Bruxismo: cos’è?

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Bruxismo: cos'è?

Il termine “bruxismo” deriva dal greco antico “brychein” (βρυχέιν), che significa “digrignare i denti” o “stridere”.

Questa parola è stata adattata al termine medico moderno “bruxismo” per descrivere il comportamento di serramento e digrignamento involontario dei denti, che caratterizza questo disturbo.

La parola è entrata nell’uso clinico all’inizio del XX secolo, quando il bruxismo è stato riconosciuto come una condizione dentale e psicologica che può causare problemi significativi alla salute orale e generale.

L’etimologia riflette in modo diretto ciò che accade durante gli episodi di bruxismo, cioè il movimento caratteristico dei denti che si sfregano o stringono con forza, generando un rumore spesso paragonabile a uno “stridio” o “sfregamento”.

Il nome, quindi, è rimasto per indicare questo comportamento, riconosciuto come un riflesso fisico di tensioni emotive e stress accumulati.

Nelle prossime righe capiremo come riconoscerlo, le cause sottostanti a questo comportamento e come affrontarlo efficacemente.

Caratteristiche e Sintomi del Bruxismo

Il bruxismo è una condizione caratterizzata dal digrignamento o serramento involontario dei denti, che può verificarsi sia durante il giorno che durante il sonno.

Questa condizione è abbastanza comune e spesso passa inosservata per lungo tempo, poiché le persone possono non accorgersi dei sintomi fino a quando non si manifestano effetti evidenti sulla salute dentale o si sviluppano disturbi associati.

Il bruxismo può essere suddiviso in due tipi principali: bruxismo diurno (o bruxismo di veglia) e bruxismo notturno (che avviene durante il sonno).

Le caratteristiche principali del bruxismo riguardano:

  • In cosa consiste il bruxismo: Il bruxismo si manifesta attraverso movimenti ripetitivi della mandibola, che causano il serramento o digrignamento dei denti. Questi movimenti possono essere potenti e, se prolungati nel tempo, possono portare a usura dentale significativa e ad altre complicazioni. Mentre nel bruxismo diurno il soggetto può avere una consapevolezza parziale del comportamento, nel bruxismo notturno il digrignamento dei denti avviene in maniera completamente inconscia durante il sonno.
    • Bruxismo diurno: Durante il giorno, il bruxismo si presenta spesso come serramento dei denti, soprattutto in situazioni di stress, concentrazione o tensione emotiva. Le persone possono serrare i denti senza rendersene conto, ad esempio durante attività come lavorare al computer o guidare.
    • Bruxismo notturno: Di notte, il bruxismo tende a manifestarsi con movimenti di digrignamento, dove i denti vengono sfregati l’uno contro l’altro in modo rumoroso. Poiché il bruxismo notturno si verifica durante il sonno, molte persone non sono consapevoli di soffrirne e possono scoprirlo solo quando altre persone segnalano il rumore o quando iniziano a manifestarsi sintomi fisici.
  • Sintomi e manifestazioni tipiche: I sintomi del bruxismo variano in base alla frequenza e intensità del serramento o digrignamento dei denti, nonché alla sensibilità individuale. Alcuni dei sintomi e segni più comuni includono:
    • Dolore alla mandibola e ai muscoli facciali: Uno dei sintomi più evidenti del bruxismo è il dolore alla mandibola e ai muscoli del viso, che può presentarsi in particolare al risveglio (nel caso del bruxismo notturno) o dopo periodi di attività che richiedono concentrazione. Il dolore può irradiarsi verso le tempie, il collo e le spalle, causando un fastidio diffuso.
    • Usura dentale e fratture: Nel tempo, il bruxismo può causare usura significativa dei denti, portando a denti più corti, crepe o addirittura fratture dentali. I denti possono anche diventare più sensibili a causa dell’usura dello smalto, e il rischio di carie può aumentare.
    • Sensibilità dentale: Le persone con bruxismo spesso sviluppano ipersensibilità dentale, in cui i denti diventano dolorosi in risposta a cibi caldi, freddi o dolci. Questo è causato dall’usura dello smalto che espone le terminazioni nervose.
    • Clicking o scrosciamento dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM): Il bruxismo può influire sull’articolazione temporo-mandibolare, causando rumori di click o sensazioni di scrosciamento durante l’apertura e chiusura della bocca. In alcuni casi, questo può portare a disturbi dell’ATM, caratterizzati da dolore e difficoltà nei movimenti mandibolari.
    • Mal di testa: A causa della tensione muscolare e del serramento dei denti, le persone con bruxismo possono soffrire di mal di testa frequenti, spesso localizzati nelle aree delle tempie o della nuca. I mal di testa tendono a essere più intensi al mattino, in particolare nei casi di bruxismo notturno.
    • Problemi di sonno: Il bruxismo notturno può interferire con la qualità del sonno, portando a insonnia, sonno non ristoratore, e stanchezza cronica. Il disturbo può anche influire negativamente sul sonno di partner o familiari, a causa del rumore generato dal digrignamento dei denti.
  • Come accorgersi del bruxismo: Poiché il bruxismo, soprattutto nella sua forma notturna, può essere asintomatico per lungo tempo, è importante fare attenzione a segni indiretti e ad alcuni sintomi ricorrenti che possono indicare la presenza del disturbo.
    • Feedback da altre persone: Nel caso del bruxismo notturno, spesso sono i partner o i familiari a notare il problema, segnalando il rumore causato dal digrignamento dei denti. Questa è una delle prime indicazioni che può portare una persona a sospettare di soffrire di bruxismo.
    • Dolori muscolari mattutini: Un segnale di allarme può essere il dolore alla mandibola, al collo o al viso al risveglio. Se il dolore è ricorrente e non sembra legato ad altre cause evidenti, potrebbe essere dovuto al bruxismo.
    • Visite dentistiche regolari: Il dentista può individuare segni di usura anomala dei denti, crepe o fratture che sono indicative di bruxismo. Le visite dentistiche regolari sono fondamentali, poiché il dentista può rilevare danni anche quando i sintomi non sono ancora evidenti alla persona stessa.
    • Sensibilità dentale persistente: La comparsa di sensibilità dentale improvvisa e senza apparenti cause specifiche può essere un indizio di bruxismo. Se i denti diventano dolorosi o reagiscono a temperature estreme, può essere utile consultare un dentista per una valutazione.
    • Cambiamenti nella forma dei denti: Il bruxismo può portare a denti più piatti o consumati, e in alcuni casi può alterare l’allineamento del morso. Prestare attenzione a cambiamenti visibili nell’aspetto dei denti può essere utile per identificare precocemente il problema.

