Autismo: Flirting nello Spettro

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Autismo: Flirting nello Spettro

Le persone nello spettro autistico spesso tendono a perdere o fraintendere molti segnali sociali, come il linguaggio del corpo, le espressioni facciali, il tono di voce o le sfumature implicite della comunicazione.

Questo accade perché i loro processi di percezione e interpretazione delle informazioni sociali sono diversi da quelli delle persone neurotipiche.

Infatti, la neurodivergenza in generale implica differenze nel modo in cui il cervello processa le informazioni.

Nel caso dell’autismo, ci può essere una minore “intuizione sociale” o una difficoltà a cogliere le sfumature emotive e contestuali che avvengono in tempo reale.

Questo non significa che non possano imparare a riconoscere certi segnali, ma richiede più attenzione e pratica.

Gli adulti autistici possono non accorgersi di un sorriso o di uno sguardo interessato, segnali che spesso sono fondamentali per comprendere le intenzioni di un’altra persona.

Una delle aree nelle quale questa caratteristica autistica può presentarsi è il flirting.

Il flirting (in italiano “civettare” o “flirtare”) è un comportamento sociale attraverso il quale una persona comunica interesse romantico o sessuale verso un’altra in modo sottile, giocoso o implicito.

Può manifestarsi attraverso parole, gesti, atteggiamenti o segnali non verbali ed è spesso caratterizzato da una componente di leggerezza e divertimento.

Perchè le persone autistiche non sanno flirtare e riconoscere il flirting?

Le persone autistiche, quindi, possono incontrare difficoltà nel flirting a causa di una combinazione di fattori legati alle caratteristiche centrali dell’autismo, come le differenze nella comunicazione sociale, la sensibilità sensoriale e la difficoltà a interpretare segnali non verbali.

In particolare:

