Le persone che hanno subito un trauma possono sperimentare profonde alterazioni della percezione che portano il soggetto a percepire nell’ambiente circostante stimoli che in realtà non sono presenti.
La persona, ad esempio, può avere l’impressione di sentire un rumore, percepire un odore o intravedere un dettaglio che non esiste, ma che evoca in maniera diretta o indiretta l’esperienza traumatica originaria.
Questi fenomeni legati al trauma non solo generano confusione e disorientamento, ma contribuiscono anche a rafforzare la sensazione di pericolo e allarme tipica del disturbo post-traumatico.
NB. non stiamo parlando specificatamente di flashback o allucinazioni: le alterazioni della percezione si distinguono dai flashback perché non sono ricordi intrusivi del passato, e dalle allucinazioni perché la persona mantiene un certo contatto con la realtà e riconosce in parte l’ingannevolezza dell’esperienza.
Cosa sono le alterazioni della percezione?
Con “alterazioni della percezione” si intende un’esperienza in cui i nostri sensi registrano la realtà in modo distorto o ingannevole.
Le principali forme di alterazione della percezione sono:
- Illusioni percettive: lo stimolo è reale, ma viene interpretato o percepito in maniera distorta. Ad esempio, un rumore comune può sembrare minaccioso, oppure un’ombra può essere vista come una figura inquietante.
- Pseudoallucinazioni: la persona percepisce qualcosa che non esiste, pur mantenendo una parziale consapevolezza dell’irrealtà dell’esperienza. Un esempio può essere la sensazione di udire una voce interna o un suono non presente nell’ambiente.
- Derealizzazione: il mondo esterno appare modificato, irreale o artificiale. Gli oggetti possono sembrare lontani, piatti, o privi di consistenza.
- Depersonalizzazione: riguarda la percezione di sé stessi. La persona può avvertire estraneità rispetto al proprio corpo, alle proprie azioni o alle proprie emozioni, come se fosse spettatrice di ciò che le accade.
- Alterazioni quantitative: comprendono modificazioni dell’intensità percettiva, come l’ipereccitabilità (gli stimoli sembrano amplificati, ad esempio un rumore diventa assordante) o l’ipoeccitabilità (gli stimoli appaiono attenuati o smorzati).
In presenza di un trauma, le alterazioni della percezione assumono un significato particolare: la persona può avere l’impressione di percepire stimoli che richiamano in modo diretto o simbolico l’evento traumatico.
Queste alterazioni della percezione contribuiscono a mantenere viva la sofferenza, perché rendono difficile distinguere il presente dal passato e alimentano stati di ansia e allarme.
Le alterazioni della percezione più frequenti nel caso dei traumi sono le illusioni percettive e le pseudoallucinazioni.
Per saperne di più sulla percezione e sulle sue alterazioni, leggi l’articolo del nostro Blog “Funzioni cognitive: la Percezione“
In cosa consistono le illusioni percettive traumatiche?
Le lusioni percettive sono distorsioni di stimoli reali che vengono interpretati in maniera falsata, in genere in connessione con l’evento traumatico.
A differenza delle allucinazioni, che si basano sulla percezione di qualcosa che non esiste, nelle illusioni percettive lo stimolo è effettivamente presente, ma viene “colorato” dall’esperienza traumatica, assumendo un significato minaccioso o doloroso.
Le illusioni percettive possono assumere forme diverse, ma hanno in comune la tendenza a riattivare il vissuto traumatico attraverso la distorsione di ciò che la persona vede, sente o percepisce nell’ambiente. Alcuni esempi tipici includono:
- Distorsioni visive
- Ombre o riflessi che vengono interpretati come figure minacciose.
- Un volto estraneo che sembra assomigliare a quello dell’aggressore.
- Oggetti quotidiani che appaiono deformati o inquietanti.
- Distorsioni uditive
- Rumori improvvisi (porte che sbattono, passi, voci indistinte) percepiti come segnali di pericolo imminente.
- Suoni neutri che vengono scambiati per urla, colpi o altri stimoli traumatici.
- Distorsioni olfattive e tattili
- Odori reali che richiamano in modo sproporzionato l’esperienza traumatica (ad esempio l’odore di fumo o di alcool).
- Sensazioni tattili minime (come un tocco leggero o il contatto con un tessuto) percepite come invadenti o minacciose.
Le illusioni percettive legate al trauma nascono dal fatto che il cervello, in stato di ipervigilanza, tende a interpretare ogni stimolo come potenzialmente pericoloso.
Questo avviene perché:
- il sistema nervoso rimane in costante allerta, pronto a reagire al minimo segnale;
- la memoria traumatica si attiva anche di fronte a stimoli solo vagamente simili a quelli dell’evento originario;
- la persona non riesce a distinguere pienamente tra ciò che appartiene al presente e ciò che è collegato al passato traumatico.