Quindi, il bruxismo è una condizione caratterizzata dal digrignamento o serramento involontario dei denti, che può provocare sintomi variabili come dolore alla mandibola, usura dentale, sensibilità e mal di testa.

Poiché molti non sono consapevoli del bruxismo, è importante fare attenzione a sintomi indiretti, come i dolori mattutini, il feedback di partner o familiari, e i segnali rilevati durante le visite dentistiche.

Riconoscere precocemente il bruxismo è fondamentale per evitare complicazioni dentali a lungo termine e per adottare interventi terapeutici efficaci.

Cause Psicologiche del Bruxismo – Ansia e Stress

Il bruxismo è spesso associato a ansia e stress, che sono considerati tra i principali fattori psicologici che contribuiscono al suo sviluppo e alla sua persistenza.

Questo legame è ben documentato, e numerosi studi hanno evidenziato che le persone che soffrono di bruxismo hanno maggiori probabilità di sperimentare livelli elevati di ansia, tensione emotiva e stress nella loro vita quotidiana.

Il bruxismo può essere sia una risposta fisica al disagio emotivo, sia un modo inconsapevole attraverso il quale il corpo gestisce l’ansia.

Questo fenomeno è particolarmente evidente nel bruxismo notturno, dove il digrignamento dei denti avviene in modo inconscio durante il sonno, spesso come conseguenza dell’incapacità di rilasciare lo stress accumulato durante il giorno.

