ADHD e Problemi di Stomaco

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ADHD e problemi di stomaco

Non è raro che le persone ADHD soffrano di problemi di stomaco e di disturbi gastrointestinali e sembra non essere nemmeno un caso.

Molte persone ADHD soffrono di disturbi gastrointestinali come dolore allo stomaco, gonfiore, sindrome dell’intestino irritabile (nota anche come IBS), dispepsia, difficoltà digestiva e stitichezza cronica.

Questi sintomi e disturbi non vengono, nella maggior parte dei casi, segni attribuiti all’ADHD, né da parte di chi li sperimenta né, spesso, da parte dei professionisti della salute.

Questo accade perché la letteratura al riguardo è piuttosto limitata, soprattutto per l’ADHD adulto.

Anche se la ricerca sulla connessione tra ADHD e problemi gastrointestinali è ancora in fase iniziale, si possono individuare alcuni fattori potenzialmente responsabili di questa relazione:

  • Microbioma intestinale;
  • Serotonina;
  • Stress.

Nelle prossime righe vedremo il ruolo di ognuno di questi nei problemi di stomaco spesso comuni nelle persone ADHD.

Il ruolo del Microbioma Intestinale nei Disturbi Gastrointestinali delle persone ADHD

Il microbioma intestinale è l’insieme di microrganismi che vive nel tratto intestinale umano, include una varietà di batteri, virus, funghi e altri microbi che cooperano tra loro per mantenere l’equilibrio dell’intestino e supportare numerose funzioni fisiologiche.

Diverse ricerche hanno dimostrato che le persone ADHD tendono ad avere una composizione del microbioma intestinale differente rispetto a quella delle persone neurotipiche, il che può portare a uno squilibrio che compromette la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e la salute mentale attraverso una complessa rete di comunicazione nota come asse intestino-cervello.

Nello specifico, in questa correlazione, occorre considerare:

