Depressione e traumi: come ricostruire il presente

Tempo di lettura: 5 minuti

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traumi e depressione: ricostruire il presente

Il trauma è un evento che può segnare indelebilmente l’esistenza dell’individuo. Evitare l’evento traumatico non è possibile, ma è possibile e importante saper affrontare le sue conseguenze e riconoscere i suoi sintomi, per poter sviluppare strategie di coping utili e salutari. Il trauma, se irrisolto, impatta ogni persona in modo differente. È molto importante imparare a riconoscere i segnali che possono indicare la presenza di un trauma che può risalire a tempi lontani, come l’infanzia, e può essere stato rimosso dalla mente cosciente. Il trauma può causare alterazioni a livello cognitivo (portando, per esempio, a uno stato costante di allerta, di lotta o fuga), endocrino (aumentando i livelli del cortisolo), somatico (con patologie neurodegenerative) e psicosociale (con difficoltà relazionali e di integrazione).

Le sue conseguenze, spesso silenziose e pervasive, possono avere un impatto significativo sulla salute, causando, per esempio, disturbi dell’umore come la depressione o disturbi d’ansia.

In questo articolo analizzeremo le diverse sfaccettature del trauma e le sue conseguenze.

Il trauma psicologico e le sue origini

Il trauma psicologico è una risposta emotiva e psicologica a un evento estremamente stressante o sconvolgente, che supera la capacità di una persona di affrontarlo o di elaborarlo in modo efficace. Questo tipo di evento genera un forte impatto sul corpo e sulla mente, spesso portando a cambiamenti profondi nei pensieri, nei sentimenti e nei comportamenti della persona che lo vive. 

Può essere causato da:

Eventi traumatici direttiEventi traumatici indiretti
Abusi fisici, sessuali o emotivi
Incidenti gravi o catastrofi naturali.
Perdita improvvisa di una persona cara.
Diagnosi di una malattia grave.
Testimonianza di violenza o sofferenza altrui.
Esperienze di guerra o disastri ambientali.
Situazioni prolungate di stress, come la negligenza emotiva.

Il trauma è una situazione imprevedibile e inaspettata, caratterizzata da una grande intensità emotiva, perché suscita emozioni forti come paura, terrore, rabbia o impotenza. Lascia alla persona una sensazione di vulnerabilità e la percezione di essere incapace di proteggersi e la sensazione di perdita di controllo.

I meccanismi di difesa messi in atto per superare il trauma

Le persone che hanno vissuto un trauma mettono in atto delle strategie di protezione per riuscire ad affrontare la quotidianità. Questi meccanismi, se da un lato possono offrire protezione temporanea, a lungo termine possono ostacolare il processo di guarigione, rendendo necessaria una terapia mirata per affrontare e integrare l’esperienza traumatica in modo sano. Ecco alcune delle strategie messe in atto di frequente, descritte nella meta-analisi di studi sul trauma “Trauma coping strategies and psychological distress: A meta-analysis” (2007) :

Meccanismi psicologici Meccanismi comportamentaliMeccanismi sociali
Dissociazione: La mente “si stacca” dall’esperienza traumatica per proteggersi. Può manifestarsi come perdita di memoria (amnesia dissociativa) o come sensazione di irrealtà.Rimozione: La persona può reprimere o dimenticare i ricordi legati al trauma, evitando di affrontarli.Negazione: Rifiuto di riconoscere la gravità dell’evento traumatico per ridurre il dolore emotivo.Proiezione: La persona attribuisce ad altri emozioni o pensieri legati al trauma, inconsciamente proteggendosi dal dolore interno.Evitamento: La persona evita persone, luoghi o attività che ricordano il trauma, per ridurre l’angoscia.Ricerca di controllo: Tentativi eccessivi di controllare situazioni o relazioni per prevenire ulteriori eventi traumatici.Comportamenti autolesionistici: Usati come modo per affrontare o distogliere l’attenzione dal dolore psichico.Ipervigilanza: stato di costante allerta per individuare possibili minacce, anche in situazioni sicure.Isolamento: La persona può distaccarsi dalle relazioni per paura di essere ferita nuovamente. Il trauma mina la fiducia negli altri e nella propria capacità di affrontare le difficoltà, portando a sentimenti di isolamento e alienazione.Dipendenza da supporti esterni: Ricerca eccessiva di rassicurazioni o dipendenza emotiva da altri.
superare i traumi della depressione
superare i traumi della depressione

Conseguenze del trauma: depressione, PTSD, disturbi d’ansia

Il trauma psicologico può alterare i processi neurobiologici e neurochimici del cervello, influenzando negativamente la regolazione delle emozioni e aumentando la vulnerabilità allo sviluppo di sintomi depressivi.

