Ti è mai capitato, nonostante i tuoi risultati, di sentirti inadeguato, come se stessi ingannando tutti e prima o poi qualcuno se ne accorgerà?
Se sei una persona ADHD, potresti conoscere bene questa sensazione. La sindrome dell’impostore colpisce molte persone, ma sembra avere un impatto particolare su chi convive con l’ADHD, amplificando dubbi, insicurezze e autosvalutazione.
Questa esperienza non solo è comune, ma può anche diventare un ostacolo significativo nella carriera, nei rapporti interpersonali e nella qualità della vita. Fortunatamente, comprendere cosa sia questa sindrome e imparare a gestirla può fare una grande differenza.
In questo articolo esploreremo cos’è la sindrome dell’impostore, quali sono le sue cause e, soprattutto, condivideremo strategie pratiche per superarla, pensate specificamente per le persone ADHD.
Cos’è la sindrome dell’impostore?
La sindrome dell’impostore è una condizione psicologica in cui una persona, nonostante le prove evidenti delle sue capacità e dei suoi successi, continua a percepirsi come un “falso”, un imbroglione. Chi ne soffre attribuisce i propri risultati alla fortuna, al caso, o all’errore altrui, e vive con la costante paura che prima o poi qualcuno scopra la “verità”.
Questa sindrome può colpire chiunque, ma ha un impatto particolare su chi ha un disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Le difficoltà legate alla concentrazione, alla gestione del tempo e alla regolazione emotiva possono accentuare la percezione di non essere all’altezza.
Un’importante rassegna sistematica, pubblicata con il titolo Prevalence, Predictors, and Treatment of Impostor Syndrome: a Systematic Review (2020), sottolinea come la sindrome dell’impostore sia più diffusa tra le persone ADHD rispetto alla popolazione generale. Lo studio, basato su decine di ricerche, evidenzia che le persone ADHD tendono a sovrastimare i propri fallimenti e a sottovalutare i propri successi, alimentando un ciclo continuo di autosvalutazione.
L’ipercriticismo, il perfezionismo e la difficoltà nel gestire il riconoscimento positivo sono tratti comuni in chi vive sia con ADHD che con la sindrome dell’impostore. Questo crea un terreno fertile per una spirale di ansia, burnout e stagnazione professionale o personale.
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Quali sono le cause della sindrome dell’impostore?
Le origini della sindrome dell’impostore sono complesse e multifattoriali. Tuttavia, per le persone ADHD, esistono alcuni fattori scatenanti specifici che contribuiscono in modo significativo alla sua comparsa e al suo mantenimento:
- Esperienze scolastiche e sociali precoci: Le persone ADHD spesso ricevono feedback negativi durante la scuola o nei contesti sociali, che alimentano il senso di fallimento e inferiorità, anche in età adulta.
- Confronto costante con gli altri: Le persone ADHD possono tendere a confrontarsi con chi sembra più “organizzato” o “produttivo”, sentendosi sempre in svantaggio.
- Perfezionismo e autocritica eccessiva: La difficoltà a regolare le emozioni può portare a pretendere troppo da sé stessi, interpretando ogni errore come un segno di incompetenza.
- Difficoltà nella gestione del tempo e della motivazione: Queste sfide, comuni nell’ADHD, possono essere interpretate come incapacità, anche quando i risultati finali sono positivi.
- Mancanza di riconoscimento interno del successo: Anche dopo aver raggiunto un obiettivo, chi vive con l’ADHD può avere difficoltà a interiorizzare il successo, sentendolo come esterno o immeritato.

Come superare la sindrome dell’impostore: consigli utili per chi è adhd
Affrontare la sindrome dell’impostore richiede un approccio specifico per chi ha un funzionamento neurologico diverso. Ecco cinque consigli concreti e mirati, pensati per aiutare le persone ADHD a liberarsi dal peso di sentirsi “impostori”.
- Tieni un diario dei successi: Ogni giorno, annota tre cose che hai fatto bene. Non devono essere imprese straordinarie: completare una task, rispondere a una mail difficile o iniziare qualcosa che procrastinavi sono tutte vittorie. Questo ti aiuta a sviluppare una percezione più realistica dei tuoi progressi.
- Impara a riconoscere i pensieri distorti: Molte persone ADHD sono intrappolate in schemi di pensiero negativi. Quando pensi “sono un disastro” o “non lo merito”, chiediti: ci sono prove oggettive a sostegno di questo pensiero? Usa tecniche di ristrutturazione cognitiva per sostituire quei pensieri con affermazioni più equilibrate.
- Crea un sistema di supporto fidato: Condividere i tuoi pensieri con persone che comprendono l’ADHD può aiutarti a vedere te stesso da una prospettiva esterna. Amici, terapeuti o gruppi di supporto possono fornire il riconoscimento e il rispecchiamento di cui hai bisogno nei momenti di dubbio.
- Struttura il tuo tempo: Le persone ADHD traggono beneficio da strategie visive e pratiche per gestire tempo e compiti: timer, planner digitali, calendari a colori. Avere una struttura ti permette di sentirti più in controllo e meno soggetto all’improvvisazione o all’ansia.
- Celebra ogni progresso, non solo i traguardi finali: Spesso ci si concentra solo sul risultato finale, dimenticando che ogni piccolo passo è fondamentale. Riconosci il tuo impegno, anche se il progetto non è perfetto. Questo riduce la pressione e favorisce un atteggiamento più positivo verso te stesso.
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Affrontare la sindrome dell’impostore con l’adhd
La sindrome dell’impostore non è un destino inevitabile, nemmeno per chi è ADHD. È una narrazione interiore che può essere modificata, con pazienza e gli strumenti giusti. Comprendere le sue origini e i suoi meccanismi è il primo passo per interrompere il ciclo del dubbio e della svalutazione.
La consapevolezza è già una forma di forza, e ogni piccolo cambiamento che scegli di fare è un atto di valore.
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Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31848865/