  • Composizione alterata del microbioma intestinale nelle persone ADHD: Nelle persone ADHD, vari studi hanno evidenziato che la composizione del microbioma intestinale è diversa rispetto a quella delle persone neurotipiche. Questa differenza può includere una minore diversità di batteri benefici, come il Bifidobacterium e il Lactobacillus, e una presenza maggiore di batteri associati a disturbi infiammatori o a una digestione meno efficiente. La mancanza di diversità batterica può contribuire a un microbioma meno resiliente, il che significa che l’intestino è più vulnerabile alle perturbazioni, come una dieta poco equilibrata, lo stress e l’uso di farmaci. Questa vulnerabilità può portare a un aumento di sintomi gastrointestinali, poiché il microbioma non è in grado di adattarsi in modo efficiente ai cambiamenti, con conseguenti sintomi come stitichezza, diarrea, dolore addominale e gonfiore. La composizione alterata del microbioma intestinale nelle persone ADHD può avere radici sia genetiche che ambientali. Ad esempio, una dieta ricca di zuccheri raffinati e grassi e povera di fibre, spesso comune tra le persone ADHD per via delle difficoltà di autoregolazione alimentare, può contribuire a impoverire il microbioma intestinale e a promuovere la crescita di batteri meno favorevoli alla salute. Inoltre, l’uso di farmaci come gli psicostimolanti, tipici del trattamento dell’ADHD, può influenzare indirettamente il microbioma alterando la motilità intestinale e la produzione di acidi gastrici, elementi che contribuiscono a creare un ambiente intestinale sfavorevole per i batteri benefici.
  • Ruolo del microbioma nella regolazione dell’infiammazione intestinale e dei sintomi gastrointestinali: Il microbioma intestinale svolge un ruolo chiave nella regolazione dell’infiammazione intestinale. Nei soggetti neurotipici, un microbioma equilibrato aiuta a mantenere una bassa attività infiammatoria e a prevenire reazioni eccessive del sistema immunitario contro agenti esterni o alimenti. Tuttavia, nelle persone ADHD, una composizione batterica squilibrata può favorire uno stato di infiammazione cronica a basso grado nell’intestino, poiché l’assenza di batteri benefici come il Bifidobacterium riduce la produzione di acidi grassi a catena corta, come il butirrato, che hanno un effetto antinfiammatorio. Questa infiammazione può causare o aggravare sintomi come crampi addominali, gonfiore e irregolarità nei movimenti intestinali, rendendo difficile il mantenimento di una buona salute intestinale. L’infiammazione intestinale nelle persone ADHD può anche influenzare l’intera rete di comunicazione intestino-cervello, portando a un aumento dei sintomi di ansia e peggiorando le difficoltà cognitive legate al disturbo. Questo è particolarmente problematico, poiché uno stato di infiammazione intestinale può rendere le persone ADHD più sensibili allo stress e ridurre la loro capacità di affrontare i sintomi gastrointestinali. La condizione infiammatoria può quindi innescare un circolo vizioso in cui l’ansia peggiora i sintomi gastrointestinali, e i sintomi gastrointestinali aumentano la percezione dell’ansia, aggravando la qualità della vita delle persone ADHD.
  • Asse intestino-cervello e influenza sul sistema nervoso centrale: Il microbioma intestinale è una componente fondamentale dell’asse intestino-cervello, una via di comunicazione bidirezionale tra il sistema nervoso centrale (incluso il cervello) e il sistema nervoso enterico (nell’intestino). Questa comunicazione è resa possibile da segnali chimici e nervosi che viaggiano attraverso il nervo vago e tramite molecole rilasciate dal microbioma, come acidi grassi a catena corta, neurotrasmettitori e metaboliti di origine batterica. Nelle persone ADHD, un microbioma alterato può compromettere la comunicazione intestino-cervello, influenzando negativamente l’umore, la memoria, la capacità di concentrazione e la regolazione emotiva. Un microbioma sano aiuta a mantenere l’equilibrio dei neurotrasmettitori nel cervello, come la serotonina e la dopamina, fondamentali per la regolazione dell’umore e dell’attenzione. L’alterazione del microbioma intestinale nelle persone ADHD può influire sulla produzione di questi neurotrasmettitori, contribuendo a una ridotta stabilità emotiva e a difficoltà cognitive. Ad esempio, una bassa produzione di acidi grassi a catena corta, derivanti dalla fermentazione delle fibre alimentari, può influenzare negativamente la sintesi della serotonina e della dopamina, peggiorando così i sintomi tipici dell’ADHD, come la disattenzione e l’impulsività. La disfunzione dell’asse intestino-cervello può quindi amplificare i sintomi dell’ADHD, rendendo più difficile per le persone con questo disturbo gestire sia la salute intestinale che le difficoltà cognitive.
  • Influenza del microbioma sulla motilità intestinale e sulle funzioni digestive: Il microbioma intestinale contribuisce alla regolazione della motilità intestinale e delle funzioni digestive attraverso una serie di meccanismi complessi. I batteri benefici nell’intestino producono enzimi e acidi grassi che favoriscono la peristalsi, ovvero i movimenti ritmici dell’intestino che permettono la digestione e il transito delle feci. Nelle persone ADHD, uno squilibrio nel microbioma può causare variazioni nella motilità intestinale, portando a sintomi come stitichezza o diarrea. Ad esempio, la carenza di specifici batteri fermentativi può ridurre la produzione di acidi grassi a catena corta, che sono fondamentali per il mantenimento della motilità intestinale e per evitare il ristagno dei contenuti nel colon. I problemi di motilità intestinale possono aggravarsi in presenza di un microbioma alterato, portando a un aumento della produzione di gas, gonfiore e sensazione di pesantezza addominale. Nelle persone ADHD, questi sintomi possono interferire con la capacità di concentrarsi e influenzare negativamente l’umore, amplificando le difficoltà legate al disturbo. Inoltre, i problemi digestivi prolungati possono portare a malassorbimento di nutrienti essenziali, come vitamine del gruppo B e acidi grassi omega-3, che sono fondamentali per la salute cerebrale e per il miglioramento dei sintomi dell’ADHD. La combinazione di difficoltà digestive e malassorbimento rende quindi il microbioma un elemento cruciale nella gestione complessiva della salute nelle persone ADHD.

