ADHD e cambio scuola: come affrontarlo?

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ADHD e cambio scuola

Cambiare scuola è un passaggio delicato per qualsiasi studente, ma può diventare ancora più complesso quando entra in gioco l’ADHD. Nuovi compagni, insegnanti diversi, ambienti da conoscere e routine da ricostruire: tutte sfide che rischiano di amplificare la difficoltà di concentrazione e adattamento. 

Come sostenere quindi un ragazzo o una ragazza con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività in questo momento cruciale? Come evitare che la transizione si trasformi in un ostacolo insormontabile? 

In questo articolo troverai strategie pratiche, consigli mirati e riflessioni utili per affrontare al meglio il tema del cambio di scuola per bambini e ragazzi ADHD.

ADHD e cambio scuola

I bambini ADHD spesso si distinguono in classe per comportamenti che possono sembrare “fuori luogo”: distrazione frequente, difficoltà a rimanere seduti a lungo, interruzioni durante la lezione, impulsività nelle risposte. In un contesto nuovo, questi comportamenti tendono ad amplificarsi perché l’alunno deve ancora trovare punti di riferimento.

Lo studio “A longitudinal study of risk and protective factors associated with successful transition to secondary school in youth with ADHD: prospective cohort study protocol ”(2016), sottolinea come il rendimento scolastico e il coinvolgimento in classe calino in modo significativo nel primo anno dopo il passaggio di scuola. 

Non si tratta di mancanza di capacità, ma di difficoltà di adattamento a un ambiente che cambia. Inoltre, il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività non riguarda solo l’attenzione: ha conseguenze sul piano emotivo e sociale. Un bambino che cambia scuola può sentirsi escluso, avere difficoltà a stringere amicizie e sviluppare un senso di frustrazione che rischia di ridurre ulteriormente la motivazione allo studio.

Capire questi comportamenti non significa giustificarli, ma riconoscerne l’origine per poterli affrontare con strumenti adeguati.

10 Strategie per lo studio ADHD dopo aver cambiato scuola 

Il nuovo contesto scolastico può generare incertezza e ansia. Per un alunno ADHD, la difficoltà non è soltanto accademica, ma riguarda anche la gestione delle emozioni e dei comportamenti.

Alcune strategie utili per agevolare l’apprendimento dopo il cambio di scuola includono:

  1. Spazio di studio ordinato a casa: un luogo tranquillo, ordinato e silenzioso, magari con segnali visivi chiari, aiuta a concentrare l’attenzione.
  2. Materiali ben organizzati: utilizzare raccoglitori separati per materia, con istruzioni chiare su dove collocare ciò che serve (quaderni, libri, penne).
  3. Routine costante: definire orari fissi per i compiti, le pause, i momenti di gioco e riposo. Una routine familiare rassicura e riduce l’ansia.
  4. Piccoli obiettivi e feedback immediato: premiare ogni progresso, anche minimo, rafforza il senso di efficacia e motivazione.
  5. Promuovere l’autonomia: incoraggiare il bambino a valutare i propri errori e a riflettere sui metodi adottati, favorendo la crescita della consapevolezza metacognitiva.
  6. PDP chiaro e condiviso: un Piano Didattico Personalizzato aggiornato consente di mantenere continuità didattica anche dopo il cambio scuola.
  7. Apprendimento cooperativo: lavorare in piccoli gruppi, con compiti specifici e ruoli assegnati, migliora le competenze sociali e riduce il senso di isolamento.
  8. Didattica attiva: lezioni dinamiche e partecipative aumentano la motivazione e riducono la distrazione.
  9. Uso di strumenti digitali: mappe concettuali multimediali, video e lavagne interattive rendono la lezione più chiara e stimolante.
  10. Strategie metacognitive: insegnare agli studenti a riflettere sui propri processi di apprendimento rafforza la capacità di autoregolazione.

Queste metodologie non solo facilitano l’adattamento del bambino con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, ma creano un ambiente di apprendimento più inclusivo per tutta la classe.

PDP e Cambio Scuola ADHD

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è uno strumento fondamentale quando si parla di ADHD e cambiamento scolastico. Spesso i genitori temono che con il trasferimento il lavoro fatto negli anni precedenti venga disperso. In realtà, un PDP ben redatto può rappresentare il ponte ideale per garantire continuità educativa.

Ecco una tabella comparativa che mette a confronto le principali differenze tra una gestione scolastica con e senza PDP in caso di cambio scuola:

AspettoCon PDPSenza PDP
Continuità educativaPreservata, grazie a obiettivi chiari e condivisiA rischio, con possibilità di disorientamento
Strategie di studioDefinite e personalizzateSpesso generiche o improvvisate
Comunicazione scuola-famigliaPiù strutturataMeno costante
Integrazione con nuovi insegnantiAgevolataRallentata e disomogenea

Avere un PDP chiaro e aggiornato consente agli insegnanti della nuova scuola di conoscere sin da subito punti di forza e difficoltà dell’alunno. Inoltre, la famiglia può monitorare meglio se le strategie indicate vengono applicate, riducendo il rischio di dispersione scolastica.

DDAI e cambio scuola: il ruolo della famiglia 

Quando si parla di DDAI e cambio scuola, la famiglia gioca un ruolo centrale. Non basta affidarsi alla nuova struttura scolastica: i genitori sono il punto di continuità per il bambino. Un atteggiamento rassicurante e una comunicazione costante con gli insegnanti possono attenuare l’impatto del cambiamento.

Tra le azioni più efficaci:

  • Visitare insieme la nuova scuola prima dell’inizio delle lezioni.
  • Presentare in modo positivo il cambiamento, sottolineando le opportunità.
  • Mantenere il dialogo aperto con i docenti, soprattutto nei primi mesi.
  • Riconoscere e accogliere le emozioni del figlio, anche quelle negative.

È fondamentale che i genitori diventino mediatori attivi e non spettatori passivi durante la transizione. La loro presenza costante, unita alla capacità di favorire il dialogo e creare un clima di fiducia, contribuisce a ridurre lo stress del bambino e a facilitare il suo inserimento nella nuova realtà scolastica.

Anche il supporto psicologico può avere un ruolo prezioso. Programmi di parent training, percorsi formativi rivolti alle famiglie, migliorano le competenze educative dei genitori e riducono i conflitti domestici, con ricadute positive sul rendimento scolastico del bambino.

ADHD: Trovare il giusto supporto per cambiare scuola

Il cambio di scuola con ADHD non deve essere visto come un ostacolo insuperabile, ma come una fase di crescita che, se ben gestita, può portare a nuove opportunità di apprendimento e inclusione. La chiave sta nella collaborazione tra famiglia, insegnanti e professionisti specializzati.

Gam Medical, Centro ADHD mette a disposizione i suoi psicologi specializzati nel Disturbo da Deficit dell’attenzione ed Iperattività.

Se sei un genitore e tuo figlio ADHD sta per cambiare scuola, non aspettare l’ultimo momento. 

Contatta i nostri professionisti della salute mentale che ti forniranno gli strumenti necessari per aiutare tuo figlio durante il suo percorso di crescita e cambiamento sia a scuola che a casa.

Affrontare un cambio scuola con un bambino con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività richiede preparazione, pazienza e lavoro di squadra. Ma con gli strumenti giusti, questo momento di transizione può trasformarsi in un’opportunità di crescita e di successo.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://bmcpediatr.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12887-016-0555-4 

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Psichiatra-ADHD-Gincarlo-Giupponi

Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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