  • Difficoltà nell’interpretazione dei segnali non verbali: Una delle principali caratteristiche che rendono il flirting difficile per le persone autistiche è la difficoltà a riconoscere e interpretare segnali non verbali, come il contatto visivo, il linguaggio del corpo e le espressioni facciali. Il flirting spesso si basa su segnali sottili che indicano interesse romantico o attrazione, come un sorriso prolungato, un tocco casuale o un cambiamento nel tono della voce. Le persone autistiche possono avere difficoltà a decodificare questi segnali o potrebbero non accorgersi affatto della loro presenza. Ad esempio, un’occhiata prolungata o un leggero tocco sul braccio potrebbero non essere percepiti come un segnale di interesse, portando a incomprensioni o opportunità mancate.
  • Comunicazione diretta e difficoltà con l’ambiguità: Molte persone autistiche tendono a preferire una comunicazione diretta e chiara, mentre il flirting spesso coinvolge ambiguità, giochi di parole e allusioni. Questa discrepanza può rendere il flirting confuso o frustrante, poiché gli individui autistici potrebbero avere difficoltà a interpretare intenzioni nascoste o battute implicite. Allo stesso modo, possono avere difficoltà a rispondere in modo appropriato a battute o provocazioni leggere, che sono spesso utilizzate durante il flirting per creare un’atmosfera di gioco e complicità. La preferenza per la chiarezza comunicativa può portare alcune persone autistiche a evitare il flirting o a sentirsi a disagio in situazioni sociali che lo coinvolgono.
  • Ansia sociale e paura del rifiuto: Molte persone che rientrano nello spettro autistico sperimentano un alto livello di ansia sociale, che può rendere il flirting un’esperienza particolarmente stressante. Il timore di sbagliare, di non capire correttamente i segnali o di essere rifiutati può impedire loro di iniziare o di rispondere a un’interazione romantica. L’ansia sociale può anche portare a un’eccessiva autocritica, con pensieri come “Sto dicendo la cosa giusta?” o “Sto apparendo strano?”. Questa ansia può paralizzare l’interazione, rendendo difficile stabilire un contatto significativo con l’altra persona.
  • Rigidità comportamentale e preferenza per routine: Le persone autistiche spesso hanno una forte preferenza per routine prevedibili e strutturate, mentre il flirting è per sua natura spontaneo e imprevedibile. Questa mancanza di struttura può essere percepita come scomoda o travolgente, portando l’individuo a evitare del tutto situazioni sociali che coinvolgono il flirting. Inoltre, l’imprevedibilità del comportamento dell’altra persona può aggiungere un ulteriore livello di complessità, rendendo difficile sapere come reagire in modo adeguato.
  • Sensibilità sensoriale: La sensibilità sensoriale, comune nelle persone autistiche, può influenzare il modo in cui vivono il flirting. Ad esempio, un tocco leggero o un contatto fisico casuale, spesso utilizzati nel flirting per esprimere interesse, potrebbero essere percepiti come sgradevoli o invadenti. Allo stesso modo, ambienti rumorosi o affollati, come bar o feste, dove il flirting avviene comunemente, possono essere troppo stimolanti per alcune persone autistiche, impedendo loro di concentrarsi sull’interazione sociale.
  • Differenze nella percezione delle norme sociali: Le persone autistiche possono avere una comprensione diversa delle norme sociali, inclusi i comportamenti associati al flirting. Possono non riconoscere quando un’interazione diventa flirtante o possono essere percepiti come troppo seri o letterali nelle loro risposte. Questo può portare a malintesi o a difficoltà nel mantenere un’atmosfera leggera e giocosa, che è spesso centrale nel flirting. Allo stesso tempo, potrebbero non comprendere appieno i confini sociali impliciti, rischiando di apparire invadenti o, al contrario, di sembrare distaccati.
  • Difficoltà nell’espressione delle emozioni: L’autismo può influenzare il modo in cui le persone esprimono le loro emozioni, rendendo difficile comunicare interesse o attrazione in modo che l’altra persona lo riconosca. Ad esempio, potrebbero non sorridere o non usare un tono di voce variato, comportamenti che sono comunemente interpretati come segnali di flirt. Questo può portare l’altra persona a fraintendere le loro intenzioni o a percepire un’apparente mancanza di interesse, anche quando è presente.
  • Preferenza per relazioni autentiche e dirette: Sebbene il flirting sia spesso visto come un gioco sociale, molte persone autistiche preferiscono stabilire connessioni autentiche e profonde senza passare attraverso questo tipo di interazione. Possono trovare il flirting superficiale o poco significativo e preferire approcci più diretti per esprimere interesse o attrazione. Questa preferenza per l’autenticità può renderle meno inclini a partecipare al flirting come viene comunemente praticato, portandole a cercare modi alternativi per comunicare i loro sentimenti.

Quindi, per ricapitolare, il flirting tende ad essere difficoltoso per gli autistici per la natura stessa della dinamica del flirtare.

Basti pensare che il termine “flirting” deriva dalla parola francese “fleureter” che significa “sfiorare” che a sua volta indica un’immagine poetica che richiama il gesto delicato e leggero di corteggiare o mostrare interesse in modo non impegnativo e giocoso, sottinteso.

Infatti flirting si basa su dinamiche che, pur essendo affascinanti e naturali per molti, possono rappresentare delle sfide significative per le persone nello spettro autistico.

In particolare, le tre caratteristiche principali del flirting sono la giocosità, l’ambiguità e la non-verbalità.

Tutte e tre queste caratteristiche possono essere problematiche nello spettro dell’autismo per diverse ragioni:

