“Chiusura Autistica”: a Cosa ci si Riferisce?

Indice Contenuti
chiusura nell'autismo: chiusura autistica

La cosiddetta “chiusura autistica” è un termine che viene spesso usato per descrivere uno stato di ritiro o isolamento che può essere osservato in persone con Disturbo dello Spettro Autistico.

Questo concetto si riferisce a una situazione in cui l’individuo autistico sembra ritirarsi nel proprio mondo interiore, riducendo significativamente le interazioni sociali e la comunicazione con l’ambiente esterno.

In realtà, non si tratta di un termine clinico ufficiale riconosciuto nei manuali diagnostici come il DSM-5 o l’ICD-11.

Piuttosto, è una descrizione colloquiale utilizzata per descrivere un comportamento osservato.

Questo stato può variare da un leggero ritiro sociale a un completo isolamento.

È importante notare che non tutte le persone con autismo sperimentano questo tipo di chiusura e che la sua manifestazione può essere influenzata da numerosi fattori, tra cui il livello di supporto, le condizioni ambientali e lo stress.

Manifestazioni della “Chiusura Autistica”

La chiusura autistica può manifestarsi in vari modi, a seconda dell’individuo e della situazione.

Alcuni dei comportamenti comuni includono:

  1. Ritiro Sociale: l’individuo può evitare le interazioni sociali, preferendo passare il tempo da solo. Questo comportamento di isolamento può manifestarsi in diverse situazioni e contesti. Ad esempio, un bambino potrebbe evitare di giocare con i coetanei durante le pause scolastiche, preferendo stare da solo in un angolo del cortile. A casa, potrebbe ritirarsi nella propria stanza per lunghe ore, evitando il contatto con i membri della famiglia. Gli adolescenti e gli adulti con autismo potrebbero evitare di partecipare a eventi sociali come feste, riunioni di famiglia o uscite con gli amici, trovando queste situazioni troppo stressanti o opprimenti. Questo ritiro sociale non è semplicemente una scelta preferenziale, ma spesso una necessità per gestire l’ansia e il sovraccarico sensoriale. La mancanza di interazioni sociali può anche derivare da difficoltà nell’interpretare segnali sociali e nel rispondere in modo appropriato, il che può portare a esperienze sociali negative che rafforzano ulteriormente il desiderio di isolarsi.
  2. Comunicazione Ridotta: la persona può parlare meno o smettere completamente di comunicare, sia verbalmente che non verbalmente. Questo stato, spesso chiamato mutismo selettivo quando è situazionale, può essere particolarmente pronunciato in contesti sociali o situazioni nuove e stressanti. Un bambino in una classe potrebbe diventare completamente silenzioso durante le lezioni, rispondendo solo con cenni del capo o gesti minimi, mentre a casa potrebbe comunicare di più con i genitori. Questo mutismo non è dovuto a una mancanza di comprensione del linguaggio, ma piuttosto a un blocco psicologico causato da ansia o stress elevato. In alcuni casi, la comunicazione ridotta può estendersi anche ai mezzi non verbali, come evitare il contatto visivo, la riduzione dell’uso di espressioni facciali o gesti, e una postura corporea chiusa. Questo comportamento può portare a fraintendimenti e a una percezione errata dell’individuo come disinteressato o distaccato, aggravando ulteriormente il senso di isolamento.
  3. Interessi Ristretti: l’individuo può concentrarsi intensamente su interessi specifici, escludendo altre attività. Questo fenomeno, noto come interessi ristretti o fissazioni, può diventare un meccanismo di coping per gestire l’ansia e lo stress. Ad esempio, un bambino con autismo potrebbe sviluppare un interesse profondo per i treni, passando ore a leggere libri sui treni, guardare documentari e costruire modelli ferroviari, escludendo altre attività sociali o educative. Questi interessi ristretti possono essere tanto intensi da dominare gran parte della vita dell’individuo, fornendo una fonte di conforto e prevedibilità in un mondo che può sembrare caotico e imprevedibile. Anche se questi interessi possono essere visti come limitanti, possono anche rappresentare punti di forza, dove l’individuo può eccellere e sviluppare competenze approfondite. Tuttavia, la difficoltà nel bilanciare questi interessi con altre attività sociali e quotidiane può contribuire alla chiusura autistica.
  4. Comportamenti Ripetitivi: aumento dei comportamenti ripetitivi o stereotipati, come il dondolio, il battito delle mani o il movimento di oggetti. Questi comportamenti, spesso noti come stimming (dall’inglese “self-stimulatory behavior”), possono avere un effetto calmante sull’individuo. Il dondolio avanti e indietro, ad esempio, può aiutare a ridurre l’ansia e a fornire una sensazione di sicurezza e stabilità. Il battito delle mani, il flicking delle dita o il movimento ritmico di oggetti possono servire a focalizzare l’attenzione e a bloccare stimoli esterni che possono essere opprimenti. Questi comportamenti ripetitivi sono spesso mal interpretati come segni di disinteresse o di comportamento problematico, ma in realtà svolgono una funzione importante nel regolare l’equilibrio emotivo e sensoriale dell’individuo. È fondamentale comprendere che questi comportamenti sono forme di autogestione e possono variare notevolmente in intensità e frequenza a seconda del livello di stress e dell’ambiente circostante.
  5. Evitamento Sensoriale: la persona può cercare di evitare stimoli sensoriali avversivi, come rumori forti o luci intense, che possono contribuire al ritiro. Gli individui con autismo spesso hanno una sensibilità sensoriale elevata, il che significa che suoni, luci, texture e odori che potrebbero sembrare normali per la maggior parte delle persone possono essere estremamente fastidiosi o addirittura dolorosi per loro. Per esempio, il suono di un aspirapolvere o le luci fluorescenti in una scuola possono essere insopportabili, causando disagio fisico e ansia. Per evitare questi stimoli avversivi, l’individuo può ritirarsi in ambienti più controllati e prevedibili, come una stanza tranquilla con luci soffuse. Questo evitamento sensoriale può limitare significativamente le loro attività quotidiane e le interazioni sociali, contribuendo ulteriormente alla chiusura autistica. Inoltre, la necessità di evitare stimoli sensoriali può portare l’individuo a sviluppare routine rigide e comportamenti ripetitivi, che possono essere rassicuranti ma anche isolanti.

