Cos’hanno in Comune Autismo e ADHD?

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Cos'hanno in Comune Autismo e ADHD

L’autismo e l’ADHD sono due condizioni distinte, caratterizzate però da una relazione complessa e articolata, che richiede un’attenzione particolare nel momento della valutazione diagnostica.

Questa relazione complessa può essere considerata sotto tre diversi punti di vista che è importante comprendere e distinguere chiaramente: quello della comorbilità, quello della diagnosi differenziale, e infine quello della sovrapposizione sintomatologica.

Per comorbilità si intende la presenza contemporanea, nello stesso individuo, di due o più condizioni cliniche diverse ma coesistenti.

Nel caso specifico dell’ADHD e dell’autismo, la comorbilità, spesso chiamata come AuDHD, indica che entrambe queste condizioni possono essere presenti contemporaneamente nella stessa persona.

Quando si parla di comorbilità tra ADHD e autismo significa dunque che nello stesso soggetto vengono riconosciuti entrambe le diagnosi, ciascuna con un quadro diagnostico chiaramente definito e indipendente.

Questo rende necessario un trattamento terapeutico che tenga conto delle caratteristiche specifiche di entrambe le condizioni e delle modalità con cui esse interagiscono.

Diversamente dalla comorbilità, il concetto di diagnosi differenziale fa riferimento alla procedura clinica attraverso cui il professionista, di fronte a sintomi simili che potrebbero appartenere a condizioni diverse, cerca di capire con precisione se si tratti di un disturbo oppure dell’altro, escludendo di fatto una delle due condizioni o entrambe.

Nello specifico, la diagnosi differenziale tra ADHD e autismo consiste nell’identificare con precisione a quale delle due condizioni appartengano determinati sintomi comuni e nel chiarire quale delle due condizioni spieghi meglio il quadro clinico osservato.

La diagnosi differenziale, quindi, permette di arrivare a una diagnosi di accurata, evitando diagnosi errate o incomplete e garantendo interventi terapeutici mirati, efficaci e appropriati alla condizione individuata.

Infine, la sovrapposizione sintomatologica rappresenta una situazione ancora differente: si riferisce semplicemente alla presenza di sintomi o manifestazioni cliniche comuni che appartengono a entrambe le condizioni.

ADHD e autismo condividono molte caratteristiche e manifestazioni.

Questi sintomi condivisi rendono quindi la diagnosi iniziale molto complessa, proprio perché bisogna approfondire ulteriormente per identificare se essi appartengano maggiormente all’una o all’altra condizione, oppure a entrambe, in caso di comorbilità.

Quali sono le aree di sovrapposizione e le similitudini tra Autismo e ADHD?

L’ADHD e l’autismo sono due condizioni che condividono numerose caratteristiche importanti, a partire dalla loro definizione e classificazione clinica.

Le similitudini principali tra queste due condizioni:

