Ricevere una critica può far male a chiunque, ma per una persona con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività l’impatto può essere amplificato.
Ti è mai capitato di sentire che un rimprovero, anche lieve, restasse dentro di te per giorni? Oppure di reagire d’impulso a un commento che voleva solo aiutarti a migliorare?
Questo articolo esplora come trasformare il feedback negativo in un’occasione di crescita, imparando a gestire le emozioni e mantenere la fiducia in sé stessi. Se ti riconosci in queste dinamiche, continua a leggere: capire come funziona il cervello ADHD può cambiare radicalmente il tuo modo di vivere le critiche.
Sensibilità alla critica ADHD
Le persone ADHD tendono ad avere una spiccata sensibilità alla critica. Il loro sistema emotivo reagisce in modo più intenso a stimoli negativi, a causa di un funzionamento neurobiologico che coinvolge l’asse dopaminergico e i circuiti della regolazione emotiva.
Secondo la ricerca “Self-compassion and perceived criticism in adults with Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder” di Neff, McGeown e Dunning (2020), la mancanza di autocompassione può aumentare la vulnerabilità al feedback negativo, portando a risposte difensive o di ritiro.
Coltivare l’autocompassione – cioè la capacità di trattarsi con gentilezza nei momenti di errore – aiuta invece a trasformare la critica in apprendimento:
| Tipo di reazione al feedback | Effetto immediato | Possibile esito a lungo termine |
| Reazione impulsiva (“Mi stanno attaccando!”) | Rabbia o chiusura | Peggioramento delle relazioni |
| Ritiro emotivo (“Non valgo nulla”) | Senso di fallimento | Calo dell’autostima |
| Risposta consapevole (“Cosa posso imparare da questo?”) | Calma, riflessione | Crescita personale e resilienza |
Accettare che la critica non è un giudizio sulla persona, ma un’informazione sul comportamento, è il primo passo per costruire un dialogo più sano con sé stessi e con gli altri.

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Gestione del rimprovero ADHD
Nel contesto lavorativo o familiare, il rimprovero può riattivare esperienze di frustrazione accumulate fin dall’infanzia. Molti adulti ADHD sono cresciuti sentendosi “sbagliati” per la loro disorganizzazione o distrazione, e ogni critica può riaccendere quella ferita.
Lo studio “Experiences of criticism in adults with Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder” di Beaton, Sirois e Milne (2022) mostra che le persone ADHD tendono a interpretare il feedback come minaccia alla propria identità, piuttosto che come strumento di miglioramento.
Per questo, è utile sviluppare risposte pratiche e consapevoli, ad esempio:
- Fermarsi prima di rispondere. Prendere qualche secondo per respirare riduce l’impulsività e favorisce una risposta più equilibrata
- Chiedere chiarimenti. “Puoi spiegarmi meglio cosa intendi?” sposta il focus dal giudizio all’apprendimento
- Riformulare il messaggio. “Mi stai dicendo che posso migliorare in questo aspetto” aiuta a ridurre la carica emotiva
Queste strategie permettono di gestire il rimprovero senza subirlo, proteggendo l’autostima e rafforzando la capacità di collaborazione, sia in famiglia che sul lavoro.

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3 Strategie per le reazioni emotive ADHD alle critiche
Le reazioni emotive alle critiche in presenza di Disturbo da Deficit di Attenzione-Iperattività possono essere intense e rapide: rabbia, vergogna, senso di inadeguatezza. Questo accade perché il cervello ADHD elabora la critica come una minaccia immediata, attivando il sistema limbico prima della corteccia prefrontale, che regola la risposta razionale.
Un ragazzo ADHD, ad esempio, può sentirsi devastato da un semplice “potresti fare meglio”, mentre un adulto ADHD può percepire un feedback del capo come un fallimento personale.
Per costruire resilienza emotiva, è utile lavorare su tre livelli:
- Consapevolezza corporea: riconoscere i segnali fisici della tensione (battito accelerato, rigidità muscolare) per interrompere il ciclo reattivo
- Autoparlato positivo: sostituire frasi come “sono un disastro” con “sto imparando a gestirlo meglio”
- Allenamento mentale: tecniche di mindfulness e respirazione consapevole aiutano a ristabilire equilibrio e lucidità
Secondo Disattenti e iperattivi (Giupponi & Conca, 2025), la consapevolezza dei propri meccanismi interni è una delle chiavi per vivere il Disturbo da Deficit d’Attenzione e Iperattività come una diversità funzionale, non come una mancanza. L’obiettivo non è eliminare la sensibilità, ma imparare a canalizzarla come forza relazionale.