Pertanto, la chiusura autistica è un fenomeno complesso che si manifesta in vari modi a seconda delle circostanze individuali.

Comprendere le diverse forme in cui può presentarsi è essenziale per sviluppare strategie di supporto adeguate che possano aiutare gli individui con autismo a gestire meglio l’ansia, il sovraccarico sensoriale e le difficoltà sociali, migliorando così la loro qualità della vita e le opportunità di interazione sociale.

Cause della “Chiusura Autistica”

Le cause della chiusura autistica sono complesse e multifattoriali.

Alcuni dei principali fattori che contribuiscono includono:

  • Deficit nell’Interazione Sociale: Uno degli elementi caratteristici dell’autismo è il deficit nell’interazione sociale, che è uno dei sintomi principali della triade sintomatologica (o diade, nel caso in cui si accorpino comunicazione e interazione sociale). Questo deficit si manifesta fin da piccoli con comportamenti come l’isolamento sociale, il disinteresse nel fare amicizia e la difficoltà nel comprendere le norme sociali. Questi problemi nell’interazione sociale possono portare l’individuo a ritirarsi ulteriormente, aggravando la chiusura autistica.
  • Sovraccarico Sensoriale: Molte persone con autismo sono particolarmente sensibili agli stimoli sensoriali come luci, suoni, texture e odori. Un ambiente eccessivamente stimolante può causare un sovraccarico sensoriale, portando l’individuo a ritirarsi per cercare sollievo.
  • Ansia e Stress: Gli individui con autismo spesso sperimentano alti livelli di ansia e stress, che possono essere innescati da situazioni sociali, cambiamenti nella routine o richieste eccessive. La chiusura può essere una risposta difensiva per gestire questi sentimenti.
  • Difficoltà Comunicative: Le persone con autismo possono avere difficoltà a comprendere e utilizzare la comunicazione verbale e non verbale. Queste difficoltà possono rendere le interazioni sociali faticose e frustranti, portando a un ritiro volontario.
  • Esperienze Negative: Esperienze sociali negative, come il bullismo, il rifiuto o l’incomprensione, possono portare a un aumento dell’isolamento. La chiusura può essere una strategia per evitare ulteriori esperienze dannose.

Come i neuroticipi dovrebbero comportarsi rispetto alla “Chiusura Autistica”

Comprendere e affrontare la chiusura autistica richiede empatia, pazienza e strategie adeguate.

I neurotipici, ovvero le persone che non sono nello spettro autistico, possono svolgere un ruolo cruciale nel supportare gli individui con autismo e aiutare a gestire o mitigare la chiusura autistica.

Sicuramente possono aiutare:

