni disfunzioni sessuali indotte da SSRI, che tendono a risolversi entro qualche settimana o mese dalla sospensione, i sintomi della PSSD possono persistere indefinitamente. Questo rende la PSSD un disturbo particolarmente difficile da trattare, con una prognosi spesso incerta.
  • Possibili meccanismi neurobiologici: La causa esatta della PSSD non è completamente compresa, ma si ritiene che possa coinvolgere alterazioni nella neurotrasmissione della serotonina, dopamina e altri neurotrasmettitori che regolano il sistema sessuale e il piacere. Gli SSRI influenzano la serotonina, che a sua volta può modulare la funzione dopaminergica nelle aree cerebrali coinvolte nella risposta sessuale. Una teoria è che l’uso prolungato di SSRI possa causare cambiamenti neurochimici e molecolari duraturi nel cervello, che compromettono la risposta sessuale anche dopo la sospensione del farmaco.
  • Resistenza ai trattamenti tradizionali per la disfunzione sessuale: La PSSD si rivela spesso resistente ai trattamenti convenzionali per la disfunzione sessuale, come la terapia ormonale, l’uso di farmaci come il sildenafil (Viagra) e altre terapie farmacologiche comunemente utilizzate per trattare la disfunzione sessuale. Alcuni pazienti riportano miglioramenti con trattamenti sperimentali o integratori, ma l’efficacia di queste terapie non è stata ancora stabilita scientificamente.
  • Impatto sulla qualità della vita: La PSSD può compromettere gravemente la qualità della vita del paziente, poiché la disfunzione sessuale persistente ha effetti non solo sulla sfera intima, ma anche sul benessere psicologico, sulle relazioni sociali e sull’autostima. Il senso di perdita di una parte importante della propria vita può portare a un deterioramento generale del benessere e delle relazioni sociali, aumentando il rischio di isolamento sociale e problemi psicologici a lungo termine.

Quindi, la Disfunzione Sessuale Post-SSRI (PSSD) è una sindrome caratterizzata da una disfunzione sessuale persistente e complessa che continua anche dopo la sospensione degli SSRI.

Sebbene i meccanismi alla base della PSSD non siano ancora completamente compresi, la condizione è riconosciuta per l’impatto profondo e debilitante sulla vita dei pazienti.

La gestione della PSSD è difficile, poiché i trattamenti tradizionali per la disfunzione sessuale spesso non risultano efficaci, e il quadro clinico può richiedere un approccio terapeutico multidisciplinare per alleviare i sintomi e migliorare la qualità di vita del paziente.

Cause della Disfunzione Sessuale Post-SSRI (PSSD)

Le cause precise della Disfunzione Sessuale Post-SSRI (PSSD) non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che siano legate a una serie di cambiamenti complessi nei meccanismi neurobiologici e nelle reti neuronali che coinvolgono la serotonina e altri neurotrasmettitori.

Intanto gli SSRI aumentano la quantità di serotonina nel cervello, inibendo la sua ricaptazione e rendendola più disponibile nei sinapsi.

Questo effetto è alla base della loro azione antidepressiva, ma la serotonina ha anche un ruolo inibitorio sulla funzione sessuale.

Con l’uso prolungato, i recettori della serotonina possono subire adattamenti o desensibilizzazione, che potrebbero non tornare rapidamente alla normalità una volta interrotto il farmaco.

Alcuni ricercatori ipotizzano che questa desensibilizzazione persista anche dopo la sospensione, influenzando la libido e la risposta sessuale.

Altro neurotrasmettitore coinvolto è quello della dopamina.

La dopamina è un neurotrasmettitore essenziale per la motivazione e il piacere, inclusi desiderio e gratificazione sessuale. Gli SSRI, però, possono ridurre i livelli di dopamina nel tempo, interferendo con le funzioni dopaminergiche.

Questo effetto potrebbe inibire la libido e il piacere sessuale anche dopo la sospensione del farmaco, poiché la neurotrasmissione dopaminergica potrebbe rimanere attenuata, portando ad anedonia (ridotta capacità di provare piacere) e ridotto desiderio sessuale.

I pazienti affetti da PSSD riportano spesso sintomi come anestesia genitale (ridotta sensibilità nei genitali), e si ipotizza che questo possa essere dovuto a cambiamenti nella percezione sensoriale a livello del sistema nervoso centrale e periferico.

Gli SSRI potrebbero influenzare in modo prolungato la funzione delle vie nervose sensoriali, causando una riduzione della sensibilità anche dopo la loro sospensione.

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Depressione, Psicologia generale

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