Che cos’è la cybercondria?
In questo articolo esploreremo il significato del termine, analizzando i sintomi ad esso correlati e i rischi per la salute dell’individuo, inoltre, forniremo delle strategie per uscire da questo circolo vizioso pericoloso.
Cybercondria: significato
Con cybercondria si definisce una forma amplificata e moderna dell’ipocondria, fa riferimento ad un’abitudine compulsiva, quella di cercare online delle informazioni rispetto a sintomi percepiti o a presunti disturbi di salute. È un comportamento che viene associato frequentemente ad una crescente ansia, oltre che alla percezione esagerata del rischio di avere malattie gravi. Lo studio “Conceptualizations of Cyberchondria and Relations to the Anxiety Spectrum: Systematic Review and Meta-analysis” (2021), pubblicato su National Library of Medicine, ha mirato a fornire una panoramica delle diverse concettualizzazioni della cybercondria e della sua relazione con le patologie associate proprio all’ansia. I risultati indicano che la cybercondria è un costrutto distinto correlato alla preoccupazione per la salute, ai sintomi ossessivo-compulsivi, all’intolleranza all’incertezza.
Secondo la definizione ufficiale, la cybercondria può causare un vero e proprio circolo vizioso in cui la ricerca online, anziché rassicurare, aumenta ulteriormente le preoccupazioni.
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Cybercondria: i sintomi
I sintomi della cybercondria potrebbero includere, come già accennato, ansia crescente, stress eccessivo e una convinzione irrazionale di avere patologie gravi. I pazienti soggetti a cybercondria sono portati a esperire:
- Ansia e panico: causati dalla lettura online di una sintomatologia comune, ma interpretata erroneamente come grave. Lo studio “Cyberchondria: Parsing health anxiety from online behavior” (2018), pubblicato su National Library of Medicine, avrebbe sottolineato come individui già caratterizzati da un’elevata ansia per la salute avrebbero riferito di sentirsi peggio dopo la ricerca dei propri sintomi online, mentre coloro con bassa ansia hanno riportato una sensazione di sollievo.
- Comportamento compulsivo: Per quanto riguarda la ricerca di rassicurazioni mediche sui motori di ricerca, su forum o siti di salute specifici.
- Aumento di paura e preoccupazione: In seguito alla consultazione delle informazioni mediche trovate online, anziché condurre ad una rassicurazione.
Queste manifestazioni potrebbero influire in modo negativo sulla qualità della vita, potendo generare ansia cronica. Per questo motivo, consigliamo di rivolgersi ad uno psicologo per iniziare una terapia mirata, nel caso in cui ci si riconoscesse in quanto descritto.
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Cybercondria e i rischi connessi: perché non cercare i sintomi percepiti su internet
In generale, cercare sintomi medici su internet comporta rischi significativi per la salute psicologica e fisica. Questo perché il rischio di diagnosi auto-formulate scorrette potrebbe aumentare significativamente, a causa dell’eventualità di una consultazione di fonti non attendibili e la tendenza a concentrarsi su informazioni allarmanti
Inoltre, lo studio scientifico “Cyberchondria: Overlap with health anxiety and unique relations with impairment, quality of life, and service utilization” (2018), pubblicato su National Library of Medicine, ha reso evidente che la cybercondria risulta associata a una maggiore compromissione funzionale e a un più frequente utilizzo dei servizi sanitari, rafforzando la sua definizione come un insieme specifico di sintomi clinici che costituiscono un rilevante problema per la salute pubblica.
Anche lo studio “Evaluating the Cyberchondria Construct Among Computer Engineering Students in Pune (India) Using Cyberchondria Severity Scale (CSS-15)” (2019), condotto su studenti universitari, avrebbe evidenziato che questo atteggiamento nasca principalmente da un’eccessiva necessità di rassicurazione, mentre il 19% del campione avrebbe mostrato una sfiducia nei confronti del personale medico, rischio importante di questo comportamento compulsivo.
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Cybercondria: 3 strategie per smettere di cercare sintomi su internet
Se senti di soffrire di cybercondria e stai cercando un modo per curarti, il primo passo è riconoscere questo problema, cercando di interrompere in modo graduale questa abitudine controproducente. Per ovviare a questo problema potrebbero essere implementate 3 strategie fondamentali:
- Limitare l’accesso ai siti medici non verificati: Tentare di stabilire dei limiti ben precisi e stringenti, riferiti all’utilizzo smodato di internet per trovare maggiori informazioni mediche.
- Affidarsi sempre a professionisti sanitari: È sempre preferibile una reale consulenza medica professionale, che sia certificata e affidabile, anziché fidarsi di informazioni generiche accumulate online.
- Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): La CBT, proponendo strategie pratiche ed esercizi per modificare le proprie abitudini, potrebbe essere una soluzione terapeutica molto efficace per trattare la cybercondria e l’ansia che scaturisce.
Quindi, questi approcci potrebbero rappresentare una reale e concreta possibilità di gestire la cybercondria e i problemi ad essa legati, in modo tale da interrompere il ciclo negativo avviato della ricerca compulsiva online.

Pensi di soffrire di Cybercondria?
Se temi di soffrire di cybercondria, consigliamo di rivolgersi a un professionista sanitario qualificato per poter avere una diagnosi realmente accurata, certificata ed una terapia personalizzata.
La cybercondria non è solo una semplice abitudine, ma un comportamento che può peggiorare significativamente il benessere psicofisico. Se ritieni di soffrire di Cybercondria e noti che questa tua caratteristica stia accrescendo i tuoi livelli di ansia, rivolgerti ad un professionista della salute mentale potrebbe essere la chiave per ritrovare serenità e benessere.
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Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8663695/
- https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC5952212/
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29324396/
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