Quindi, il microbioma intestinale svolge un ruolo fondamentale nella gestione della salute gastrointestinale e mentale delle persone ADHD.

La composizione alterata del microbioma può portare a sintomi gastrointestinali, infiammazione, difficoltà digestive e disfunzioni nell’asse intestino-cervello, influenzando negativamente sia la salute fisica che quella mentale.

Serotonina e problemi di stomaco nelle persone ADHD

La serotonina è un neurotrasmettitore fondamentale sia per il sistema nervoso centrale che per il sistema digestivo, ed è strettamente collegata alla regolazione dei problemi di stomaco e dei disturbi gastrointestinali nelle persone ADHD.

Una caratteristica particolare della serotonina è che una percentuale significativa, circa il 90%, viene prodotta nell’intestino, piuttosto che nel cervello.

Questo rende la serotonina un importante punto di connessione tra il sistema digestivo e il sistema nervoso, poiché svolge un ruolo cruciale sia nella regolazione dell’umore che delle funzioni intestinali.

In particolare, occorre considerare:

  • Produzione di serotonina nell’intestino e regolazione della motilità intestinale: La serotonina è prodotta principalmente nelle cellule enterocromaffini dell’intestino, dove agisce come regolatore della motilità intestinale, ovvero dei movimenti che permettono la digestione e il transito del cibo attraverso l’apparato gastrointestinale. Un corretto equilibrio di serotonina è essenziale per la coordinazione dei movimenti peristaltici, che permettono al contenuto intestinale di essere spinto attraverso l’intestino in modo regolare. Nelle persone ADHD, una produzione alterata o irregolare di serotonina può influenzare negativamente la motilità intestinale, portando a problemi come stitichezza o diarrea, sintomi comuni nei disturbi gastrointestinali associati all’ADHD. Quando i livelli di serotonina nell’intestino sono alterati, la motilità intestinale può risultare irregolare, causando disagi come crampi addominali, gonfiore e dolore. Questi sintomi, comuni nelle persone ADHD, influenzano negativamente la qualità della vita e possono amplificare il disagio percepito, soprattutto nei momenti di stress o in situazioni sociali. La regolazione della serotonina è particolarmente delicata nelle persone ADHD, poiché questo disturbo influisce su numerosi aspetti della regolazione neurologica e può interferire con la capacità dell’organismo di mantenere livelli costanti di neurotrasmettitori, tra cui la serotonina.
  • Ruolo della serotonina nell’asse intestino-cervello e influenza sull’umore: La serotonina agisce anche come ponte di comunicazione nell’asse intestino-cervello, una via bidirezionale attraverso la quale il sistema digestivo e il sistema nervoso centrale interagiscono e si influenzano reciprocamente. Nelle persone ADHD, un’alterazione nella produzione di serotonina intestinale può influire sull’umore, aumentando il rischio di ansia, depressione e altre difficoltà emotive, che sono frequentemente associate al disturbo. Poiché l’intestino e il cervello comunicano tramite segnali chimici e nervosi, la serotonina prodotta nell’intestino può inviare segnali che influenzano direttamente la regolazione dell’umore e la capacità di gestire lo stress. Nei soggetti ADHD, i livelli irregolari di serotonina possono contribuire a un umore instabile e a una maggiore vulnerabilità agli stati d’ansia e alle risposte di stress. Questa vulnerabilità psicologica, a sua volta, peggiora i sintomi gastrointestinali, creando un circolo vizioso in cui l’ansia e lo stress aumentano i problemi digestivi, e i sintomi digestivi, a loro volta, aggravano i sintomi di ansia e disattenzione. La regolazione della serotonina diventa quindi un elemento chiave per la salute sia mentale che fisica delle persone ADHD, poiché influisce su due dei principali aspetti che determinano la qualità della vita: l’equilibrio emotivo e la salute intestinale.