  • Entrambe neurodivergenze e disturbi del neurosviluppo: sia il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività che il disturbo dello spettro dell’autismo sono classificati dal DSM-5 come disturbi del neurosviluppo, ovvero condizioni caratterizzate da alterazioni che si manifestano precocemente nello sviluppo infantile, coinvolgendo principalmente aspetti cognitivi, comportamentali, relazionali ed emotivi. Entrambe si manifestano già nella prima infanzia e perdurano nel tempo, influenzando significativamente il funzionamento personale, sociale, scolastico e lavorativo. La caratteristica comune è che si tratta di condizioni neurologiche che non dipendono da fattori ambientali transitori o circostanziali, ma derivano da differenze strutturali e funzionali del sistema nervoso centrale. Questo significa che entrambe le condizioni sono stabili nel tempo, pur manifestandosi con una diversa evoluzione a seconda dell’età della persona, e sono parte integrante del modo in cui la persona percepisce e interagisce con il mondo circostante.
  • Componente genetica ed ereditaria comune: ADHD e autismo condividono entrambi una significativa componente genetica, con una predisposizione ereditaria ben documentata. Numerose ricerche scientifiche indicano che la probabilità di sviluppare l’una o l’altra di queste condizioni aumenta sensibilmente in presenza di familiarità diretta, ovvero quando un familiare stretto presenta già una diagnosi di ADHD o disturbo dello spettro autistico. Gli studi genetici hanno identificato diversi geni coinvolti che si sovrappongono in parte tra queste due condizioni, suggerendo l’esistenza di percorsi genetici e neurobiologici comuni. Sebbene la componente genetica precisa non sia ancora stata interamente chiarita, è ormai consolidato che entrambi i disturbi hanno radici biologiche profonde che coinvolgono processi simili di sviluppo e funzionamento cerebrale. Questa componente genetica comune contribuisce a spiegare perché non è raro trovare nella stessa famiglia persone con diagnosi differenti di disturbi del neurosviluppo, tra cui appunto ADHD e autismo.
  • Meltdown e shutdown: una significativa area di sovrapposizione tra ADHD e spettro autistico riguarda la presenza di episodi di meltdown e shutdown, fenomeni che indicano condizioni di forte disregolazione emotiva e sensoriale. Con il termine “meltdown” si intendono crisi emotive intense, caratterizzate da una perdita del controllo comportamentale e delle emozioni, spesso manifestate con episodi di rabbia esplosiva, pianto incontenibile, grida o reazioni impulsive. Il meltdown rappresenta la conseguenza di una saturazione emotiva ed è presente in modo comune in entrambe le condizioni. Allo stesso modo, lo “shutdown” indica una reazione opposta, cioè una chiusura emotiva e comportamentale improvvisa, in cui la persona appare emotivamente “congelata”, distante o apatica, incapace di comunicare efficacemente o di reagire agli stimoli esterni. Questi episodi sono frequenti all’interno dello spettro dell’autismo che nell’ADHD, derivando da una comune difficoltà nella regolazione delle emozioni e nella gestione delle sollecitazioni esterne troppo intense. In entrambe le condizioni, infatti, lo stress, la fatica mentale o l’eccesso di stimoli sensoriali o emotivi possono innescare meltdown o shutdown che compromettono notevolmente la qualità di vita e richiedono strategie di gestione specifiche e mirate.
  • Comportamenti di iperfocus e interessi speciali (infodumping e fissazioni): ADHD e autismo hanno inoltre in comune un’altra caratteristica significativa: la tendenza ad avere interessi intensi e ristretti e ad immergersi profondamente in argomenti specifici (iperfocus). Le persone ADHD sperimentano frequentemente periodi di iperconcentrazione, durante i quali si dedicano con assoluta dedizione a un’attività che cattura totalmente il loro interesse, al punto da dimenticare completamente il mondo esterno e le attività quotidiane essenziali. Nell’autismo, invece, questa caratteristica si manifesta come interessi speciali o fissazioni, cioè passioni estremamente focalizzate e intense, spesso su argomenti molto specifici, verso cui si dedicano con grande energia e concentrazione, con la tendenza ad accumulare e condividere continuamente informazioni dettagliate (infodumping). In entrambe le condizioni, la persona tende ad essere molto coinvolta, investendo grandi quantità di tempo e attenzione in queste attività o argomenti particolari, tanto da perdere il senso del tempo e dello spazio, risultando spesso poco sensibili ad altri stimoli o compiti meno gratificanti e immediati.
  • Difficoltà con le funzioni esecutive: un’altra area fondamentale di sovrapposizione riguarda la difficoltà con le funzioni esecutive, che includono capacità cognitive superiori come pianificazione, organizzazione, gestione del tempo e memoria di lavoro. Sia nell’ADHD che nell’autismo è comune riscontrare deficit significativi in queste aree, che si manifestano con difficoltà a organizzare attività quotidiane, problemi nel mantenere ordine e gestione efficace degli spazi personali e lavorativi, procrastinazione, scarsa gestione delle priorità, dimenticanze frequenti e difficoltà generale a portare avanti compiti complessi che richiedono attenzione sostenuta e una gestione accurata delle risorse cognitive. Queste difficoltà comuni derivano dalla particolare struttura e funzionamento cerebrale condivisi dai due disturbi, in particolare nella regolazione dei processi esecutivi.
  • Difficoltà nelle abilità sociali e comunicative: un’area estremamente rilevante di sovrapposizione tra ADHD e autismo riguarda la sfera sociale. Entrambe le condizioni, infatti, presentano difficoltà significative nella gestione delle interazioni sociali, nella comprensione delle norme sociali implicite e nel decodificare correttamente le intenzioni o le emozioni degli altri. Sia nell’ADHD che nell’autismo è frequente osservare difficoltà a gestire conversazioni reciproche, rispettare il proprio turno nel dialogo, e mantenere relazioni equilibrate e funzionali con gli altri. In entrambi i casi, le interazioni sociali possono risultare faticose, e possono generare ansia, isolamento, frustrazione o incomprensioni nelle relazioni interpersonali, rendendo la vita sociale complessa e spesso fonte di stress.
  • Stimming: un’ulteriore importante area di sovrapposizione sintomatologica tra ADHD e autismo riguarda la presenza dello stimming, termine che indica una serie di comportamenti ripetitivi, stereotipati e auto-stimolatori che si manifestano frequentemente in entrambe le condizioni. Lo stimming consiste in movimenti, suoni o comportamenti ripetitivi che servono principalmente come strategia di autoregolazione sensoriale ed emotiva. Nelle persone con ADHD, così come nelle persone autistiche, lo stimming può manifestarsi sotto forma di movimenti continui delle mani (agitare o sfregare le dita, battere le dita su superfici, manipolare oggetti), oscillazione del corpo, dondolio, ripetizione di suoni o parole, masticare oggetti, tamburellare con le dita, dondolarsi sulle gambe o eseguire piccoli gesti ripetitivi come giocare continuamente con oggetti o stimolare sensorialmente il corpo in modi particolari. In entrambe le condizioni, questi comportamenti sono utilizzati come strategia per gestire l’ansia, alleviare lo stress, migliorare la concentrazione, favorire il comfort sensoriale e ottenere una regolazione emotiva in situazioni particolarmente stressanti o stimolanti.