Nello specifico, ciò che determina il bruxismo riguarda:

  • Risposta fisica allo stress: Il bruxismo può essere visto come una risposta fisica ai livelli elevati di stress. Quando una persona si trova in situazioni di forte tensione emotiva, il corpo attiva la risposta allo stress, un meccanismo fisiologico che prepara l’organismo ad affrontare il pericolo o a fuggire. Questo processo comporta l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della tensione muscolare, inclusi i muscoli della mandibola. In alcuni casi, questa tensione muscolare si manifesta attraverso il serramento e il digrignamento dei denti, che sono meccanismi di scarico della tensione accumulata. Di giorno, una persona può serrarsi i denti inconsciamente in risposta a situazioni stressanti, mentre di notte, il corpo continua a mantenere i muscoli contratti come reazione allo stress persistente.
  • Ansia cronica e difficoltà nel rilassamento: Le persone che soffrono di ansia cronica spesso sperimentano difficoltà nel rilassare i muscoli e nel riposare adeguatamente, poiché vivono in uno stato di costante allerta. Questo stato di iper-vigilanza può portare al bruxismo, poiché l’ansia si traduce in tensione muscolare persistente. L’ansia, infatti, impedisce al corpo di rilassarsi completamente, anche durante il sonno, causando un serramento involontario dei denti. La tensione costante nei muscoli mandibolari diventa così una risposta automatica alla preoccupazione e al nervosismo, e può essere difficile per la persona consapevolizzare o interrompere questo processo. Inoltre, poiché l’ansia crea uno stato di inquietudine, i muscoli della mandibola rimangono contratti per periodi prolungati, portando a un ciclo continuo di serramento e digrignamento che persiste finché l’ansia non viene gestita in modo efficace.
  • Digrignamento come espressione di frustrazione e tensione: Il bruxismo notturno, in particolare, può essere una manifestazione fisica della frustrazione e della tensione accumulata durante la giornata. Quando una persona non riesce a esprimere o a gestire le proprie emozioni durante il giorno, queste possono emergere durante il sonno attraverso il digrignamento dei denti. Questo comportamento può riflettere un tentativo del corpo di “scaricare” la tensione emotiva non risolta. Per esempio, una persona che si trova in una situazione lavorativa stressante o che vive un conflitto personale può ritrovarsi a digrignare i denti durante la notte come risultato della frustrazione o della rabbia repressa. Questa tensione emotiva si traduce in tensione fisica nei muscoli della mandibola, portando al bruxismo. La frustrazione non espressa in modo consapevole viene così canalizzata in un comportamento automatico, che spesso passa inosservato finché non si manifestano sintomi fisici.
  • Influenza dello stress quotidiano sul bruxismo: L’intensità e la frequenza del bruxismo possono essere influenzate direttamente dai livelli di stress quotidiano. Gli eventi stressanti o i periodi di tensione prolungata, come problemi lavorativi, situazioni familiari difficili o preoccupazioni finanziarie, possono far aumentare il comportamento di serramento e digrignamento dei denti. Durante periodi di particolare stress, il corpo può reagire stringendo i denti inconsciamente per scaricare la tensione. Questo è spesso evidente nei pazienti che notano un peggioramento dei sintomi durante momenti particolarmente difficili della loro vita. Lo stress agisce come un amplificatore del bruxismo, poiché aumenta la necessità del corpo di rispondere alla tensione accumulata, contribuendo a creare un ciclo in cui il bruxismo agisce come valvola di sfogo, che però si autoalimenta, portando a un peggioramento del problema.
  • Rilassamento notturno insufficiente: Il bruxismo può compromettere il sonno e la capacità di rilassarsi durante la notte, creando un ciclo di ansia e tensione che si rinnova ogni giorno. Poiché il bruxismo notturno è una risposta allo stress, il serramento dei denti durante il sonno può interferire con la qualità del riposo, provocando microrisvegli e disturbando le fasi più profonde del sonno. Questo porta a una sensazione di stanchezza e spossatezza al risveglio, che può far aumentare l’ansia e la tensione durante il giorno successivo. La mancanza di un sonno ristoratore impedisce al corpo di recuperare adeguatamente, prolungando lo stato di stress e predisponendo a episodi più frequenti di bruxismo. Così, il bruxismo e l’ansia si alimentano a vicenda, poiché il sonno disturbato aggrava l’ansia, che a sua volta intensifica il bruxismo notturno.
  • Aumento dell’ansia dovuto agli effetti fisici del bruxismo: I sintomi fisici del bruxismo, come il dolore alla mandibola, i mal di testa e l’usura dentale, possono aumentare ulteriormente i livelli di ansia di una persona. Chi soffre di bruxismo può preoccuparsi per i danni causati ai denti, la necessità di trattamenti odontoiatrici o la persistenza del dolore, che possono a loro volta diventare fonti di ulteriore stress e preoccupazione. La persona può sviluppare una preoccupazione continua per la propria salute dentale, temendo un peggioramento dei sintomi o il costo dei trattamenti necessari. Questo crea un circolo vizioso in cui il bruxismo alimenta l’ansia, e l’ansia intensifica il bruxismo, rendendo difficile rompere il ciclo senza un intervento mirato.
  • Ruolo dei disturbi d’ansia nel bruxismo cronico: il bruxismo è spesso legato all’ansia situazionale, ma alcuni disturbi d’ansia, come il disturbo d’ansia generalizzato o il disturbo di panico, sono particolarmente associati al bruxismo cronico. Le persone che soffrono di questi disturbi possono vivere con una tensione muscolare costante, che rende più probabile l’emergere di comportamenti come il bruxismo, sia diurno che notturno. I pazienti con disturbo d’ansia generalizzato, ad esempio, tendono a preoccuparsi in modo eccessivo per una serie di situazioni quotidiane, mantenendo i muscoli della mandibola contratti in risposta alla loro continua ansia. Il bruxismo diventa così un riflesso involontario della loro tensione emotiva, che persiste nel tempo e porta a conseguenze fisiche a lungo termine. Inoltre, il disturbo da attacchi di panico può portare a episodi di bruxismo durante le fasi di ansia anticipatoria, quando la persona teme che possano verificarsi nuovi attacchi di panico.

