ADHD e delivery food: quando le scelte possono disorientare

Tempo di lettura: 4 minuti

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Qual è la miglior app per il delivery food se si è ADHD e cosa scegliere quando non si sa cosa mangiare?

In questo articolo si affronterà il tema odierno legato al delivery food, analizzando come funzioni e il motivo per cui potrebbe essere un problema per chi è ADHD. Inoltre, verranno fornite indicazioni su come scegliere la delivery app e come orientarvicisi. Infine, si comprenderà come selezionare il proprio pasto di fronte all’indecisione tipica di chi è DDAI, comprendendo anche i vantaggi e svantaggi della consegna a domicilio e dell’asporto. 

Delivery food: cosa vuol dire, come funziona e perché potrebbe essere un problema per chi è ADHD

Al giorno d’oggi il delivery food, ovvero la consegna di pasti pronti spediti direttamente a casa, con l’aiuto delle applicazioni digitali, si è trasformato in una comodità imprescindibile per tantissime persone. Solo grazie a pochi click si apre una possibilità infinita di scelta, potendo ordinare e ricevere i propri cibi preferiti. Nonostante ciò, questa semplicità, forse solo apparente, potrebbe diventare una sfida complessa per chi soffre di disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). 

Lo studio scientifico “Choice-impulsivity in children and adolescents with attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD): A meta-analytic review” (2015), pubblicato su National Library of Medicine, mostra che le persone ADHD potrebbero percepire qualche difficoltà nella gestione degli impulsi e nell’organizzazione. Il comportamento impulsivo è una caratteristica diagnostica centrale in questa condizione, secondo il DSM-5, associata a diverse conseguenze negative. I risultati hanno evidenziato che bambini e adolescenti ADHD mostrano un processo decisionale impulsivo moderatamente aumentato rispetto ai coetanei. Questi sono aspetti critici da considerare quando si affronta la scelta dell’app da utilizzare e del cibo da ordinare. La grande varietà di offerta potrebbe scatenare indecisione, stress o scelte impulsive, portando anche a decisioni alimentari non auspicabili e poco salutari.

Justeat, Glovo, Deliveroo: quale delivery app scegliere e come orientarsi se si è DDAI

Applicazioni come JustEat, Glovo e Deliveroo permettono di usufruire di una vasta gamma di opzioni gastronomiche. Per chi è affetto da DDAI, l’eccesso di opzioni, che si parli di app o di ristoranti, potrebbe provocare una sorta di paralisi decisionale. Lo studio “Decision-Making Deficits in ADHD Are Not Related to Risk Seeking But to Suboptimal Decision-Making: Meta-Analytical and Novel Experimental Evidence”, pubblicato su National Library of Medicine, ha condotto una meta‑analisi e ha dimostrato che l’ADHD è proprio caratterizzato da deficit nel processo decisionale, legato non tanto alla ricerca del rischio, quanto all’impulsività nella scelta delle opzioni.

Per orientarsi al meglio nella scelta dell’app è consigliabile:

  • Testare brevemente le diverse applicazioni: Per individuare quella che potrebbe risultare più intuitiva, veloce e con meno elementi distrattivi. Potrebbe essere utile valutare la facilità con cui si possono salvare i propri ristoranti preferiti, personalizzare impostazioni e sfruttare funzioni come gli ordini recenti e i suggerimenti mirati, oltre che le offerte proposte. 
  • Implementare l’app scelta nella propria routine: In generale, abbonarsi o semplicemente utilizzarla stabilmente potrebbe ridurre notevolmente la quantità di decisioni da prendere, in questo modo il processo di ordinazione viene semplificato.

Delivery food, pizza o sushi? Come capire di cosa si ha voglia se si è affetti da Deficit di Attenzione e Iperattività

Di solito, comprendere cosa si desidera mangiare potrebbe essere complicato per chi soffre di disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), questo è dovuto alla difficoltà nella focalizzazione dei propri bisogni interni. Lo studio “Interoceptive accuracy mediates the longitudinal relationship between attention deficit hyperactivity disorder (ADHD) inattentive symptoms and disordered eating in a community sample” (2023), pubblicato su National Library of Medicine, avrebbe dimostrato come i sintomi di questa condizione siano associati a comportamenti alimentari disordinati. Inoltre, le persone ADHD pare abbiano una minore consapevolezza dei segnali di fame e sazietà.

Inoltre, anche lo studio “Processed meat products and snacks consumption in ADHD: A case–control study” (2022), pubblicato su National Library of Medicine, ha indagato la relazione tra sintomi ADHD e il consumo di prodotti a base di carne lavorata e snack, i risultati hanno evidenziato come i bambini ADHD propendano a consumare più alimenti ricchi di grassi saturi e zuccheri rispetto ai loro coetanei sani.

Una strategia efficace, per capire cosa ordinare, facendolo in maniera consapevole, potrebbe essere sviluppare delle liste predefinite di cibi sani, che sono però molto apprezzati, alternandoli con pizza, sushi o altri alimenti più grassi, in modo da programmare settimanalmente o mensilmente gli ordini online. Questo potrebbe frenare l’impulsività del momento, facilitando delle scelte più equilibrate e mantenendo la qualità nutrizionale delle scelte alimentari.

Nel caso in cui fossi ADHD e non riuscissi a regolare la tua alimentazione, anche nel momento in cui ordini online, ti consigliamo di rivolgerti a dei professionisti qualificati della salute mentale, che sappiano attuare strategie e terapie adatte alle tue caratteristiche.

Ma quindi… se sei ADHD è meglio la consegna a domicilio o l’asporto? I pro e i contro

In generale, entrambe le opzioni potrebbero presentare vantaggi e svantaggi specifici per le persone ADHD. Ad esempio, la consegna a domicilio è comoda e richiede una minore organizzazione, quest’ultimo potrebbe essere considerato un aspetto molto positivo. Nonostante questo, abusarne potrebbe incoraggiare la sedentarietà e l’isolamento sociale. L’asporto, al contrario, richiede pianificazione e spostamento fisico, ma potrebbe rappresentare un beneficio, incoraggiando il movimento e l’interazione sociale.

Insomma, si tratta di una scelta connessa alle specifiche necessità personali, se prevale una fatica organizzativa, il delivery a domicilio potrebbe essere utile da implementare occasionalmente, mentre se si ricerca un beneficio per quanto riguarda la routine e la socializzazione, l’asporto potrebbe rappresentare un’alternativa valida.

delivery food: pizza o sushi ADHD
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Sei ADHD e riscontri problematiche quotidiane, tra cui le sfide legate al delivery food?

Essere consapevoli delle proprie difficoltà è il primo passo per affrontarle. Le sfide che si possono sperimentare essendo ADHD, come quelle relative al delivery food, potrebbero essere gestite in modo migliore implementando strategie terapeutiche specifiche

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Utilizzando un approccio interpersonale, tramite il quale cui si instaura un rapporto intimo e di fiducia tra uno psicologo specializzato nel Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) e chi è ADHD, la salute psichica potrebbe migliorare, permettendo di ritrovare benessere nella propria vita.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26602954/
  • https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7783692/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37142150/
  • https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9464840/
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