In cosa consistono le pseudo-allucinazioni traumatiche?
Tra le alterazioni della percezione che possono insorgere dopo un trauma ci sono anche le pseudo-allucinazioni.
Sono “pseudo” perchè non sono delle vere e proprie allucinazioni: la loro caratteristica principale è ,infatti, che la persona percepisce qualcosa che non ha un corrispettivo reale nell’ambiente, ma conserva – almeno in parte – la consapevolezza che si tratti di un’esperienza interna e non di un evento realmente presente.
In altre parole, chi ne soffre “sente” o “vede” qualcosa che non c’è, ma è in grado di riconoscere che si tratta di una percezione ingannevole legata al trauma.
Le pseudo-allucinazioni possono coinvolgere diversi canali sensoriali e assumere forme differenti. Alcuni esempi comuni includono:
- Pseudo-allucinazioni uditive
- Sentire voci che ripetono frasi legate all’evento traumatico.
- Percepire urla, rumori di lotta o spari che non esistono.
- Udire richiami o parole minacciose collegate al trauma.
- Pseudo-allucinazioni visive
- Vedere per un attimo immagini fugaci connesse al trauma (ad esempio, il volto dell’aggressore o scene dell’evento).
- Percepire figure indistinte o ombre che sembrano rimandare alla situazione traumatica.
- Pseudo-allucinazioni olfattive o tattili
- Avvertire odori legati al trauma (alcool, fumo, sangue, benzina) senza che vi sia alcuna fonte reale.
- Sentire la sensazione fisica di essere toccati, trattenuti o colpiti, pur non essendoci alcun contatto esterno.
Le pseudo-allucinazioni traumatiche hanno origine dal fatto che la memoria dell’evento non è stata integrata nel passato, ma rimane “viva” e pronta a riemergere in forma sensoriale. Alcuni fattori che le favoriscono sono:
- la riattivazione involontaria delle tracce mnestiche traumatiche;
- l’iperattivazione del sistema nervoso, che amplifica ogni stimolo interno;
- la difficoltà a distinguere tra realtà esterna e immagini interne prodotte dalla memoria o dall’immaginazione traumatica.
Conseguenze delle alterazioni della percezione nei quadri traumatici
Le alterazioni della percezione, come illusioni percettive e pseudo-allucinazioni, possono avere importanti conseguenze sulla salute psicofisica di chi le sperimenta.
Queste, infatti, mantengono la persona in uno stato di allarme costante e impediscono una reale elaborazione dell’evento traumatico.
Le principali conseguenze possono essere così riassunte:
- Ipervigilanza
- L’ipervigilanza è al tempo stesso causa ed effetto delle alterazioni percettive.
- La persona, vivendo stimoli falsati come minacciosi, rimane in uno stato di allerta costante.
- Questo stato di allerta amplifica ulteriormente la possibilità di percepire segnali distorti, alimentando un circolo vizioso in cui la paura si auto-rinforza.
- Mancata elaborazione del trauma
- Le dispercezioni mantengono vivo il legame con l’esperienza traumatica, riportandola continuamente nel presente.
- Questo ostacola i processi cognitivi ed emotivi necessari per collocare l’evento nel passato.
- La persona, invece di rielaborare e integrare il trauma nella propria storia, continua a riviverlo attraverso percezioni ingannevoli e disturbanti.
- Mantenimento del disturbo post-traumatico da stress (PTSD)
- Le alterazioni percettive contribuiscono a mantenere i sintomi tipici del PTSD, come ansia, evitamento, iperarousal e intrusività.
- Esse impediscono alla persona di percepire la realtà come sicura, favorendo il radicamento del disturbo.
- Più le dispercezioni si ripetono, più il trauma resta “attivo” nella memoria e nel corpo, rinforzando la cronicizzazione del PTSD.
- Disorientamento e perdita di fiducia nella realtà
- Le illusioni e le pseudo-allucinazioni possono generare un forte disorientamento, perché rendono difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è frutto della percezione alterata.
- Questo può portare a sentimenti di confusione, estraneità e paura di “impazzire”.
- Col tempo, la persona può perdere fiducia non solo nel mondo esterno, ma anche nella propria capacità di interpretare correttamente la realtà.
Le alterazioni della percezione nei quadri traumatici non rappresentano solo sintomi secondari, ma veri e propri meccanismi che alimentano la sofferenza.
Se ti sei riconosciuto in queste esperienze, se anche tu ti senti in pericolo anche dove e quando non dovresti, se vivi alterazioni della percezione che ti riportano al trauma e ti impediscono di sentirti al sicuro, contatta la nostra clinica specializzata in PTSD e traumi: possiamo accompagnarti verso un percorso di elaborazione del trauma.