La ricerca “Una rassegna sistematica: Impatto sul soma del trauma psicologico. Approfondimento sull’insorgenza delle malattie neurologiche e neurodegenerative” (2022) sottolinea che il trauma psicologico non solo influisce sulla salute mentale, ma può anche avere ripercussioni significative sul benessere fisico, contribuendo all’insorgenza di patologie neurologiche e neurodegenerative. Questo evidenzia l’importanza di un approccio integrato nella valutazione e nel trattamento delle persone che hanno subito traumi psicologici, considerando sia gli aspetti psicologici che quelli somatici.

La depressione post-traumatica è un disturbo complesso che può insorgere in seguito a un evento traumatico, come un incidente grave, una violenza, una catastrofe naturale o un lutto. Questo tipo di depressione è spesso caratterizzata da una serie di sintomi specifici, che la distinguono da altre forme di depressione. 

Come distinguere la depressione post-traumatica da altri tipi di depressione?

La depressione post-traumatica presenta alcune caratteristiche distintive rispetto ad altre forme di depressione: 

  • ha un legame diretto con un evento traumatico
  • Sintomi intrusivi oltre ai sintomi depressivi classici, per esempio flashback e ricordi ricorrenti dell’evento traumatico, incubi e reazioni fisiologiche intense (es. palpitazioni, sudorazione) innescate da stimoli che ricordano l’evento.
  • Ipervigilanza: Sensazione di essere in pericolo, sotto minaccia.
  • Emozioni intense e persistenti: Rabbia, vergogna, colpa, paura o ansia.
  • Difficoltà relazionali: Problemi a fidarsi degli altri o a mantenere relazioni stabili.

Comorbilità della depressione post-traumatica

La depressione post-traumatica spesso coesiste con altri disturbi mentali, in particolare:

  • Disturbo da stress post-traumatico (PTSD): Il PTSD e la depressione post-traumatica condividono molti sintomi, come l’ansia, gli incubi e l’evitamento. Tuttavia, il PTSD è caratterizzato da sintomi intrusivi e iperattivazione. Spesso genera una disregolazione emotiva che può sfociare in depressione, poiché il cervello fatica a processare e superare le esperienze traumatiche, rimanendo bloccato in cicli di stress e ricordi intrusivi.
  • Altri disturbi d’ansia: Ansia generalizzata, attacchi di panico, fobie specifiche.
  • Disturbi dell’umore: Disturbo bipolare, distimia.
  • Disturbi della condotta: Abuso di sostanze, disturbi alimentari.

Se vuoi scoprire le comorbidità della depressione, clicca il bottone sotto. 

Come ricostruire il presente dopo aver vissuto un trauma?

È fondamentale che la depressione post-traumatica venga diagnosticata e trattata da un professionista della salute mentale. Una diagnosi accurata permette di individuare il trattamento più efficace per ogni singolo caso. La psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e l’EMDR, si sono dimostrate particolarmente efficaci nel trattamento della depressione post-traumatica. In alcuni casi, possono essere utili anche i farmaci antidepressivi. 

GAM Medical è una nuova clinica italiana per la depressione

La guarigione è possibile: con il giusto supporto e le terapie adeguate, si può ricostruire il proprio presente e ritrovare una vita piena.

Se stai sperimentando sintomi di depressione post-traumatica, non esitare a chiedere aiuto a uno psicologo per la depressione o un psicoterapeuta esperto nella depressione!

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://thesis.unipd.it/handle/20.500.12608/39385?
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18157893/

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