Attaccamento ansioso: cos’è e come uscirne

Tempo di lettura: 4 minuti

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attaccamento ansioso e relazioni

Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dalla paura di essere abbandonato, di cercare continuamente rassicurazioni in una relazione o di avere un costante bisogno di vicinanza affettiva? 

Se sì, potresti avere tratti legati all’attaccamento ansioso, uno stile relazionale che può influenzare profondamente la qualità della vita affettiva. Comprendere questo tipo di attaccamento è fondamentale per costruire relazioni più sane, equilibrate e consapevoli. 

In questo articolo analizzeremo cos’è l’attaccamento ansioso, da dove origina, come si manifesta, come riconoscerlo e infine come superarlo.

Che cos’è l’attaccamento ansioso?

L’attaccamento ansioso è uno stile relazionale che si sviluppa nei primi anni di vita e influenza profondamente il modo in cui una persona si relaziona con gli altri, specialmente in ambito affettivo. Secondo la teoria dell’attaccamento sviluppata da John Bowlby, i bambini instaurano dei modelli operativi interni basati sulla qualità della relazione con i propri caregiver. Quando questi modelli sono caratterizzati da instabilità, incoerenza o mancanza di risposte adeguate ai bisogni emotivi, può svilupparsi un attaccamento ansioso.

Le persone con attaccamento ansioso tendono a vivere le relazioni con una forte preoccupazione per il rifiuto o l’abbandono. Hanno un bisogno costante di conferme, possono apparire insicure e dipendenti, e soffrono per una mancanza di reciprocità affettiva, anche solo percepita.

Uno studio significativo che esplora questo fenomeno è “Anxious attachment and relationship processes: an interactionist perspective”. Lo studio evidenzia come l’attaccamento ansioso porti gli individui a monitorare eccessivamente il comportamento del partner, interpretandone ogni ambiguità come un possibile segnale di allontanamento o disinteresse. Questo circolo vizioso alimenta ulteriormente l’ansia e compromette la qualità della relazione.

Quali sono le cause dell’attaccamento ansioso?

Le cause dell’attaccamento ansioso sono prevalentemente riconducibili alle prime esperienze di relazione con le figure di accudimento, in particolare genitori o caregiver. In età infantile, la sicurezza affettiva si costruisce attraverso la risposta coerente e prevedibile ai bisogni emotivi e fisici del bambino.

Quando il bambino riceve segnali contrastanti o incostanti, ad esempio, viene coccolato in certi momenti e ignorato in altri, si sviluppa una percezione instabile dell’amore e della sicurezza. Questo comportamento ambivalente da parte del caregiver può generare insicurezza profonda, sfociando poi in un attaccamento ansioso.

Lo studio “Anxious attachment and relationship processes: an interactionist perspective” sostiene che queste dinamiche si consolidano in età adulta, generando una vulnerabilità cronica nel campo delle relazioni intime. L’individuo tende a replicare inconsapevolmente lo stesso modello, scegliendo partner emotivamente distanti o non affidabili, confermando così le sue paure originarie.

Altre cause possono includere:

  • Esperienze di abbandono o trascuratezza emotiva
  • Eventi traumatici durante l’infanzia
  • Separazioni precoci dai genitori o figure di riferimento
  • Ambienti familiari caotici o con dinamiche conflittuali

Quali sono i sintomi dell’attaccamento ansioso?

I sintomi dell’attaccamento ansioso sono sia emotivi che comportamentali, e possono variare in intensità. Le persone che ne soffrono vivono con un costante stato di allerta rispetto alla relazione, con una marcata paura del rifiuto e del distacco.

Alcuni sintomi comuni includono:

  • Bisogno eccessivo di approvazione e rassicurazioni da parte del partner
  • Paura costante dell’abbandono, anche in assenza di segnali concreti
  • Comportamenti controllanti o iper-vigilanza nei confronti dell’altro
  • Difficoltà a tollerare la distanza emotiva o fisica
  • Idealizzazione del partner, anche in presenza di comportamenti dannosi
  • Tendenza alla dipendenza affettiva
  • Bassa autostima, che si riflette nel sentirsi non abbastanza per mantenere una relazione

Lo studio mostra come le persone con attaccamento ansioso interpretano ambiguità e silenzi come minacce, innescando meccanismi reattivi spesso controproducenti. Questi meccanismi alimentano una spirale di ansia che si auto-perpetua.

Come riconoscere l’attaccamento ansioso?

Riconoscere l’attaccamento ansioso non è sempre semplice, perché le sue manifestazioni possono confondersi con quelle di una forte passione o di un coinvolgimento emotivo sincero. Tuttavia, esistono alcuni indizi che possono aiutare a fare chiarezza.

Potresti avere un attaccamento ansioso se:

  • Ti senti facilmente geloso o insicuro, anche senza reali motivi
  • Hai bisogno di frequenti conferme d’amore
  • Vivi l’assenza del partner con intensa angoscia
  • Tendi a sacrificarti o compiacere l’altro pur di non essere lasciato
  • Non riesci a rilassarti finché non hai la certezza che l’altro ti ami

Essere consapevoli di questi segnali è il primo passo verso un cambiamento. Solo riconoscendo le dinamiche disfunzionali si può iniziare a trasformarle.

come superare l'attaccamento ansioso
come superare l’attaccamento ansioso

Attaccamento ansioso: come superarlo

Superare l’attaccamento ansioso è possibile, ma richiede consapevolezza, impegno e a volte un supporto terapeutico.

Ecco alcuni strumenti utili:

  1. Coltivare l’autoconsapevolezza: Tenere un diario emotivo, riflettere sulle proprie reazioni nelle relazioni, e comprendere i propri schemi affettivi è fondamentale per iniziare un percorso di guarigione.
  2. Lavorare sull’autostima: Molte persone con attaccamento ansioso si sentono intrinsecamente “non abbastanza”. È importante costruire una base solida di valore personale che non dipenda dall’approvazione esterna.
  3. Imparare a regolare l’ansia: Tecniche di mindfulness, respirazione profonda, meditazione e grounding possono aiutare a gestire le emozioni intense e a creare uno spazio tra impulso e reazione.
  4. Scegliere relazioni più sicure: Evitare partner emotivamente non disponibili o manipolatori è un passo essenziale. Le relazioni sane aiutano a riscrivere i vecchi modelli relazionali.
  5. Intraprendere un percorso terapeutico: Il supporto di uno psicoterapeuta può essere determinante. Approcci validati come la Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT) o la Schema Therapy aiutano a ristrutturare le credenze disfunzionali e a sviluppare nuove strategie relazionali.

L’attaccamento ansioso è uno stile relazionale che può causare molta sofferenza, ma non è una condanna definitiva. Con impegno, supporto e consapevolezza è possibile modificarlo, costruendo relazioni più sane e soddisfacenti.

Se vivi situazioni di ansia ricorrente, tensione emotiva o insicurezza nelle relazioni, potresti beneficiare di un percorso specifico per la gestione dell’ansia. Al Centro GAM Medical, la nostra Clinica Ansia è specializzata nella diagnosi e trattamento di disturbi d’ansia attraverso approcci scientificamente validati.

Riconoscere e affrontare l’ansia è un atto di cura verso se stessi. Se sei pronto a iniziare, noi siamo qui per accompagnarti.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21299557/ 
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