  • Educarsi sull’Autismo: prima di tutto, è essenziale che i neurotipici si informino sullo spettro dell’autismo e comprendano le sfide uniche che affrontano le persone nello spettro. Questo include conoscere i sintomi, i comportamenti e le cause della chiusura autistica. La comprensione dei deficit nell’interazione sociale, delle difficoltà comunicative e della sensibilità sensoriale può aiutare a creare un ambiente più empatico e di supporto.
  • Mostrare Empatia e Comprensione: gli individui con autismo spesso sperimentano alti livelli di ansia e stress, che possono contribuire alla chiusura autistica. Mostrare empatia e comprensione significa riconoscere e rispettare i loro sentimenti e le loro esperienze senza giudizio. È importante ascoltare attivamente e convalidare le loro emozioni, facendo sapere loro che i loro sentimenti sono legittimi e che hanno il diritto di ritirarsi quando ne sentono il bisogno.
  • Creare un Ambiente Sensoriale Adeguato: molti individui con autismo sono sensibili agli stimoli sensoriali. Creare un ambiente sensoriale adatto può aiutare a prevenire il sovraccarico sensoriale e ridurre la necessità di ritirarsi. Questo può includere:
    • Ridurre i rumori di fondo e le luci intense.
    • Utilizzare luci soffuse e colori calmanti.
    • Fornire spazi tranquilli dove l’individuo può ritirarsi se necessario.
    • Evitare l’uso di profumi forti o altre sostanze chimiche che possono essere irritanti.
  • Stabilire Routine e Prevedibilità: Le routine e la prevedibilità possono essere molto rassicuranti per le persone con autismo. Stabilire routine chiare e prevedibili può aiutare a ridurre l’ansia e creare un senso di sicurezza. Quando sono necessari cambiamenti nelle routine, è importante comunicarli in anticipo e spiegare chiaramente cosa cambierà e perché. Utilizzare strumenti visivi come calendari o schemi giornalieri può essere utile per rendere le informazioni più accessibili.
  • Favorire la Comunicazione Alternativa: e un individuo con autismo ha difficoltà con la comunicazione verbale, è essenziale fornire e incoraggiare l’uso di metodi di comunicazione alternativa. Questi possono includere:
    • Dispositivi di comunicazione assistiva;
    • Segni e gesti:
    • Sistemi di scambio di immagini (PECS);
    • Applicazioni o software di comunicazione;
  • Promuovere Interessi Speciali: gli individui con autismo spesso hanno interessi ristretti e intensi che possono servire come fonte di conforto e gioia. Promuovere e sostenere questi interessi può aiutare a costruire la fiducia e fornire un mezzo per l’espressione di sé. Inoltre, gli interessi speciali possono essere utilizzati come ponti per favorire l’interazione sociale e l’apprendimento.
  • Essere Pazienti e Evitare di Forzare le Interazioni: Forzare un individuo con autismo a partecipare a interazioni sociali o attività che trova stressanti può essere controproducente e aumentare l’ansia. È importante essere pazienti e rispettare il loro bisogno di spazio e tempo. Offrire opportunità per l’interazione in modo graduale e non pressante può essere più efficace. Rispettare i loro limiti e accettare che potrebbero aver bisogno di ritirarsi per ricaricarsi è fondamentale.
  • Fornire Supporto Emotivo e Psicologico: L’accesso a supporto emotivo e psicologico può essere di grande aiuto per gli individui con autismo. Terapisti specializzati, come psicologi e consulenti con esperienza nell’autismo, possono fornire strategie di coping per gestire l’ansia e il ritiro. Il supporto emotivo può includere anche gruppi di sostegno per le famiglie e per gli individui con autismo, dove possono condividere esperienze e strategie efficaci.
  • Coinvolgere le Famiglie e i Caregiver: le famiglie e i caregiver svolgono un ruolo cruciale nel supportare gli individui con autismo. Coinvolgerli nel processo di creazione di strategie di supporto e nell’implementazione delle routine può aumentare l’efficacia delle misure adottate. La formazione e il sostegno per le famiglie possono anche aiutare a migliorare la qualità della vita di tutti i membri coinvolti.
  • Promuovere l’Inclusione Sociale: l’inclusione sociale è essenziale per migliorare la qualità della vita degli individui con autismo. Questo significa creare opportunità per la partecipazione attiva in comunità, scuole e luoghi di lavoro. Le attività inclusive dovrebbero essere progettate tenendo conto delle esigenze specifiche delle persone con autismo, offrendo ambienti accoglienti e non giudicanti.

Affrontare la chiusura autistica richiede, quindi, un approccio comprensivo e multidimensionale. I neurotipici possono fare una grande differenza mostrando empatia, creando ambienti sensoriali adeguati, stabilendo routine prevedibili, e promuovendo la comunicazione alternativa.

Essere pazienti, fornire supporto emotivo e psicologico, coinvolgere le famiglie e promuovere l’inclusione sociale sono tutte strategie chiave per aiutare gli individui con autismo a gestire meglio le loro sfide e migliorare la loro qualità della vita.

Riconoscere e rispettare i bisogni e i sentimenti delle persone con autismo è fondamentale per costruire una società più inclusiva e comprensiva.

Per ogni evenineza, contatta il Centro per l’Autismo GAM Medical, Clinica di Psicologia nonché Centro Specializzato in ADHD all’avanguardia per percorsi diagnostici e terapici delle patologie mentali.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

Psicologia generale

Condividilo

Pensi di soffrire di un disturbo d’ansia?

Fai ora il test di autovalutazione che può fornirti una prima indicazione sulla possibilità di intraprendere un percorso diagnostico per l’ansia.

Pensi di soffrire di depressione?

Fai ora il test di autovalutazione che può fornirti una prima indicazione sulla possibilità di intraprendere un percorso diagnostico per la depressione. 

Guarda le nostre recensioni

Pensi di soffrire di qualche disturbo?

I nostri test psicologici possono essere il primo passo verso la richiesta di un supporto clinico, in presenza dei sintomi di disturbi comuni come ansia, depressione, stress, ADHD, autismo e altro ancora.

Se ti è piaciuto l'articolo iscriviti alla newsletter per non perdere tutte le nostre comunicazioni.