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Come gestire il feedback negativo e migliorare le relazioni ADHD?
La comunicazione può diventare un terreno delicato per chi ha l’ADHD, specialmente nelle relazioni affettive o di coppia.
Uno sguardo del partner o un tono di voce percepito come delusione possono scatenare reazioni sproporzionate. Come evidenziato dallo studio Effects of adult ADHD on intimate partnerships di Huynh-Hohnbaum & Benowitz (2023) l’emotività intensa e la difficoltà nella regolazione delle reazioni sono tra le principali cause di conflitto e incomprensione nelle coppie in cui uno dei due è un partner ADHD.
Per migliorare la comunicazione, alcune strategie efficaci sono:
- Separare il messaggio dall’emozione. Concentrarsi sui fatti, non sul tono
- Usare l’ascolto attivo. Ripetere con parole proprie ciò che si è compreso aiuta a evitare malintesi
- Stabilire “pause comunicative”. Fermarsi per qualche minuto quando il dialogo si accende troppo permette di riprendere la conversazione con maggiore calma
Molte coppie trovano utile la terapia di coppia psicoeducativa, che insegna a riformulare le critiche in richieste costruttive e a costruire una comunicazione più empatica e bilanciata.

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3 Strumenti per mantenere la motivazione e la fiducia ADHD
Nel mondo del lavoro, la persona ADHD può percepire ogni feedback come una valutazione globale del proprio valore. Questo meccanismo è spesso legato alla difficoltà di separare la prestazione dal sé.
Per evitare che una critica comprometta la motivazione, è utile adottare un approccio strutturato:
- Annotare il contenuto del feedback. Scrivere aiuta a distinguere l’emozione dal messaggio reale
- Individuare un’azione migliorativa concreta. “Posso impostare un promemoria per evitare ritardi” è più utile di “sono sempre in ritardo”
- Premiare i piccoli progressi. La dopamina, carente nel cervello ADHD, si attiva con obiettivi chiari e gratificazioni immediate
Un percorso di coaching o terapia cognitivo-comportamentale può supportare lo sviluppo di queste abilità, rendendo il lavoratore ADHD più autonomo nella gestione delle performance e della fiducia in sé.

Si può superare il feedback negativo ADHD?
Riconoscere la propria sensibilità alla critica non significa accettare di soffrirne per sempre.
Con il giusto supporto terapeutico, è possibile imparare a rispondere alle critiche con lucidità e calma, migliorando la qualità della vita personale e professionale.
Presso la Clinica ADHD GAM Medical, vengono offerti percorsi specifici per adulti ADHD che desiderano lavorare sulla gestione delle emozioni e dell’autostima, integrando approcci psicoterapeutici, neuropsicologici e di coaching personalizzato.
Se senti che il feedback negativo ti blocca o ti fa perdere fiducia in te stesso, rivolgiti ai professionisti della salute mentale di GAM Medical: con il giusto percorso potrai trasformare la sensibilità in consapevolezza e costruire una nuova immagine di te, più forte, autentica e resiliente.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://link.springer.com/content/pdf/10.1007/s12671-020-01464-w.pdf
- https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371%2Fjournal.pone.0263366
- https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/10522158.2023.2165585
- Gam Medical, Giancarlo Giupponi, Andreas Conca; “Disattenti e iperattivi. ADHD. cos’è, come riconoscerla, come conviverci”; 2025.



