Per chi vive con l’ADHD, l’idea di rilassarsi può trasformarsi in una sfida quasi impossibile. Mentre per molti il relax rappresenta un momento di rigenerazione, per chi ha difficoltà a gestire l’attenzione e l’iperattività può risultare paradossalmente stancante. Sperimentare inquietudine o una mente costantemente in movimento anche durante attività piacevoli è un’esperienza comune.
In questo articolo esploreremo i motivi per cui il relax può risultare estenuante per chi vive con l’ADHD e offriremo strategie pratiche per ritrovare equilibrio e serenità.
Perché l’ADHD rende difficile rilassarsi?
L’ADHD, caratterizzato da difficoltà di concentrazione, impulsività e iperattività, influisce anche sul modo in cui il cervello risponde ai momenti di pausa. Questo può rendere il relax, che dovrebbe essere un momento di tranquillità, un’esperienza stressante.
- La difficoltà a spegnere il “rumore mentale”: Le persone con ADHD spesso descrivono la loro mente come una “tempesta costante” di pensieri. Durante i momenti di relax, quando le distrazioni esterne si riducono, questa attività mentale incessante può diventare ancora più evidente, portando a frustrazione e stanchezza.
- La necessità di stimoli costanti: Il cervello con ADHD è ipersensibile alla noia e richiede stimoli continui per mantenersi attivo. Attività che per altri sono rilassanti, come leggere un libro o guardare un film, possono risultare noiose e portare a un senso di inquietudine.
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Relax e ADHD: quando l’ansia si mescola al riposo
Un altro motivo per cui il relax è percepito come stancante per chi ha l’ADHD è l’interazione con l’ansia. Spesso, i momenti di quiete possono diventare terreno fertile per pensieri ansiosi o preoccupazioni, che intensificano il disagio.
- La connessione tra ansia e inattività: Molte persone con ADHD vivono un senso di colpa o di inadeguatezza quando si fermano, pensando a ciò che non hanno fatto o che dovrebbero fare. Questo senso di urgenza contribuisce a rendere il relax stressante anziché rigenerante.
- L’impatto dell’iperfocalizzazione negativa: L’iperfocalizzazione, spesso associata all’ADHD, può manifestarsi anche durante il relax, portando la mente a concentrarsi su problemi o preoccupazioni specifiche. Questo può aumentare l’ansia e trasformare un momento di pausa in una fonte di stress.
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L’importanza dell’autocompassione nel rilassarsi con l’ADHD
Per le persone con ADHD, uno degli ostacoli principali al relax è il senso di colpa che spesso accompagna i momenti di inattività. L’idea di non essere abbastanza produttivi o di “perdere tempo” può trasformare il relax in un’esperienza stressante. In questo contesto, l’autocompassione diventa un elemento cruciale per ritrovare un equilibrio mentale. Accettare che il proprio cervello funzioni in modo diverso è il primo passo per abbracciare un approccio più gentile verso se stessi.
Praticare l’autocompassione non significa rinunciare a migliorarsi, ma imparare a vedere i momenti di pausa come necessari per ricaricarsi, invece di considerarli inutili. Ad esempio, dedicarsi a un’attività piacevole come disegnare, ascoltare musica o camminare non deve essere percepito come un lusso, ma come una strategia per aumentare la propria resilienza. Inoltre, riconoscere i propri sforzi, anche quando i risultati non sono perfetti, aiuta a ridurre il senso di frustrazione.
Tecniche come il journaling possono essere utili per riflettere su come il relax influisca positivamente sul benessere generale. Scrivere i progressi quotidiani, anche i più piccoli, aiuta a costruire una narrativa positiva e rafforza l’autostima.
ADHD e il legame tra la creatività e il relax
Per chi vive con l’ADHD, la creatività può diventare un alleato prezioso nel trasformare il relax in un’esperienza rigenerante. Attività creative come il disegno, la scrittura o la musica offrono uno stimolo attivo che cattura l’attenzione, riducendo l’inquietudine tipica dei momenti di pausa. La creazione artistica consente di canalizzare l’energia mentale in eccesso verso un obiettivo positivo, aiutando a calmare la mente senza richiedere immobilità o concentrazione prolungata su un singolo punto.
Ad esempio, dipingere o colorare seguendo linee semplici può diventare un’attività rilassante che unisce concentrazione e libertà espressiva. Allo stesso modo, scrivere in modo spontaneo o comporre un breve testo offre una via d’uscita per i pensieri caotici, organizzandoli in una forma tangibile. Questo processo creativo contribuisce non solo a ridurre l’ansia, ma anche a migliorare il senso di realizzazione personale.
Integrare la creatività nelle routine quotidiane aiuta le persone in cui è avvenuta la manifestazione dell’ADHD a trovare un equilibrio tra stimolo e rilassamento. Anche brevi sessioni di attività creative possono fare la differenza, permettendo di affrontare i momenti di pausa con maggiore serenità e trasformando il relax in un’opportunità per nutrire il benessere mentale ed emotivo.
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Strategie per rilassarsi con l’ADHD: soluzioni pratiche
Trovare il modo di rilassarsi nonostante il DDAI richiede strategie personalizzate che tengano conto delle caratteristiche uniche di questo disturbo. Ecco alcune tecniche che possono aiutare.
- Sperimentare tecniche di rilassamento attivo: Per molti individui con ADHD, il rilassamento passivo (come meditare o sdraiarsi) può essere difficile. Attività che combinano movimento e rilassamento, come lo yoga dinamico, il tai chi o le passeggiate nella natura, sono spesso più efficaci nel calmare la mente e il corpo.
- Creare routine strutturate per il relax: Stabilire momenti specifici della giornata dedicati al relax può aiutare a ridurre l’ansia legata all’inattività. Routine semplici, come fare un bagno caldo, ascoltare musica rilassante o utilizzare tecniche di respirazione profonda, possono diventare ancore di benessere.
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Integrare il movimento nel relax: una strategia efficace per l’ADHD
Per coloro che convivono con l’ADHD, il rilassamento statico può risultare controproducente. Integrare il movimento nelle attività di relax è una strategia che risponde meglio alle loro esigenze e può aiutare a trasformare la pausa in un’esperienza rigenerante. Attività come lo yoga dinamico, il tai chi o anche una passeggiata tranquilla consentono di mantenere il corpo in movimento, canalizzando l’energia in eccesso e migliorando la concentrazione.
Il movimento non solo aiuta a calmare la mente, ma stimola anche la produzione di endorfine, ormoni che migliorano l’umore e riducono l’ansia. Praticare esercizi di stretching o danza libera può essere particolarmente efficace, poiché unisce il rilassamento fisico a una connessione emotiva più profonda. Anche l’uso di oggetti come palle antistress o strumenti per manipolare le mani può offrire una via di fuga per l’energia accumulata, rendendo il relax più accessibile.
Incorporare il movimento nelle pause quotidiane permette di rompere la monotonia senza rinunciare al beneficio di rallentare.
Per chi vive l’ADHD, rilassarsi può sembrare un paradosso, ma con le giuste strategie e un supporto adeguato, è possibile trasformare i momenti di pausa in opportunità di rigenerazione. Adottare approcci attivi, routine strutturate e pratiche come la mindfulness aiuta a ridurre l’inquietudine e a migliorare il benessere generale.
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Fonti:
- https://bmcpsychology.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40359-024-01522-1