ADHD: Come non perdere le chiavi?

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ADHD: perdere gli oggetti

Capitano spesso episodi che sembrano comuni, come: uscire di casa senza chiavi, non ricordare dove le si è appoggiate pochi minuti prima o ritrovarle solo dopo lunghe ricerche.

Ma per molte persone con ADHD (Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività), smarrire oggetti di uso quotidiano non è una semplice distrazione, ma il risultato di specifiche difficoltà cognitive. Comprendere questo fenomeno significa andare oltre l’idea di “sbadataggine” e riconoscere che esistono meccanismi neuropsicologici ben documentati.

In questo articolo si analizzeranno le ragioni per cui chi presenta ADHD tende a perdere frequentemente le chiavi, quali strumenti pratici possono aiutare a ridurre questi episodi e come un supporto professionale possa diventare un valido alleato.

Perché le persone ADHD perdono le chiavi?

Perdere le chiavi è uno dei drammi quotidiani più frequenti tra chi convive con l’ADHD. Non si tratta semplicemente di “essere disorganizzati” o di non prestare attenzione, ma del modo in cui il cervello con ADHD gestisce le funzioni esecutive.

Le funzioni esecutive sono quei processi mentali che permettono di pianificare, ricordare, spostare l’attenzione e monitorare le proprie azioni. Quando questi meccanismi funzionano in modo meno efficiente, diventa difficile mantenere una traccia mentale coerente delle azioni quotidiane, come ricordarsi dove si è appoggiato un mazzo di chiavi pochi secondi prima.

Lo studio “Empirical examination of executive functioning, ADHD associated behaviors, and functional impairments in adults with persistent ADHD, remittent ADHD, and without ADHD” ha evidenziato come le persone adulte con ADHD presentino deficit significativi nella memoria di lavoro e nella capacità di autoregolazione rispetto a chi non ha il disturbo. In altre parole, non è tanto la volontà a mancare, quanto la possibilità di mantenere attiva e coerente l’informazione necessaria per ricordare un gesto appena compiuto, come dove si sono messe le chiavi pochi istanti prima.

Le chiavi, inoltre, rappresentano un oggetto piccolo, quotidiano e spesso associato a routine ripetitive: questo le rende ancora più vulnerabili all’oblio. Poiché l’attenzione delle persone con ADHD tende a disperdersi verso stimoli nuovi o più interessanti, gli oggetti abituali come un mazzo di chiavi passano facilmente inosservati.

Perdere le cose in casa con l’ADHD

Molte persone con ADHD raccontano di aver lasciato un oggetto in un luogo senza accorgersene e di non riuscire più a ritrovarlo poco dopo. Questo fenomeno, che può essere definito come “oggetto invisibile”, è collegato al funzionamento della memoria di lavoro.

La memoria di lavoro ha il compito di trattenere per pochi secondi informazioni utili per svolgere azioni immediate, come ricordare di aver appoggiato le chiavi sul tavolo. Negli individui con ADHD questo meccanismo è meno efficiente, e le informazioni vengono perse rapidamente, rendendo difficile recuperare i passaggi appena compiuti.

La revisione sistematicaAttention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD) and working memory in adults: a meta-analytic review” (Alderson et al., 2013) conferma che la compromissione della memoria di lavoro rappresenta uno dei deficit più consistenti in chi presenta ADHD, influenzando numerose attività quotidiane . Non si tratta di mancanza di volontà, ma di un limite oggettivo nei processi cognitivi che regolano l’attenzione e la memoria immediata.

Nel caso delle chiavi di casa o dell’auto si manifesta in modo particolarmente evidente: sono oggetti che usiamo in momenti di transizione uscendo o rientrando quando la mente è già impegnata su altro. 

5 consigli per evitare di perdere le chiavi con l’ADHD

Sebbene il rischio di smarrire le chiavi faccia parte della vita quotidiana di chi presenta ADHD (Disturbo dell’Attenzione), esistono strumenti concreti per ridurre la frequenza di questi episodi. Si tratta di accorgimenti semplici, ma capaci di compensare le difficoltà legate alle funzioni esecutive.

  1. Creare un “nido” fisso per le chiavi: Stabilire un punto unico e costante per riporle ad esempio un gancio accanto alla porta o una ciotola colorata all’ingresso aiuta a ridurre drasticamente il rischio di smarrimento. Una volta che l’azione diventa abitudine, non richiede più un controllo consapevole continuo. È utile scegliere un posto ben visibile, possibilmente in contrasto con l’ambiente circostante, per attirare l’attenzione.
  2. Usare supporti visivi e segnali: Colori accesi, portachiavi grandi o etichette fluorescenti rendono le chiavi più facili da individuare. Le persone con ADHD rispondono in modo più immediato agli stimoli visivi, che compensano la tendenza alla distrazione. Un portachiavi voluminoso o luminoso può sembrare un dettaglio, ma è un modo efficace per “insegnare” al cervello dove guardare.
  3. La tecnologia come alleata: Oggi esistono portachiavi smart o dispositivi Bluetooth (come Chipolo, Tile o AirTag) che si collegano allo smartphone e segnalano la posizione in tempo reale. Alcuni emettono anche un suono, permettendo di ritrovare le chiavi in pochi secondi. Questi strumenti rappresentano un aiuto concreto per chi ha difficoltà a mantenere sotto controllo la memoria di lavoro, trasformando la tecnologia in un supporto compensativo.
  4. Creare routine e check-list visive: Un piccolo rituale prima di uscire di casa, ad esempio controllare la triade “chiavi, telefono, portafoglio” può diventare una strategia semplice ma potente. Scrivere una check-list vicino alla porta o usare un adesivo con un promemoria visivo aiuta a rinforzare l’automatismo. Col tempo, l’abitudine diventa un comportamento automatico che richiede meno sforzo cognitivo. 
  5. L’aiuto di un professionista: GAM Medical offre percorsi psicoeducativi individuali ADHD, che possono fornire strumenti personalizzati per gestire le difficoltà legate all’ADHD. Il lavoro su organizzazione, consapevolezza attentiva e gestione emotiva permette di ridurre non solo la frequenza degli episodi di smarrimento, ma anche la frustrazione che ne deriva.

Queste strategie, se integrate nella vita quotidiana, non eliminano del tutto la possibilità di perdere le chiavi, ma contribuiscono a ridurre lo stress e a rendere più gestibili i momenti di disattenzione.

ADHD: Come non perdere le chiavi
ADHD: Come non perdere le chiavi

Si può smettere di perdere le chiavi con l’ADHD?

Smarrire le chiavi o dimenticare documenti importanti non è soltanto un fastidio momentaneo. Per chi è ADHD, episodi ripetuti possono generare frustrazione e non vanno visti come dimenticanze o come sinonimi di irresponsabilità, ma come una conseguenza degli ostacoli che le persone ADHD devono affrontare giornalmente, che possono essere superati grazie all’aiuto di specialisti in grado di fornire il supporto adeguato e migliorare la qualità della vita.

Gam Medical, centro italiano ADHD, offre percorsi di psicoeducazione ADHD individuali tramite cui, grazie a un approccio professionale e personalizzato, è possibile imparare a gestire le sfide quotidiane legate all’ADHD e a ritrovare un equilibrio più sereno nella propria routine.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7092442/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23688211/

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Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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