Pertanto, il bruxismo è strettamente collegato all’ansia e allo stress, che agiscono come fattori scatenanti e amplificatori del comportamento di serramento e digrignamento dei denti.

La tensione muscolare, la risposta allo stress e l’incapacità di rilasciare l’ansia contribuiscono a creare un ciclo continuo in cui il bruxismo diventa una valvola di sfogo inconscia per il disagio emotivo.

Inoltre, la difficoltà nel rilassamento e la persistenza di tensione anche durante il sonno aggravano ulteriormente il problema, alimentando un circolo vizioso di ansia, tensione e bruxismo che può diventare difficile da interrompere senza un supporto mirato e specifico.

Come Affrontare il Bruxismo?

Per affrontare il bruxismo, è necessario considerare un approccio multifattoriale che comprenda il trattamento della tensione muscolare, l’identificazione e risoluzione delle cause sottostanti, e, quando indicato, il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta.

I rimedi per il bruxismo devono tenere conto della complessità della condizione e mirare a ridurre i sintomi fisici immediati, come il dolore e l’usura dentale, e a gestire le cause psicologiche che possono contribuire al comportamento di serramento o digrignamento dei denti.

Alcuni tra i rimedi più comuni per affrontare il bruxismo sono:

  • Riduzione della tensione muscolare: Poiché il bruxismo è spesso associato a tensione muscolare nella mandibola e nelle aree circostanti, è fondamentale affrontare questa componente per ridurre il dolore e prevenire danni ulteriori. Una delle tecniche più utilizzate è l’uso di dispositivi orali, come i bite notturni, che vengono modellati sui denti del paziente e indossati durante il sonno per impedire il contatto diretto tra i denti superiori e inferiori. Questi dispositivi riducono la pressione esercitata sui denti e aiutano a prevenire l’usura dentale.
    • Massaggi e fisioterapia: Alcuni pazienti traggono beneficio da massaggi mirati ai muscoli facciali e della mandibola per ridurre la tensione accumulata. La fisioterapia specifica può includere esercizi di stretching e rilassamento per migliorare la mobilità dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e ridurre la tensione. Anche le tecniche di rilassamento generale, come il rilassamento progressivo di Jacobson, possono essere utili per ridurre la tensione nei muscoli della mandibola.
    • Tecniche di rilassamento: Altri rimedi includono tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, lo yoga o il training autogeno, che aiutano a ridurre la tensione muscolare generale e a migliorare la qualità del sonno. Queste pratiche possono essere incorporate nella routine quotidiana per favorire un rilassamento più duraturo e prevenire il serramento dei denti.
  • Gestione delle cause sottostanti: Poiché il bruxismo può essere causato o aggravato da ansia, stress o altri fattori psicologici, è importante individuare e affrontare le cause scatenanti per ottenere un miglioramento a lungo termine. Questo può richiedere l’intervento di professionisti della salute mentale che possano aiutare a esplorare le fonti di stress e a sviluppare strategie per gestire meglio le emozioni e le situazioni difficili.
    • Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT): La psicoterapia cognitivo-comportamentale è particolarmente utile per il trattamento del bruxismo associato ad ansia o stress. La CBT può aiutare i pazienti a identificare i pensieri disfunzionali che alimentano l’ansia e a sviluppare nuove modalità di risposta più adattive. Con il tempo, i pazienti possono imparare a sostituire i pensieri negativi e le risposte emotive che contribuiscono al bruxismo con strategie di coping più efficaci.