  1. Giocosità: il flirting è spesso giocoso, leggero e scherzoso, con un’atmosfera di divertimento e spontaneità.
    • Come funziona nel flirt neurotipico: La giocosità consente di flirtare senza impegno, usando battute, sorrisi o atteggiamenti che suggeriscono un interesse senza renderlo troppo serio o diretto. È un modo per rompere il ghiaccio e sondare il terreno in modo informale.
    • Perché è problematico per le persone autistiche: La giocosità spesso si basa su umorismo, ironia e sarcasmo, elementi che possono essere difficili da interpretare per molte persone autistiche, che tendono a preferire una comunicazione più letterale e chiara. La mancanza di chiarezza della giocosità può essere fonte di ansia, poiché non è evidente se l’altra persona sia realmente interessata o stia semplicemente scherzando. Le persone autistiche possono avere difficoltà a rispondere in modo altrettanto giocoso, temendo di apparire inadeguate o di essere fraintese.
  2. Ambiguità: Il flirting si distingue spesso per la sua natura ambigua: non è mai completamente esplicito, lasciando spazio all’interpretazione.
    • Come funziona nel flirt neurotipico: L’ambiguità aggiunge un senso di mistero e fascino. La comunicazione non è completamente diretta, ma ricca di sottintesi, doppi sensi o segnali misti. Questo dà modo alle persone di esplorare l’interesse reciproco senza esporsi del tutto.
    • Perché è problematico per le persone autistiche: L’ambiguità può essere estremamente frustrante per chi ha difficoltà a cogliere sfumature o messaggi impliciti. Una persona autistica potrebbe chiedersi continuamente: “Cosa intende davvero?”. L’incapacità di decifrare il messaggio potrebbe portare a malintesi, come scambiare gentilezza per interesse romantico (o viceversa). La mancanza di chiarezza nell’ambiguità può causare insicurezza o ansia sociale, portando la persona autistica a evitare completamente il flirt per paura di sbagliare.
  3. Non-verbalità: Molto del flirting avviene attraverso segnali non verbali, come il contatto visivo, il linguaggio del corpo, o piccoli gesti come un sorriso o un tocco leggero.
    • Come funziona nel flirt neurotipico: Il non verbale è una componente chiave del flirt: uno sguardo prolungato, un sorriso malizioso, o una postura inclinata verso l’altra persona possono comunicare attrazione o interesse, a volte più efficacemente delle parole.
    • Perché è problematico per le persone autistiche: Le persone nello spettro autistico spesso hanno difficoltà a interpretare i segnali non verbali, come il significato di uno sguardo o di un gesto, e potrebbero non accorgersi di questi segnali quando vengono inviati. Alcuni segnali non verbali possono essere travisati: ad esempio, un sorriso gentile potrebbe essere visto come un semplice gesto di cortesia, quando invece era inteso come flirt. Alcune persone autistiche evitano il contatto visivo o gestiscono il linguaggio del corpo in modo diverso, il che potrebbe far sembrare che non siano interessate o che non ricambino, anche se non è il caso.L’assenza di parole concrete può lasciare un senso di “vuoto comunicativo”, rendendo difficile per la persona autistica sapere come procedere.

Quindi è per la natura stessa del flirting che le persone nello spettro autistico possono incontrare difficoltà significative sia nel riconoscerlo negli altri, sia nel praticarlo attivamente.

Le difficoltà nel riconoscere e praticare il flirting possono avere un impatto significativo sulla capacità delle persone autistiche di stabilire relazioni romantiche o di approfondire connessioni iniziali, soprattutto con i neurotipici.

Questi ostacoli non indicano una mancanza di interesse o di capacità, ma piuttosto un bisogno di approcci diversi e più chiari alla comunicazione romantica.

La psicoterapia per adulti nello spettro autistico può essere uno strumento fondamentale per affrontare le difficoltà legate al riconoscere e praticare il flirting, oltre che per migliorare le competenze relazionali in generale.

La psicoterapia non mira a “insegnare a flirtare” nel senso tradizionale, ma a fornire strumenti pratici ed emotivi per approcciarsi a una persona di interesse in modo che sia naturale e adatto alla propria personalità.

Uno dei primi benefici della terapia è che aiuta la persona ad accettare il fatto di non saper flirtare nel modo convenzionale, riducendo l’ansia e la pressione di “dover essere come gli altri”.

Questa accettazione è un passo cruciale, perché permette di abbracciare la propria unicità e di sviluppare strategie alternative e più adatte al proprio stile comunicativo per approcciarsi a una persona di interesse.

Inoltre, la psicoterapia può fornire strumenti pratici per affrontare situazioni sociali specifiche, come iniziare una conversazione, mantenere il contatto visivo o gestire l’ansia durante un appuntamento.

Simulazioni e role-play in un ambiente sicuro consentono di esercitarsi e aumentare la sicurezza.

I professionisti della clinica psicologica GAM Medical, psicoterapeuti specializzati nell’autismo adulto, possono offrirti un supporto completo e personalizzato per affrontare le sfide legate al disturbo dello spettro autistico, come quella legata al flirting e al corteggiamento.

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