  • Sensibilità ai sintomi fisici e interpretazione dei segnali corporei: Le persone ADHD tendono a essere più sensibili ai segnali corporei e a percepire i sintomi fisici con maggiore intensità, a causa della difficoltà nel regolare l’attenzione e l’interpretazione delle informazioni sensoriali. Una produzione alterata di serotonina nell’intestino può amplificare la percezione di sintomi come il dolore addominale e il disagio intestinale, aumentando il disagio psicologico e rendendo difficile per il paziente ignorare o ridurre la percezione dei sintomi. La serotonina agisce quindi come un regolatore che influisce non solo sul funzionamento fisico dell’intestino, ma anche sulla modalità di interpretazione dei segnali corporei da parte del cervello. Questa ipersensibilità verso i sintomi corporei può portare le persone ADHD a sviluppare comportamenti di monitoraggio costante dei sintomi gastrointestinali, che amplificano ulteriormente la percezione di malessere. Inoltre, il disagio percepito diventa spesso un ostacolo alle attività quotidiane, come il lavoro, lo studio o le interazioni sociali, creando un’ulteriore fonte di stress. In questi casi, la serotonina svolge un ruolo duplice: una produzione inadeguata può portare sia a una maggiore percezione del dolore e del disagio, sia a una ridotta capacità di gestione delle emozioni, peggiorando il quadro generale della salute intestinale e psicologica delle persone ADHD.
  • Effetti della serotonina sulla risposta allo stress e sui sintomi gastrointestinali: La serotonina è direttamente coinvolta nella regolazione della risposta allo stress. Nelle persone ADHD, che tendono a sperimentare livelli di stress più elevati rispetto alla popolazione generale, una disfunzione nella regolazione della serotonina può portare a una risposta esagerata agli stimoli stressanti, che si manifesta anche a livello intestinale. Lo stress può causare una liberazione anomala di serotonina nell’intestino, alterando ulteriormente la motilità intestinale e portando a sintomi come crampi, diarrea o stitichezza. La difficoltà a regolare la risposta allo stress, comune nelle persone ADHD, aumenta il rischio di disturbi digestivi come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), una condizione caratterizzata da un’alterazione della motilità intestinale e da sintomi come dolore addominale, gonfiore e variazioni nei movimenti intestinali. La serotonina, in questo contesto, diventa un elemento fondamentale che determina l’intensità e la frequenza dei sintomi gastrointestinali, poiché la sua regolazione influisce sia sulla percezione del dolore che sulla capacità dell’intestino di adattarsi a situazioni di stress.
  • Serotonina, qualità del sonno e impatto sui sintomi gastrointestinali: La serotonina è un precursore della melatonina, l’ormone del sonno, e svolge un ruolo importante nel determinare la qualità del riposo notturno. Nelle persone ADHD, una produzione alterata di serotonina può compromettere la qualità del sonno, con effetti negativi sia sull’umore che sulla funzione intestinale. La mancanza di un sonno ristoratore aumenta i livelli di cortisolo e altre sostanze legate allo stress, che influenzano negativamente la motilità intestinale e peggiorano i sintomi gastrointestinali. La combinazione di una regolazione inadeguata della serotonina e di una scarsa qualità del sonno contribuisce a creare un circolo vizioso, in cui la mancanza di riposo aumenta l’ansia e lo stress, aggravando i sintomi gastrointestinali. Per le persone con ADHD, questo circolo può essere particolarmente difficile da interrompere, poiché la serotonina influenza in modo interconnesso sia l’umore che la digestione, con effetti che si amplificano reciprocamente. La regolazione della serotonina diventa quindi un aspetto cruciale per migliorare sia la qualità del sonno che la salute intestinale.

Quindi, anche la serotonina svolge un ruolo complesso e fondamentale nella gestione dei problemi di stomaco e dei disturbi gastrointestinali nelle persone ADHD.

La sua produzione nell’intestino influenza direttamente la motilità intestinale, la percezione dei sintomi corporei, la risposta allo stress e la qualità del sonno, tutti aspetti interconnessi che determinano il benessere fisico e mentale.

Per le persone ADHD, mantenere un equilibrio adeguato di serotonina è essenziale per ridurre i sintomi gastrointestinali e migliorare la qualità della vita, poiché la serotonina rappresenta un punto di connessione tra intestino e cervello che influenza profondamente sia la salute mentale che quella intestinale.