    • Mindfulness e tecniche di gestione dello stress: La mindfulness è un’altra tecnica utile per affrontare le cause psicologiche del bruxismo. Attraverso la pratica della consapevolezza, i pazienti imparano a focalizzarsi sul momento presente e a osservare i propri pensieri e emozioni senza giudizio. Questo aiuta a ridurre il livello di stress percepito e a migliorare il controllo sugli impulsi. Tecniche di gestione dello stress come il problem solving e la gestione del tempo possono anche essere integrate nella terapia per ridurre i fattori di stress quotidiano che contribuiscono al bruxismo.
    • Interventi mirati sui disturbi d’ansia: Nei casi in cui il bruxismo sia collegato a disturbi d’ansia più specifici, come il disturbo d’ansia generalizzato o il disturbo da attacchi di panico, potrebbe essere necessario un intervento psicoterapeutico più strutturato. Trattamenti come la CBT o la terapia dialettico-comportamentale (DBT) possono fornire strumenti specifici per affrontare i sintomi dell’ansia e aiutare i pazienti a ridurre i comportamenti associati al bruxismo.
  • Ruolo dello psicologo o psicoterapeuta: Il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta è fondamentale per affrontare il bruxismo quando sono presenti componenti emotive o psicologiche. La terapia può aiutare il paziente a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie risposte allo stress e a identificare i comportamenti che contribuiscono al bruxismo. Inoltre, il terapeuta può fornire tecniche pratiche per ridurre l’ansia e migliorare la gestione dello stress, contribuendo a rompere il ciclo di tensione e bruxismo.
    • Psicoterapia individuale: In psicoterapia, il paziente può esplorare le dinamiche emotive che possono contribuire al bruxismo, come le difficoltà relazionali, i conflitti interpersonali o le preoccupazioni per il futuro. Attraverso il dialogo terapeutico, il paziente può identificare le fonti di stress e imparare a gestirle in modo più efficace. Il supporto psicologico aiuta anche a migliorare l’autoconsapevolezza e a sviluppare strategie di rilassamento che possono ridurre la necessità di ricorrere al bruxismo come valvola di sfogo.
    • Terapia di gruppo: In alcuni casi, la terapia di gruppo può essere utile, soprattutto se il bruxismo è associato a condizioni come l’ansia sociale o lo stress lavorativo. La terapia di gruppo offre un ambiente di supporto in cui i pazienti possono condividere le proprie esperienze e apprendere dai vissuti degli altri. Il gruppo fornisce anche un sostegno emotivo che può alleviare la tensione e contribuire a una riduzione del bruxismo.
    • Supporto combinato con altri professionisti: La gestione del bruxismo può richiedere un approccio multidisciplinare che coinvolga anche odontoiatri, fisioterapisti e medici per affrontare sia le cause psicologiche che quelle fisiche. Lavorare con un team di professionisti aiuta a garantire che tutte le aree problematiche vengano trattate in modo integrato, aumentando le possibilità di successo del trattamento.

Quindi, i rimedi per il bruxismo devono includere sia interventi per ridurre la tensione muscolare, come l’uso di bite notturni e tecniche di rilassamento, sia la gestione delle cause sottostanti, come ansia e stress, attraverso la psicoterapia e altre tecniche di gestione dello stress.

Il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta è essenziale per affrontare il bruxismo da una prospettiva globale e per aiutare i pazienti a sviluppare strategie efficaci per migliorare la qualità della vita e ridurre i sintomi associati al bruxismo.

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