Proprio per le significative aree di sovrapposizione sintomatologica tra ADHD e autismo, la possibilità che entrambe le condizioni siano presenti contemporaneamente (comorbilità), e la necessità di effettuare una precisa diagnosi differenziale tra queste due neurodivergenze, è fondamentale rivolgersi a professionisti della salute mentale con una specializzazione approfondita e comprovata esperienza nel riconoscimento, nella diagnosi e nel trattamento di ADHD e autismo.

Professionisti esperti, come quelli della clinica psicologica GAM-Medical, sono infatti in grado non solo di identificare con chiarezza i sintomi specifici di ciascuna condizione, ma anche di cogliere con precisione le sfumature cliniche che differenziano una diagnosi dall’altra o che, al contrario, indicano la presenza simultanea di entrambe le condizioni.

Gli specialisti esperti nella diagnosi e nel trattamento delle neurodivergenze, e in particolare psicologi e psicoterapeuti con una formazione specifica sull’ADHD e sull’autismo, possono avvalersi di strumenti diagnostici affidabili e standardizzati (test psicometrici specifici, questionari e colloqui clinici strutturati), che consentono loro di distinguere con precisione quali sintomi appartengano maggiormente all’una o all’altra condizione, e se si configuri una comorbilità o una situazione in cui è necessario operare una diagnosi differenziale approfondita.

Pertanto, se una persona ha dubbi circa la propria diagnosi di ADHD o di autismo, o ha ricevuto una diagnosi incerta o incompleta, affidarsi ai professionisti della clinica specializzata di autismo e in ADHD GAM-Medical, esperti in entrambe le condizioni, garantisce una valutazione clinica accurata, personalizzata e completa, che permette di pianificare il trattamento più adeguato e specifico in funzione delle esigenze individuali della persona.

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