Stress e problemi gastrointestinali nelle persone ADHD

Lo stress è uno dei fattori chiave che influenzano i problemi di stomaco e i disturbi gastrointestinali nelle persone ADHD.

Le persone ADHD tendono a vivere livelli di stress più elevati rispetto alla popolazione generale, a causa delle difficoltà legate alla gestione dell’attenzione, dell’impulsività e delle emozioni, che rendono complicata la gestione delle sfide quotidiane.

Questo stress cronico si manifesta frequentemente in problemi digestivi, influendo negativamente sulla funzione intestinale e peggiorando condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la dispepsia e altre problematiche gastrointestinali.

In particolare:

  • Stress e risposta intestinale: l’asse intestino-cervello: Lo stress attiva l’asse intestino-cervello, una via di comunicazione bidirezionale che collega il sistema nervoso centrale (incluso il cervello) con il sistema nervoso enterico (nell’intestino). Nelle persone con ADHD, questa connessione è particolarmente sensibile, poiché la tensione e l’ansia tipiche del disturbo amplificano l’effetto dello stress sul sistema digestivo. Quando una persona con ADHD sperimenta uno stato di stress, il sistema nervoso autonomo rilascia neurotrasmettitori come l’adrenalina e il cortisolo, che alterano la motilità intestinale e influenzano la secrezione di enzimi e acidi necessari per la digestione. In condizioni di stress, l’asse intestino-cervello può inviare segnali che interrompono il normale funzionamento dell’intestino, causando sintomi come crampi addominali, diarrea, stitichezza e gonfiore. La sensibilità del sistema enterico nelle persone con ADHD rende queste manifestazioni gastrointestinali più intense e frequenti, creando un ciclo in cui l’ansia e lo stress peggiorano i sintomi fisici e i sintomi fisici aumentano lo stress percepito. Questo ciclo può portare a una condizione cronica di disagio intestinale, che influisce negativamente sulla qualità della vita e sulla capacità di affrontare le sfide quotidiane.
  • Effetti dello stress sulla motilità intestinale e sulla sindrome dell’intestino irritabile (IBS): La motilità intestinale, ovvero i movimenti peristaltici che permettono al cibo di transitare attraverso il tratto digestivo, è strettamente regolata da fattori ormonali e nervosi, che rispondono agli stimoli esterni, inclusi quelli stressanti. Nelle persone ADHD, lo stress cronico può alterare questi movimenti, causando episodi di stitichezza o diarrea e contribuendo allo sviluppo o al peggioramento della sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Questa condizione, caratterizzata da sintomi come dolore addominale, gonfiore e variazioni nei movimenti intestinali, è frequente nelle persone ADHD e tende a peggiorare in situazioni di stress. Lo stress e l’ansia possono innescare episodi di motilità intestinale irregolare, poiché il rilascio di cortisolo e di altri ormoni dello stress modifica la velocità con cui l’intestino si contrae. In condizioni di forte stress, la motilità intestinale può diventare troppo veloce (diarrea) o troppo lenta (stitichezza), rendendo difficile il transito del cibo e causando disagi significativi. Questo effetto della motilità alterata peggiora la qualità della vita delle persone ADHD, poiché i sintomi gastrointestinali si manifestano spesso nei momenti di maggiore tensione, come situazioni sociali o impegni lavorativi, limitando ulteriormente la capacità di affrontare le attività quotidiane.
  • L’effetto dello stress sulla permeabilità intestinale: Lo stress cronico può influire anche sulla permeabilità intestinale, un aspetto che determina la capacità dell’intestino di agire come barriera selettiva, permettendo il passaggio dei nutrienti e bloccando il passaggio di sostanze nocive. In condizioni di stress, l’aumento del cortisolo e di altre molecole pro-infiammatorie può indebolire questa barriera intestinale, causando quella che viene comunemente chiamata “leaky gut” o “sindrome dell’intestino permeabile”. Nelle persone ADHD, una maggiore permeabilità intestinale rende l’intestino più suscettibile a infiammazioni e infezioni, che contribuiscono a sintomi come gonfiore, crampi e dolore addominale. La maggiore permeabilità intestinale è problematica perché permette a particelle di cibo parzialmente digerito, tossine e batteri di attraversare la barriera intestinale e di entrare nel flusso sanguigno, scatenando risposte immunitarie e infiammatorie. Questo stato di infiammazione cronica può peggiorare ulteriormente i sintomi digestivi e contribuire all’ansia e allo stress percepiti dalle persone ADHD, creando un circolo vizioso in cui la permeabilità intestinale amplifica il disagio intestinale e mentale. La disfunzione della barriera intestinale è quindi un elemento chiave che contribuisce al peggioramento dei problemi di stomaco nelle persone ADHD sottoposte a stress cronico.
  • Stress e alterazione della flora batterica intestinale: Lo stress cronico ha anche un effetto diretto sulla flora batterica intestinale o microbioma, l’insieme di batteri e altri microrganismi che vive nell’intestino e che svolge un ruolo fondamentale nella digestione e nella regolazione della salute intestinale. Nelle persone ADHD, i livelli elevati di stress possono ridurre la presenza di batteri benefici, come i Lactobacilli e i Bifidobatteri, e favorire la crescita di batteri patogeni che peggiorano l’infiammazione e la disfunzione digestiva. Questa alterazione del microbioma contribuisce a sintomi gastrointestinali come stitichezza, diarrea e dolore addominale, poiché il microbioma perde la sua capacità di supportare una digestione efficiente e di mantenere un ambiente intestinale sano. La riduzione dei batteri benefici a causa dello stress cronico nelle persone ADHD rende l’intestino più vulnerabile alle infiammazioni e alle infezioni, poiché i batteri patogeni possono proliferare e causare sintomi come gonfiore e flatulenza. Inoltre, la disbiosi (squilibrio del microbioma) legata allo stress può influire negativamente sull’asse intestino-cervello, aggravando i sintomi di ansia e tensione. L’alterazione del microbioma intestinale rappresenta quindi una delle principali vie attraverso le quali lo stress amplifica i problemi di stomaco e i disturbi gastrointestinali nelle persone ADHD, influenzando negativamente sia la salute fisica che il benessere psicologico.
  • Ruolo dello stress nella percezione del dolore e nella sensibilità intestinale: lo stress non influisce solo sulle funzioni fisiologiche dell’intestino, ma aumenta anche la percezione del dolore e la sensibilità intestinale nelle persone ADHD. Quando una persona è sottoposta a stress, i neurotrasmettitori e gli ormoni dello stress, come il cortisolo, aumentano la sensibilità dei recettori del dolore nell’intestino, rendendo le persone più consapevoli e sensibili ai segnali di disagio intestinale. Le persone ADHD, che già sperimentano un’ipersensibilità verso i segnali corporei, possono percepire sintomi gastrointestinali come gonfiore e crampi in modo più intenso, amplificando la sensazione di disagio e il livello di ansia. La maggiore percezione del dolore intestinale può portare le persone ADHD a sviluppare una sorta di ipervigilanza verso i sintomi gastrointestinali, monitorando costantemente i segnali del proprio corpo e interpretando ogni piccolo fastidio come un segnale di malessere. Questo comportamento di ipervigilanza può aumentare ulteriormente lo stress e portare a una spirale negativa in cui i sintomi fisici e l’ansia si amplificano a vicenda. La sensibilità intestinale alterata nelle persone ADHD rappresenta quindi uno degli effetti principali dello stress, che contribuisce a rendere i problemi di stomaco una fonte costante di preoccupazione e di disagio.

Pertanto, oltre a microbioma intestinale e serotonina, anche lo stress gioca un ruolo cruciale nei problemi di stomaco e nei disturbi gastrointestinali delle persone ADHD, influenzando aspetti come la motilità intestinale, la permeabilità dell’intestino, la composizione del microbioma e la percezione del dolore.

La sensibilità dello asse intestino-cervello nelle persone ADHD rende questi individui particolarmente vulnerabili agli effetti dello stress, creando un circolo vizioso in cui l’ansia e la tensione amplificano i sintomi gastrointestinali e viceversa.

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